Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino sul letto di chiodi

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino sul letto di chiodi. Quando la pressione è distribuita su molti chiodi, ogni singolo chiodo esercita una pressione minore, insufficiente a far scoppiare il palloncino: tutta la pressione esercitata si distribuisce equamente tra i chiodi e i punti di pressione si diffondono su tutta la superficie del palloncino.

Quando usiamo una quantità di chiodi inferiore, ogni singolo chiodo esercita una pressione maggiore  e il palloncino scoppia: tutta la pressione si concentra su pochi punti.

In questo esempio viene usato un letto formato da 25 chiodi e un peso da mezzo chilo. Si confronta poi con un letto formato da un solo chiodo e lo stesso peso:

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino sul letto di chiodi
Costruite coi bambini il letto di chiodi

Avrete bisogno di una tavoletta di legno per il fondo, nella quale potrete fissare due bacchette in posizione verticale ai due lati, per inserire eventualmente la tavoletta superiore (munita di due fori corrispondenti alle bacchette della tavoletta inferiore).

Su una tavoletta più piccola piantate un centinaio di chiodi, in modo tale che sporgano dalla parte opposta a formare il vostro letto. Se volete potete utilizzare anche una tavola di polistirolo spessa per rendere più semplice l’operazione.

Se volete fare il confronto predisponete altre tavolette della stessa dimensione, ma con un numero di chiodi inferiori, e una con un solo chiodo.

Preparate anche dei pesi (che possono essere anche pacchetti di zucchero o farina o sassi precedentemente pesati e marcati).

Procedere con l’esperimento.

Se si segue la gradualità da un chiodo a un numero di chiodi sempre maggiore, l’esperimento sarà molto più interessante per i bambini, che vedranno prima scoppiare un certo numero di palloncini, e poi… sorpresa!

http://www.education.com/science-fair/article/relaxing-bed-nails/

http://www.naturesraincoats.com/Royal%20Society%20Exhibition_Bed-of-Nails.html

https://www.tes.com/teaching-resource/bed-of-nails-cool-science-experiment-6255199

Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili

Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili. Il nostro corpo utilizza l’energia chimica immagazzinata attraverso il cibo che mangiamo. Parte di questa energia viene utilizzata per le funzioni del corpo e il suo lavoro (saltare, correre, giocare, ecc…) e parte  si trasforma in calore.
Perchè possa esserci combustione occorrono tre cose: energia iniziale (di solito calore), ossigeno e combustibile.

Sia nelle candele di cera classiche, sia nelle candele “commestibili” l’ossigeno è quello presente nell’aria, l’energia iniziale è quella fornita dal fiammifero o dall’accendino, il combustibile nel caso della candela di cera è il gas che si sprigiona dalla cera, in quelle commestibili l’olio d’oliva o l’olio contenuto nella mandorla.

Una candela di cera è fatta di due parti: lo stoppino e la cera. Lo stoppino è fatto di un materiale assorbente, e quando viene acceso, il calore della fiamma scioglie la cera intorno ad esso, lo stoppino la assorbe, e questa per capillarità risale lungo lo stoppino.  Quando la cera liquida raggiunge la fiamma, evapora e diventa gas : questo gas è il combustibile che permette alla candela di continuare a bruciare.

Anche la candela commestibile è fatta di due parti:  la mandorla (o l’olio d’oliva) e la patata (o la mela, o il filamento centrale del mandarino). Nel caso della mandorla, si tratta di un frutto ricco di proteine, grassi e carboidrati, ma è l’alta percentuale di grasso a fare sì che bruci molto a lungo. La mela o la patata o la buccia del mandarino fungono invece solo da sostegno, ma non forniscono combustibile.

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Mandarini

Cosa serve

• almeno 2 mandarini o clementine
• olio d’oliva
• 1 coltello affilato
• accendino o fiammiferi;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele

Come fare

La parte difficile è ricavare lo “stoppino” all’interno della seconda metà del mandarino, per cui possono servire molti frutti…

Incidere la pelle del mandarino lungo la circonferenza, quindi rimuovere la metà di buccia superiore (quella senza “stoppino”) avendo cura di non romperla. Per capirsi la parte superiore è quella col picciolo.  Avremo adesso una mezza buccia vuota, e una mezza buccia piena di spicchi interi.

Al centro degli spicchi c’è un fascio di filamenti bianchi: lo “stoppino”, appunto. Rimuoviamo gli spicchi senza rompere i filamenti bianchi al centro.

Nella metà senza stoppino ritagliare un foro decorativo, ad esempio a forma di stella.

Riempire la metà con lo stoppino con olio di oliva, in modo che lo stoppino sporga dal livello dell’olio per circa 5mm.

Dare fuoco allo stoppino con fiammiferi o accendino: lo stoppino può contenere dell’umidità e non essere ancora ben intriso d’olio, per cui occorre tenervi la fiamma per alcuni secondi prima che si avvii la combustione. Quando questa si innesca, porre la seconda metà del mandarino sulla nostra candela.

Bellissima e profumatissima attività scientifica e natalizia (o anche per San Martino)…

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Patate e mandorle

Cosa serve:
Una patata ritagliata a forma di candela (cruda o lessata se si vuole mangiare davvero, per giocare ai maghi)
Scaglie di mandorle
Accendino o fiammiferi;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele.

Cosa fare:
Posare la patata a forma di candela su un piattino
Inserire nella parte superiore una scaglia di mandorla, come stoppino
Dare fuoco alla mandorla.
Osservare coi bambini quale parte della candela sta bruciando.
Spegnere la candela.
Eventualmente lasciar raffreddare e mangiare…

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Mela e mandorla

Cosa serve:
Una mela
Un coltello
Una mandorla
Fiammiferi o accendino;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele.

Cosa fare:
Tagliare via  la parte superiore e quella inferiore della mela
Scegliere una bella scaglia di mandorla oppure sbucciare una mandorla e ritagliarla in modo che si presenti stretta e lunga
Inserire la mandorla nella mela
Accendere
Eventualmente spegnere, raffreddare e mangiare.

Possiamo anche estrarre dalla mela un cilindro a forma di candelina e poi applicare la mandorla, e mi sembra una bellissima idea per una torta di mele di compleanno:

Esperimenti scientifici per bambini – Il diavoletto di Cartesio

Esperimenti scientifici per bambini – Il diavoletto di Cartesio o ludione è uno strumento di misurazione della pressione dei liquidi. Deve il suo nome a Cartesio; in realtà però fu inventato dall’italiano Raffaello Magiotti e descritto per la prima volta nel 1648.

Scopo

Realizzare un diavoletto di Cartesio o ludione, cioè uno strumento di misurazione della pressione dei liquidi.

Età

Dai 5 anni.

 Materiali

Una bottiglia di plastica trasparente con tappo da un litro o un litro e mezzo
Un bicchiere
acqua
una cannuccia per bibite
graffette
nastro isolante o nastro adesivo o biadesivo
forbici
un righello.
Note di sicurezza
Insegniamo ai bambini l’uso corretto delle forbici.

Presentazione

. Questo esperimento può essere presentato a un piccolo gruppo di bambini o all’intera classe

. mettiamo tutto il materiale necessario sul tavolo

. spieghiamo ai bambini che questo esperimento mostra che con la variazione della pressione del liquido circostante e la conseguente variazione del volume dell’aria, si modifica anche la massa del diavoletto, che perciò sale o scende a seconda dei casi

. rimuoviamo eventuali etichette presenti sulla bottiglia

. riempiamo completamente la bottiglia con acqua di rubinetto

. per costruire il nostro diavoletto tagliamo dalla cannuccia un pezzo lungo circa 6 cm

. chiudiamo completamente un’estremità del pezzo di cannuccia con nastro isolante o biadesivo. Appendiamo all’altra estremità due graffette

. per testarlo immergiamolo in un bicchiere d’acqua: se galleggia restando in posizione verticale, con le graffette in basso, vuol dire che funziona correttamente

. se il test fallisce, dovremo provare a chiudere meglio l’estremità superiore, o aggiungere o togliere graffette

. inseriamo il diavoletto nella bottiglia piena d’acqua e chiudiamo bene il tappo

. possiamo chiedere ai bambini di dirci cosa succede secondo loro al diavoletto se schiacciamo la bottiglia tra le mani

. schiacciamo con forza la bottiglia tra le mani: vedremo scendere il diavoletto verso il fondo della bottiglia

. rilasciamo la bottiglia e vedremo il diavoletto tornare in alto

. con un po’ di pratica, possiamo far fermare il diavoletto al centro della bottiglia

. chiediamo ai bambini di registrare le loro osservazioni e conclusioni.

Varianti

Funzionano come diavoletti di Cartesio anche:

Sono in commercio diavoletti di Cartesio in vetro soffiato, della lunghezza di circa 3 cm, con un forellino all’estremità inferiore (generalmente la “coda”):

http://www.timstar.co.uk/

una pallina (alluminio, carta, ecc…)

http://en.wikipedia.org/wiki/

le bustine di plastica di ketchup, salsa di soia, maionese e senape (perchè hanno una bolla d’aria al loro interno) :

il cappuccio di una penna col fondo appesantito da un po’ di plastilina:


http://nilgiriteam1.blogspot.com/

pipette e boccette:

http://www.physics.isu.edu/

http://www.members.shaw.ca/

realizzazioni artistiche varie:

http://panda.unm.edu/demos/

 una cannuccia e della plastilina:

http://www.abc.net.au/science/

altro:

http://www.grandadscience.com/

Il diavoletto di Cartesio può essere immerso in una bottiglia di plastica riempita quasi completamente di acqua e chiusa col tappo, oppure in un vaso di vetro cilindrico chiuso con una membrana di gomma (ad esempio un vecchio guanto) fissata con un elastico.

Premendo o rilasciando la membrana del vaso, o semplicemente premendo la bottiglia di plastica (come mostrato nei video che seguono) il diavoletto galleggia e affonda.

Osservazioni e conclusioni

Il diavoletto di Cartesio o ludione è uno strumento di misurazione della pressione dei liquidi. Deve il suo nome a Cartesio; in realtà però fu inventato dall’italiano Raffaello Magiotti e descritto per la prima volta nel 1648.

Con la variazione della pressione del liquido circostante e la conseguente variazione del volume dell’aria, si modifica anche la massa del diavoletto, che perciò sale o scende a seconda dei casi.

Se ad esempio la pressione sale, l’aria nel diavoletto rimane compressa: in questo modo il volume dell’aria diminuisce e il liquido affluisce all’interno.

Il peso del diavoletto e dell’aria al suo interno rimane invariato, ma il volume complessivo si riduce, e con esso la spinta verso l’alto. Quando il peso è maggiore della spinta, il diavoletto affonda. Il principio è sfruttato dalle boe oceanografiche.

Questo esperimento mostra dunque la densità dell’acqua rispetto a quella dell’aria.

Tenendo la bottiglia ben tesa, la bolla d’aria all’interno del diavoletto diventa più piccola, cioè più compressa. Lo spazio che era occupato dall’aria viene occupato dall’acqua, che entra nel diavoletto, e questo rende il diavoletto più denso dell’acqua.

Per questo se comprimiamo la bottiglia, il diavoletto affonda.

Quando smettiamo di premere sulla bottiglia, la bolla d’aria aumenta di nuovo di dimensioni spingendo l’acqua fuori dal diavoletto, e facendo risalire il diavoletto verso l’alto.

I liquidi, quindi anche l’acqua, sono incomprimibili, cioè il loro volume è costante.

I gas, quindi anche l’aria l’aria, sono comprimibili.

Quando schiacciamo la bottiglia chiusa, l’acqua non può essere compressa, ma l’aria all’interno del diavoletto può farlo.

Acquarello steineriano L’ ALBERO IN AUTUNNO

Acquarello steineriano L’ ALBERO IN AUTUNNO: una proposta di lavoro. L’esperienza procede rispettando una data sequenza di azioni, che porta il bambino a riflettere sulla condizione dell’albero in questa stagione.

Molto importante è non presentare ai bambini lavori già fatti: vi accorgerete così che proprio chiedendo ai bambini di rispettare una certa sequenza, verrà fuori la personalità di ognuno di loro, e non potranno esserci due alberi uguali, o due verdi uguali, o due marroni uguali ecc…

Acquarello steineriano – Materiale occorrente

acquarelli di qualsiasi marca in tubetto o flaconcino (non in pastiglia) nei colori:
giallo limone,
giallo oro,
blu oltremare,
blu di prussia
rosso vermiglio
(nelle foto c’è anche il rosso carminio, ma non è stato usato). I colori vanno diluiti nei vasetti, in modo che il colore risulti non denso e non carico: diciamo una diluizione abbastanza decisa.

Un pennello a punta piatta largo e con setole di qualsiasi genere, purchè morbide (altrimenti il bambino rischia di graffiare il foglio e noi rischiamo che l’esperienza non venga vissuta come un pieno successo)

una bacinella e un vasetto d’acqua

una spugna che servirà per stendere bene il foglio bagnato sul tavolo, e poi per asciugare il pennello (molto meglio degli straccetti o della carta)

un foglio di carta robusta, meglio se da acquarello (le carte scadenti bagnate possono fare i “pallini”)

Acquarello steineriano – Come si fa

Immergere il foglio nella bacinella, quindi stenderlo con cura sul tavolo con l’aiuto della spugna. 

Bisogna evitare che si formino bolle d’aria, perchè altrimenti la carta rischia di arricciarsi.

Poi si dispone il materiale, se volete così:

E’ il modo migliore per evitare incidenti.

Al bambino possiamo dire che stiamo dipingendo un albero in autunno prima, oppure possiamo semplicemente dire che faremo una “pittura” e sarà lui a scoprirlo facendo.

Col blu oltremare si comincia a far scendere la luce dall’alto verso il basso (essere buoni mimi in questi casi aiuta); si può dire che la luce viene sempre dall’alto, e che questa è una luce un po’ mescolata al freddo e all’umidità. 

Siccome i bambini non hanno visto la pittura già fatta, ognuno troverà il suo gesto, (breve, lungo, irregolare, verticale o tondeggiante ecc…) l’importante è che ogni pennellata vada dall’alto al basso, senza tornare indietro ma staccando… Si prende dal vasetto il colore in più riprese. Alla fine il blu oltremare è su tutto il foglio.

Ora, senza lavare il pennello, aggiungiamo all’elemento aria l’elemento terra, utilizzando il blu di prussia. Possiamo dire che un appoggio duro sta sotto l’aria, mimando un percorso orizzontale con la mano.

E quando il bambino ha fatto la sua “striscia” blu, gli diciamo che i due si parlano sempre tra loro, e che il blu non se ne sta sdraiato, ma comincia ad andare un po’ incontro alla luce. 

Allora possiamo dire che sono cielo e terra, ma che così sembra un paesaggio polare, invece noi vogliamo un paesaggio che si ricorda il sole dell’estate. Infatti in autunno e in inverno la terra è calda anche se l’aria è fredda, ed è per questo che il contadino semina il grano e molti animali si scavano tane per il letargo… così possiamo dire ai bambini di lavare benissimo il pennello, asciugarlo sulla spugna e poi prendere il giallo oro (una volta) e farlo giocare sul foglio col blu di prussia, poi si può rilavare il pennello e far giocare un po’ anche il giallo limone.

Ora è chiaro che siamo in un prato.

E possiamo dire ai bambini di prendere una punta di rosso vermiglio, sempre senza lavare il pennello. Perchè il seme è il ricordo dell’estate e del suo calore, per la pianta. E chiediamo ai bambini di piantare questo seme.

Ora è molto importante non lavare mai il pennello, e non prendere altro rosso: si usa solo il rosso del seme, che si mescola agli altri colori sul foglio.

Il seme nella terra incontra calore, luce e acqua, e così si apre: una parte va verso il basso (le radici), quindi si mette il pennello sul seme e si scende, sempre staccando e senza mai tornare indietro:

e una parte comincia ad andare verso l’alto (sempre dal seme in su, senza tornare indietro). Naturalmente mescolandosi rosso blu e giallo si forma il marrone, e non ci saranno due marroni uguali…

e il tronco cosa fa? Prende dalle radici il nutrimento e lo porta su, verso i rami…

se si usano solo i colori che ci sono sul foglio, naturalmente i rami diventano sempre più sottili e chiari, e non serve dire ai bambini di disegnarli così.

Ora diciamo che questo è un albero che ha già perso tutte le sue foglie, ma invece noi vogliamo ricordarci di quando, prima di cadere, c’erano ancora ,anche se non erano verdi verdi come in primavera.

Sempre senza lavare il pennello chiediamo di prendere una puntina di giallo oro e di ricordarci insieme all’albero di quando il sole era ancora un po’ luminoso, e di fare la chioma…Le foglie naturalmente spuntano dai rami, non arrivano sull’albero volando o rimbalzando da terra…

… poi ci si può ricordare anche del tepore, prendendo una puntina di rosso, e poi si lavora la chioma senza prendere altri colori…

Questo è quello che succede all’albero in autunno: anche se c’è ancora un po’ di luce e di calore, smette di portare nutrimento alle foglie (blu), e così queste perdono il loro verde (giallo+blu), e mentre si decompongono prendono colorazioni rossastre, gialle e marroni, e anche la decomposizione produce calore…

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Dettati ortografici per i frutti dell’autunno

Dettati ortografici per i frutti dell’autunno. Una collezione di dettati ortografici per la scuola primaria sui frutti dell’autunno: funghi, uva, castagne, frutta secca, ecc…

Funghi

Il bosco si è ripopolato di funghi. Curvi sotto un gran cappellone, i porcini; altri grassocci, tondi come osti, altri ancora più piccini, col cappuccio, un po’ storti, riuniti a famigliole simili a funghi bambini, bruni, giallicci e bianchi, sporchi di fango, fanno capolino qua e là, nascosti sotto il cumulo delle foglie, sul terriccio molle, su muschio, dietro gli alberi. (F. Tombari)

Il grappolo d’uva

Il grappolo d’uva occhieggia fra i pampini con i suoi chicchi maturati al sole. Chicchi d’oro, chicchi bruni, così belli e dolci che il bimbo, al solo vederli, tende le mani, pieno di desiderio. Chicco dopo chicco, ben presto del bel grappolo non resta che il raspo.

L’offerta

Il sole pallido batte sulla siepe e sul bosco. Disegna con le ombre degli stecchi e dei rami strane figure sulla terra imbiancata dal freddo. Ma su quella ragnatela di scarabocchi oscuri si accendono i colori delle bacche, risaltano le sagome della frutta secca. Pare che il mondo delle piante si sia spogliato per rendere più visibile l’offerta dei suoi dono agli uccelli che si preparano al lungo volo, agli animali che si preparano al grande digiuno e al lungo sonno.

La vendemmia

Gli allegri vendemmiatori si spargono nella vigna, armati di cesoie e di panieri. Ad uno ad uno, i bei grappoli vengono staccati dal tralcio e cadono nelle ceste. Le ceste ricolme sono rovesciate nei tini dove un uomo, a piedi nudi, pigia l’uva. Ecco il mosto dolce e profumato. E’ una fatica allegra. Tutti sono nelle vigne, perfini i bambini più piccini; ognuno ha il suo grappolo da portare nel tino.

I semi del pino

E’ venuto il vento e ha seccato l’aria. Le pigne si aprono crepitando. Poi, nel chiarore del nuovo mattino, si vedono volteggiare piccole eliche. Sono i semi del pino: quasi puntini neri, tanto sono piccoli. Da questi “puntini” nasceranno i pini marittimi: i giganti che combattono contro il vento, per donare all’uomo terra buona ed aria purissima.

Nella vigna

L’uva è stata vendemmiata. Fra i tralci c’è rimasto solo qualche grappolino dimenticato dal vendemmiatore, ma non dimenticato dalle vespe che vi ronzano attorno, ansiose di succhiare la bella polpa zuccherina.

La castagna

La castagna è un frutto prezioso. L’albero delle castagne è il castagno. E’ un albero alto e ricco di rami. Il bosco di castagni si chiama castagneto. La castagna è protetta dal riccio spinoso. Dalla castagna si ottiene una farina dolciastra che serve per preparare i dolci. Io mangio volentieri le castagne arrosto e lessate. Al mattino incontro il venditore di caldarroste. Conosco un indovinello che dice: “Il riccio pungente, la buccia lucente, si mangiano cotte, arroste o ballotte”.

Il mosto bolle

Il mosto bolle nelle buie cantine. Un odore acuto si sprigiona dai tini. E’ pericoloso entrare nelle cantine quando il mosto bolle. Ma il contadino prudente lo sa; e, quando vi scende, accende una candela. Se la candela si spegne, egli sa che c’è pericolo e si affretta a risalire.

Caldarroste

Sull’angolo della strada è già comparso il solito carretto che si annuncia da lontano con l’odore delle castagne arrostite. Il fornello ha la bocca rossa; la grande padella forata, messa lì sopra, viene scoperta di tanto in tanto per rimestare le castagne, e manda una fumata.

L’uva è matura

L’uva è matura e fra i pampini s’intravedono i grappoli grossi e lucenti. Tac tac, si sente il rumore delle cesoie che recidono i tralci e i grappoli che vanno a cadere nelle ceste. Le ceste colme sono poi rovesciate nei tini, dove l’uomo è già pronto per pigiare i grappoli e spremerne il buon mosto profumato.

Le castagne

Gli alberi del bosco dicevano al castagno: “Tu non dai che spine e foglie”. Venne l’autunno, e gli alberi tristi e soli si lamentavano ancora: “Non abbiamo più frutta. Non abbiamo più bacche. Sono fuggiti gli uccelli, sono fuggiti i bambini. E tu, vecchio castagno, ancora non dai che spine”. Il castagno taceva e soffriva. E soffrì tanto che i suoi frutti spinosi si ruppero e… tac tac tac, caddero le castagne scure sulle foglie morte. Le vide un bambino. Chiamò i compagni. E, nel bosco, pieno di canti e di voci, tornò per alcuni giorni la gioia, come a primavera. (Comassi – Monchieri)

La vite

La vite, in primavera, ha fiorito, ma non ha fatto fiori vistosi, bensì dei fiorellini minuti e modesti. Questi, dopo essere stati visitati dagli insetti, ghiotti del dolce nettare che essi contengono, si sono poi trasformati in chicchi dolcissimi. E ora, dalla vite, pendono grossi grappoli color d’oro e di rubino che sono un frutto squisito e sano.

La raccolta delle castagne

Uomini, donne, ragazzi, raccolgono le castagne su per il bosco. Dai ricci secchi e spaccati, le castagne sono ruzzolate in terra tra l’erba e i ciuffi delle felci. Le castagne vengono gettate nel paniere, che ciascuno di quei montanari porta al braccio. Come son belle, gonfie, lustre! I ragazzi vuotano i panieri colmi nei sacchi, giù presso la viottola grande. Poi passerà il carro per portare i sacchi a casa. (G. Fanciulli)

La pigiatura

Quando il tino è pieno di grappoli, vi entra un baldo giovanotto, a piedi nudi, che comincia un allegro ballo. Dall’uva schiacciata esce il succo, il mosto dolcissimo e profumato. Esso viene messo in tini capaci e, nella profondità della cantina, bolle e, come meglio si dice, fermenta. Dopo qualche tempo, non è più mosto: è vino.

La stagione delle castagne

La stagione delle castagne è anche quella del vino e le due opere si incrociano. Grandi faccende da per tutto. Mentre in paese gli uomini provvedono ai tini, le donne e i ragazzi s’inerpicano su su nei boschi a raccogliere le prime castagne. Sotto le grandi chiome dei castagni, i richiami, le voci, i canti hanno un tremolio, un calore come di eco. Tratto tratto le sassate improvvise dei ragazzi saettano le chiome. Con un tonfo pieno, qua e là i ricci cadono da sè sulla terra morbida; ne sgusceranno castagne tutte nuove, umide e ammiccanti come occhi. E questa è vendemmia dei ricchi e dei poveri; il castagno è una buona pianta che qualcosa dà a tutti. “La castagna ha la coda: chi l’acchiappa è la sua!”. Questo vuol dire che le castagne che cadono nei viottoli del castagneto sono di chi le prende. (P. Pancrazi)

La vendemmia

L’epoca della vendemmia è la più lieta di tutto l’anno. Nessun altro prodotto della campagna, neppure le spighe d’oro, è portato a casa in mezzo a tanta festa. Nei lavori della vendemmia tutti possono essere utili. Curve sui filari le fanciulle e le donne, avvolti intorno al capo i loro bei fazzoletti colorati, muovono rapidamente le forbici tra i pampini e staccano i grappoli che pongono con cura dentro i canestri posti ai loro piedi. Gli uomini con le bigonce si avvicinano e versano in esse l’uva dei cesti, piano, sospingendola con le mani. (R. Lombardini)

La castagna 

Il castagno fiorisce in maggio – giugno. I suoi fiori sono di due specie. Alcuni sono ricchi di polline giallo; quando questo viene portato via dal vento i fiori seccano e cadono. Alcuni fiori invece ricevono il polline trasportato dal vento e dagli insetti, si ingrossano e diventano castagne. Il frutto matura da settembre a novembre. Il riccio è la buccia verde e spinosa in cui sono racchiuse una, due o tre castagne.  La polpa bianca, molto nutriente, della castagna è protetta da due bucce: quella esterna è bruna, lucida e dura, più chiara alla base perchè unita al riccio; quella interna è bionda, sottile e pelosa. Ci sono molte varietà di castagne: la più grossa e saporita si chiama marrone. Il frutto dell’ippocastano, o castagno d’India, è simile alla castagna, ma non si può mangiare perchè è di cattivo sapore. La raccolta delle castagne avviene in autunno con la bacchiatura, così chiamata perchè i contadini fanno cadere le castagne percuotendo i rami della pianta con un bastone grosso e lungo detto appunto bacchio. Le castagne si mangiano lessate, arrostite (caldarroste), o condite (fatte bollire in uno sciroppo di zucchero). Per conservarle i montanari usano ammucchiare le castagne sotto ricci vuoti, foglie e terriccio. Un altro metodo per la conservazione delle castagne è quello di affumicarle, bagnarle e farle seccare più volte: preparate così, vengono vendute sciolte o infilate a treccia. Le castagne possono anche essere seccate a fuoco in appositi recipienti; poi si sbucciano e si hanno così le castagne pelate o peste, che si mangiano cotte in acqua con un po’ di vino, o nel latte. Con la farina di castagne si fa il castagnaccio, una torta casalinga con l’aggiunta di noci e pinoli.

La vite

Il contadino coltiva la vite in filari, a festoni,  a pergolato. La vite ha un fusto contorto e i rami (tralci) che si afferrano con facilità ai sostegni per mezzo dei viticci. Le foglie (pampini) sono larghe, a forma di cuore, con contorno dentellato. La vite produce grappoli d’uva scura o bionda. Ogni grappolo è composto di un raspo e di acini tondi o allungati. La polpa dell’acino è rivestita da una buccia resistente e contiene alcuni semi, detti vinaccioli. La vite viene attaccata da un piccolo insetto, la fillossera, che punge le radici e provoca la morte della pianta. Un altro parassita della vite è la peronospora che il contadino combatte con lo zolfo. La vite preferisce colline piene di sole, ma prospera bene anche in pianura ed in montagna, non oltre i mille metri. In Italia, perciò ci sono tante varietà d’uva. L’uva dell’Italia meridionale è zuccherina; quella dell’Italia settentrionale è più acida. La vendemmia avviene a settembre ed il raccolto dell’uva in Italia è uno dei più ricchi. Noti in tutto il mondo sono i vini italiani.

La vite e l’uva

Nelle antiche mitologie esiste la leggenda del primo che piantò la vite. Per gli Egiziani fu Osiride, per i Greci Dioniso che, allevato dalle Ninfe, era nutrito da queste con grappoli d’uva. Gli Indiani, che facevano col succo d’uva sacrifici agli dei, chiamarono questo succo vinas, cioè amato. E quando gli Arabi penetrarono in Europa, vi portarono questa parola: “vino”.
La coltivazione della vite è antichissima e se ne sono trovate tracce anche nei villaggi di palafitte.
Le foglie della vite si chiamano pampini, i rami tralci e i loro filamenti attorcigliati, che si avvinghiano ai sostegni, viticci. Il grappolo è composto di acini (o chicchi) che sono bacche contenenti i semi o vinaccioli. L’acino è costituito dalla buccia e dalla polpa. La buccia può essere di colore verde che assume varie gradazioni, quando non di tratti della cosiddetta uva nera che assume invece una tinta violacea più o meno scura.
La buccia è ricoperta di uno strato di cera che ha il compito di difendere l’acino dalla pioggia e dalla puntura degli insetti. Questo strato cereo si chiama pruina.
L’Italia fu chiamata anticamente Enotria, dalla voce greca oinòs che vuol dire vino, quindi, terra del vino.
La vite prospera in regioni temperate e anche in quelle calde purchè abbia un sufficiente grado di umidità. Si conoscono numerosissime varietà di uva non soltanto in relazione al colore, ma anche al sapore, alla consistenza della polpa, all’uso, ecc… Si hanno quindi uve da tavola e uve da vino.
Nemici della vite sono la filossera, un insetto dannosissimo che può distruggere interi vigneti e la peronospera, malattia causata da un fungo.

Il vino

L’uva viene pigiata in capaci tini e se nei tempi passati questa operazione si faceva coi piedi, oggi generalmente viene fatta con apposite macchine pigiatrici.
Dall’uva schiacciata si ricava il mosto, un liquido dolce, dal caratteristico profumo.
Dopo qualche giorno, il mosto fermenta. Anticamente si davano le versioni più disparate di questo fenomeno che non si sapeva spiegare. Fu Pasteur che, per primo, scoprì come la fermentazione fosse dovuta a speciali microorganismi esistenti sulle bucce e che, trasportati dall’aria sulle sostanze zuccherine dell’uva, si sviluppano e sono la causa della trasformazione dello zucchero in alcool e anidride carbonica. Il liquido perde così il suo sapore dolce; l’alcool resta nel vino, mentre l’anidride carbonica si disperde nell’aria dopo essere salita alla superficie del liquido smuovendo la massa.
L’anidride carbonica è un gas irrespirabile. Ecco perchè la permanenza nelle cantine durante la fermentazione costituisce un pericolo che può essere anche mortale. E’ prudente, quindi, scendere in cantina con una candela accesa. Se la candela si spegne vuol dire che esiste anidride carbonica in eccesso.
Quando la fermentazione è compiuta, si tolgono le bucce ed i semi. Il vino è composto di una gran quantità di acqua, una piccola quantità di alcool, vitamine, sostanze varie ed enocianina, che è la sostanza colorante contenuta nelle bucce.
Se si espone il vino all’aria, dopo un po’ esso diventa aceto per opera anche questa volta di microorganismi vegetali che formano, alla superficie del liquido, un velo detto appunto madre dell’aceto. Questi microorganismi trasformano l’alcool in acido.

Vendemmia

Nelle ultime settimane di agosto il paese mutava, si agitava, pareva ammalarsi d’ansia. Cantine, che per noi non aerano mai state porte chiuse, con un buco sulla soglia per i gatti, si aprivano, rivelandoci androni bui in cui troneggiavano cupamente tini, botti e qualche misteriosa macchina, simile a un gigante che avesse per petto un’enorme vite di legno e per testa una trave di traverso. (E. Cozzani)

Vendemmia

Tutto il paese fa la veglia, tra le vasche e le botti, e mangia sorbe bagnate nel mosto e tracanna bicchieri di vino fermentato, che sprizza vivido e vermiglio dai tini coperti di graspi. Solo all’alba, quando la stella del giorno è lassù a sfiammare nello spazio e annuncia il primo chiarore, il paese va a riposare.
La vendemmia durava due settimane, tra la raccolta delle noci e le prime semine. Così la stagione, dopo tanto pacato indugiare, cadeva spossata: si alzavano le prime nebbie, partivano gli uccelli, e la campagna si spogliava al vento d’autunno. (G. Titta Rosa)

Vendemmia

L’afa era ancora pesante, il cielo velato di vapori. La pioggia doveva essere assai lontana, e si cominciò la vendemmia. Nelle vigne popolate di vespe e di calabroni i grappoli appena punti si disfacevano. Un odore denso era dappertutto. Le donne si sparsero per il campo con le loro ceste sul capo, e si adagiavano sotto le viti. Le dita si appiccicavano legate dai succhi e dalle ragnatele. Nell’aria si intonavano canzoni cui si rispondeva da vite a vite, e i peri e i peschi buttavano giù con un tonfo qualche frutto troppo maturo.
Verso mezzogiorno il palmento si riempì d’uva e fu il primo convegno delle vespe che salivano stordite alla superficie dei grappoli. L’aria era divenuta di miele, e l’aroma delle piante bruciate dal sole si mescolava a quello dolce e inebriante delle uve che non riuscivano più a contenere i succhi e che si disfacevano, un grappolo sull’altro, nel reciproco peso. (C. Alvaro)

Si vendemmia

In ogni vigna si vendemmia: l’uva bianca e l’uva nera passa dalle mani invischiate delle ragazze che la mondano degli acini secchi o guasti e ne riempiono ceste e bigonce. Ronzano vespe e mosche ubriache. Il sole scotta ancora: le ombre del pomeriggio sono brevi, raccolte ai piedi dei tronchi, nascoste nelle siepi. Frullano per ogni dove, passi di gioia, schiere di uccelli; anche per essi si vendemmia. Da una vigna all’altra i canti si chiamano, si rispondono, tacciono; e s’ode un’accetta, in quel silenzio a un tratto slargato, battere nel bosco vicino. Poi il rumore d’un carro, le voci del paese dalle aie, un fischio lontano. Il giorno pare che riposi su se stesso, adagiato in un calmo dorato sopore, in un tempo che sembra fermo, come in uno specchio.
Le poche, scarse nebbioline azzurre della mattina se l’era assorbite il cielo, bevute il sole. Saluto dal monte cinto di nuvole arrossate, il sole s’era avviato a varcare la curva dello spazio con vittoriosa lentezza. Ora comincia a discendere, e pare che i colli si alzino con le lunghe loro ombre per seguirlo. Poi, poco prima che giunga la sera, un grillo si mette a cantare tutto solo. Chiama la notte, la luna. (G. Titta Rosa)

La sfogliatura

Pochi uomini intorno alla macchina. Le grosse pannocchie incartocciate venivano immesse in una specie di imbuto e da una bocca situata in basso, simile a una pioggia d’oro, usciva una cascata di chicchi che rimbalzavano a terra dove il mucchio si elevava.
Dall’altro lato i tutoli, e le foglie che prima avvolgevano le pannocchie, venivano rigettati al di fuori da due diverse aperture.
Un uomo spalava i chicchi che più tardi sarebbero stati distesi sull’aia e rivoltati accuratamente per la completa asciugatura; intanto una ragazza ammucchiava con un rastrello i tutoli che sarebbero serviti per avviare il fuoco. Un’altra ragazza affastellava le foglie crocchianti dentro le quali, con alti strilli di gioia che superavano il ronzio della macchina, i bambini facevano le capriole. (Q. P. Fontanelli)

La sfogliatura del granoturco

Un canto di più voci, lento e dolcissimo, che scende da una casa buia, mi conduce su per una scala di pietra di un granaio dove in dieci o dodici stanno sfogliando il granoturco. Seduti in cerchio, uomini, donne, fanciulli, fra i cartocci già alti sull’impiantito; in mezzo al cerchio pende una lacrimosa lanterna da stalla. L’ombra di questa lanterna si distende su ogni cosa; la sua fioca luce sembra il riflesso di un lontano lume.
I cartocci si aprono come strani fiori, i loro gambi si spezzano crocchiando e le pannocchie stupendamente lucide e compatte vanno a cadere nel mucchio. (U. Fracchia)

La bacchiatura delle noci

Sotto la pertica lunga sbattuta con forza addosso ai rami, le belle noci cascano con tonfi umidi e sordi sul muschio del piede dell’albero, e i loro malli, spaccandosi, cacciano odore di verde e di radici. I bambini, che naturalmente alla festa non mancano, è il loro mestiere raccogliere nel sacco e portarle fino a casa; dove, riposte in solaio o in dispensa, saranno ambito companatico alla lieta merenda. Tanto che un proverbio dialettale lombardo, con una rima che in lingua non torna, dice che pane e noci è mangiare da sposi, volendo dire che è molto gustoso. (C. Angelini)

La vite

La vite è una pianta sarmentosa, provvista di radici molto sviluppate e minutamente ramificate (radici capillari o barboline).
La radice continua nel fusto o ceppo, che si eleva più o meno da terra e si dirama nelle branche sulle quali sono inseriti i rami di uno o due anni, detti tralci.
Questi sono lunghi, esili, cilindrici e ingrossati ai nodi.
I tralci, quando sono ancora allo stato erbaceo, si chiamano cacciate e terminano col germoglio. Il tratto che corre tra un nodo e l’altro è detto internodo; esso contiene un midollo molto sviluppato, interrotto da un diaframma legnoso in corrispondenza dei nodi.
Sui nodi dei tralci si trovano le gemme dormienti, che si formano d’estate e danno in primavera i tralci fruttiferi. Invece le gemme che si sviluppano subito dopo formate si chiamano gemme pronte e danno rami inutili, che si chiamano femminelle.
Sul legno vecchio talora spuntano, da gemme latenti, tralci detti succhioni, che non portano frutto.
Le foglie sono palmate, dentate, lobate (divise in tre o cinque lobi divisi a loro volta dalle rispettive insenature). La pagina inferiore è spesso pelosa o feltrata. I viticci o cirri sono organi filiformi, coi quali la vite si attacca a sostegni durante il suo sviluppo.
I grappolini dei fiori in boccio si chiamano lame fiorifere.
I fiori sono minuti ed odorosi.
Il grappolo è formato dal graspo, nel quale si distinguono: la raffide, cioè l’asse principale; i racemi, ossia le diramazioni secondarie ed i pedicelli, ai quali sono attaccati gli acini.
La buccia è ricoperta da una sostanza biancastra, di natura cerosa, detta pruina.
Gli acini contengono da uno a quattro vinaccioli.

Perchè il vino, che deriva dall’uva, ha un sapore così diverso?

Quando l’uva viene pigiata nei tini o nella pigiatrice, il suo succo si trasforma in mosto. Questo sembra bollire e gorgoglia continuamente. Che cosa succede? Nel mosto si trovano certi funghi piccolissimi chiamati saccaromiceti (funghi mangiatori di zucchero). Questi funghi si raccolgono sugli acini sin da quando l’uva, ancora sulla pianta, comincia a maturare e con essa passano nei tini. Appena l’uva viene pigiata, si mettono in alacre attività: cominciano a nutrirsi e a produrre, in conseguenza, un gas, l’anidride carbonica; è questa che, salendo attraverso il liquido, per uscire all’aria fra gli altri gas, fa gorgogliare. Attenzione! E’ un gas venefico: gli ambienti dove il vino fermenta devono avere tanti finestroni; guai a lasciarli chiusi, anche se solo per poco si può anche morire, uccisi dall’anidride carbonica, che gli operai degli stabilimenti vinicoli chiamano lupo. Ma, mangiando lo zucchero, i saccaromiceti, e questo è il buon servizio che ci rendono, lo trasformano in alcool, che dà la gradazione e il sapore al vino. Il vino viene lasciato nelle botti, sul fondo delle quali si sedimentano le impurità. Dopo un po’, perciò, il vino va travasato in altri recipienti puliti

Gli agrumi, riserva di sole e di vitamine

Pochi frutti riscuotono in tutto il mondo tanto successo quanto gli agrumi. Aranci, mandarini, limoni, cedri, pompelmi sono divenuti oggetto di un commercio attivissimo e redditizio che non si limita a rifornire le nostre tavole di frutti gustosi e decorativi, ma costituisce la materia prima per molti impieghi industriali. Gli agrumi trovano infatti largo impiego in profumeria, farmacia e nella fabbricazione delle bevande dissetanti. Con aranci e mandarini sono stati ottenuti incroci interessantissimi, come i mandaranci e le clementine.
(P. Tombari)

Dettati ortografici – I frutti dell’autunno. Tutte le opere contenute in questa raccolta restano di proprietà dei rispettivi autori o degli aventi diritto. Il proprietario di questo blog non intende in alcun modo violare il copyright o farle passare come proprie opere. La pubblicazione ha scopo unicamente didattico e non verrà effettuata nessuna operazione di vendita o di tipo editoriale.

Poesie e filastrocche – I frutti dell’autunno

Poesie e filastrocche – Una raccolta di poesie e filastrocche per bambini del nido, della scuola d’infanzia e della scuola primaria sul tema “I frutti dell’autunno”, di autori vari.

La filastrocca delle frutta
Gira, gira, s’arrivasse
nel paese delle frutta
che, si dice, ha una stagione!
E ci fosse proprio tutta,
pera, fragola, popone,
quella bella frutta sana,
melarancia, melagrana,
quella bella frutta fina,
l’albicocca, la susina,
quella bella frutta aspretta,
uva spina, nespoletta,
giuggioletta di montagna;
e il marrone, e la castagna;
e, tra i pampini a corona,
l’uva buona!
E ci fosser le nocciole
e le mele lazzerole
con le noci tutte quante
tutte insieme sulle piante,
tutte insieme nel corbello;
ce ne fossero mai tante
da giocarci a rimbalzello,
da poterne regalare,
da poterne dare a tutti
da poterne (che allegria!)
far razzia!                                      (Térésah)

 

Filastrocca
Il castagno ha lavorato:
tanti frutti ci ha donato
or col canto più giocondo
intrecciamo il girotondo.
Il castagno s’addormenta
e la luna lo inargenta,
si addormenta a poco a poco
mentre stiamo accanto al fuoco.
C’è un paiolo che borbotta:
“Non è cotta, non è cotta!”
mentre stiamo ad aspettare,
su corriamo a lavorare!
Ravviviamo un po’ la fiamma
aiutiamo un po’ la mamma
riordiniamo la cucina:
verrà poi la merendina.
Merendina di castagne;
dolci, piccole compagne
il castagno ce le ha date
non le abbiamo guadagnate! (L. Nason)

 

Vendemmia
Con un secchio ed un cestello,
con le forbici o il coltello,
donne ed uomini, da ieri,
tutti allegri e faccendieri
colgon l’uva zuccherina
e la portano in cantina.
La vendemmia è un gran lavoro!
Nella vigna era un tesoro
di bei grappoli dorati.
Or li han colti e li han pigiati;
ed il mosto, in un gran tino,
già fermenta e si fa vino.         (F. Socciarelli)

 

Il castagno
Sotto il castagno, durante l’estate,
fu una festa di bimbi e d’allegria;
che dolci ombre egli diede alle chiassate
della garrula e vispa compagnia!
Or solitario, al gran cielo velato,
nel deserto squallor delle campagne
s’alza quel nudo tronco desolato.
E i bimbi? … I bimbi mangian le castagne. (L. Schwarz)

 

Si vendemmia
Lieta festa di bei colori:
pampini, grappoli maturi,
grappoli biondi, grappoli scuri…
Su cantate, vendemmiatori.
Colmo il canestro, colma la gerla
e il tralcio è ricco di frutti ancora:
brilla ogni chicco che il sole sfiora
come il rubino, come la perla.
Bigoncia colma, colmo il cestello:
vendemmiatrici, uno stornello. (D. Rebucci)

 

Il pesco e la vite
Diceva un pesco altero
all’uva: “Oh, sciagurata,
tu finirai calcata!”
Gli fu risposto: “E’ vero;
ma, all’uom che mi calpesta,
fo’ poi girar la testa. (Luigi Carrer)

 

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

Esperimenti scientifici per bambini – il succo di cavolo rosso

Esperimenti scientifici per bambini – il succo di cavolo rosso: esperimenti per scoprire se le sostanze sono acide, basiche o neutre utilizzando il succo di cavolo rosso (per saperne di più vai al post esperimenti scientifici: misurare il pH col cavolo rosso ):

Versando il succo di cavolo rosso in tante ciotoline diverse, e posandole su un foglio di carta, i bambini possono testare le varie sostanze, annotarle sul foglio, e scrivere sul quaderno le loro osservazioni:

Si possono testare tantissime sostanze presenti in casa: sale, dentifricio, candeggina, ammoniaca, succo di limone, succhi di frutta, zucchero, spray per i vetri, detersivo per i piatti, ecc…

Le varie sostanze testate possono essere classificate e ordinate dalla più acida alla più basica…

Esperimenti scientifici per bambini – automobiline con motore ad aria

Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Primo modello

Cosa serve:
una bottiglia di plastica con tappo,
quattro bottoni indentici,
una cannuccia da bibita pieghevole,
un elastico,
un palloncino,
due bacchette per le assi delle ruote e del filo.

Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Cosa fare

assemblare seguendo le istruzioni fornite nel video, quindi gonfiare il palloncino attraverso la cannuccia e rilasciare

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Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Variante

http://www.arvindguptatoys.com

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Esperimenti scientifici per bambini
automobiline con motore ad aria
Modello due

In questo progetto il palloncino è sostituito dall’aria immessa attraverso una pompa da bicicletta:

http://www.arvindguptatoys.com/

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शुक्रिया अरविंद गुप्ता जी

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Altri link

https://www.grc.nasa.gov/www/k-12/BGP/Ashlie/BalloonRocketCar_easy.html

http://www.hometrainingtools.com/a/balloon-rocket-car-project

Esperimenti scientifici per bambini – La freccia che si inverte

Esperimenti scientifici per bambini – La freccia che si inverte: osservate questo brevissimo video, senza perdere di vista la freccia…

Esperimenti scientifici per bambini
La freccia che si inverte

Questo esperimento, semplice ma davvero d’effetto, ha per oggetto il fenomeno della rifrazione della luce: la luce “si piega”  quando passa da una sostanza ad un’altra di densità diversa (in questo caso dall’aria all’acqua), creando illusioni ottiche.

Cosa serve


un bicchiere cilindrico, liscio, trasparente
un foglio di carta e un pennarello
una brocca d’acqua

Esperimenti scientifici per bambini
La freccia che si inverte
Come si fa

Disegnate una freccia col pennarello sul foglio di carta, piegate il foglio in modo tale che possa stare in verticale sul tavolo.

Ponete davanti al foglietto il bicchiere vuoto.

Osservando la freccia, versate l’acqua nel bicchiere: la freccia invertirà la sua direzione.

Esperimenti scientifici per bambini
La freccia che si inverte
Link

https://www.childrensmuseum.org/blog/saturday-science-the-reversing-arrow

http://science.wonderhowto.com/inspiration/reverse-arrow-trick-amazing-0156019/

http://thekidshouldseethis.com/post/79356632627

https://www.highlightskids.com/science-experiment/reversing-arrow

http://www.physicscentral.com/experiment/physicsathome/reversing-arrows.cfm

Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone

Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone. Il suono è vibrazione. Le vibrazioni vengono trasmesse attraverso l’aria alle nostre orecchie, e noi le percepiamo come suoni. Vedere le vibrazioni sonore è possibile con questi semplici esperimenti.

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Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone
Esperimento 1

Prendi una ciotola di circa 20cm di diametro, copri la parte superiore con della pellicola da cucina, tirandola accuratamente fino a renderla perfettamente aderente, piatta e liscia.

Cospargi del sale fino sulla sua superficie.

Ora prendi una pentola e un cucchiaio, ponili vicini alla ciotola e colpisci il col cucchiaio il fondo della pentola per ottenere un suono. Vedrai il sale saltare sulla pellicola.

Puoi ottenere lo stesso risultanto gridando forte vicino alla ciotola.

C0sa succede?

Quando si colpisce la pentola o si grida si producono delle vibrazioni che si trasmettono attraverso l’aria al tuo orecchio e anche alle pellicola posta sulla ciotola

http://www.unmuseum.org/exsound.htm

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Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone

Eidophone

Margaret Watts-Hughes ha inventato nel 1885 un dispositivo chiamato Eidophone, che consiste in una camera di risonanza in legno con una estremità aperta sulla quale è tesa una membrana di gomma, cosparsa di sabbia o altro.

La camera di risonanza era collegata ad un tubo nel quale era previsto cantare.

Per realizzare un eidophone si può utilizzare un vaso di fiori, la gomma di un palloncino, e un tubo di plastica.

 

Eidophone 1, performed by Esmeralda Conde Ruiz, 2006
steel and latex membrane

http://old.likeyou.com/archives/

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Come mostrato in questo video, mentre si canta nell’ eidophone sulla membrana si formano figure geometriche bellissime. I bambini ne saranno davvero incantati

Trio Eidophone (2010 – Work in Progress) – Film / Prototype / Performance

Sulla base dell’invenzione di Margaret Watts-Hughes, questo è un dispositivo di recente progettazione, per tre voci.

http://sciencedemonstrations.fas.harvard.edu/

Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone
Piastre di Chladni

Poi, naturalmente, non possono mancare le piastre di Chladni, cosparse di sabbia o sale e messe in vibrazione con un archetto da violino:

 http://www.tokenrock.com/
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Esperimenti scientifici – Visualizzare le onde sonore – Piastre di Chladni – Eidophone
Altri video

Esperimenti scientifici per bambini – Come realizzare una mongolfiera

Esperimenti scientifici per bambini – Come realizzare una mongolfiera: per tutti i progetti di mongolfiera ad aria calda è bene prendere le dovute precauzioni per evitare di provocare incendi, ma non rinunciate all’esperimento per questo: realizzare una mongolfiera è il sogno di ogni bambino… ad esempio potete aggiungere sempre un filo abbastanza lungo e tenuto morbido, che consenta il recupero del pallone 🙂

Esperimenti scientifici per bambini Come realizzare una mongolfiera Primo progetto

Cosa serve: un sacchetto di plastica molto sottile, candeline da torta di compleanno, del filo, nastro adesivo, cannucce da bibita, righello e forbici, cartoncino sottile, accendino.

Cosa fare:

Fissare le cannucce tra loro per formare un cerchio con un diametro di circa 12 pollici, senza colla o nastro adesivo, ma semplicemente inserendole una nell’altra.

Con la minor quantità possibile di nastro adesivo fissare il cerchio di cannucce al margine aperto del sacchetto di plastica, ed il pallone è fatto.

Ritagliare un quadrato di 2 pollici di lato dal cartoncino, e praticarvi quattro fori in prossimità del centro (i fori dovrebbero essere leggermente più piccoli rispetto alla larghezza delle candele di compleanno, in modo che possano incastrarvisi perfettamente), poi fissare ad ogni lato del quadrato di cartoncino circa 12 pollici di filo.

Inserire le candele nei fori, collegare al pallone e verificare che il quadrato sia ben bilanciato rispetto al sacchetto tenuto sospeso. Fare tutte le correzioni necessarie.

Accendere le candeline, aspettare che l’aria riscaldata riempia il sacchetto, quindi lasciar volare la mongolfiera

http://www.wikihow.com/
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Esperimenti scientifici per bambini Come realizzare una mongolfiera Secondo progetto:

Cosa serve: un foglio di plastica da imbianchino molto leggera, legno di balsa, candeline di compleanno, colla a caldo.

Cosa fare Tagliare la plastica e chiudere ai bordi con la colla a caldo, per formare il pallone. Unire le candeline di compleanno tra loro, sempre con la colla a caldo, e fissarle a un piccolo pezzetto di balsa.

http://www.instructables.com

Esperimenti scientifici per bambini Come realizzare una mongolfiera Le lanterne volanti 

I progetti per realizzare le mini mongolfiere non possono non  essere associati al lancio delle lanterne di carta orientali.

http://lusignolo.wordpress.com/

In questo video ne vediamo una versione “natalizia”: il papà protagonista sostiene che non è pericoloso se la giornata non cade nella stagione secca e non ci sono venti troppo forti, perchè queste lanterne bruciano ad alta quota e quando tornano a terra sono fredde e senza braci accese.

La carta di riso della lanterna e il filo sono totalmente biodegradabili, e hanno una storia gloriosa di migliaia di anni.

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Esperimenti scientifici per bambini  Come realizzare una mongolfiera  Altre fonti

http://www.wikihow.com/

http://eo.ucar.edu/

Esperimenti scientifici per bambini – Scintillanti cristalli dal carbone

Esperimenti scientifici per bambini – Scintillanti cristalli dal carbone: il vostro bambino sa che attraverso la pressione e milioni di anni il carbone in natura ha prodotto i diamanti? Questa attività  non solo introduce dei concetti geologici, ma coltiva il senso di stupore per le meraviglie della natura e insegna che le cose belle possono nascere nei luoghi più improbabili, come da un pezzo di nero carbone…

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Cosa serve

alcuni pezzi di carbone da barbecue,
una ciotola poco profonda,
acqua,
sale,
azzurrante (additivo per bucato bianco),
ammoniaca,
coloranti alimentari,
mascherina.

Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Cosa fare

indossare la mascherina e miscelare tra loro 6 cucchiai di acqua, 6 cucchiai di sale, 6 cucchiai di azzurrante e un cucchiaio di ammoniaca.

Adagiare i carboni un una bella ciotola e versarvi la miscela.

Se  dei punti rimangono asciutti, cospargere di ammoniaca.

Aggiungere qualche goccia di colorante alimentare diverso qua e là e se il carbone risulta ancora asciutto dell’altra acqua.

Naturalmente non lasciare che i bambini facciano l’esperimento da soli: l’ammoniaca è tossica ed è sempre bene utilizzarla in un locale ben ventilato o meglio ancora all’aperto.

 
http://ivori.hubpages.com/
 
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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Variante

Cosa serve:

un cucchiaio,
azzurrante liquido da lavanderia,
detersivo liquido per bucato,
sale da cucina,
ammoniaca,
un vasetto di vetro,
carbone,
una scodella non metallica,
colorante alimentare,
mascherina.

Cosa fare:

indossare la mascherina e  in un barattolo a parte mescolare tra loro 2 cucchiai di azzurrante, 2 di detersivo per bucato, due di sale e due di ammoniaca.

Disporre il carbone in una scodella, aggiungere ad ogni pezzetto qualche goccia di colorante diverso, e versarvi sopra la miscela preparata nel barattolo.

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
 Variante

Cosa serve:
pezzi di carbone,
acqua (preferibilmente distillata) in uno spruzzino,
una scodella non metallica,
sale non iodato,
ammoniaca,
azzurrante da lavanderia,
coloranti alimentari,
un barattolo.

Cosa fare:

riduci  il carbone in pezzetti piuttosto piccoli, ma senza polverizzarlo.

Spruzzare l’acqua fino a quando non è ben bagnato e disporre i pezzi nella scodella formando uno strato uniforme.

In un barattolo a parte mescolare 3 cucchiai (45 ml) di ammoniaca, 6 cucchiai (90 ml) azzurrante e 3 cucchiai (45 ml) di sale e con questa miscela inumidire tutto il carbone.

Spruzzare altra acqua per bagnare bene tutto il carbone, se serve. Se vuoi spruzza del colorante alimentare qua e là (senza coloranti si formeranno solo cristalli bianchi).

Cospargere con un altro paio di cucchiai di sale, e porre la ciotola in un luogo sicuro. Nei tre giorni seguenti continuare a tenere umido il carbone versando sul fondo una miscela di ammoniaca, acqua e azzurrante (2 cucchiai da tavola per ogni ingrediente).

Non muovere la ciotola durante la crescita dei cristalli.  A seconda del clima questi si formeranno in massimo due settimane.

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Variante

Mettete alcuni pezzi di i carbone in una ciotola.

In un barattolo a parte mescolare 60 ml di acqua, 60 ml di azzurrante da lavanderia, 60 ml  di sale da cucina non iodato e 15 ml di ammoniaca.

Mescolare bene e versare sopra i pezzetti di carbone.

Aggiungere qua e là qualche  goccia di mercurocromo, inchiostro colorato e colorante alimentare e attendere la crescita dei cristalli.

Cosa serve:
30 ml di ammoniaca,
30 ml di acqua preferibilmente distillata,
colorante alimentare,
piccoli pezzi di carbone,
30 ml di sale non iodato,
un barattolo e una scodella non metallici.

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Esperimenti scientifici per bambini
Scintillanti cristalli dal carbone
Fonti

http://ivori.hubpages.com/hub/

http://www.kerala.com/

http://www.wackyuses.com/

http://www.education.com/

Esperimenti scientifici per bambini – Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo

Esperimenti scientifici per bambini – Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo – Assiomi o leggi della dinamica secondo Newton: Legge I-Legge di inerzia di Galilei “Ciascun corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, salvo che sia costretto a mutare quello stato da forze impresse.”

Questa legge è nota anche con il nome di principio di inerzia.

Esperimenti scientifici per bambini
Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo
Cosa serve:

uno o più uova crude
un vassoio

e per ogni uovo:
un tubo di cartone (dal rotolo della carta igienica)
un vaso pieno d’acqua (eventualmente colorata)

 

Esperimenti scientifici per bambini
Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo
Cosa fare

Preparare il materiale come mostrato nei video e nelle foto:

http://www.stevespanglerscience.com/
 
 
http://www.ordinarylifemagic.com
 

Armiamoci di coraggio e fiducia nelle leggi della fisica, e diamo un colpo deciso al vassoio: le uova cadranno nei bicchieri…

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Esperimenti scientifici per bambini
Newton, l’inerzia e il tuffo dell’uovo
Fonti

http://www.stevespanglerscience.com/

http://www.ordinarylifemagic.com/

http://it.wikipedia.org/wiki/Dinamica_(fisica)

https://www.childrensmuseum.org/blog/saturday-science-egg-drop-inertia

Esperimenti scientifici per bambini – Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie

Esperimenti scientifici per bambini – Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie. Per vivere le piante prendono l’acqua dal terreno e l’anidride carbonica dall’aria, e  utilizzano la luce solare per trasformare acqua e anidride carbonica in glucosio attraverso un processo chiamato fotosintesi, che avviene anche grazie ad una sostanza chimica chiamata clorofilla. La clorofilla è anche ciò che dà alle piante il colore verde.

Durante l’inverno la quantità di luce e di acqua a disposizione delle piante diminuisce, e gli alberi entrano in uno stato di minore attività: la clorofilla verde scompare dalle foglie, e via via  cominciamo a vedere i colori giallo e arancio. Piccole quantità di questi colori sono sempre stati presenti nelle foglie, anche quando ci apparivano verdi. Ma non potevamo vederli perchè coperti dal verde della clorofilla.

Durante le giornate autunnali la luce diventa via via minore, e siccome la clorofilla viene prodotta grazie alla luce, anche questa diminuisce, e il  colore verde inizia a svanire dalle foglie. Allo stesso tempo, le concentrazioni di zucchero in aumento causano un aumento della produzione di pigmenti di colore rosso (pigmenti antociani), arancio-giallo (carotenoidi) e marroni (tannini), che non hanno bisogno della luce per formarsi.

Insomma in autunno vediamo le foglie gialle, marroni ed arancioni perché la clorofilla, che maschera gli altri colori, si degrada .

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore Esperimenti di cromatografia

http://www.scuolamediacoletti.org/
 

Gli esperimenti di cromatografia consentono di separare tutti i colori nascosti in quello che in apparenza sembra un  colore unico.

Prima di procedere con le foglie, si può mostrare l’esperimento con un pennarello, come mostrato in questo video:

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Cromatografia degli spinaci

Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Cosa fare 

Appoggiare una foglia di spinacio su di una striscia di carta assorbente e, facendovi scorrere sopra ripetutamente il bordo di una moneta, tracciare una linea verde a circa 2 cm dal bordo. Ripetere l’operazione perché la linea deve essere di colore intenso.

Versare sul fondo di un vaso di vetro trasparente pochi ml di alcol. Inserire la striscia nel becher, con la linea verde verso il basso, facendo in modo che l’estremità della striscia sfiori appena l’alcol, e fissare la carta al bordo del bicchiere con una graffetta.

Fare attenzione a non bagnare direttamente la linea colorata con l’alcol. Aspettare qualche minuto, fino a quando l’alcol è risalito lungo la striscia fino quasi al bordo del bicchiere e far asciugare la striscia di carta sul termosifone.

L’alcol risale lungo la striscia di carta spostando il pigmento colorato e separandolo in colori diversi, che sono, a partire dal fondo: marrone/verde cachi, verde brillante, giallo (a volte si riesce a notare anche dell’arancione)

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Perchè?

L’alcol risale lungo la carta per capillarità.

Il colore verde delle foglie in realtà è il risultato del mescolamento di colori diversi, che corrispondono a sostanze diverse.

Come i membri di una famiglia, ogni sostanza ha le sue simpatie e le sue antipatie.

Alcune amano di più stare aggrappate alla carta e non sono per nulla attratte dall’alcol, altre preferiscono farsi sciogliere e trasportare, più o meno facilmente, dall’alcol.

E’ proprio questa diversa “simpatia” di ogni pigmento nei confronti dell’alcol a permettere la loro separazione.

Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Separare i colori di una foglia verde con cromatografia

Cosa serve:

foglie, piccoli vasetti, coperchi per barattoli o fogli di alluminio o pellicola trasparente, alcol, carta assorbente, tegame, acqua calda, nastro, penna, coltello o un cucchiaio di plastica, orologio o timer.

Cosa fare:

raccogliere 2-3 foglie di grandi dimensioni da alberi diversi.

Tagliare le foglie in pezzi molto piccoli e metterli in vasetti etichettati con il nome o la posizione dell’albero.

Aggiungi in ogni barattolo l’alcol che serve a coprire completamente i pezzetti di foglia, e sminuzzare ulteriormente usando un coltello o un cucchiaio di plastica fino a ottenere una specie di poltiglia.

Tappare accuratamente i vasi e posizionarli su di un vassoio contenente qualche centimetro di acqua calda. Aspettare almeno mezz’ora, finchè l’alcol non si è ben colorato (più scuro è meglio è).

Posizionare i vasi con cura in un vassoio contenente superficiale 1 pollice di acqua calda sanitaria. Sostituire l’acqua calda se si raffredda e ogni tanto scuotere i vasetti.

Tagliare una striscia lunga e sottile di carta assorbente per ogni vasetto ed etichettarla.

Togliere i vasetti dall’acqua calda, aprirli e mettere una striscia di carta in ogni barattolo,  in modo che la sua estremità si trovi immersa nell’alcool. Piegare l’altra estremità sulla parte superiore del vaso e fissarla con del nastro adesivo.

L’alcool viaggerà lungo la carta, portando i colori con sè.

Dopo circa un paio d’ore, i colori avranno percorso distanze diverse lungo la carta, e l’alcol sarà via via evaporato.  Dovreste così essere in grado di vedere diverse sfumature di verde, e forse qualche giallo, arancione o rosso, a seconda del tipo di foglia.

http://www.parentsconnect.com/

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore Cromatografia con foglie verdi e con foglie autunnali

Cosa serve:

due o tre foglie verdi, due o tre foglie d’autunno che hanno già cambiato colore, barattoli di vetro con coperchio (uno per ogni foglia), alcol, carta assorbente, teglia da forno, acqua calda, nastro adesivo, cucchiai e coltelli, un timer.

Cosa fare:

Procedere come spiegato nell’esperimento precedente.

Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Video:

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Esperimenti scientifici per bambini Perchè le foglie in autunno cambiano colore – cromatografie Fonti

http://www.parentsconnect.com/

http://www.hometrainingtools.com/

http://www.sciencemadesimple.com/

http://www.miniscience.com/projects/

http://chemistry.about.com/cs/howtos/ht/

http://www.scuolamediacoletti.org/

Esperimenti scientifici per bambini – Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo

Esperimenti scientifici per bambini – Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo: il termine osmosi indica il passaggio della parte liquida tra due soluzioni che hanno concentrazioni diverse, attraverso una membrana semipermeabile.

Il liquido tende a passare dalla soluzione meno concentrata verso quella più concentrata. L’osmosi è quindi un processo fisico spontaneo che tende a diluire la soluzione più concentrata, e a ridurre la differenza di concentrazione.

In altre parole quando sui due lati della membrana si trovano soluzioni a diversa concentrazione, la differenza di pressione osmotica muove le molecole dalla soluzione meno concentrata (ipotonica) verso la soluzione più concentrata (ipertonica), fino a quando le concentrazioni  nelle due soluzioni diventano identiche (isotoniche).

Per questo esperimento occorre un uovo nudo, che si ottiene come meglio spiegato qui http://www.lapappadolce.net/ tenendo immerso in aceto un uovo crudo e perfettamente integro per almeno un giorno.

Già durante questa fase di preparazione dell’esperimento è possibile osservare il fenomeno dell’osmosi. Misuriamo l’uovo prima di immergerlo  nell’aceto (l’altezza col righello, il diametro con uno spago) e dopo.

L’uovo nudo risulterà ingrossato rispetto all’uovo con guscio perché l’acqua contenuta nell’aceto si è spostata al suo interno. Infatti ci sono più sostanze disciolte nell’acqua all’interno dell’uovo di quante non ve ne siano nell’aceto.

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Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Prima variante

http://www.scuolamediacoletti.org/

Cosa serve:

un uovo “nudo”,
un barattolo con coperchio,
sale,
un pezzo di spago
un righello.

Cosa fare: 

Versare acqua in un barattolo riempiendolo per circa ¾ e aggiungere sale, mescolando, fino a quando il sale non si scioglie più (soluzione satura).

Misurare l’uovo nudo quindi immergerlo all’interno del barattolo, chiudere e lasciare riposare per qualche giorno.

Togliere l’uovo dal barattolo e misurarne nuovamente la circonferenza.

L’uovo nudo, dopo essere stato immerso a lungo in acqua sale, si sarà ristretto.

Perchè?

Il fenomeno dell’osmosi ha provocato il trasferimento d’acqua dall’uovo (soluzione meno concentrata) alla soluzione salina (più concentrata).

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Esperimenti scientifici per bambini
 Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Seconda variante

Cosa serve:

2 buste di plastica per alimenti con chiusura zip,
uno sciroppo di colore chiaro (ad esempio malto),
un uovo nudo,
una ciotola piena d’acqua,
righello e spago per le misurazioni.

Cosa fare:

Riempire una busta di plastica per circa la metà con lo sciroppo, mettervi l’uovo nudo e chiudere.

Posare il tutto nella ciotola d’acqua per evitare rotture e lasciare così per tre giorni.

Togliere l’uovo dallo sciroppo, lavarlo con delicatezza e misurare: l’uovo risulterà tanto rimpicciolito da apparire avvizzito, e si potrà sentire il tuorlo al suo interno.

Ora riempire a metà un’altra busta con acqua, e mettere l’uovo rimpicciolito. Lasciate riposare  per alcuni giorni: tornerà alle sue dimensioni iniziali.

Perchè?

Nella prima fase dell’esperimento l’acqua passa attraverso la membrana dall’uovo verso lo sciroppo (che è più concentrato) e l’uovo si disidrata. Nella seconda fase si verifica il processo inverso.

Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Terza variante

http://www.science-sparks.com/

Cosa serve:

un uovo nudo,
un vaso di vetro trasparente,
sciroppo o melassa.

Cosa fare:

Immergere l’uovo nudo nel vaso riempito di sciroppo:  l’uovo deve esserne coperto.

Lasciate così per circa 3 giorni. L’uovo risulterà più piccolo.

Sciacquare, immergere in un vaso pieno di sola acqua e attendere altri tre giorni: l’uovo sarà tornato normale.

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Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Quarta variante

Cosa serve:

due uova nude di uguale grandezza,
acqua,
due bicchieri,
zucchero,
uno spillo.

Cosa fare: 

Preparare una soluzione satura di zucchero e acqua in un bicchiere e immergervi una delle due uova nude.

Versare nell’altro bicchiere solo acqua ed immergervi il secondo uovo.

Lasciare riposare per almeno un giorno.

Come già spiegato sopra, l’uovo immerso nella soluzione zuccherina sarà rimpicciolito e quello immerso in acqua sarà più grande.

Provate a pungere l’uovo ingrandito con uno spillo: dal foro uscirà un getto d’acqua.

Ora potete gettare via l’uovo bucato e provare a mettere l’uovo rimpicciolito in acqua per un altro giorno, per vederlo tornare alle sue dimensioni iniziali.

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Esperimenti scientifici per bambini
 Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
 Altri link

http://dragon.sleepdeprived.ca/

http://www.hometrainingtools.com/

http://www.science-sparks.com/

http://www.scuolamediacoletti.org/

http://doc.studenti.it/appunti/

http://it.wikipedia.org/wiki/Osmosi

Esperimenti scientifici per bambini – Bombe frizzanti

Esperimenti scientifici per bambini – Bombe frizzanti preparate con bicarbonato di sodio e aceto, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Cosa serve:

acqua,
un cucchiaio,
tovaglioli di carta,
sacchetti integri di plastica per alimenti (quelli con chiusura a zip),
aceto
bicarbonato di sodio.

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Cosa fare:

E ‘ molto importante utilizzare sacchetti perfettamente integri, quindi è meglio testarli prima dell’esperimento versandovi dell’acqua, chiudendo la zip e capovolgendoli.

Avvolgere in un pezzetto di tovagliolo di carta 2 cucchiai di bicarbonato, facendo un pacchettino.

Versare nel sacchetto di plastica mezza tazza di aceto un quarto di  tazza di acqua tiepida.

Ora è necessaria una certa attenzione e abilità, per riuscire a far cadere pacchetto di carta nell’aceto con il sacchetto chiuso,  prima che si sviluppi l’effervescenza.

Si può fare ad esempio così:

http://superheroesandprincesses.blogspot.com/

A sacchetto chiuso rilasciare il pacchetto, agitare un po’, quindi posare la “bomba” sul prato (o nella vasca da bagno) e osservare. Il sacchetto comincerà a gonfiarsi e quindi esploderà.

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Perchè?

Quando l’aceto (che è un acido) reagisce con il bicarbonato (che è una base), si forma anidride carbonica.

Se hai mai fatto una torta al forno o il pane hai già fatto  esperimenti come questo senza saperlo.

Se la ricetta contiene bicarbonato di sodio, ma senza lievito, ci sarà probabilmente anche un ingrediente acido, (limone, yogurt, succo d’arancia, ecc…).

Alcune ricette poi richiedono il lievito in polvere, che non è altro che una miscela di  bicarbonato di sodio con un ingrediente acido (acido tartarico ad esempio).

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Altri link

http://www.exploratorium.edu/

http://superheroesandprincesses.blogspot.com/

http://www.apple-cider-vinegar-benefits.com/baking-soda-and-vinegar.html

http://www.flashbangscience.co.uk/funstuff/experiments/bubbleb.htm

Esperimenti scientifici per bambini – Una semplice fontana

Esperimenti scientifici per bambini – Una semplice fontana. Basta un po’ d’acqua, una cannuccia, e un pezzo di argilla. Chiediamo al bambino di soffiare attraverso la cannuccia più forte che si può, finchè non ha la sensazione che la bottiglia sia piena. Osserviamo lo zampillo…

http://thefantasticfive-hockmana.blogspot.com

Esperimenti scientifici per bambini
Una semplice fontana
Variante

Si può ottenere un aumento di pressione all’interno della bottiglia anche attraverso il calore.

Procuriamoci una bottiglia di vetro con tappo a vite, del colorante, una cannuccia, dell’argilla, una ciotola, dell’acqua fredda e una teiera contenente acqua calda, un paio di forbici.

Riscaldiamo l’acqua nella teiera. Togliamo il tappo dalla bottiglia di vetro e riempiamo a metà con acqua fredda che coloreremo a piacere.

Pratichiamo un foro sul tappo, avvitiamolo saldamente, inseriamo la cannuccia in modo che si trovi sotto il livello dell’acqua e sigilliamo con l’argilla tutto intorno al tappo e alla cannuccia.

Con poca argilla facciamo un tappo anche per la cannuccia. Ora poniamo la bottiglia nella ciotola e versiamo esternamente l’acqua della teiera.

Anche in questo caso l’acqua uscirà con uno zampillo, perché l’acqua calda nella ciotola riscalda l’aria nella bottiglia; l’aria riscaldata  si espande e occupa più spazio quindi spinge l’acqua verso l’esterno, attraverso la cannuccia.

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Esperimenti scientifici per bambini
Una semplice fontana
Altri link

http://pbskids.org/zoom/activities/phenom/bottlefountain.html

http://thefantasticfive-hockmana.blogspot.com/

http://www.arvindguptatoys.com/toys/Threebottlefountain.html

http://www.ekunji.com/learn/easy-science-projects-for-kids/science-projects-for-kids-fountain-in-water-bottle

http://www.abc.net.au/science/articles/2012/11/14/3631891.htm

http://www.learnwithplayathome.com/2012/07/science-for-kids-water-bottle-fountain.html

 

Esperimenti scientifici per bambini – Aeroscafo con un vecchio cd

Esperimenti scientifici per bambini –  Aeroscafo con un vecchio cd – Un hovercraft o aeroscafo (o anche aeroscivolante come viene talvolta tradotto in italiano) è un veicolo sostentato da un “cuscino d’aria” e mosso da una o più eliche.

E’ in grado di spostarsi su diverse superfici e può essere in grado di spostarsi a velocità superiori ai 150 km/h. Realizzato in forma industriale o hobbystica in misure che vanno da 2 metri di lunghezza sino a 57 metri (hovercraft da sbarco russi della Classe Zubr).

Viene usato per uso dilettantistico, soccorso e militare per la sua rapidità di lancio, la sua velocità e soprattutto per la sua versatilità nell’attraversare superfici di differente composizione.

Al momento non esiste normativa mondiale per la definizione dettagliata di “Veicolo a cuscino d’aria”. L’hovercraft è stato classificato come penultima invenzione nel settore trasporti, prima dello Space Shuttle.

Costruiamo un modello di aeroscafo.

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Cosa serve

un cd,
un palloncino,
un tappo da acqua o da detersivo di tipo push-up,
colla a caldo.

Eventualmente una molletta di quelle per chiudere i sacchetti per il congelatore (ad esempio Ikea)

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Cosa fare

Incollare il tappo al foro centrale del cd con la colla a caldo, e tenerlo chiuso.

Preparare vari palloncini di diverse dimensioni, se vogliamo fare vari tentativi e magari registrare le osservazioni.

Gonfiare un palloncino, tenerlo chiuso con le mani (oppure utilizzando la molletta) e inserirlo nel tappo chiuso. Togliere la molletta, aprire il tappo e osservare.

Quando il tappo è aperto, l’aria esce dal palloncino, corre attraverso il tappo e va sotto il CD causandone il movimento.

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Perchè

Il CD ha una superficie molto liscia, quindi permette all’aria di distribuirsi in modo uniforme al di sotto del disco stesso; questa aria riesce a sollevare il CD dalla superficie su cui è appoggiato.

Questo strato d’aria che si forma tra disco e superficie d’appoggio riduce notevolmente l’attrito tra le due superfici stesse e il nostro aeroscafo scivolerà con grande facilità.

http://www.sciencebuddies.org/

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Un video

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Altre fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Hovercraft

http://www.hovercrafterz.com/

http://sciencesquad.questacon.edu.au/

Esperimenti scientifici per bambini – Razzo ad acqua

Esperimenti scientifici per bambini – Razzo ad acqua. Questo esperimento dimostra come un accumulo di pressione può lanciare un razzo.

Quando la pressione all’interno della bottiglia riesce a scollegare il tappo in fondo alla bottiglia, l’acqua uscirà di getto dalla parte inferiore, mentre la bottiglia sarà lanciata in direzione opposta.

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Esperimenti scientifici per bambini
Razzo ad acqua
Cosa serve

una bottiglia di plastica vuota
un cono e 4 alettoni realizzati in cartoncino colorato
acqua
un tappo di sughero e una pompa da bicicletta con un ago adattatore (per realizzare il tappo-raccordo esistono varie possibilità, consultate i link in fondo all’articolo. L’importante è che il sistema sia costruito in modo tale da non scollegarsi finchè all’interno della bottiglia non si sia accumulata una pressione sufficiente al lancio)

http://www.science-sparks.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Razzo ad acqua
Cosa fare

Spingere l’adattatore ad ago della pompa attraverso il tappo di sughero (se non fuoriesce, accorciare il tappo).

Decorare la bottiglia con il cono e gli alettoni. Riempire la bottiglia con l’acqua per circa un quarto e spingere saldamente il tappo all’imboccatura della bottiglia. Collegare la pompa all’adattatore.

Gli alettoni possono servire proprio a tenere la bottiglia in verticale, ma si può anche costruire una rampa con un tubo di plastica, una gruccia metallica, dei picchetti da campeggio o delle tavolette di legno, come mostrato nei link in fondo all’articolo.

Pompare l’aria nella bottiglia: prenderà il volo dopo pochi secondi.

I razzi spaziali funzionano in modo simile alla bottiglia, ma invece del getto d’acqua bruciano carburante per creare un getto di gas caldo.

Video per la realizzazione del raccordo:

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Rampe di lancio:

http://www.instructables.com/

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Guardate qualche lancio:

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Istruzioni dettagliate per realizzare modelli di razzo ad acqua più complessi (con paracadute, a più stadi, ecc…) qui: http://www.aircommandrockets.com

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Esperimenti scientifici per bambini
Razzo ad acqua
Altre fonti

http://www.e-scoutcraft.com/activities/

http://en.wikipedia.org/wiki/Water_rocket

http://www.instructables.com/id/Soda-Bottle-Rocket./

http://www.wired.com/geekdad/

http://www.aircommandrockets.com/

Dettati ortografici – la semina

Dettati ortografici – Una collezione di dettati ortografici sul tema “l’autunno e la semina” per la scuola primaria.

La semina
Il campo è stato arato. I buoi hanno tracciato i lunghi solchi diritti e il contadino si prepara a gettarvi il seme. Poi il seme sarà ricoperto di terra, la pioggia lo gonfierà, il tepore della terra lo riscalderà e, un bel giorno, tante piantine verdi ricopriranno la superficie del campo.

La semina
I buoi hanno tracciato i lunghi solchi diritti nel bruno campo. Il contadino vi getterà il seme e, ai primi tepori, vedremo tante piantine verdi che un giorno diverranno le preziose spighe del grano. Quanta fatica e quanto tempo perchè il seme del frumento possa trasformarsi nel buon pane profumato!

Il seme
Il seme è stato gettato nel solco. L’acqua lo gonfierà, la neve lo coprirà col suo candido mantello, la terra lo nutrirà e finalmente, da quel semino, nascerà la bella pianta del grano che un giorno diverrà pane.

Sotto terra
I campi, in inverno, sono brulli, spogli, deserti. Sembra che non debbano produrre nulla e invece, sotto terra, i piccoli semi del grano germogliano: fra poco spunteranno all’aperto tante piantine verdi che un giorno ci daranno il cibo più prezioso: il pane.

Le speranze del contadino
Il contadino spera quando semina il grano, spera quando vede il primo biondeggiar delle spighe, spera quando i primi fiori della vite spandono il loro profumo e, attraverso una bella fiorita di speranze, porta al granaio le messi, alla botte il mosto, alla cucina i legumi dell’orto. (P. Mantegazza)

Il seme
E’ caduto nel solco e fra poco germoglierà. Da quel piccolo seme nascerà una piantina prima debole, sottile, poi, man mano, più robusta e forte. Infine la vedremo mettere, in cima, una bella spiga che col calore del sole diverrà dorata e maturerà. E in quella pianta, nata da un semino solo, ci saranno migliaia e migliaia di semi come quelli gettati nel solco in un giorno lontano.

La semina

I buoi abbassano la testa soffiando, il gioco cigola, l’aratro scricchiola. Il vomero affonda nella terra, apre il solco, e lascia indietro, ai lati, le grosse zolle. A poco a poco tutto il campo è segnato da lunghi solchi scuri. Poi il contadino cammina nel solco, portando un paniere al braccio. Tuffa la mano nel paniere, prende un pugnetto di grano e, via via, con un gesto largo lo sparge nel solco. Dietro a lui, donne ed uomini rompono le zolle con la zappa e ricoprono di terra i semi. (G. Fanciulli)

Il seminatore

“Guarda che figura!” esclamò Federico, soffermandosi ed indicando il seminatore: “Ha l’altezza di un uomo, eppure sembra un gigante”.  Egli avanzava per il  campo in linea dritta con una lentezza misurata. Con la sinistra teneva il saccolo; con la destra prendeva la semenza e la spargeva. Il suo gesto era largo, gagliardo e sapiente e il grano, involtandosi dal pugno, brillava talvolta nell’aria come faville d’oro e cadeva sulle zolle umide ugualmente ripartito. (G. D’Annunzio)

L’aratro

In principio l’aratro fu soltanto un ramo ricurvo da cui ebbe origine il cosiddetto aratro a uncino, grosso ramo biforcuto di cui la parte più corta penetrava nella terra scavandovi un solco e quella più lunga serviva da traino. Più tardi, alla parte più corta di questo aratro fu applicata una selce appuntita per facilitare la sua penetrazione nel terreno; la selce, in seguito, fu sostituita da una punta di rame, di bronzo e infine di ferro: fu l’aratro a chiodo, usato dai nostri bisnonni, e ancor oggi nei paesi meno progrediti.
L’invenzione del giogo permise all’uomo di attaccare all’aratro gli animali a coppia, in genere buoi.
Attualmente l’aratro, nelle sue parti principali, si compone del coltello, una lama che taglia la terra verticalmente; del vomere, che è una lama che taglia la terra orizzontalmente al di sotto della sua superficie; dell’orecchio, così chiamato per la sua forma e che ha il compito di far ruotare la terra tagliata dall’azione combinata del coltello e del vomere e di rovesciarla nel solco.

Il lavoro della terra

Dal materno grembo della terra viene tutto ciò che è necessario all’uomo. Egli ne ricava le piante che gli servono per sfamarsi e poichè si nutre anche di carne, ecco la terra nutrire gli animali che egli alleva a tale scopo. Tutto gli viene dalla terra purchè l’uomo  le dia il suo lavoro di ogni giorno, quel lavoro che cominciò in un giorno lontano, quando un essere irsuto, selvaggio, vestito di pelli e di corteccia d’albero gettò nel terreno alcuni granelli di una spiga e stette a vedere cosa sarebbe successo.

L’aratro

L’uomo preistorico si servì del ramo di un albero biforcuto per tracciare il primo solco nel terreno. Era il primo aratro. Poi, a questo ramo fu applicata una punta, prima fatta di pietra, poi di metallo. Oggi l’aratro si è perfezionato, compie il suo lavoro in modo razionale, risparmiando all’uomo fatica e tempo. L’intelligenza dell’uomo e la sua industriosità non conoscono limiti.

Il seminatore

Avanzava per il campo direttamente e con una lentezza misurata. Un saccolo bianco gli perdeva dal collo per una striscia di cuoio, scendendogli davanti, alla cintura, pieno di grano. Con la manca teneva aperto il sacco, con la destra prendeva la semenza e la spargeva. Il suo gesto era largo e sapiente, moderato da un ritmo uguale. (G. D’Annunzio)

Sulla tomba di un mietitore romano

Sono nato da povera famiglia e da poveri genitori. Vissi coltivando il campo nel quale nacqui e che non cessai mai di coltivare. Quando le messi erano mature,  io fui il primo a mietere, e allorchè la schiera dei mietitori si recava ai campi, io precedevo tutti lasciandomi dietro la lunga fila di essi. Dopo aver mietuto  dodici volte sotto il sole torrido, in premio al lavoro compiuto, fui eletto capo dei mietitori. Gli anni della mia vita furono belli, senza offese o accuse. Così meritò di morire chi visse senza commettere cattive azioni.

continua nelle pagine seguenti (segui i numeri delle pagine):

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino che non scoppia sul fuoco (ancora sulla convezione)

Esperimenti scientifici per bambini –  Il palloncino che non scoppia sul fuoco (ancora sulla convezione). Per questo esperimento servono due palloncini, una candela, fiammiferi, un imbuto e una brocca d’acqua.

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia sul fuoco
Cosa fare

Gonfiamo il primo palloncino e chiudiamolo con un nodo. Accendiamo la candela e poniamo il palloncino sopra la fiamma. Naturalmente vedremo il palloncino scoppiare.

Infiliamo il secondo palloncino all’imboccatura dell’imbuto e con la brocca versiamo al suo interno circa 1/3 di acqua, quindi togliamo dall’imbuto, gonfiamo per la parte rimanente di aria e chiudiamo con un nodo.

Accendiamo nuovamente la candela, poniamo il palloncino sulla fiamma e osserviamo: il palloncino non scoppierà!

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Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia sul fuoco
Perchè?

L’acqua all’interno del pallone assorbe il calore del fuoco.

Il palloncino, essendo molto sottile, consente al calore di passare  molto rapidamente e quindi di riscaldare l’acqua.

Scaldandosi l’acqua inizia a salire, in alto si raffredda e torna a scendere, e il processo di ripete così, impedendo a lungo al palloncino di scoppiare.

Questo tipo di circolazione del calore è detta convezione: il palloncino pieno d’acqua non scoppia perché il calore viene costantemente trasferito lontano dal pallone, e per questo il pallone rimane intatto.

La fuliggine sul fondo del pallone è il residuo della combustione  della candela, e non è un residuo del palloncino, che rimane intatto.

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Esperimenti scientifici per bambini – Un serpente a moto convettivo

Esperimenti scientifici per bambini – Un serpente a moto convettivo. Il fenomeno della convezione termica si ha quando un fluido (come l’acqua o l’aria) entra in contatto con un corpo la cui temperatura è maggiore della sua.

Aumentando di temperatura per conduzione, il fluido a contatto con l’oggetto si espande e diminuisce di densità, e a causa della spinta di Archimede sale, essendo meno denso del fluido che lo circonda che è più freddo. Si generano così moti convettivi, in cui il fluido caldo sale verso l’alto e quello freddo scende verso il basso.

La convezione è il meccanismo principale di trasmissione del calore nei fluidi e, dicendolo in modo più semplice, consiste nello spostamento di materia dalle zone a temperatura maggiore a quelle a temperatura minore e viceversa. Per effetto della spinta di Archimede, il fluido caldo (più leggero di quello freddo), tende a galleggiare su quest’ultimo e generano correnti convettive grazie alle quali le parti fredde del fluido vengono sostituite da parti calde e viceversa.

La convezione è un processo molto comune nell’esperienza quotidiana e, in particolare, gioca un ruolo fondamentale in alcuni fenomeni atmosferici, come il vento. Inoltre il fenomeno della convezione trova applicazione nella costruzione di impianti di riscaldamento a termosifoni, nei quali la circolazione dell’acqua all’interno dei tubi e la trasmissione del calore all’ambiente è regolata da moti convettivi.

Esperimenti scientifici per bambini
Questo esperimento mostra le correnti convettive all’interno dell’acqua:

e si realizza molto facilmente immergendo un piccolo vasetto trasparente contenente acqua calda colorata all’interno di un contenitore molto più grande, sempre trasparente, e contenente acqua fredda non colorata:


http://www.arvindguptatoys.com/
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Esperimenti scientifici per bambini
Un serpente a moto convettivo

Questo gioco mostra i moti convettivi attraverso il movimento di un serpente di carta, ed è molto interessante da proporre anche ai bambini più piccoli:

Ritaglia un serpente (o una spirale colorata), legala ad un filo e ponila su una fonte di calore (una candela o il fornello della cucina) ad una distanza tale che permetta il suo riscaldamento, ma senza che prenda fuoco ;-). Il serpentello (o la spirale colorata) comincerà a ruotare su se stessa.

http://www.science-sparks.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Un serpente a moto convettivo
Altre fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Convezione

http://www.uop-perg.unipa.it/

Esperimenti scientifici per bambini – Tornado in bottiglia

Esperimenti scientifici per bambini – Tornado in bottiglia. I tornado, o trombe d’aria, sono violenti vortici d’aria che si originano alla base di un cumulonembo e giungono a toccare il suolo. I tornado sono associati quasi sempre a temporali molto violenti, possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti anche di 500 km/h.

Il tornado si presenta come un imbuto che si protende dalla base del cumulonembo fino al terreno o alla superficie marina.

Il tornado che si verifica sulla terra ferma (la maggior parte), solleva una grande quantità di polvere e detriti.

Il diametro della base di un tornado varia dai 100 ai 500 metri, ma in casi eccezionali sono stati registrati tornado con diametro di base superiore a 1 km. L’altezza di un tornado può variare tra i 100 e i 1000 metri, in relazione alla distanza tra suolo e base del cumulonembo.

Normalmente un fenomeno temporalesco sviluppa dei moti ventosi al suo interno più o meno rettilinei; in alcuni casi, invece, può dar vita a vortici. Questi vortici, in determinate situazioni, danno origine a tornado.

Anche l’Italia ricorda degli eventi tragici legati al fenomeno dei tornado. Il tornado più violento mai verificatosi in Italia è sicuramente la “Tromba del Montello” presso il comune di Volpago del Montello in provincia di Treviso il 24 luglio 1930. Si stima, in base al calcolo dei danni, che i venti raggiunsero velocità prossime ai 500 km/h.

http://framor.com/

Al centro del tornado si forma una colonna d’aria rotante chiamata vortice. Alcuni tornado hanno anche più di un vortice. Questo progetto consente di vedere un vortice all’interno di una bottiglia, molto simile ad un tornado.

Esperimenti scientifici per bambini
Tornado in bottiglia
Cosa serve  

2 bottiglie pop da 1,5 o 2 litri con tappo,
acqua,
eventualmente coloranti,
pezzetti di carta o brillantini.

Per collegare tra loro le due bottiglie esistono varie possibilità:

1. è possibile acquistare degli adattatori appositamente creati

2. si può posizionare una rondella sul collo di una bottiglia e fissare il tutto con del nastro isolante al collo della seconda bottiglia

http://www.exploratorium.edu/

 

Oppure forare entrambi i tappi così:

http://www.arvindguptatoys.com/
 

Esperimenti scientifici per bambini
Tornado in bottiglia
Cosa fare

Riempire una delle due bottiglie con acqua per circa 3/4.

Aggiungere eventualmente colorante, coriandoli di plastica, pezzetti di carta, brillantini ecc…

Avvitare la bottiglia vuota sulla parte superiore della bottiglia che contiene l’acqua.

Tenere le due bottiglie per il punto di raccordo e capovolgere, in modo che la bottiglia piena vada a trovarsi al di sopra di quella vuota. Esercitare un veloce movimento rotatorio e osservare.

http://www.all-science-fair-projects.com/

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Prima di versare l’acqua nella prima bottiglia, si può mettere in essa un po’ di olio colorato per lampade: l’olio è più denso dell’acqua e quando il tornado ha inizio l’olio ne sottolineerà meglio la forma.

È anche possibile modificare il tornado agendo sul diametro del foro tra le due bottiglie, ad esempio cambiando rondella.

http://craftswiththekids.blogspot.com

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Esperimenti scientifici per bambini
Tornado in bottiglia
Altri link

http://www.all-science-fair-projects.com/

http://www.instructables.com/

Esperimenti scientifici per bambini – Girandole e trottole per studiare lo spettro della luce

Esperimenti scientifici per bambini – Girandole e trottole per studiare lo spettro della luce. La combinazione dei vari colori (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, violetto) dà la luce bianca.

Questi colori (detti colori dello spettro) sono visibili quando la luce attraversa un prisma. In natura è possibile vedere lo spettro dei colori dell’arcobaleno, che si forma dopo una pioggia.

I colori sono visibili perchè la luce del sole passa attraverso le piccole gocce di pioggia, che fungono da prismi.
Gli arcobaleni compaiono quando il Sole è a un angolo inferiore a 54 gradi sull’orizzonte.

Per questo l’arcobaleno si vede di primo mattino o alla sera.

http://fisica.cattolica.info/

Guardate questo flapbook:

http://www.masa-ka.com/

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Per esplorare lo spettro luminoso coi bambini è possibile realizzare delle “trottole” come queste:

pdf qui: http://www.minieco.co.uk/

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http://www.minieco.co.uk/

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http://www.kids-science-experiments.com/


http://www.arvindguptatoys.com/

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Modelli più complessi:

http://www.arvindguptatoys.com/

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http://www.arvindguptatoys.com/

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Il disco di Newton realizzato utilizzando un vecchio cd e una biglia:

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Altre dettagliate istruzioni qui:

http://www.arvindguptatoys.com/

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E con un tappo e un bastoncino da spiedino:

http://www.arvindguptatoys.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Girandole e trottole per studiare lo spettro della luce
Fonti

http://fisica.cattolica.info/

http://www.masa-ka.com/

 http://www.kids-science-experiments.com/

http://www.arvindguptatoys.com/

Esperimenti scientifici per bambini – Baricentro, equilibrio e gravità – Il gioco dei dieci chiodi

Esperimenti scientifici per bambini – Baricentro, equilibrio e gravità – Il gioco dei dieci chiodi. Quando si cercano le posizioni di equilibrio di un oggetto di forma qualsiasi, sia esso appoggiato o vincolato a un punto, occorre trovare il suo baricentro, ovvero il punto nel quale si può considerare concentrata tutta la sua forza peso.

Il baricentro, detto anche centro di gravità, presuppone l’azione della forza di gravità.

La posizione del baricentro di un corpo dipende dalla sua forma geometrica e dalla distribuzione della sua massa. In una sfera, per esempio, il baricentro coincide con il centro della sfera.

Il baricentro di un corpo può essere determinato attraverso metodi geometrici, se il corpo possiede elementi di simmetria, o sperimentalmente, trovando le posizioni di equilibrio del corpo, se questo è vincolato a un punto fisso (sospeso) o a una superficie (appoggiato).

Equilibrio dei corpi appoggiati

Un corpo pesante appoggiato è un corpo vincolato a una superficie. È soggetto alla forza di gravità e alla forza vincolare, diretta verso l’alto, data dalla base di appoggio. Se l’appoggio è in un punto, l’equilibrio si realizza quando il baricentro del corpo si trova sulla verticale del punto di appoggio.

Quando, spostando l’oggetto dalla sua posizione iniziale, il baricentro si sposta verso l’alto l’equilibrio è stabile: il corpo tende a tornare nella posizione iniziale.

Quando il baricentro si sposta verso il basso l’equilibrio è instabile: il corpo si allontana dalla posizione iniziale. Quando infine il baricentro del corpo resta alla stessa quota l’equilibrio è indifferente.

Preparate una base per il gioco, con un chiodo più grande conficcato al centro, e dieci chiodi più piccoli tutti della stessa dimensione. Poi disponete i chiodi così:

e appoggiateli al chiodo più grande:

Esperimenti scientifici per bambini
Baricentro, equilibrio e gravità
Il gioco dei dieci chiodi

l’esperimento è dettagliatamente descritto con fotografie, pdf e un video qui: http://www.arvindguptatoys.com/

Esperimenti scientifici per bambini
Baricentro, equilibrio e gravità
Il gioco dei dieci chiodi – Altri link

http://www.sapere.it/sapere/

http://www.stevespanglerscience.com/lab/experiments/balancing-nail-puzzle

http://weirdsciencekids.com/balancingnails.html

http://www.howtoresolved.com/public/index.php/tube/9xtXg_6C8QE/balancing-nails-sick-science-118

http://bar-tricks.wonderhowto.com/how-to/balance-10-nails-top-one-single-nail-370071/

Esperimenti scientifici per bambini – L’uovo in bottiglia

Esperimenti scientifici per bambini – L’uovo in bottiglia. Per questo esperimento servono: un uovo sodo raffreddato e sbucciato, una bottiglia trasparente di vetro o di plastica con l’imboccatura leggermente più piccola del diametro dell’uovo, un pezzo  di carta, accendino o fiammiferi.

Esperimenti scientifici per bambini – L’uovo in bottiglia – Cosa fare:

Dare fuoco al pezzo di carta e gettarlo nella bottiglia, quindi posizionare l’uovo all’imboccatura della bottiglia stessa in modo che la sigilli: l’uovo verrà risucchiato al suo interno.

http://www.kids-cooking-activities.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
L’uovo in bottiglia
Perché? 

Il calore della fiamma fa espandere l’aria, quindi  la pressione all’interno della bottiglia diventa maggiore di quella esterna.

Quando l’aria all’interno della bottiglia si raffredda torna a contrarsi, quindi avremo all’interno della bottiglia una quantità di aria minore di quella che c’era all’inizio, in altre parole la pressione all’interno della bottiglia sarà inferiore rispetto alla pressione esterna, e la pressione esterna spingerà l’uovo verso il basso.

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Esperimenti scientifici per bambini
L’uovo in bottiglia
Un video:

Esperimenti scientifici per bambini
L’uovo in bottiglia
Altri link

http://www.kids-cooking-activities.com/egg-in-a-bottle-experiment.html

http://genius.com/2470769

http://www.thenakedscientists.com/HTML/experiments/exp/sucking-an-egg-into-a-bottle/

http://weirdsciencekids.com/egginbottle.html

http://www.weatherwizkids.com/experiments-egg-bottle.htm

http://www.hometrainingtools.com/a/egg-in-bottle-project

Esperimenti scientifici per bambini – Solubile o non solubile?

Esperimenti scientifici per bambini – Solubile o non solubile? In chimica una soluzione è un sistema omogeneo che può essere decomposto per mezzo di metodi di separazione fisici.

In una soluzione  il soluto è disperso nel solvente a livello di singole molecole, ciascuna circondata da molecole di solvente.

Si chiama soluto la sostanza (o le sostanze) in quantità minore e solvente la sostanza in quantità maggiore.

http://www.thepickyapple.com/blog/

Scopriamo con i bambini quali elementi sono solubili in acqua e quali non lo sono, utilizzando la sequenza previsione, esperimento, osservazione, conclusione.

Spieghiamo cosa significa soluzione e introduciamo i concetti di solvente e soluto.  Quindi prepariamo il materiale.

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Esperimenti scientifici per bambini
Solubile o non solubile
Cosa serve

vari contenitori trasparenti pieni d’acqua;
cucchiai;
scodelline contenenti le sostanze scelte per l’esperimento (farina, sale, riso, fondi di caffe, couscous, zucchero, preparato per tè freddo, e tutto quello che volete);
cartoncini per etichettare le scodelline,
un cartoncino nel quale scriveremo “Solubile” e uno nel quale scriveremo “Non solubile”.

http://totallytots.blogspot.com/

Chiedere al bambino di fare la sua previsione dividendo le scodelline in due gruppi: solubile e non solubile, quindi lasciarlo libero di provare.

Man mano che l’esperimento procede, spostare le sostanze eventualmente sbagliate nel gruppo giusto.

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Esperimenti scientifici per bambini
Solubile o non solubile
Altri link

http://it.wikipedia.org/wiki/Soluzione_(chimica)

http://www.thepickyapple.com/blog/

http://handsonaswegrow.com/kids-what-dissolves-in-water-experiment/

http://nerdybaby.blogspot.it/2013/11/does-it-dissolve.html

http://www.coffeecupsandcrayons.com/does-it-dissolve-kids-science-experiment/

http://www.science-sparks.com/2011/11/17/exploring-which-solids-dissolve-in-water/

 

Esperimenti scientifici per bambini – creare le nuvole in bottiglia o in vaso

Esperimenti scientifici per bambini – creare le nuvole in bottiglia o in vaso – Esistono varie possibilità…

Esperimenti scientifici per bambini
creare le nuvole in bottiglia o in vaso
Variante 1

Rimuovere l’etichetta da una  bottiglia di plastica trasparente da 2 litri e risciacquare accuratamente. Non utilizzare sapone e non asciugare l’interno.

Aggiungere una piccola quantità di acqua molto calda. Avvitare il tappo e agitare.

Aprire la bottiglia e vuotare dell’acqua in eccesso, quindi accendere un fiammifero e rilasciarlo nella bottiglia: il fumo è uno degli ingredienti chiave per la formazione delle nuvole.

Riavvitare immediatamente il tappo e agitare nuovamente per due tre volte.

Con entrambe le mani, spremere il centro della bottiglia nuvola più forte che si può, poi rilasciare le due mani in modo uniforme e molto rapidamente: state così simulando il terzo ingrediente: una variazione di pressione.

Dopo aver ripetuto per qualche volta l’operazione di spremitura e rilascio della bottiglia, vedrete apparire la nuvola all’interno della bottiglia. La visione sarà più chiara se posizionate la bottiglia davanti a un fondo scuro.

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Come si formano le nuvole?

Le nuvole richiedono tre ingredienti chiave per formarsi nell’atmosfera: acqua, particelle di polvere e variazioni di temperatura o di  pressione.

Le molecole di acqua devono infatti avere una superficie su cui raccogliersi. L’aria è costantemente ricca di acqua. Quando si guarda verso il cielo e si vede una nuvola, in realtà si sta vedendo l’umidità dell’aria.

Normalmente il vapore presente nell’aria non può essere visto,  a meno che non si raccolga  e si condensi formando una nuvola. Se l’aria fosse totalmente priva di polvere o altre particelle le nuvole però non potrebbero formarsi, ma fortunatamente per noi la natura provvede ad immettere molti di questi elementi  nell’aria, elementi che fungono da nuclei di condensazione, attraverso i vulcani, gli spruzzi degli oceani, gli incendi, i batteri, ecc…

Così, quando la temperatura o la pressione diminuiscono,  l’aria  può contenere quantità minori di acqua: più bassa è la temperatura, maggiore sarà la condensazione, cioè il passaggio di stato dell’acqua contenuta nell’aria da gassoso a liquido.

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 Esperimenti scientifici per bambini
creare le nuvole in bottiglia o in vaso
Variante 2

http://www.prh.noaa.gov/
 

Cosa serve:

un barattolo di vetro con coperchio,
acqua calda,
ghiaccio,
un foglio di carta scura,
uno spray (la lacca per capelli o del deodorante per ambienti vanno benissimo) oppure un fiammifero,
una torcia elettrica.

Cosa fare:

assicurarsi che il vaso di vetro sia perfettamente pulito, poi versare l’acqua calda per un centimetro circa e agitare un po’ per far arrivare il calore lungo le pareti del vaso. Riscaldare le pareti eviterà che si formi immediatamente della condensa.

Prendere il coperchio e posarlo sull’imboccatura capovolto, in modo che possa fungere da piccola ciotola, e metterci il ghiaccio. Fatto questo si potrebbe formare della condensa sulle pareti del vaso, ma non ancora la nuvola.

Ora prendete lo spray, sollevate il coperchio di ghiaccio, e spruzzate in piccola quantità nel barattolo, quindi molto rapidamente riposizionate il coperchio (invece dello spray, potere accendere un fiammifero, farlo fumare un po’ all’interno del vaso e quindi gettarvelo acceso).

Le nuvole cominceranno a formarsi: per visualizzarle meglio potete utilizzare la carta di colore scuro come sfondo e illuminare il vaso con una torcia elettrica. Se poi sollevate  il coperchio la vostra nuvola uscirà dal vaso e sarà possibile toccarla.

Anche in questo esperimento si simulano i tre ingredienti base che consentono in natura la formazione delle nuvole: umidità, variazione di temperatura o di pressione, e presenza di nuclei di condensazione. L’umidità è fornita dall’acqua calda sul fondo del vaso.

Quando l’aria calda e umida è salita nel vaso, è stata raffreddata dal ghiaccio contenuto nel coperchio, e quando il vapore acqueo si è raffreddato ha avuto la tendenza a ritrasformarsi in  liquido, ma per condensarsi ha avuto bisogno di una superficie.

Lo spray (o il fumo del fiammifero) ha fornito questa superficie, e il vapore acqueo si è condensato in minuscole goccioline, così piccole che possono  fluttuare in aria.

Nel vaso la nostra nuvola si muoverà molto e formerà probabilmente dei vortici: questi sono dovuti alla circolazione dell’ aria calda che sale e l’aria fredda che scende.

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Esperimenti scientifici per bambini
creare le nuvole in bottiglia o in vaso
Variante 3

http://www.sciencebuddies.org/ 
 

Cosa serve:

un grande vaso di vetro,
un guanto di lattice,
fiammiferi,
acqua.

Cosa fare:

Coprire il fondo del vaso con l’acqua, quindi agganciare il guanto all’imboccatura con le dita rivolte verso l’interno del vaso stesso. Inserire una mano nel guanto e rapidamente tirarlo verso l’esterno senza che si stacchi dai bordi. Non accadrà nulla.

Ora rimuovere il guanto, far cadere un fiammifero acceso nel barattolo, e riposizionare il guanto. Il fiammifero si spegnerà creando particelle di fumo che fungeranno da nuclei di condensazione.

Tirare nuovamente verso l’esterno il guanto ancora una volta: vedremo adesso formarsi all’interno del vaso una nebbia che scomparirà ogni volta che il guanto tornerà indietro.

Esperimenti scientifici per bambini
creare le nuvole in bottiglia o in vaso
Variante 4

http://bizarrelabs.com/
 

Cosa serve:

un grande vaso di vetro,
un foglio di gomma (ad esempio un palloncino tagliato),
un elastico,
del gesso in polvere (o del talco)
acqua fredda.

Lavare il vaso e versarvi circa 25mm di acqua. Coprire la bocca del vaso con il pezzo di gomma e appoggiarvi un libro per tenerlo in posizione.

Dopo 10-15 minuti, togliere il libro e la gomma dal vaso, polverizzare all’interno il gesso (o talco) e rapidamente riposizionare la gomma e questa volta fissarla bene con l’elastico all’imboccatura del vaso.

Spingere verso il basso la gomma con il pugno: in questo modo l’aria viene compressa e riscaldata, quindi sarà in grado di trattenere più vapore acqueo.

Dopo 15 secondi circa, sollevare velocemente il  pugno: così l’aria si raffredderà, e non sarà in grado di contenere lo stesso vapore acqueo di prima.

Questo eccesso di vapore si condenserà intorno alla polvere di gesso, formando una nube all’interno del vaso.


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Esperimenti scientifici per bambini
creare le nuvole in bottiglia o in vaso
Altri link:

http://weather.about.com/od/

http://www.prh.noaa.gov

http://www.sciencebuddies.org/

http://bizarrelabs.com/

Esperimenti scientifici per bambini – Creare la pioggia in un vaso

Esperimenti scientifici per bambini – Creare la pioggia in un vaso. Per questo esperimento servono un vaso di vetro con coperchio metallico, acqua calda, cubetti di ghiaccio.

Esperimenti scientifici per bambini
Creare la pioggia in un vaso
Cosa fare

Versate l’acqua calda nel vaso.
Posare il coperchio a rovescio sul vaso e riempirlo coi cubetti di ghiaccio.

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Esperimenti scientifici per bambini
Creare la pioggia in un vaso
Come funziona

l’aria calda e umida va verso l’alto e colpisce l’aria fredda creata dei cubetti di ghiaccio.
L’acqua si condensa e torna verso il basso.

http://mygratitudeattitudes.blogspot.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Creare la pioggia in un vaso
Altra versione dell’esperimento

Cosa serve:

un barattolo di vetro con coperchio metallico,
acqua bollente ,
cubetti di ghiaccio,
torcia elettrica.

Cosa fare:

Versare circa mezza tazza di acqua bollente nel barattolo e avvitare il coperchio. Far sentire ai bambini il calore del vaso.

Mettere i cubetti di ghiaccio in un piccolo foglio di stagnola e far sentire ai bambini quanto siano freddi, poi posarli sul coperchio del vaso e osservare cosa succede.

Il caldo, l’aria umida nel vaso, inizierà a diventare vapore, formando una nuvola nel vaso. Illuminare bene con la torcia: come avviene con la luce del sole quando colpisce una nuvola, la torcia rende l’aspetto del vapore più bianco.

Man mano che le goccioline d’acqua diventano più grandi (e quindi rendono più difficile la penetrazione della luce), il vapore comincerà a sembrare grigio. Presto nel vaso comincerà a piovere.

Come funziona:

l’interno del vaso è come l’aria aperta. Quando l’aria umida delle nuvole incontra l’aria fredda, l’acqua all’interno della nube forma delle goccioline e cade come pioggia. Questo processo si chiama condensazione.

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Esperimenti scientifici per bambini
Creare la pioggia in un vaso

Altri link

Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche con bicarbonato e aceto, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Cosa serve:

un contenitore trasparente,
aceto bianco,
colorante alimentare,
detersivo per piatti,
bicarbonato di sodio.

Cosa fare:

mettere il contenitore su un vassoio e riempire a metà con aceto bianco, aggiungere uno spruzzo di detersivo liquido e del colorante alimentare, quindi un cucchiaino di bicarbonato

http://www.minieco.co.uk/
 
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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Qui con bicarbonato, aceto e acquarelli:

http://playathomemom3.blogspot.com/
 
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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Col succo di cavolo rosso:

http://momandkiddo.blogspot.com/
 

Poichè il cavolo rosso cambia colore entrando in contatto con sostanze acide e basi, si possono sperimentare i cambiamenti di colore aggiungendo prima dell’aceto e poi il bicarbonato, oppure prima latte, sapone liquido, vino, ecc… e poi bicarbonato…

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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

 Ancora bicarbonato e aceto, ma con sorpresa:


http://notjustcute.com/

Si tratta di versare in ogni barattolo un colore diverso, e coprire col bicarbonato di sodio, in modo tale che i vasetti sembrino tutti uguali. Poi aggiungendo l’aceto i colori si riveleranno…

Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Con acqua ossigenata e lievito in polvere

http://www.sciencebob.com/

Cosa serve:

Una bottiglia di plastica pulita,
mezza  tazza di acqua ossigenata a 20 volumi (si trova dal parrucchiere),
una bustina  di lievito secco,
3 cucchiai di acqua calda,
sapone liquido per piatti,
colorante alimentare,
occhiali di sicurezza.

La schiuma traboccherà dalla bottiglia: siate sicuri di fare questo esperimento su una superficie lavabile, o  su un vassoio.

Cosa fare:

Versare nella bottiglia l’acqua ossigenata, aggingere otto gocce di colorante alimentare, un cucchiaio da tavola di detersivo per i piatti, e agitare un po’ la bottiglia per miscelare gli ingredienti.

In un contenitore a parte sciogliere il lievito nell’acqua calda mescolando. Con un imbuto versare il lievito così preparato nella bottiglia…

… la schiuma comincerà a crescere in modo impressionante!

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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Vitamina C, tintura di iodio e acqua ossigenata

 
http://www.sciencebob.com/
 

Cosa serve:

3 tazze di plastica trasparente,
1000 mg di vitamina C in compresse,
tintura di iodio al 2%,
acqua ossigenata al 3%,
amido liquido da lavanderia (in alternativa potete usare amido di mais o fecola di patate),
occhiali di sicurezza,
misurini.

Cosa fare:

Indossare gli occhiali di sicurezza e schiacciare le compresse di vitamina C mettendole in un sacchetto di plastica e schiacciandole con un matterello, cercando di ottenere una polvere quanto più sottile possibile.

Mettere tutta la polvere in una tazza e aggiungere 60 ml di acqua tiepida. Mescolare per almeno 30 secondi. Etichettare la tazza come “LIQUIDO A”.

Mettere 1 cucchiaino (5 ml) di liquido A in una seconda tazza e aggiungere a questa: 60 ml) di acqua tiepida e 1 cucchiaino (5 ml) di iodio. Etichettare la tazza come “LIQUIDO B”.

In una terza tazza mescolare 2 ml di acqua tiepida, 1 cucchiaio (15 ml) del acqua ossigenata e 1 / 2 cucchiaino (2,5 ml) di amido liquido. Etichettate come “LIQUIDO C”.

Ora comincia l’esperimento vero e proprio: travasate il contenuto della tazza B nella tazza C, e ripetere il travaso tra un paio di volte.. Quindi appoggiare il contenitore sul vassoio e osservare: in pochi secondi il liquido trasparente diventerà  blu scuro.

Esperimenti scientifici per bambini – Geodi nei gusci d’uovo

Esperimenti scientifici per bambini – Geodi nei gusci d’uovo. Esperimento adatto a bambini della scuola primaria.

 Primo procedimento
Cosa serve

Gusci di uovo svuotati e lavati,
allume di rocca in polvere (solfato di alluminio e potassio dodecaidrato),
colla bianca,
coloranti alimentari,
acqua bollente

http://www.marthastewart.com/
 

Cosa fare:

Dopo aver vuotato e lavato le uova (le membrane interne devono essere rimosse), dividerle a metà nel senso della lunghezza con delle forbicine. L’interno del guscio deve essere asciutto e pulito.

Con un pennellino applicate uno strato di colla all’interno del guscio e lungo il bordo e cospargete con della polvere di allume. Lasciare asciugare bene.

Preparate la soluzione iper satura mescolando allume ed acqua bollente.

Versate la soluzione in vari vasetti di vetro, aggiungendo in ognuno un diverso colorante alimentare e quindi ponete al loro interno il guscio d’uovo, che si disporrà sul fondo del barattolo con l’apertura rivolta verso l’alto.

Mettere i barattoli in un luogo sicuro, dove non possano essere toccati e lasciare ripososare per circa 15 ore.

Togliere il geode dal barattolo con molta delicatezza perchè i cristalli bagnati sono molto fragili. Lasciarli asciugare perfettamente prima di toccarli.

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Esperimenti scientifici per bambini
Geodi nei gusci d’uovo
Secondo procedimento

Cosa serve:

Gusci d’uovo puliti e asciutti,
acqua bollente,
coloranti alimentari,
tazzine da caffè o tè,
varie sostanze quali sale da cucina,
zucchero,
bicarbonato, cremortartaro, borace, sali di Epsom, ecc…

http://thosenorthernskies.blogspot.com

Cosa fare:

Creare un’apertura nei gusci nella parte stretta dell’uovo, lavare bene con acqua calda in modo da rimuovere la membrana interna e lasciare asciugare perfettamente.

Mettere i gusci nei cartoni portauova in modo che possano stare saldi con l’apertura rivolta verso l’alto.

Portare l’acqua ad ebollizione, riempire una tazzina da tè o caffè alla volta e preparare via via le varie soluzioni ipersature utilizzando le varie polveri (e i vari coloranti). Ogni volta che una soluzione è pronta, versarla in un guscio d’uovo fino a riempirlo completamente.

Mettere i gusci in un luogo sicuro e asciutto per permettere all’acqua di evaporare. Possono servire vari giorni perchè i cristalli si formino.

Coi bambini più grandi le osservazioni sulla diversa crescita dei cristalli possono essere registrate su tabelle insieme alle varie “ricette”.

http://www.sciencebob.com/

Esperimenti scientifici per bambini
Geodi nei gusci d’uovo
Come funziona?

La dissoluzione dei cristalli in acqua calda  crea una soluzione ipersatura.  Ciò significa che i sali hanno approfittato dell’energia dell’acqua calda per sciogliersi fino a quando non c’era più spazio tra le molecole nella soluzione.

Ma quando la soluzione si raffredda, l’acqua perde la sua energia ei cristalli sono costretti ad uscire dalla soluzione e diventare di nuovo solidi. Dal momento che questo avviene lentamente con l’evaporazione, i cristalli hanno il tempo di crescere più velocemente.

I geodi naturali si formano più o meno allo stesso modo, per l’infiltrazione di acqua ricca di minerali all’interno di sacche d’aria presenti nelle rocce.

Esperimenti scientifici per bambini – Misurare il pH col cavolo rosso

Esperimenti scientifici per bambini – Misurare il pH col cavolo rosso. Tagliate il  cavolo rosso a fettine, mettete in una pentola coprendolo d’acqua, portate ad ebollizione e fate bollire per 30 minuti. Una volta raffreddato, filtrate il liquido: avrete il vostro succo di cavolo rosso, che sarà di colore blu-viola.

http://www.funsci.com/
 

Coi bambini più piccoli questo succo è l’ingrediente ideale per la preparazione di pozioni magiche (basta procurarsi pipette o siringhe senza ago e qualche bicchiere, liquidi vari quali succo di limone, aceto, acqua e bicarbonato, birra, sapone liquido, cocacola ecc…)

 

http://www.minieco.co.uk/
 

Il succo di cavolo rosso ha infatti la caratteristica di variare di colore a contatto con sostanze che hanno pH diverso: avrete un rosa molto intenso con le sostanze acide, e un bellissimo verde con le sostanze basiche. Si può arrivare fino al giallo.

Coi bambini più grandi si possono realizzare anche cartine indicatrici di pH. E’ sufficiente preparare tanti cartoncini bianchi, immergerli nel succo di cavolo rosso per 30 minuti, quindi farli asciugare.

Il succo di cavolo rosso si deteriora abbastanza velocemente, ma se tenete i cartoncini in una busta di plastica chiusa potrete conservarli per alcuni mesi.

Con questi cartoncini è possibile realizzare una scala cromatica come quella delle cartine di Tornasole. Scale cromatiche si possono realizzare anche utilizzando contenitori di vetro o provette:

http://sorbarbuto.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Misurare il pH col cavolo rosso
 Altre fonti

http://chemistry.about.com/od/

Esperimenti scientifici per bambini – Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica

Esperimenti scientifici per bambini – Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica. Esperimento adatto a bambini della scuola d’infanzia e primaria.

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica
Cosa serve

bicarbonato di sodio
un palloncino sgonfio
una bottiglia di vetro
aceto

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica
Come si fa

Aiutandovi con un imbuto versate qualche cucchiaio di bicarbonato di sodio nel palloncino sgonfio (la quantità dipende dall’effetto che volete ottenere, ed è bello fare da soli varie prove).

Versate in una bottiglia di vetro dell’aceto, quindi fissate il palloncino all’imboccatura della bottiglia.

Il bicarbonato cadrà nella bottiglia dando luogo alla formazione dell’anidride carbonica e il palloncino inizierà a gonfiarsi… può anche esplodere!

http://4herreras.blogspot.com/
 
http://www.marthastewart.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica

Video

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica

Other links

http://4herreras.blogspot.it/2011/01/how-to-blow-up-balloon.html

http://www.sciencekids.co.nz/experiments/inflatingballoons.html

http://www.wikihow.com/Blow-up-a-Balloon-With-Baking-Soda-and-Vinegar

http://www.momto2poshlildivas.com/2012/01/blow-it-up-exploring-gas-with-balloons.html

Esperimenti scientifici per bambini – Il formicaio in vaso

Esperimenti scientifici per bambini – Il formicaio in vaso. Un bellissimo esperimento adatto a bambini della scuola d’infanzia e primaria.

http://makeprojects.com/Project/
 
 

Esperimenti scientifici per bambini
Il formicaio in vaso
Cosa serve

Un vaso di vetro più grande e uno più piccolo (che si adatti all’interno del primo  lasciando un margine di almeno 3 cm dal bordo esterno), entrambi muniti  di tappo ermetico;
terra presa dal giardino;
un imbuto;
cartoncino e nastro adesivo;
miele;
formiche.

http://daviscountymoms.com/2015/03/10-at-home-science-activities-for-preschoolers/

Esperimenti scientifici per bambini
Il formicaio in vaso
Cosa fare

Collocare il contenitore di vetro più piccolo all’interno del contenitore più grande. Lo scopo del contenitore più piccolo è esclusivamente quello di occupare spazio e di incoraggiare le formiche a costruire i loro tunnel contro il vetro esterno per facilitare la visualizzazione.

Individuare un formicaio nel vostro giardino e scavare con attenzione nella zona in cui si vede la maggior parte delle formiche.

Trasferire un po’ del terreno del formicaio, con le formiche, in un secchio. Cercare tra le formiche catturate in questo modo le formiche operaie (più piccole), le più grandi o una formica regina (con le ali), uova e larve.

Utilizzando un cono di carta o un imbuto, versare un po’ di terra del formicaio e le formiche operaie nello spazio tra i due contenitori. Aggiungere la regina, le uova e le larve, facendole scorrere dolcemente lungo l’imbuto nel vaso. Le formiche operaie si occuperanno di sistemare regina uova e larve secondo l’organizzazione del formicaio.

E’ necessario chiudere col coperchio ermetico il vaso grande, per impedire la fuga delle formiche. Bisogna praticare sul coperchio dei forellini che consentano il passaggio dell’aria ma non la fuoriuscita delle formiche.

Terminato il lavoro, è consigliabile rivestire il vaso con del cartoncino scuro, per oscurare il formicaio e ricreare l’ambiente sotterraneo. Le formiche inizieranno subito a lavorare.

Per provvedere al nutrimento delle formiche va benissimo una goccia di miele, dello zucchero, frutta e verdura (ma devono essere piccole quantità alla volta per evitare la formazione di muffe.

Le formiche assumono acqua principalmente attraverso il cibo, ma è anche possibile introdurre un batuffolo di cotone bagnato.

Il formicaio in vaso va posto in un luogo fisso, non deve essere spostato o urtato. Per osservare il lavoro del formicaio basterà rimuovere momentaneamente il cartoncino che lo avvolge.

Esperimenti scientifici per bambini
Il formicaio in vaso

Altri links

http://makeprojects.com/

http://makezine.com/projects/make-an-ant-farm/

http://gardenfinance.co.za/build-ant-farm/

http://1080plus.com/X84P5_-uhUA.video

Esperimenti scientifici per bambini – Micro ecosistema in bottiglia

Esperimenti scientifici per bambini – Micro ecosistema in bottiglia. Gli ecosistemi artificiali chiusi esistono in diverse dimensioni, per esempio quelli relativamente grandi che sono stati organizzati per studiare gli equilibri ecologici della Terra e per verificare la possibilità di realizzare stazioni spaziali autosufficienti, in previsione di colonizzare la Luna, Marte, lo spazio.

Le piante consumano anidride carbonica e producono ossigeno; al contrario gli animali consumano ossigeno e producono anidride carbonica.

Le piante producono sostanze organiche di cui gli animali si cibano; a loro volta, gli animali producono fertilizzanti utili alle piante.

Qual è il bilancio generale di tutti questi scambi?

Mantenendo sigillato un ecosistema di piccole dimensioni, che cosa succede? Anche il nostro pianeta è un ecosistema in qualche modo chiuso. Certo non si può dire che sia piccolo, ma è fondamentalmente chiuso, dal momento che la Terra non scambia rilevanti quantità di sostanze con lo spazio.

Esiste molto materiale informativo in lingua inglese, ma molto ben illustrato, per costruire l’eco colonna.
Ecco qualche esempio, e molti links.

http://www.bottlebiology.org/

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Per preparare l’ecosistema chiuso delle buone istruzioni si trovano  qui:

http://www.saps.org.uk/  (download resources – SAPS Making  an eco-column)

http://www.bottlebiology.org/

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http://www.learner.org/courses/

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Esperimenti scientifici per bambini
Micro ecosistema in bottiglia
Altre fonti:

 

http://www.funsci.com/fun3_it/

http://settlement.arc.nasa.gov/

http://www.bottlebiology.org/

http://projectecocolumn.blogspot.com/

Biosfera

 

Esperimenti scientifici per bambini – Cristalli di zucchero

Esperimenti scientifici per bambini – Cristalli di zucchero – un esperimento dolcissimo per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Cosa serve

uno spiedino di legno,
una molletta da bucato,
un barattolo di vetro stretto e alto,
acqua bollente,
zucchero,
eventualmente coloranti alimentari.

Come si fa

Mettete sul fuoco un pentolino d’acqua e portate ad ebollizione.

Lasciando il pentolino sul fuoco, aggiungere lo zucchero un cucchiaio alla volta e mescolare finchè ogni volta non risulti completamente sciolto.

Continuare fino a quando aggiungendone ci si accorgerà che la soluzione è satura (lo zucchero non riuscirà più a sciogliersi). Spegnere e lasciar raffreddare per circa mezz’ora. Eventualmente aggiungere coloranti.

Versare la soluzione nel barattolo scelto fino a riempirlo quasi completamente, poi immergere il bastoncino da spiedino agganciato nella parte superiore alla molletta da bucato, facendo in modo che rimanga sospeso nel barattolo senza toccare i bordi o il fondo.

Mettere il barattolo in un luogo dove è facile osservare la crescita del cristallo senza toccare o muovere o agitare mai il barattolo. I cristalli si formano in circa una settimana.

Esperimenti scientifici per bambini – Cristalli di zucchero – Come funziona

Sciogliendo in acqua bollente lo zucchero otteniamo una soluzione satura che può contenere molto più zucchero di quanto possa avvenire con l’acqua fredda.

Quando la soluzione si raffredda, dunque, molecole di zucchero escono dalla soluzione e si vanno a depositare in forma di cristallo sul bastoncino.

fonte: http://www.sciencebob.com/ 
 
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Esperimenti scientifici per bambini
Cristalli di zucchero
Altre fonti

wikipedia

exploratorium.edu

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Esperimenti scientifici per bambini
Cristalli di zucchero
Un video

 

Esperimenti scientifici per bambini – Ghiaccio e sale: il gelato senza gelatiera

Esperimenti scientifici per bambini – Ghiaccio e sale: il gelato senza gelatiera. Il sale ha la proprietà di abbassare il punto di congelamento dell’acqua. A contatto con l’acqua, le molecole di sale si scindono in ioni, che si legano elettrostaticamente alle molecole d’acqua.

Sulla superficie del ghiaccio c’è sempre un sottilissimo strato di liquido formato da molecole d’acqua che sfuggono ai cristalli di ghiaccio.

In condizioni normali, le molecole che sfuggono sono pari a quelle che tornano a legarsi nei cristalli. Aggiungendo sale, questo equilibrio si sbilancia ed è più il ghiaccio che si scioglie rispetto a quello che si forma.

Per questo motivo si versa il sale sulle strade ghiacciate. Sfruttando lo stesso principio è possibile fare coi bambini esperimenti con blocchi di ghiaccio e sale colorato, che creano tunnel molto suggestivi:

 

Fonte: http://artandcreativity.blogspot.com/
 
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http://almostunschoolers.blogspot.com/

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Oltre a sciogliere il ghiaccio, il sale ne abbassa notevolmente la temperatura.

Quando mettiamo il sale sul ghiaccio, su un marciapiede o una strada, il ghiaccio si mescola con il sale, e la miscela dei due solidi (ghiaccio e sale) produce un liquido, ma il marciapiede diventa effettivamente più freddo di quanto non fosse prima.

Il composto ghiaccio e sale  ha una temperatura di -21,1 gradi Celsius: è dunque 21,1 gradi più freddo del ghiaccio.

Spiegato in altri termini,  quando il sale viene a contatto con il ghiaccio, il punto di congelamento del ghiaccio si abbassa.

Sfruttando questo principio è possibile produrre un buonissimo gelato artigianale senza l’uso di gelatiere elettriche, ma giocando a palla!

 

Scegliamo la ricetta che più ci piace (ad esempio questa), cuciniamo il composto e lasciamolo raffreddare a temperatura ambiente.

Poi versiamo il composto in una bustina di plastica per alimenti e chiudiamo accuratamente.

A questo punto abbiamo due possibilità di scelta per il secondo contenitore:

– o inseriamo la busta col composto in una seconda busta di plastica un po’ più grande, riempita per un terzo circa di cubetti di ghiaccio al quale aggiungeremo una tazza abbondante di sale da cucina:

 

fonte: http://sci-toys.com/

– oppure la inseriamo in un barattolo di plastica con coperchio, sempre riempito per circa 2/3 di cubetti di ghiaccio e sale da cucina:

fonte: http://www.stevespanglerscience.com/

Quindi avvolgiamo il contenitore scelto in un asciugamano (oppure lo chiudiamo in un sacchetto di stoffa) e muoviamo il contenuto per almeno dieci minuti.

Se avete scelto la soluzione uno, manipolate i sacchetti sul tavolo.

Se avete scelto la soluzione due, potete anche andare in giardino coi bambini e giocarci un po’ a calcio…

Fonte: http://almostunschoolers.blogspot.com/

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Ora il vostro gelato artigianale è pronto: state soltanto molto attenti a versarlo nelle coppette senza farlo entrare in contatto con la soluzione salata…

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Esiste anche questo gadget, che si basa sullo stesso principio:

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Esperimenti scientifici per bambini
 Ghiaccio e sale: il gelato senza gelatiera
Altre fonti

http://www.focus.it/perche_si_getta_sale_

http://prosciutto.jimdo.com/2010/01/22/

http://bressanini-lescienze.blogautore.

http://halsoskydd.info/cibo/

http://artandcreativity.blogspot.com/

 


Esperimenti scientifici per bambini – Osservazione e classificazione delle nuvole

Esperimenti scientifici per bambini – Osservazione e classificazione delle nuvole. Per altitudine tipica le nuvole si classificano in: cirri, cirrocumuli, cirrostrati, altocumuli, altostrati, stratocumuli, strati, nembostrati, cumuli e cumulonembi.

Come tutte le classificazioni può risultare estremamente noiosa ai bambini, e questa è una buonissima idea da realizzare per sperimentare sul campo e memorizzare i concetti in modo attivo e divertente:

 

 
 
photo credit: http://www.nature-watch.com/ 
 

Se volete realizzare il progetto coi vostri bambini, fotografie e classificazioni delle nuvole si possono stampare da qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/File:Nubi.png

http://it.wikipedia.org/wiki/Nuvola

http://www.meteorete.it/bmnuvole.html

http://www.ilmeteo.it/portale/meteorologia-classificazione-tipi-nuvole

 


Esperimenti scientifici per bambini – I cristalli di borace

Esperimenti scientifici per bambini – I cristalli di borace – Cosa serve: scovolini, forbici, filo di cotone, matite o bastoncini corti, barattoli di vetro, acqua, borace in polvere, coloranti alimentari.

La polvere di borace si trova in farmacia oppure online, ad esempio  qui http://www.ecosalute.it/linea_clark/borace_polvere .

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Esperimenti scientifici per bambini
I cristalli di borace
Come fare

Modellate gli scovolini a vostro piacimento realizzando spirali, forme geometriche, lettere dell’alfabeto, numeri o quel che volete. L’importante è che le forme riescano ad entrare nei barattoli senza toccarne le pareti.

Far bollire l’acqua e versarla nei barattoli, aggiungere la polvere di borace fino ad ottenere una soluzione satura (presenza di deposito di polvere sul fondo del barattolo) ed eventualmente colorare.

Annodare ogni forma ad una matita con un pezzetto di filo, e immergerla nei barattoli appoggiando la matita orizzontalmente sul bordo del barattolo, in modo che lo scovolino resti sospeso nella soluzione e che non tocchi il fondo nè le pareti e lasciar riposare per almeno un giorno.

I cristalli di borace inizieranno a formarsi dopo un paio d’ore: infatti man mano che l’acqua si raffredda, rilascia borace e questo va a depositarsi in forma di cristallo sullo scovolino. L’acqua calda è in grado di trattenere più borace.

Qui l’esperimento è servito a realizzare decorazioni natalizie, ad esempio:

Fonte: http://www.homemademamas.net/


Esperimenti scientifici per bambini – Coloriamo le margherite

Esperimenti scientifici per bambini – Coloriamo le margherite. Come si muove l’acqua attraverso le piante?

Riempire vari vasetti di vetro trasparente di acqua colorata, e porre in ognuno alcune margherite.

Osservare quello che succede a intervalli regolari (ad esempio ogni due ore).

Registrare le osservazioni fatte e dopo almeno un giorno discutere l’esperimento.

 

photo credit: http://sarahlipoff.com/

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L’acqua contenuta nel terreno entra nella pianta attraverso le radici, più precisamente attraverso la sottile membrana che le riveste.

Tuttavia tutta la pianta è in grado di assumere acqua, come avviene per i fiori recisi, che non hanno radici.

Dalla membrana esterna l’acqua passa all’interno della radice e poi sale verso il gambo, i rami e le foglie. Infine giunge al fiore.

Sebbene una parte di tutta questa acqua assorbita dalla pianta venga utilizzata per il metabolismo, la maggiorn parte viene persa per traspirazione, tanto che alla pianta ne rimane circa l’1%.

L’evaporazione dell’acqua aiuta a mantenere la pianta fresca e permette l’ingresso dell’anidride carbonica, elemento vitale per la pianta.

Un altro classico per questo genere di esperimento è il sedano:

 

photo credit: http://tinkerlab.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
 Coloriamo le margherite
 Fonti

http://sarahlipoff.com/2011/07/08/fun-summer-science-experiments/

http://www.gardenguides.com/74925-water-moves-through-plants.html

http://tinkerlab.com/2011/04/celery-experiment/

http://artfulparent.com/2011/07/painted-daisies-another-artful-science-experiment.html

http://www.education.com/activity/article/celery_stick_science_first/


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