Erosione del suolo – Esperimenti scientifici – L’importanza del verde
Erosione del suolo – Questo esperimento sull’erosione del suolo, che ha un impatto visivo formidabile anche per la sua semplicità, serve a dimostrare la relazione esistente tra precipitazioni, erosione del suolo, tutela dei corsi d’acqua e vegetazione.
Un esperimento estremamente semplice che sottolinea quanto sia importante la copertura vegetale del terreno.
Si può proporre in tre varianti: – predisponendo la semina di piantine – utilizzando piante pronte da trapiantare – utilizzando campioni di suolo.
Erosione del suolo – Esperimento – Prima variante
Prepariamo tre bottiglie di plastica uguali, ritagliamole come mostrato nelle foto e posizioniamole su una superficie piana (io le ho incollate con la colla a caldo su una tavoletta di compensato):
l’imboccatura delle tre bottiglie deve sporgere un po’ fuori dal piano d’appoggio. In ogni bottiglia distribuiamo la stessa terra, in pari quantità, premendola bene per compattarla quanto più possibile. La terra deve essere al di sotto del livello dell’apertura della bottiglia:
Tagliamo il fondo di altre tre bottiglie di plastica trasparente, e pratichiamo due fori per inserire la cordicella. Queste coppette hanno la funzione di raccogliere, durante l’esperimento vero e proprio, l’acqua in eccesso delle innaffiature che riproduce l’acqua piovana:
Poi rimettiamo il tappo alla prima bottiglia, dove semineremo:
e mettiamo nella seconda bottiglia un letto di residui vegetali morti (rametti, cortecce, foglie secche, radici morte).
Nella terza bottiglia lasceremo solo la terra.
Spargiamo i semi nella prima bottiglia (io ho scelto crescione, basilico ed erba cipollina), copriamo con un velo di terra e premiamo un po’, poi innaffiamo.
Possiamo utilizzare la parte di bottiglia tagliata per creare una serra che aiuterà i semi a germogliare più velocemente:
Esponiamo alla luce del sole, e prendiamoci cura della nostra semina finchè le pantine non si saranno ben sviluppate. L’esperimento vero e proprio si potrà fare solo allora…
Questa variante è particolarmente adatta ad essere proposta ai bambini più piccoli, perchè genera curiosità ed aspettative, invita a prendersi cura nel tempo del terreno di semina e stimola l’osservazione del processo di sviluppo della pianta a partire dal seme.
Un processo completo come questo, insegna ai bambini piccoli tantissimi concetti che possono apparire “troppo complicati”, e crea un legame col mondo reale: la pianta viene dal seme (e non dal supermercato o dal fiorista). Quando poi, dopo tanta attesa e tante cure, avremo le piantine nella prima bottiglia, e dopo che chissà quante volte i bambini avranno guardato le altre due e quelle strane coppette facendosi tutte le loro domande, sarà indimenticabile quello che vedranno…
Senza dover dare particolari “spiegazioni” verbali (i piccoli possono apprendere concetti astratti attraverso la loro esperienza e non dalle nostre parole astratte), anche se forse solo i più grandi potranno arrivare all’idea di erosione del suolo, sicuramente tutti avranno chiaro il legame verde=pulito.
Facendo invece l’esperimento con bambini della scuola primaria, che già hanno affrontato i temi dell’ecologia, dell’impoverimento del suolo, della franabilità del terreno legata al diboscamento, della tutela dei corsi d’acqua, tutti questi concetti si chiariranno davvero “in un colpo d’occhio”.
Una volta che le nostre piantine si saranno sviluppate, potremo osservare acqua limpida uscire dalla prima bottiglia, ed acqua progressivamente più sporca dalla seconda e dalla terza; ecco le immagini scattate un paio di settimane dopo la semina:
Erosione del suolo – Esperimento – Variante due
Acceleriamo il processo sostituendo alla semina il trapianto di piantine già sviluppate (io avevo dei gerani):
e naturalmente in questo caso togliamo il tappo anche dalla prima bottiglia:
Ora versiamo la stessa quantità di acqua in ogni bottiglia. Perchè la cosa sia più chiara possibile, e ogni concetto passi attraverso l’esperienza diretta, possiamo fare un segno all’interno dell’innaffiatoio :
Versiamo dunque l’acqua in tutte e tre le bottiglie, in tutte e tre nello stesso punto (l’estremità opposta all’apertura)
e osserviamo:
Le immagini sono scattate in sequenza.
Utilizzando piantine da trapianto, come vedete, l’acqua del primo contenitore al termine non è perfettamente limpida (inevitabilmente attorno all’apparato radicale ci sarà del terriccio aggiunto di fresco che sporca un po’ l’esperimento), ma l’acqua nella ciotola risulta comunque pulita rispetto a quella contenuta nelle altre due.
Erosione del suolo – Esperimento – Terza variante
Questa variante è adatta a bambini della scuola primaria e oltre: aggiunge infatti all’esperimento la scientificità e la serietà del “prelevare campioni di suolo”, cosa che per i bambini piccoli, invece, può generare un’impressione non proprio positiva.
E con questo arriviamo a poter citare gli ispiratori dell’esperimento:
Come vedete, qui sono state utilizzate bottiglie più grandi per i campioni, e per l’innaffiatura si è utilizzato un tubo con tre rubinetti (per questo è evidente il foro nel terzo campione).
Si tratta di andare all’aperto e prelevare tre zolle differenti di terreno: una di erba viva, una di terra coperta di residui vegetali morti, una priva di qualsiasi altro elemento.
Si aprono i rubinetti, ma pochissimo, in modo che l’acqua goccioli lentamente in ognuna delle bottiglie, si attende e si osserva. Si può anche versare l’acqua senza usare rubinetti, purchè ogni bottiglia ne riceva, come già detto, la stessa quantità.
Visitando il blog (anche se in portoghese) potrete trovare altri interessanti esperimenti e molto materiale sul tema dell’erosione.
Science experiment on soil erosion – This experiment, which has a tremendous visual impact due to its simplicity, it will demonstrate the relationship between precipitation, soil erosion, protection of watercourses and vegetation.
A very simple experiment that stresses the importance of the vegetation cover of the soil. You can propose in three versions: – Preparing the planting of seedlings – Using plants ready to be transplanted – Using soil samples.
Science experiment on soil erosion – First version
Prepare three identical plastic bottles, cut as shown in the pictures and put them on a flat surface (I’ve stuck with the hot glue on a tablet of plywood):
the opening of the three bottles should protrude a little out of the surface. Put in each bottle the same amount of ground and press hard to pack as much as possible. The ground must be below the level of the opening of the bottle:
Cut the bottom of other three bottles of transparent plastic, and make two holes for the string. These cups will serve to collect, during the experiment, the water in excess, which reproduces the rainwater:
Then put the cap on the first bottle in which to plant the seeds:
put inside the second bottle some dead vegetal wastes (twigs, bark, leaves, dead roots). In the third bottle just leave ground.
Spread the seeds in the first bottle (I chose watercress, basil and chives), cover with a layer of ground and press a little, then watering; you can use the piece of plastic cut from the bottle to cover the soil seed like a greenhouse, which will help the seeds to germinate faster:
Expose to sunlight, and take care of planting until the plants are well developed. The actual experiment can be done only then …
This version is particularly suitable to be offered to younger children, because it generates curiosity and expectations, invites you to take care of sowing and stimulates the observation of the process of development of the plant from seed.
A process as complete teaches children many concepts that may appear “too complicated”, and creates a link with the real world: the plant is from seed (and not from the supermarket or florist). When, after a long wait and a lot of care, we have the plants in the first bottle, and after the children have watched day after day the other two bottles and cups, making all their questions, what they see will be unforgettable …
Without having to give specific verbal explanations (little ones can learn abstract concepts through their experience and not by our words), though perhaps only the older children come to the idea of soil erosion, surely everyone will clear the link green = clean .
If you do this experiment with primary school children, who have already studied about ecology, land degradation, landslides, deforestation, protection of watercourses, etc … all of these concepts will become experience.
When the plants will be developed, we can see clear water out of the first bottle, and water progressively dirtier out of the second and third. Here are the pictures taken two weeks after sowing:
Science experiment on soil erosion – Second Version
Speed up the process and replace the sowing with the transfer of plants already developed (I had geraniums):
of course, in this case, remove the cap also from the first bottle:
Pour the same amount of water in each bottle. To make it as clear as possible, and to learn each concept through direct experience, make a mark inside the watering can:
Pour the water into all three bottles, in all three at the same point (the end opposite the opening) and observe:
The images are taken in sequence.
Using plants already developed, as you can see, the water from the first container at the end of the experiment, it is not perfectly clear (inevitably, there will be some fresh soil around the root), but the water in the first bowl will always be clean compared to the water contained in the other two bowls.
Science experiment on soil erosion – Third version
This version of the experiment on soil erosion is suitable for children of primary school and beyond: it adds the seriousness of “taking samples of the soil.” With younger children, however, take samples of soil (especially living plants) can generate a negative impression. And so I can quote the inspirers of this experiment:
As you see, here were used larger bottles for the samples, and it is used for watering a tube with three taps (for this reason it is so evident the hole in the third sample). It is to go outside and take three different clods of soil: a patch of grass alive, a ground covered with dead plant residues, a clod without any other element. Open taps, but very little, so that the water drips slowly in each of the bottles, wait and observe. It can also pour water without using taps, provided that each bottle receives, as already said, the same amount of water.
Visiting the blog (although in Portuguese) you can find other very interesting experiments and educational materials on the topic of soil erosion.
Scala marrone e torre rosa: estensioni – I set della torre rosa e della scala marrone possono essere usati insieme per creare costruzioni sia verticali sia orizzontali. I bambini possono essere lasciati liberi di sperimentare, oppure si possono seguire ad esempio questi modelli.
Le figure che si creano sono molto belle, e alcune non sono affatto semplici da realizzare…
Qui puoi scaricare le schede in formato pdf da utilizzare coi bambini per copiare gli schemi (quattro immagini per foglio, da ritagliare e plastificare). Conservate in una scatolina vicino al materiale, i bambini possono sceglierle liberamente per il loro lavoro individuale :
…lavoretti per bambini FIORI: una collezione di tutorial per realizzare coi bambini della scuola d’infanzia e primaria fiori per festeggiare la primavera e la festa della mamma…
…rose, margherite, ciclamini, gerbere, giacinti, fiori fantastici: lavoretti per bambini fiori di ogni genere realizzati riciclando materiali poveri quali lattine, bottiglie di plastica o cartoni delle uova, e sperimentando varie tecniche: fiori collage, fiori dipinti con le impronte digitali, fiori con la pittura a dito, fiori di carta, tessitura, uncinetto, quilling, carta crespa, ecc…
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1. gerbera realizzata con i cartoni delle uova, tutorial illustrato di http://www.duitang.com
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2. narciso – girandola, realizzato con cartoncino colorato e cartoni per le uova, tutorial di http://nurturestore.co.uk
6. ciclamini, sempre realizzati coi cartoni delle uova, tutorial fotografico di http://www.liveinternet.ru
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7. ancora narcisi, ancora coi cartoni delle uova, in versione quadretto, tutorial fotografico di http://www.liveinternet.ru
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8. collage ispirato a Picasso. I bambini tracciano l’impronta della loro mano, la ritagliano, aggiungono strisce di carta verde e quindi per i fiori avvolgono pezzi quadrati di carta velina colorata intorno matita… di http://artrageousafternoon.blogspot.com.au
10. mazzolino di pratoline realizzato con la tecnica del quilling, cioè arrotolando le striscioline di carta. Tutorial fotografico di http://www.duitang.com
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11. fiori di lana realizzati con uno specialissimo telaio, semplice da costruire con legno e chiodini o anche cartone spesso e puntine, tutorial fotografico di http://www.knitting-and.com
15. battendo ripetutamente col martello su fiori e foglie appoggiate ad un pezzo di tessuto o ad un foglio di carta spessa, otterrete una sorta di stampa botanica molto bella. Si può fare anche con le foglie autunnali… Immagine da http://kindlingplayandtraining.blogspot.it/
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16. fiori realizzati con le graffette colorate, in vendita qui http://www.modcloth.com (non c’è tutorial)
23. ciliegio in fiore realizzando stampando la tempera rosa col fondo di una bottiglia di plastica, di http://alphamom.com/
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24. fiori nei gusci d’uovo. L’idea originale, di http://www.tuinadvies.nl/vrolijk_pasen.htm, utilizza fiori veri per realizzare una composizione da usare come centrotavola, ma può essere realizzata anche una variante con fiori di carta…
35. decorazioni floreali ottenute fissando i fiorellini di carta ad una palla di polistirolo, con degli spilli con la capocchia colorate, tutorial di http://www.fancypantsweddings.com
52. questi fiori, in vendita qui http://www.etsy.com/ sono realizzati tagliando lattine da bibita. Coi bambini l’idea può essere utile sostituendo alle lattine i bicchieri di carta o di plastica.
54. tulipani realizzati con fogli di carta colorata tagliati e piegati secondo il tutorial fotografico e cannucce da bibita, di http://skapligtenkelt.blogspot.
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55. girasole con semi veri, di http://www.rockabyebutterfly. I semi, invece di essere incollati, possono essere posati sul cerchio di carta e poi fissati con un coperchio trasparente dello yogurt. In questo modo possono essere piantati. Si possono usare, oltre ai semi di girasole, altri semi e anche fare fiori diversi.
Biglietti natalizi – una raccolta di biglietti d’auguri per Natale, con più di 140 progetti e lavori cui ispirarsi per lavorare coi bambini del nido, della scuola d’infanzia e primaria.
2. i bambini possono realizzare bellissimi biglietti natalizi disegnando con la ceretta bianca un motivo natalizio a piacere, e colorando poi il foglio con le tempere utilizzando il pennello, il rullo o le spugnette. Di http://familyworkshops.wordpress.com/
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3. collage molto delicato che può essere di ispirazione per realizzare i vostri biglietti natalizi, non c’è tutorial, l’immagine è di http://www.homemadechristmasornaments.org/
5. pupazzo di neve realizzato con colore effetto neve e brillantini, di http://saplingsrathfarnham.blogspot.it/. Il colore effetto neve si prepara molto facilmente, mescolando in parti uguali schiuma da barba e colla per carta.
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6. alberi di Natale che possono realizzare anche i bambini più piccoli. Si tratta di ritagliare la sagoma dell’albero per ottenere una mascherina che si applica al biglietto con del nastro carta. Il bambini dipingerà l’interno col verde, si toglierà le mascherina e il bambino, una volta asciutto, potrà procedere con le decorazioni. Tutorial di http://themadhouse-themadhouse.blogspot.it/
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7. la busta presenta un foro a stella e delle decorazioni in carta velina, e all’interno si trova il biglietto d’auguri scritto dal bambino, e una sua fotografia. Di http://www.littlerunningteacher.com/
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8. collage di http://kidszone.sailusfood.com/. Non c’è tutorial, ma è interessante pensare a un lavoro misto di pittura, ritaglio e collage.
10. biglietti natalizi pop up con pupazzo di neve realizzando sovrapponendo e fissando tra loro con la cucitrice vari dischi di carta velina bianca. Tutorial qui http://craftsideasforkids.com/
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11. albero di Natale pop up, molto semplice da realizzare anche coi più piccoli. Tutorial di http://craftsideasforkids.com/
14. biglietti natalizi con applicazioni di carta scozzese a forma di albero di Natale o stella, e bottoni; tutorial di http://www.tescomagazine.com/
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15. biglietto decorato con un albero realizzato con le perline dorate su fondo scuro e decorazioni a tempera, tutorial di http://www.artistshelpingchildren.org/
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16. biglietto decorato con tre semplici candeline applicate, tutorial di http://spoonful.com/
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17. biglietto decorato con un paio di guantini appesi con piccole mollette da bucato a uno spago, tutorial di http://spoonful.com/
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18. biglietto a forma di casetta di pan pepato, tutorial di http://spoonful.com/. Nel sito è possibile scaricare gratuitamente il cartamodello. Per realizzarla possiamo usare carta vetrata e per le decorazioni colla colorata e brillantini.
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19. il bellissimo abete pop up firmato Robert Sabuda, con tutorial e cartamodello stampabile gratuitamente qui
20. sempre di Robert Sabuta, sempre con tutorial molto dettagliato e modello stampabile gratuitamente, il pupazzo di neve pop up, qui http://wp.robertsabuda.com/
25. biglietti natalizi realizzati tagliando varie spugnette a forma di rettangolo, quadrato e triangolo, da usare per stampare la tempera. Tutorial di http://www.christmascrafts.com/
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26. biglietto natalizio decorato con una pallina dell’albero di natale a collage, tutorial di http://www.fiskarscrafts.com/
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27. biglietti natalizi decorati con foglie di agrifoglio di carta verde e bottoni rossi; tutorial e cartamodello di http://www.activityvillage.co.uk/
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28. questi biglietti natalizi sono stati realizzati disegnando le sagome su cartoncini colorate con gli stampini per i biscotti. Tutorial di http://www.redtedart.com/
30. per realizzare questo bellissimo biglietto serve soltanto un foglio di carta bicolore: si taglia sulla metà destra metà del disegno che si intende ottenere, quindi si piega il ritaglio sulla sinistra. Di http://inspirationforhome.blogspot.it/ (non c’è tutorial)
40. di http://www.thechocolatemuffintree.com/ questi bellissimi biglietti natalizi che sono anche un’interessante attività, soprattutto per i bambini più piccoli. Si mette un piatto di carta sul fondo della centrifuga da insalata, si aggiungono colori a tempera e si fa girare. Si possono preparare così più piatti, che una volta asciutti vengono tagliati e composti per formare gli alberelli.
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41. biglietti natalizi decorati con ghirlande e alberi di Natale realizzati con le impronte delle dita di http://handsonaswegrow.com/
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42. biglietto natalizio decorato con un presepe in pannolenci stilizzato, di http://mamasmiles.com/
45. biglietto decorato con un alberello realizzato con un bottone e con dei rotolini di carta colorata, di http://acreativemint.typepad.com/
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46. di http://www.firstpalette.com/ questi biglietti decorati con la tecnica della biglia nel tubo di cartone. Si fodere l’interno di una scatola cilindrica (tubo delle patatine, ecc…) con un foglio verde. Si mette sul fondo della scatola della tempera bianca e un paio di biglie. Si chiude la scatola e si agita. Si preparano così più fogli, che una volta asciutti serviranno a realizzare il collage.
57. questo alberello è realizzato con la macchina da cucire su cartoncino; ai bambini può essere proposto nella variante con cucitura ad ago e filo. Tutorial di http://www.amyalamode.com/
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58. biglietti natalizi decorati con candele realizzate con la tecnica del quilling, di http://www.flickr.com/
60. Biglietto a forma di giubba di Babbo Natale; tutorial molto dettagliato di http://meylah.com/
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61. biglietto natalizio realizzato con vari tipi di carta decorativa e collage di palline dell’albero di Natale; non c’è tutorial; di http://debraclarkpunchart.blogspot.com.es/
70. la particolarità di questo biglietto è che è montato su un foglio trasparente; trovi il video tutorial per realizzarlo qui http://www.stamperdog.com/
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71. tutorial per realizzare questo biglietto d’auguri con pupazzo di neve di ritagli di carta di giornale, di http://blogs.babycenter.com/
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72. biglietti natalizi decorati con angeli realizzati a collage con le ali ottenute con le impronte delle mani, tutorial di http://rubsomedirtblog.com/
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73. biglietto d’auguri Babbo Natale. La barba è realizzata con le impronte delle manine. Di http://www.meetthedubiens.com/
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74. Un bel progetto adatto a decorare biglietti natalizi, anche per i più piccoli: gli alberi di Natale sono formati da una serie di cuori di dimensione crescente. Di http://mrsrussellscreativeclass.blogspot.it/ (non c’è tutorial)
93. biglietto realizzato ricamando il cartoncino e decorando con perline; una bella attività per i bambini, con un bel risultato. Di http://cabinfeveredgem.blogspot.it/
98. semplice biglietto d’auguri con ritagli di carta a forma di stella incollati su supporto trasparente (non c’è tutorial). Di http://inacroft.blogspot.ch/
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99. biglietto natalizio decorato con una ghirlanda realizzata con tondini di vari colori e dimensioni di carta, via http://www.curbly.com/
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100. semplice biglietto d’auguri decorato con un pacchetto regalo, via http://www.curbly.com/
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101. biglietti natalizi decorati con collage di tessuto; di http://folksy.com/
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102. Biglietto d’auguri origami, a forma di Babbo Natale. Istruzioni dettagliate e biglietto stampabile gratuitamente di http://origami-n-stuff4kids.blogspot.ch/
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103. bellissimi biglietti natalizi decorati con albero di Natale origami. Istruzioni dettagliate e video tutorial di http://www.hobbycraft.co.uk/
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104. biglietto d’auguri decorato con albero di carta ottenuto pieghettando un foglio bicolore tagliato a forma di cerchio tagliato a metà; di http://www.craft-craft.net/
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105. alberelli realizzati con gli stecchi di legno del gelato, per decorare i biglietti d’auguri di Natale, di http://www.craftymamablog.com/
Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie: un semplice lavoretto adatto anche ai bambini più piccoli, per conservare le più belle foglie raccolte…
Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie – MATERIALE OCCORRENTE un foglio di carta o cartoncino foglie autunnali colla fatta in casa con maizena, aceto e zucchero, ricetta qui
per la cornice due fogli di cartone di recupero, carta velina o tessuto, forbici o taglierino, cucitrice e colla.
Lavoretti per l’autunno – Collage di foglie – COME SI FA
Stendere sul foglio uno strato spesso di colla fatta in casa.
I bambini creeranno sulla colla la loro composizione di foglie:
Quando il tutto sarà asciugato (possono servire più giorni), il collage può essere valorizzato inserendolo in una bella cornice.
Segnare sul cartone scelto le dimensioni del foglio:
Quindi ritagliare due rettangoli che siano più grandi di almeno 4 centimetri rispetto alle dimensioni del collage; lasciare uno dei due cartoni interi, e ritagliare all’interno dell’altro un rettangolo più piccolo di almeno 1 centimetro rispetto alle dimensioni del collage:
Pinziamo il rivestimento scelto per la cornice sul retro, così:
fissare il collage al centro del secondo cartone, poi sovrapporre la cornice e pinzare tra loro i due cartoni, così:
Prima di fissare il rivestimento, potete inserire un’asola per appendere il quadretto:
Ora incollate sul retro del quadretto il rivestimento:
E il quadretto è pronto:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
for the frame two sheets of recycled cardboard, tissue paper or fabric, scissors or cutter, stapler and glue.Collage of leaves
What to do?
Spread on the sheet a layer of homemade glue.
Children will make on the glue their composition of leaves:
When everything is dry (may serve more than one day), the collage can be enhanced by inserting it in a nice frame.
Mark on the cardboard chosen paper size:
Then cut two rectangles that are larger than at least 4 cm compared to the size of the collage; leave one of the two pieces of cardboard full, and cut inside the other a smaller rectangle of at least 1 cm compared to the size of the collage:
Fix the chosen upholstery to the frame on the back, like this:
fix the collage in the middle of the second box, then overlay the frame and staple together the two pieces of cardboard, so:
Before attaching the cover, you can insert a loop to hang the picture:
Lavoretti con la carta – Tessitura con strisce di carta. E’ una delle prime esperienze di tessitura che i bambini possono fare, a partire dai tre – quattro anni.
La tessitura affonda le sue radici nella pratica del fare i cesti ed è un lavoro antichissimo. L’uomo ha imparato a tessere nell’Età della Pietra: a partire dalle fibre ottenute dalla pianta del lino, era in grado di realizzare tessuti. Sulla tessitura del lino sono stati rinvenuti reperti risalenti al 4400 aC in Egitto. Intorno al 1800 aC i Cinesi avevano sviluppato sistemi già molto raffinati per tessere la seta. Circa nello stesso periodo in India si iniziò l’utilizzo della pianta del cotone. Non appena l’uomo imparò a realizzare tessuti, nacque in lui l’esigenza di renderli anche belli.
La tessitura consiste nel posizionare un gruppo di fibre in file longitudinali molto vicine tra loro. Altri fili vengono poi inseriti trasversalmente, con un andamento sopra-sotto. I primi tessitori fissavano i fili longitudinali ad una cornice di legno, e quindi inserivano quelli trasversali con una navetta di legno, molto simile ad un grande ago. Le persone producevano la stoffa che serviva per i bisogni della famiglia in casa.
La tessitura è un’esperienza che possiamo portare ai bambini a partire dai 4 anni di età. Possiamo raccontare ai bambini da dove vengono i nostri abiti, mostrare immagini di abiti del passato e raccontare anche come erano tessuti. Poi si possono mostrare materiali diversi come la lana, la seta, il cotone, e diversi tipi di tessuto, provenienti possibilmente da varie parti del mondo.
Una delle mete del piano di studi montessoriano è ampliare le conoscenze dei bambini e fare in modo che comprendano come gli uomini abbiamo imparato a soddisfare le proprie necessità di base nel tempo ed in culture diverse.
Tutte le volte che ci apprestiamo ad insegnare una nuova attività, cominciamo nel modo più semplice possibile. Quando le abilità relative si sono sviluppate, allora possiamo condurre il bambino verso esecuzioni più raffinate e complesse.
Per la tessitura coi bambini possiamo utilizzare carta, vimini, rafia, nastri, strisce di stoffa, carta crespa, erbe, fiori, bucce di mais, cordicelle, ecc…
Lavoretti con la carta – Tessitura con strisce di carta – MATERIALE OCCORRENTE – una base di cartoncino abbastanza rigido – carta resistente (noi l’abbiamo prodotta con la tecnica della pittura a colla; trovi il tutorial qui
Lavoretti con la carta – Tessitura con strisce di carta – COME SI FA
A seconda dell’età e delle abilità del bambino, potete preparare voi le strisce di carta, oppure pieghettare i fogli e far tagliare le strisce al bambino stesso, che dovrà seguire con le forbici le pieghe fatte.
Si procede poi, insieme al bambino, a spillare le strisce verticali sul bordo superiore del cartoncino:
Fatto questo mostriamo al bambino, facendolo partecipare al lavoro, come le strisce di carta orizzontali si inseriscono una volta sopra ed una volta sotto le strisce verticali.
Coi bambini più piccoli un’attività interessante è quella di sollevare e piegare indietro le strisce (una sì e una no), appoggiare semplicemente la striscia orizzontale, quindi abbassarle e sollevare le strisce che prima erano abbassate:
Pinziamo via via le strisce orizzontali che abbiamo usato per illustrare il lavoro al bambino:
Quando il bambino ha capito, possiamo pinzare solo sul bordo a sinistra tutte le strisce orizzontali:
e piegarle tutte verso l’esterno:
Ora il bambino potrà prenderne una alla volta e procedere alla tessitura in autonomia:
Ed ecco il lavoro ultimato:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Weaving with paper strips tutorial . It is one of the first experiences of weaving that kids can do, from three years.
Weaving is rooted in the practice of making baskets and is an ancient work. Man has learned to weave in the Stone Age: starting from fibers obtained from the flax plant, was able to produce fabrics. On linen weaving artifacts have been unearthed dating back to 4400 BC in Egypt. Around 1800 BC, the Chinese had already developed very sophisticated systems for silk weaving. Around the same time in India began the use of the cotton plant. As soon as man learned to make textiles, he was born in him the need to make them even beautiful.
The weaving consists in positioning a group of fibers in longitudinal rows very close together. Other threads are then inserted transversely, with a trend over-under. Early weavers staring the longitudinal threads to a frame of wood, and then put the transversal ones with a shuttle of wood, very similar to a large needle. The people producing the cloth that was used for the needs of the family at home.
Weaving is an experience that we can carry to children from 3 years of age. We can tell children where they come from our clothes, show images of clothes of the past and also tell how they were woven. Then show different materials like wool, silk, cotton, and various types of tissue, possibly coming from various parts of the world.
One of the goals of the Montessori curriculum is to broaden the knowledge of children and make sure they understand how men have learned to meet their basic needs over time and in different cultures.
Whenever we prepare to teach a new task, we begin in the simplest way possible. When the related skills have developed, then we can lead the child to executions more sophisticated and complex.
For weaving with children can use paper, wicker, raffia, ribbons, strips of cloth, crepe paper, grasses, flowers, corn husks, cords, etc …
Weaving with paper strips tutorial
What do you need?
– A base of cardboard stiff enough – Resistant paper (we made it with the technique of painting with glue, you can find the tutorial here:
Depending on the age and abilities of the child, you can prepare the strips of paper, or pleat sheets and to cut the strips to the child itself, which must follow the folds made with scissors.
Then proceed, together with the child, to fix the vertical stripes on the top edge of the card:
Did this show to the child, making him participate in the work, such as horizontal strips of paper are placed once above and once below the vertical stripes.
With younger children an interesting activity is to raise and fold back the strips (one yes and one not), simply place the strip horizontally, then pull it down and lift the strips that were lowered:
we fix with a stapler gradually horizontal stripes that we used to illustrate the work to the child:
When the child has understood, we can help him staring at the edge left all horizontal stripes:
and fold them all to the outside:
Now the child can take them one at a time and proceed to weaving independently:
Lavoretti per Natale – carta da regalo realizzata con pittura e stampa a colla. Questa semplice tecnica permette di preparare delle carte decorative e da regalo molto resistenti ed originali…
Lavoretti per Natale – carta da regalo realizzata con pittura e stampa a colla – MATERIALE OCCORRENTE – colla fatta in casa con amido di mais, zucchero ed aceto (trovi la ricetta qui
– carta di recupero (carta di scarto della stampante, carta da pacco, fogli di giornale, volantini pubblicitari del supermercato, ecc…) – un pennello largo – colori: coi bambini più piccoli è preferibile utilizzare coloranti alimentari, ma si possono usare anche tempera, acquarello, inchiostro… – attrezzi a scelta, quali forchette, cucchiai, pettini, stampini per biscotti, bicchieri e barattoli, ecc…
Lavoretti per Natale – carta da regalo realizzata con pittura e stampa a colla – COME SI FA
Esistono varie possibilità. Possiamo distribuire la colla in piattini diversi, in modo tale che i bambini possano colorarla coi loro colori preferiti:
e quindi stenderla sui fogli col pennello, ma anche con spatoline o col cucchiaio
Le loro pitture vengono poi lavorate con attrezzi vari, ottenendo tantissimi effetti diversi
Lavoretti per Natale – carta da regalo realizzata con pittura e stampa a colla – COME SI FA
Un’altra possibilità è quella di spennellare il foglio scelto di colla non colorata:
E di colorarla poi col pennello:
I bambini piegano il foglio:
Lo riaprono:
Lo richiudono:
e stampano una forma (ad esempio utilizzando un barattolo):
Riaprendo il foglio questo è il risultato:
Questa è una variante da tenere in considerazione sia per il risultato finale, sia perchè permette di realizzare fogli di dimensioni maggiori e più adatti ad essere usati come carta da regalo, sia perchè consente di dare dignità al flagello della pubblicità dei supermercati nella cassetta della posta…
… si stende sempre la colla non colorata:
Poi si colora con colori opachi o abbastanza scuri o coprenti (noi abbiamo usato coloranti alimentari in polvere, ma vanno benissimo anche le tempere):
Si piega il foglio:
E si stampa:
Riaprendo il foglio il fondo colorato delle pubblicità creerà da solo arcobaleni vari nei contorni creati con gli stampini:
La carta ottenuta con questa tecnica è impermeabile e molto resistente. Se qualche effetto che avete ottenuto non vi piace, o se avanzano ritagli dal confezionamento dei pacchetti regalo, avete sempre a disposizione un materiale fantastico per lavoretti interessanti, quali la tessitura con le strisce di carta:
e il collage:
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Glue painting and glue stamping tutorial. This simple technique allows the preparation of decorative paper and gift papers very strong and original …
Glue painting and glue stamping tutorial
What do you need?
– homemade glue with cornstarch, sugar and vinegar (you can find the recipe here) -waste paper (scrap paper of the printer, wrapping paper, newspaper, advertising flyers, etc …) – A wide brush – Colors: with younger children is preferable to use food coloring, but you can also use tempera, watercolor, ink … – Tools of your choice, such as forks, spoons, combs, cookie molds, cups and cans, etc …
Glue painting and glue stamping tutorial
What to do?
There are various possibilities. We can distribute the glue in different small plates, so that children can color it with their favorite colors:
and then spread it on the sheets with the brush, but also with a spoon or spatula
Their paintings are then processed with different tools, getting many different effects
Glue painting and glue stamping tutorial
What to do?
Another possibility is to brush the chosen sheet of glue not colored:
And then paint it with a brush:
The Children bow the sheet:
They reopen it:
Close it again:
and stamp a form (for example, using a can):
When you unfold the the sheet this is the result:
This is a variant to take into consideration both for the final result, and because it allows to realize sheets of larger dimensions and more suitable to be used as wrapping paper, and because it allows you to give dignity to the scourge of advertising in the mailbox …
… Lies always glue not colored:
Then paint with opaque colors or quite dark or covering (we used food coloring powder, but also are fine tempera or acrylic):
fold the paper:
and stamp:
When you unfold the the sheet the colored background of advertising alone will create many rainbows in the contours created with stencils:
The paper achieved with this technique is waterproof and very resistant. If any effect you’ve had you do not like, or if they advance scraps from gift packages, you always have a fantastic material for interesting crafts, such as weaving with strips of paper:
Fare la colla per carta in casa: seguendo questa semplice ricetta otterrete una colla per carta molto economica, atossica e molto resistente. E’ inoltre colorabile facilmente anche con coloranti alimentari, oltre che con acquarelli e tempere.
Fare la colla per carta in casa – ingredienti 4 cucchiai di amido di mais (maizena) 1 cucchiaio di zucchero aceto bianco
Fare la colla per carta in casa – procedimento
Versate in un pentolino amido di mais e zucchero e miscelate. Aggiungete l’aceto fino ad ottenere una crema piuttosto liquida e mettete sul fuoco.
Portate ad ebollizione e continuate a cuocere mescolando fino a che la colla non si sarà addensata.
Eventuali grumi possono essere eliminati frullando la colla. Se la colla è troppo densa potete aggiungere altro aceto oppure anche dell’acqua calda.
Mettete la vostra colla a raffreddare in un vasetto di vetro. Si conserva anche a lungo, se tenuta in frigorifero.
E’ una colla che funziona molto bene, sporca poco e ha una buonissima tenuta; soltanto i tempi di asciugatura possono essere un po’ più lunghi rispetto a quelli delle colle per carta in commercio.
Le pitture e le stampe realizzate con questa colla fatta in casa trasformano carta di scarto (carta di giornale e di pubblicità dei supermercati, ad esempio), in una carta decorativa molto bella e resistente, adatta a vari utilizzi artistici quali tessitura con strisce di carta:
DISEGNO DA COLORARE stampabile in formato pdf, grande (foglio A4 orizzontale) e piccolo (foglio A4 verticale). Può essere utile anche coi bambini più piccoli, e come modello per disegnare alla lavagna o per impostare altri lavoretti artistici sul tema.
St. Martin COLORING DRAWING Printable in pdf format, large (A4 horizontal) and small (A4 vertical). It can also be helpful with younger children, and as a model to draw on the board or to set other artistic works on the theme.
Lavoretti per bambini – Stampe al latte: un progetto molto interessante, tra scienza ed arte, adatto a bambini del nido e della scuola d’infanzia e primaria. Il punto di partenza è uno dei miei esperimenti scientifici per bambini preferito :
Lavoretti per bambini – Stampe al latte – materiale occorrente un piatto o un vassoio latte (sarebbe meglio usare latte intero, ma io lo avevo solo parzialmente scremato, e mi pare abbia funzionato comunque) coloranti alimentari (io li avevo in polvere) un foglio di carta bianca a misura dei piatto o del vassoio scelto detersivo per i piatti.
Lavoretti per bambini – Stampe al latte – Come si fa
versate del latte nel vassoio, poi immergete il foglio di carta, lisciandolo bene e facendolo aderire al fondo del recipiente per evitare ondulazioni e bolle:
Usate il colorante alimentare per creare nel latte delle macchie di colore:
Versate una goccia di detersivo per i piatti al centro ed assistete alla magia:
Le macchie di colore, senza far altro, entreranno in movimento creando mutazioni continue sotto i vostri occhi:
Ho cercato di scattare una serie di foto in sequenza, ma consiglio davvero di provare (per credere 😉 )
Cessato il movimento estraete delicatamente il foglio dal vassoio:
Ed avrete ottenuto la vostra stampa al latte, che ora deve solo essere posta sul tavolo ad asciugare:
Lavoretti per Halloween – fantasmini stampati con la patata : una proposta adatta anche ai piccolissimi, semplice, economica e d’effetto… salvo non siate contrari all’uso della patata per scopi non alimentari…
Lavoretti per Halloween – fantasmini stampati con la patata – Materiale occorrente
– una patata
– un pennarello
– un taglierino
– un foglio di carta scuro
– tempera bianca densa
– un pennello (se si vuole) e un piattino
Lavoretti per Halloween – fantasmini stampati con la patata – come si fa
Tagliate la patata in modo da ottenere una superficie liscia e piatta e disegnate il fantasmino:
Incidete intorno al lenzuolo e scavate gli occhi; lo stampo è pronto:
Il bambino può stendere il colore sullo stampo col pennello, oppure tamponandolo sul piattino:
Quindi creerà i suoi fantasmini:
Eccoli!
Lavoretti per Halloween – fantasmini stampati con la patata
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Ghosts printed with potato: a proposal also suitable for toddlers, simple, inexpensive and beautiful … except you’re opposed to the use of the potato for purposes nonfood …
Ghosts printed with potato
What do you need?
– A potato
– A marker
– A cutter
– A sheet of dark paper
– Dense white paint
– A brush (if you want) and a dish
Ghosts printed with potato
What to do?
Cut the potato in order to obtain a smooth, flat surface and draw the ghost:
Engrave
The child can draw the color onto the mold with a brush, or dab it on the dish:
I spy Halloween – si tratta di un gioco sensoriale che stimola la capacità visiva e l’attenzione, adatto anche ai bambini più piccoli, semplice ed economico da realizzare.
I spy Halloween – materiale occorrente per la VERSIONE 1
– cartone (io ho usato un contenitore per pizza)
– pannolenci (o altro tessuto)
– riso
– plastica trasparente (io ho usato un ritaglio di un sacco da spazzatura)
– colla a caldo
– forbici e taglierino
– l’ideale sarebbe avere a disposizione piccoli oggettini tridimensionali, ma in alternativa si possono usare anche delle immagini a tema, come ho fatto io
– carta per preparare le schede da allegare (se volete) al gioco
I spy Halloween – come si fa – VERSIONE 1
Ritagliate due forme identiche nel cartone:
In una delle due incidete l’interno, in modo tale che rimanga soltanto una cornice, e preparate anche delle striscioline:
Incollate vari strati di striscioline intorno alla forma di cartone, per creare un certo spessore:
Foderate l’interno e la cornice col pannolenci, fissandolo sempre con la colla a caldo:
Incollate un pezzo di pannolenci anche alla cornice:
Poi incidete la parte centrale lasciando un margine che, rigirato, possa bastare a rivestire il cartone lungo lo spessore e l’altro lato della cornice:
Sul rovescio della cornice incollate la plastica trasparente:
Riempite di riso il primo cartone preparato, aggiungete gli elementi che il bambino si divertirà poi a cercare e chiudete sovrapponendo il secondo elemento (quello con la plastica), quindi chiudete con la colla a caldo:
Rivestite il retro con altro pannolenci:
Girate sul davanti e rifinite i bordi con la colla a caldo:
O se preferite con ago e filo:
I spy Halloween – materiale occorrente per la VERSIONE 2
– riso
– colla a caldo
– pannolenci
– elementi da inserire a tema Halloween
– una custodia da cd
I spy Halloween – come si fa – VERSIONE 2
Smontate la custodia, eliminate la parte centrale e rimontate (rimangono dei fori e un’apertura a lato, che chiuderemo poi col pannolenci):
Se utilizzate immagini e non elementi tridimensionali, incollateli su del cartoncino da una parte e dall’altra; il mio cartoncino aveva una facciata verde e una rossa:
Mettete nella custodia del cd del riso e gli elementi scelti:
Chiudete con del pannolenci fissato con la colla a caldo lungo i quattro lati:
I spy Halloween – il gioco può essere utilizzato così, soprattutto per i più piccoli, oppure può essere accompagnato da un elenco (illustrato o scritto),
o anche da carte (simili alle carte delle nomenclature Montessori) che possono contenere solo l’immagine,
oppure anche il nome (se il bambino sa già leggere):
Potete anche pensare di utilizzare il gioco per aiutare la memorizzazione dei nomi in Inglese:
Questo è il materiale che ho utilizzato io (immagini, carte scritte in Italiano, carte scritte in Inglese) disponibile per gli abbonati
Quiet books – si tratta di libretti fatti a mano, solitamente realizzati in tessuto (ma anche in carta, cartoncino, fogli di gomma e plastica, …), ricchi di attività interessanti e adatti anche ai bambini più piccoli, che ancora non sanno leggere. Possono contenere attività sensoriali, didattiche (numeri, alfabeto, colori, ecc…), che stimolano le abilità manuali, la memoria, ecc…
Sono semplici da realizzare anche con pochissima spesa e senza dover seguire tutorial o saper cucire, e sono molto belli. Spesso è possibile trovare anche i cartamodelli, in vendita o scaricabili gratuitamente, ma non trovo siano indispensabili quanto le idee…
Qui ho raccolto gli esempi che ho trovato più interessanti, spero possano essere di ispirazione per realizzare libretti e inventare nuove attività per i vostri bambini a scuola e in famiglia.
1
1. – Quiet books – pagine per un libro dei colori (i fiori potrebbero essere preparati con un’asola, così il bambino può giocare ad allacciarli ai bottoni); qui sono anche in vendita i cartamodelli per realizzarlo http://www.etsy.com/
2
2. – in questa pagina il gioco consiste nell’abbinare i palloncini al colore corrispondente, ed applicarlo col bottone a pressione, di http://www.elisaloves.com/
5. QUIET BOOKS – sul tema “mostri” con varie attività, sono proposti qui i cartamodelli pdf in vendita http://www.youcanmakethis.com
6
6. – qui ci sono principesse con capelli da intrecciare; l’intero blog è dedicato ai quiet books, con moltissime idee, e se pensate possano essere utili, i cartamodelli gratuiti: http://quietbook.blogspot.it/
8. – pagine realizzate con un foglio di carta trasparente e tessuto, riempito con riso e oggetti da “scovare”, abbinati a una pagina oggetti, di http://brandyscrafts.blogspot.it/
11. – pagina per imparare a leggere l’orologio. L’esempio è in cartoncino, ma è realizzabile facilmente anche in pannolenci o tessuto, di http://www.workboxsystem.com/
12
12. – libretto per i mesi dell’anno, sempre con varie attività. Questa è la pagina di ottobre sul tema “dolcetto o scherzetto”, trovi tutte le altre pagine qui http://sarahscreativebrain.blogspot.it/
17. – pagina di cerniere, fa parte di un progetto con moltissime pagine interessanti, tutte offerte con modelli pdf gratuiti di http://servingpinklemonade.blogspot.it/
18
18. – questo è un secondo esempio, la bambolina ha canottiera e mutandine in velcro, e tanti vestitini da cambiare, sempre con cartamodelli gratuiti, sempre qui http://servingpinklemonade.blogspot.it/
20. – libretto sul tema “creature marine”, anche con cartamodelli (in vendita) qui http://www.etsy.com/
21
21. – libretto sul tema “insetti”, varie pagine, sempre con cartamodelli pdf in vendita. Li trovate qui http://www.etsy.com/ insieme a moltissimi altri libretti a tema.
22
22. – altro blog ricco di esempi per pagine con proposte di attività varie legate all’apprendimento dei numeri qui http://yourcreativejuices.blogspot.it/
43. QUIET BOOKS – bacchette da estrarre aprendo la cerniera. Le bacchette vanno poi inserite nei passanti, per colore. Sempre da http://www.flickr.com/photos/
45. QUIET BOOKS – qui ci sono dei biscotti da togliere dal forno e da posizionare nella confezione esatta, a seconda del numero di confetti, di http://thecraftingchicks.com/
55. – pagina dei dinosauri: anche qui le uova nascondono i piccoli, ma ci sono tesori anche nascosti nel vulcano, di http://calendria.canalblog.com/
56
56. QUIET BOOKS – il Polo Nord: l’igloo è un puzzle, le onde del mare una tasca per i pesci… ancora da http://calendria.canalblog.com/
57
57. – e sempre di http://calendria.canalblog.com/archives/ l’idea di un libretto di attività, una per ogni giorno della settimana (questa è la pagina per il martedì)
58
58. QUIET BOOKS – nella pagina a sinistra il bruco va a nascondersi, nella pagina a destra dal bozzolo escono le farfalle, di http://schaertalents.blogspot.it/
60. QUIET BOOKS – nella tasca a sinistra ci sono elementi caratteristici di ogni stagione, da posizionare correttamente nei quattro riquadri a destra, ancora di http://www.sewcando.com/
67. QUIET BOOKS – dalla bocca della rana (cerniera) escono i ranocchi, di http://www.etsy.com/
68
68. QUIET BOOKS – dietro ai bottoni c’è del velcro, e si tratta di posizionarli in corrispondenza del campione di colore esatto, di http://abacktobasicslifestyle.blogspot.it/
75. QUIET BOOKS – pagina del tempo atmosferico a tasche, per bambini che sanno leggere, di http://folksy.com/
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76. QUIET BOOKS – bellissimo libretto in tre parti, da sfogliare per creare ogni volta nuovi personaggi, di http://www.artsyfartsymama.com/ (in vendita il cartamodello)
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77. QUIET BOOKS – libro dei pirati, cartamodello pdf e istruzioni in vendita qui http://www.etsy.com/
83. QUIET BOOKS – questo blog polacco è strepitoso, sarebbe da segnalare ogni pagina proposta. Questa fa parte di un libretto di attività logiche, ad esempio http://marta-mojepasje.blogspot.it/
90. QUIET BOOKS – un altro bellissimo gioco logico di abbinamento di elementi (tavolozza-pennello, lucchetto-chiave, telefono-cornetta, presa- interruttore ecc…) http://marta-mojepasje.blogspot.it/
96. quiet book di http://craftychiclyric.blogspot.it/ la tasca a sinistra contiene tre tipi diversi di puzzle (stella, cuore, fiore) da comporre nel quadrato marrone a destra.
98. ogni pagina è una busta con una finestrella trasparente, e contiene una diversa attività (memory, pupazzi da dito, telai per allacciature, ecc…). Di http://theprincessandthetot.blogspot.it/
Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo Materiale occorrente
– foglie seccate tra le pagine di un libro
– un piatto da cucina
– una goccia d’olio
– una candela
– un foglio di carta da disegno o cartoncino
– dei fogli di carta da giornale.
Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo Come si fa
Ungere leggermente il fondo del piattino, capovolgerlo e tenerlo sulla fiamma di una candela fino a che l’olio sia diventato nero.
Appoggiare la foglia dalla parte delle nervature sopra la superficie del piatto.
Sollevare delicatamente la foglia e applicare la sua parte tinteggiata sul foglio di carta da disegno.
Ricoprire il tutto col foglio di giornale e con l’unghia o col retro di un cucchiaino pressare bene per pochi minuti ciò che sta sotto.
Avrete ottenuto una bella riproduzione della vostra foglia, della quale si vedranno riprodotte tutte le venature come un delicato disegno a mano. Potrete farvi una ricca collezione di stampe a fumo.
Lavoretti per l’autunno – stampe a fumo
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Lightly grease the bottom of the dish with oil, turn it over and keep it on a candle flame until the oil has turned black:
Place the leaf on the side of the ribs above the surface of the plate.
Gently lift the leaf and apply his hand painted on the sheet of drawing paper.
Cover everything with a sheet of newspaper and with your fingernail or with the back of a teaspoon press well for a few minutes what lies beneath.
You will get a beautiful reproduction of your leaf, which you see reproduced all the veins like a delicate hand drawing. You can do a rich collection of smoking stampings.
Nomenclature Montessori – Nel metodo Montessori possiamo chiamare “presentazioni” quei semplici procedimenti che si utilizzano per illustrare l’uso di un dato materiale (ad esempio la torre rosa, le spolette dei colori, ecc..) al bambino. Per “lezione” intendiamo invece un altro tipo di intervento, volto a determinare meglio le idee del bambino insegnando una esatta nomenclatura.
Col termine “lezione”, però, non intendiamo quello che si intende comunemente: nel metodo Montessori la “lezione” non ha lo scopo di illustrare verbalmente un concetto affinchè esso venga assimilato dal bambino. I concetti, col metodo Montessori, vengono interiorizzati spontaneamente e per proprio sforzo attraverso l’uso dei materiali, perciò la “lezione” ha solo il compito di far conoscere il nome relativo ad ogni dettaglio delle conoscenze acquisite, la corretta nomenclatura, appunto.
Le “lezioni”, le nomenclature, hanno un carattere del tutto particolare: – sono estremamente brevi ed hanno tanto più valore quante più parole possono risparmiare; – sono semplici, perché sono limitate al dare una parola esatta a un oggetto reale e presente; – sono obiettive, cioè si rivolgono come raggi di un riflettore sull’oggetto da illustrare, facendo risaltare esso solo.
I tre principi che guidano la “lezione” insomma, sono concisione, chiarezza e obiettività.
Non si punta in alcun modo ad attirare l’attenzione del bambino sulla persona che insegna, ma esclusivamente sull’oggetto, sull’ambiente. La lezione è un richiamo verso l’ambiente, come sono richiami verso l’ambiente i materiali di apprendimento.
Il Seguin, nel suo metodo per l’educazione dei bambini con bisogni speciali, aveva usato per far apprendere loro il nome delle cose, un procedimento psicologico che nella pratica è assai efficace anche coi bambini piccoli; nel metodo Montessori chiamiamo questo metodo LEZIONE IN TRE TEMPI.
NOMENCLATURE MONTESSORI – DARE ALL’OGGETTO IL SUO NOME
PRIMO TEMPO – Supponiamo di voler insegnare i nomi dei colori. Per prima cosa cercheremo di attirare l’attenzione del bambino sull’oggetto. Ad esempio diremo “Angelo, guarda…”, e mostrando un oggetto rosso diremo “Questo è ROSSO” , pronunciando la parola “rosso” a voce più alta delle altre, lentamente e con chiarezza. Poi mostreremo un altro colore, dicendo ad esempio “Questo è VERDE”. Quindi ripeteremo più volte i nomi dei colori, indicando sempre al bambino l’oggetto corrispondente: “Rosso! Rosso! Rosso!” “Verde! Verde! Verde!”. Il primo tempo deve consistere semplicemente nel provocare l’associazione del nome con l’oggetto, o con l’idea astratta che il nome rappresenta.
SECONDO TEMPO – Verifichiamo che il bambino sia ora in grado di riconosce il nome di ogni oggetto. Per farlo, ad esempio, potremo dire al bambino: “Dammi il rosso!”, “Dammi il turchino!”. Se la prova riesce, potremo continuare giocosamente a chiedere oggetti su oggetti; chiedendo al bambino due e più volte si seguito lo stesso oggetto e poi cambiando a sorpresa, il bambino si divertirà e nello stesso tempo le parole si fisseranno stabilmente nella sua memoria. Questo genere di esercizi può sembrare superfluo per parole così comuni e conosciute come i nomi dei colori, ma quando si tratterà di insegnare parole non d’uso comune come “trapezio”, “pentagono”, ecc…, il secondo tempo della lezione Montessorì dà l’opportunità di ripetere molte volte le parole che si vogliono far memorizzare al bambino. L’insegnante deve sempre verificare che la sua lezione abbia raggiunto l’obiettivo previsto. Lo scopo del secondo tempo della lezione sarà quello di assicurarsi che il nome è, nella mente del bambino, associato all’oggetto. Lasciando passare un breve periodo di silenzio tra primo tempo e verifica, si chiederà al bambino, pronunciando lentamente e in modo molto chiaro il nome o l’aggettivo che abbiamo insegnato: “Qual è verde, qual è rosso?”. Il bambino punterà l’oggetto con il dito, e l’insegnante saprà se ha fatto l’associazione desiderata. Se non l’ha fatta non lo deve correggere, ma deve sospendere la sua lezione, per poi riprenderla di nuovo un altro giorno. In effetti, se il bambino non è riuscito significa che non era in quel momento pronto per l’associazione e dobbiamo quindi scegliere un altro momento. Se gli si dicesse: “No, hai fatto un errore”, tutte queste parole, che essendo una forma di rimprovero hanno maggior forza delle parole “verde” e “rosso”, rimarrebbero nella mente del bambino ritardando l’apprendimento dei nomi. Al contrario, il silenzio che segue l’errore lascia il campo libero, e la lezione successiva potrà avere successo.
TERZO TEMPO – Alla fine del processo, resterà da verificare che il bambino abbia imparato il nome dell’oggetto. Infatti si può “riconoscere” una parola, ma senza ancora essere in grado di pronunciarla volontariamente. Se il bambino non ha commesso alcun errore, l’insegnante può provocare l’attività motoria corrispondente all’idea dell’oggetto cioè, nel nostro esempio, la pronuncia del nome.Chiederemo dunque al bambino, mostrando uno degli oggetti: “Com’è questo?”, e se il bambino risponderà giustamente: “Rosso!”, “Verde!” ecc…, potremo considerare la lezione conclusa con successo.
La LEZIONE IN TRE TEMPI ha carattere strettamente individuale, e secondo Maria Montessori dovrebbe avere la forma di una conversazione intima tra il maestro e il bambino.
La lezione in tre tempi per la nomenclatura degli oggetti verrà tenuta ogni volta che il bambino, facendo esperienza coi materiali e con l’ambiente, avrà riconosciuto oggetti e differenze di qualità tra gli oggetti. Ogni volta che avverrà, si potrà intervenire per fissare l’idea alla parola corrispondente.
Ad esempio, dopo che un bambino ha giocato a lungo con la TORRE ROSA, potremo avvicinarci a lui, prendere il cubo più piccolo ed il più grande della torre, e mostrandoglieli potremo dire: “Questo è grande”; “Questo è piccolo”; poi pronunciare le due parole “grande” e “piccolo” più volte di seguito; infine potremo chiedere “Dammi il grande“, “Dammi il piccolo”. Infine indicheremo alternativamente gli oggetti chiedendo: “Com’è questo?”. E il bambino risponderà: “Grande” “Piccolo”. Ora non resterà che creare occasioni perchè il bambino abbia la possibilità di ripetere molte volte le parole apprese, per arrivare ad una pronuncia chiara ed accurata.
Proseguendo nell’esempio, chiameremo col bambino “grandi” e “piccoli” oggetti che differiscono soltanto per dimensione, mantenendo forma identica (ad esempio i cubi della torre rosa, appunto). Chiameremo invece “grossi” e “sottili oggetti che hanno stessa lunghezza ma diversa sezione trasversale, come ad esempio avviene con la SCALA MARRONE:
1° tempo – Nomenclatura: “Questo è grosso”, “Questo è sottile”.
2° tempo – Riconoscimento: “Dammi il grosso”, “Dammi il sottile”.
3° tempo – Pronuncia della parola: “Com’è questo?”
Dopo queste lezioni, potremo spargere i pezzi della scala marrone sul tappeto, e chiedere ad esempio al bambino: “Dammi il più grosso di tutti”, mettere l’oggetto selezionato fuori dal tappeto e chiedere ancora di cercare il pezzo più grosso tra quelli rimasti sul tappeto, e così via.
Con le aste della lunghezza diremo che gli oggetti sono “lungo” e “corto”, con i cilindri degli incastri solidi diremo che gli oggetti sono “alto” e “basso”; oppure “largo” e “stretto”.
Il bambino, in questo modo, acquisirà una grande accuratezza nell’uso delle parole. Per mezzo di queste lezioni il bambino imparerà a conoscere molte parole: grande, piccolo; grosso, sottile; lungo, corto; scuro, chiaro; ruvido, liscio; pesante, leggero; bollente, caldo, tiepido; e i nomi di molti colori e di forme geometriche.
Tali parole non si riferiranno ad un particolare oggetto, ma si tratterà di concetti generalizzabili. Infatti, il nome viene appreso dopo un lungo esercizio individuale nel quale il bambino, concentrando la sua attenzione su qualità diverse degli oggetti, ha fatto comparazioni, ha ragionato e formato giudizi, fino ad acquisire capacità discriminative che prima non possedeva. In una parola, egli avrà affinato i suoi sensi e le sue osservazioni sulle cose saranno complete e pertinenti.
Ricapitolando possiamo dire che gli esercizi sensoriali costituiscono una forma di autoeducazione per i bambini e, se ripetuti molte volte, portano ad un perfezionamento dei suoi processi psicosensoriali.
L’adulto deve soltanto accompagnare il bambino dalla sensazione all’idea, dal concreto all’astratto; in altre parole, deve limitare il campo di coscienza del bambino al solo oggetto della lezione, come, durante l’educazione sensoriale, ha isolato il senso che voleva che il bambino esercitasse. E una parte importante del lavoro dell’adulto è insegnare una nomenclatura esatta.
Perché dovremmo considerare prematuro insegnare al bambino le parole cerchio, quadrato, ovale, quando nella sua casa sente più volte queste parole, quando sente i genitori parlare della tavola quadrata, del tavolo ovale, ecc…?
Dovremmo riflettere sul fatto che molte volte un bambino, lasciato a se stesso, fa uno sforzo eccessivo per comprendere il linguaggio degli adulti e il significato delle cose che lo riguardano. Un’istruzione razionale evita tale sforzo e quindi non stanca il bambino, anzi lo solleva e soddisfa il suo desiderio di conoscenza.
E’ un pregiudizio il pensare che il bambino lasciato a se stesso dia riposo assoluto alla sua mente, perché al contrario egli compie uno sforzo enorme nel cercare di comprendere da solo e imitare.
Le istruzioni date ai bambini piccoli dovrebbero essere dirette a diminuire questo sforzo mal diretto, trasformandolo in piacere per la conquista.
Nomenclature Montessori – Esempi di carte delle nomenclature per lo sviluppo del linguaggio
Le lezioni di nomenclatura possono essere sviluppate anche attraverso le CARTE DELLE NOMENCLATURE; alcune idee che possono ispirarvi nell’autoproduzione:
Nomenclature Montessori – Carte tematiche
quelle classiche riguardano le parti del corpo, gli ambienti della casa, gli animali, i giochi, ecc…
Nomenclature Montessori – Gli opposti
Preparare una serie di schede che illustrino concetti opposti (felice-triste, secco-umido,…). Mescolare le carte, prenderne una, disporre le altre sul tappeto e chiedere al bambino di trovare il suo opposto. Formare tutte le coppie. Questo esercizio sviluppa la capacità di percepire le relazioni di opposizione, affina la discriminazione visiva e la capacità di interpretazione delle immagini, arricchisce il vocabolario e la comprensione dei significati delle parole, favorisce il pensiero creativo.
Nomenclature Montessori – Caccia alla rima
Preparare una serie di schede illustrate con parole che possano essere accoppiate per far rima tra loro, cioè che terminano con lo stesso suono, e invitare il bambino ad accoppiarle.
Nomenclature Montessori – Raggruppamenti
Preparare due serie di schede illustrate, una serie rappresenta le carte di comando, l’altra le carte abbinabili in base a una data caratteristica (ad esempio forbici e cose che si tagliano con le forbici, nido e animali che fanno il nido, ecc…). In bambino dovrà formare correttamente i gruppi e nominare gli oggetti.
Nomenclature Montessori – Classificazioni
Preparare due set di carte: le carte di controllo che raffigurano chiaramente degli oggetti tipo nave, automobile, cappello; le carte da abbinare che raffigurano tipi diversi di automobili, cappelli o navi. Il bambino dovrà formare correttamente i gruppi e nominare gli oggetti.
Carte delle nomenclature per la scrittura e la lettura
Una volta che il bambino ha fatto molti esercizi di composizione di parole per dettatura con l’alfabeto mobile, è pronto per gli esercizi di autodettatura, cioè per comporre autonomamente parole che egli stesso ha pensato, senza averle sentite dalla voce di altri.
Esistono molte possibilità per favorire questo genere di esercizio, una può essere quella di preparare delle carte illustrate, che possono anche fornire un ulteriore aiuto all’arricchimento del lessico. Classicamente le carte delle nomenclature Montessori, a questo secondo scopo, sono organizzate per aree tematiche (animali domestici, casa, abbigliamento, mezzi di trasporto, ecc…), ma si possono proporre anche classificazioni diverse, ad esempio per lunghezza della parola (parole di tre lettere, di quattro lettere, ecc…) o per difficoltà ortografica (parole con chi, parole con ci, parole con gli, ecc…).
1. per i soli esercizi di autodettatura, possiamo stampare una copia delle schede, nel carattere scelto per l’alfabeto mobile (corsivo o stampato minuscolo), ritagliare e ripiegare la parte che contiene la parola scritta. In questo modo il bambino può comporre la parola guardando l’immagine, e in seguito controllare il suo lavoro girando la carta:
2. per i classici esercizi di nomenclatura, stampare due copie del carattere scelto, ritagliare e se volete plastificare. Lasciare per ogni coppia di schede uguali una copia intera (immagine e parola, “scheda parlata”) e una separata (ritagliare l’immagine e la parola a parte, “scheda muta”). Sarebbe meglio incollare le schede su due cartoncini di uguale dimensione, soprattutto per i bambini più piccoli.
Mettere tutto in una cartellina o una busta, a disposizione del bambino. Il bambino porterà la cartellina su un tappeto abbastanza grande, e comincerà disponendo in basso a destra la pila di schede mute, la pila di schede parlate, e i cartellini.
Quindi, partendo dalla parte del tappeto in alto a sinistra, dispone una sotto l’altra tutte le schede mute, formando una fila verticale. Quindi prende una ad una le schede parlate, e una ad una le dispone a destra delle schede mute corrispondenti. In ultimo posiziona i cartellini.
3. L’esercizio di nomenclatura può essere variato preparando schede parlate in stampato minuscolo, e schede mute coi cartellini in corsivo (o viceversa), per l’appaiamento carattere stampato – corsivo.
Una nuova collezione di lavoretti per l’autunno, adatti a bambini del nido, della scuola d’infanzia e primaria: nomenclature Montessori delle foglie e altre attività montessoriane sul tema “autunno”, pittura a dito per i più piccoli, sensory tubs, vari lavoretti con le foglie autunnali, attività artistiche e manuali per tutte le età, …
lavoretti per l’autunno: attività per la motricità fine per i più piccoli: servono cappucci di ghianda, una pinza, un vasetto col coperchio. L’autunno offre molti materiali per questo genere di attività. Linked to: http://www.teachpreschool.org/2012/08/fine-motor-acorn-play/
sporcate di colore ad acquarello le foglie dalla parte delle venature, applicate sul foglio creando una bella composizione, con le spugnette colorate intorno, poi togliete le foglie e ripassate con inchiostro nero contorni e venature a piacere. Linked to: http://www.susieshort.net/leavesdemo.html
mobile realizzato con foglie di carta colorate con la tecnica delle cerette fuse. Si grattugiano su un foglio di carta le cerette, quindi si sciolgono col ferro da stiro, ma meglio ancora con un asciugacapelli (più semplice e divertente per i bambini). Quindi si ritagliano le foglie e si monta il mobile. Linked to: http://www.vanessachristenson.com/2010/09/how-to-wax-paper-and-crayon-fall-leaves.html
quadretto gioco realizzato all’interno di una busta di plastica trasparente: mentre gli alberi sono fissi, le foglie si muovono muovendo il sacchetto Linked to: http://www.busybeekidscrafts.com/Falling-Leaves.html
una bella attività per i più piccoli, con un bellissimo risultato finale: i bambini infilano nel fil di ferro le foglie autunnali raccolte, poi si chiude e volendo si modella (a cerchio, a cuore, ecc…). Linked to: http://www.lilla-a-design.blogspot.it/2010/10/krans-av-hostlov.html
esperimento scientifico molto semplice e adatto anche ai più piccoli. Andate presso un albero, ad inizio autunno, prima che le sue foglie cambino colore. Applicate ad alcune foglie (senza staccarle, naturalmente) degli adesivi di carta stagnola o di carta scura e aspettate il progredire dell’autunno. Quando le foglie hanno cambiato colore raccoglietele e togliete l’adesivo: magia! http://www.5orangepotatoes.com/blog/2009/10/25/polka-dot-trees/#utm_source=feed&utm_medium=feed&utm_campaign=feed
si disegnano le foglie su cartone, poi si dividono in due parti e da una parte si scrive la cifra, dall’altra si disegna un numero di pallini corrispondenti alla cifra (oppure da una parte una lettera maiuscola, dall’altra la minuscola corrispondente. Si mescolano le tessere e si gioca. Linked to: http://www.notimeforflashcards.com/2012/08/leaf-matching-number-recognition-puzzles.html
buona idea per il nido e la scuola d’infanzia: preparate dei tabelloni di varie forme, all’interno disegnate dei cerchi che possano contenere le castagne e preparate per ogni “scheda” il numero necessario a completarla, su vassoio. Linked to: http://www.csupamoka2.blogspot.it/2011/10/gesztenye-formak.html
scheletri di foglia con bicarbonato e. . . Nel tutorial cui arrivate seguendo il link si utilizza “Washing soda”, che non credo sia in vendita da noi. Io ho fatto queste foglie seguendo lo stesso procedimento descritto, ma sostituendo a questo prodotto un cucchiaio di bicarbonato e 1 cucchiaino di cremor tartaro (o 2 di aceto) per litro d’acqua. In pratica fate bollire l’acqua con bicarbonato e cremor tartaro (o aceto), poi aggiungete le foglie e fate bollire per circa 30 minuti. Scolate, fate raffreddare, poi pulite delicatamente con un pennellino. Linked to: http://www.theidearoom.net/2010/10/how-to-make-leaf-skeletons.html
foglie stampate nella schiuma da barba colorata con tempera. Preparate su un vassoio la schiuma da barba, spruzzate abbondanti gocce di tempera in vari colori, mescolate leggermente con uno stecchino. I bambini appoggiano le foglie di carta sulla schiuma colorata, premono un po’, poi tolgono la foglia e la mettono ad asciugare. L’effetto è molto bello. Linked to: http://www.littlewondersdays.blogspot.it/2011/08/back-to-school-fall-friday-fun.html
foglie che cadono (montate su carta ritagliata a spirale). I bambini dipingono due fogli in colori autunnali. Un foglio viene ritagliato a spirale, nell’altro vengono ritagliate le foglie. Si incollano le foglie alla spirale e prendendola ad un’estremità si vedranno “cadere” le foglie. E’ anche una bella decorazione per la casa o la classe. Linked to: http://www.notimeforflashcards.com/2008/09/a-is-for-autumn.html
foglie appoggiate a carta colorata esposta al sole – stampa. Appoggiate delle foglie a un foglio di carta colorata (non incollate). Esponete il foglio al sole per qualche giorno, poi togliete le foglie. Il foglio si sarà schiarito e avrà lasciato impresse, più scure, le sagome delle foglie. Linked to: http://www.crafts.slides.kaboose.com/310-quick-and-easy-fall-crafts/4
personaggi foglia, questa volta plastificati Linked to: http://www.4herreras.blogspot.it/2010/10/meet-leaf.html stampa con tempera bianca su foglio nero e spugne colorate; il link porta al tutorial completo. Si tratta di stampare su foglio nero le foglie dipinte di tempera bianca dalla parte delle venature, e di completare poi la composizione con tempere colorate date con delle spugnette. Ripetendo più volte si creano bellissime composizioni autunnali. Linked to: http://www.deepspacesparkle.com/2007/11/07/fall-leaves/
funghi di cartapesta con carta di giornale, molto belli. Il link porta ad un pdf in vendita, ma esaurito… Le immagini però sono molto chiare e rappresentano un’ottima fonte di ispirazione per cimentarsi in questo lavoretto coi bambini Linked to: http://www.folksy.com/items/58402-PDF-TUTORIAL-Mushroom-Paper-Sculptures
albero autunnale con fili di lana e stoffa intrecciata. La forma può essere preparata da un adulto, se si vuole proporre l’attività di tessitura ai bambini più piccoli. Si può realizzare con rametti freschi (che sono flessibili) o anche con fil di ferro: in entrambi i casi si rivestirà con il filo di lana marrone. Linked to: http://www.familyfun.go.com/crafts/weave-an-autumn-tree-931020/
Materiale didattico e lavoretti per l’autunno – una raccolta di lavoretti, materiale didattico, attività artistiche e manuali sul tema autunno per i bambini della scuola d’infanzia e primaria.
Lavoretti per l’autunno: collage di foglie, idee per utilizzare le raccolte di foglie e frutti autunnali per progetti artistici e didattici, piccole sculture, tecniche varie per la conservazione delle foglie autunnali, idee per decorare la scuola e la casa, ecc…
1. Lavoretti per l’autunno: bellissimi esempi di composizioni, li ho stampati in formato scheda e messi sullo scaffale delle raccolte di materiali naturali, vicino alle foglie pressate. Fanno parte di un libro, Leaves, dell’iraniano Mehdi Mo’eeni, digitalizzato e consultabile gratuitamente qui: Childrens library
2. Lavoretti per l’autunno: altri bellissimi spunti, anche per l’esposizione dei lavori… di Be*mused (flickr album, Children’s artwork exhibit, Mie Museum, Japan 2006)
3. Lavoretti per l’autunno: qui solo un riccio, ma molto carino di Nature store
4. Lavoretti per l’autunno: e qui solo una volpe di Страну Мастеров
5. Lavoretti per l’autunno: per realizzare meravigliose stampe botaniche basta carta da acquarello spessa di buona qualità, carta da cucina e un martello. Posate la foglia sulla carta da acquarello, coprite con qualche foglio di carta da cucina, martellate a lungo tutta la superficie della foglia, quindi rimuovete delicatamente la carta assorbente, e poi la foglia pestata: ecco che la stampa si sarà impressa sul foglio di carta da acquarello. Di Buid make craft bake
6. Lavoretti per l’autunno: con la stessa tecnica le foglie possono essere stampate anche su tessuto; di Morning sun rae
7. Lavoretti per l’autunno: un gioco semplicissimo e bellissimo. Prendete una grossa castagna, foratela, incollate saldamente nel foro delle belle striscioline di carta velina colorata. Asciugata la colla il gioco è pronto: lanciando la castagna assisteremo a bellissimi “fuochi d’artificio” in aria, di Red Ted art’s blog
8. Lavoretti per l’autunno: (per tutti i lavori con le foglie, ricordate che si conservano belle a lungo se prima di utilizzarle le immergete in un pentolino di cera fusa) di Patch O’ Dirt farm
9. Lavoretti per l’autunno: oppure si può usare la plastificatrice, idea di Sun hats & wellie boots
10. Lavoretti per l’autunno: quadretto di gesso per i tesori dell’autunno. Serve del gesso in polvere a presa rapida (molto economico, si trova nei negozi di edilizia e bricolage), acqua, tesori e un “telaietto” realizzato con cartone di recupero per dare forma al quadro, di Ordinary life magic
11. Lavoretti per l’autunno: con le foglie raccolte durante le passeggiate si può esercitare il disegno delle simmetrie; di ВРАБЧО
12. Lavoretti per l’autunno: disegno da realizzare con pastelli a cera e matite colorate di alberi autunnali che si specchiano nell’acqua; di Kids artists
13. Lavoretti per l’autunno: una bellissima tombola gratuita utile per imparare ad identificare le foglie degli alberi più comuni; di Ellen McHenry
14. Lavoretti per l’autunno: kirigami delle foglie d’autunno, istruzioni per la piegatura della carta e il taglio di Zaffa life
15. Lavoretti per l’autunno: barchette realizzate con un guscio di noce, una pallina di plastilina, un rametto e una foglia di Family fun
16. Lavoretti per l’autunno: tutorial per realizzare una semplicissima bambolina-ghianda. Si tratta di separare la ghianda dalla parte superiore, incollare al frutto un dischetto di feltro e una pallina di legno, poi la parte superiore della ghianda, e decorare, di Vlijtig
17. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale delle impronte digitali. E’ disponibile anche la sagoma per la stampa gratuita. Proposta come attività prematrimoniale… da Style unveiled
18. Lavoretti per l’autunno: creare un mosaico di foglie è un progetto molto interessante coi bambini più grandi, di Land art for kids
19. Lavoretti per l’autunno: l’autunno è la stagione dei colori e anche del ritorno a scuola. Predisponiamo un lunghissimo rotolo di carta nella stanza delle attività, perchè i bambini possano dipingere insieme (ispirazione Reggio children) di North American Reggio Emilia Alliance
20. Lavoretti per l’autunno: rastrellare le foglie, oltre ad essere una tipica attività di vita pratica montessoriana, è una straordinaria occasione per realizzare percorsi e labirinti sul prato, di Happy hooligans
21. Lavoretti per l’autunno: con carta di giornale e pastelli a cera o matite colorate si possono realizzare tante foglie autunnali da ritagliare e utilizzare per decorare la classe, di Life with little ones
22. Lavoretti per l’autunno: bellissime carte autunnali da ritagliare a forma di foglia si possono realizzare spruzzando tempera densa all’interno di un cartone dai bordi bassi e poi rullando col tubo interno di un rotolo di carta da cucina. Nel cartone possono essere posizionati fogli di carta, volendo, di Casa Maria’s creative learning zone
23.Lavoretti per l’autunno: oppure andate al parco giochi, stendete sullo scivolo un lungo foglio di carta, sedetevi in alto con delle ciotoline di colore e delle palline: rotolando creeranno bellissimi disegni e sfumature, di Putti Prapancha
24.Lavoretti per l’autunno: oppure ancora mettete un foglio di carta sul fondo della centrifuga da insalata, spruzzate della tempera di vari colori, mettete il coperchio e centrifugate…ancora di Putti Prapancha, un blog che mi piace molto…
25.Lavoretti per l’autunno: o anche, foderate con un foglio di carta la parete verticale di un tubo cilindrico largo, versate sul fondo del colore a tempera o acrilico, inserite qualche frutto autunnale (ghiande, castagne, nocciole, …), mettete il coperchio e agitate, di Teach preschool
26.Lavoretti per l’autunno: tutorial per realizzare rose con le foglie d’acero in autunno (non seccate)… di Kate Hust via Design Sponge
27.Lavoretti per l’autunno: preparate per i bambini le sagome di due o tre foglie di forma diversa in cartoncino. I bambini ne tracciano il contorno sul loro foglio, quindi disegnano le venature interne, in modo che il tutto risulti diviso in sezioni. Ad ogni sezione il bambino abbinerà una decorazione e un colore diverso… di Art ptojects for kids
28. Lavoretti per l’autunno: arricchite l’atelier creativo autunnale dei vostri bambini dividendo le foglie raccolte per colore, di Branches atelier
29. Lavoretti per l’autunno: questo lavoro non ha tutorial, ma proviene da una galleria fotografica. L’idea mi piace molto e non è difficile da realizzare, di Land art – female photography site
30. Lavoretti per l’autunno: si dispongono delle foglie autunnali su di un foglio di carta leggera, si grattugia sopra di esse qualche pastello a cera, poi si stira… Il foglio, che diventa traslucido e molto autunnale, viene incollato su un cartoncino fustellato (qui a forma di ghianda) e si appende alla finestra, di Toddler approved
31. Lavoretti per l’autunno: macchinine e altro ritagliando le foglie autunnali, di The art room plant
32. Lavoretti per l’autunno: una mela in cartone con vermetto di Fem manuals
33. Lavoretti per l’autunno: qui alcune idee per riconoscere personaggi ed animali nella forma delle foglie di Family fun
34.Lavoretti per l’autunno: in questo progetto si crea la sagoma dell’albero e delle foglie che cadono con del nastro adesivo, quindi si procede con la coloritura con tempera e spugnette, infine si rimuove il nastro adesivo, di No time for flash cards
35. Lavoretti per l’autunno: si ritagliano le foglie da pitture ad acquarello fatte dai bambini con colori autunnali, si fa con carta leggera da pacco la sagoma dell’albero e si applica alla finestra, di Frugal family fun blog
36. Lavoretti per l’autunno: perchè non decorare i tronchi degli alberi? JRT Pickle
37. Lavoretti per l’autunno: un memory per il download gratuito e la stampa basato sulle qualità forma geometrica-colore, di Country fun
38.Lavoretti per l’autunno: l’unico trucco per infilare le collane di chicchi di mais o altri semi, è quello di tenere a mollo in acqua il materiale per almeno un giorno. Si infilano con normale ago e filo. Paint cut paste
39. Lavoretti per l’autunno: acquarello spray. Posate le vostre foglie su dei pezzetti di carta da acquarello. Diluite ogni colore in un contenitore spray (basta non buttare gli spray per pulizie di casa per un po’) e procedete. Artful adventures
40. Lavoretti per l’autunno: insetti immaginari in habitat immaginario utilizzando materiali vari e stuzzicadenti… di Schiller-Grundschule im Sternfeld
41. Lavoretti per l’autunno: animali pigna immaginari, gli elementi possono essere assemblati con colla a caldo o con piccole palline di plastilina. Make Learning Fun
42. Lavoretti per l’autunno: ad ogni passeggiata raccogliamo una foglia, possibilmente da uno stesso albero, numeriamola e mettiamola a seccare tra le pagine di un libro. Dopo un mesetto avremo una collezione di foglie numerate che ci permetterà di osservare il progredire dell’autunno; di Chasing the goose
44. Lavoretti per l’autunno: per i più piccoli, la tecnica classica di inserire una bella foglia all’interno di un foglio piegato a metà (come una cartellina) e poi passare sulla facciata esterna con cerette di vario colore… si può fare anche su tessuto, ed eventualmente stirare per creare un effetto sfumato ed evanescente; di Rhythm of the home
45. Lavoretti per l’autunno: mandala realizzati con semi, chicchi e legumi secchi, di Martha Stewart
46. Lavoretti per l’autunno: pressare le foglie per un paio di giorni (che non siano troppo secche), poi incollarle su una sagoma di cartoncino e spennellare con colla vinilica e acqua. Le foglie si conservano molto bene anche immergendole nella cera fusa di 5 orange potatoes
47. Lavoretti per l’autunno: Il gioco delle ghiande, per aiutare i più piccoli nell’apprendimento dei numeri, download e stampa gratuita di Kidsparkz via littlewondersdays.blogspot.com
48. Lavoretti per l’autunno: decorazioni per finestra realizzate incollando la carta velina colorata sul retro di cartoncini fustellati a forma di foglia; di Making friends
49. Lavoretti per l’autunno: si utilizza il tappo trasparente di un vaso di yogurt da 500g. Si incollano i semi al centro, un rametto con delle foglie in alto per fare il picciolo, e poi si decora con carta velina e una soluzione di colla vinilica e acqua. Appeso alla finestra è di grande effetto, di 4 crazy kings
50. Lavoretti per l’autunno: problemi col disegno? Qui un bell’assortimento di foglie (solo contorni) per la stampa gratuita o il download. Crayola
51. Lavoretti per l’autunno: qui foglie e non solo, a colori. Learning treasures
52. Lavoretti per l’autunno: una cornice fatta con la parte superiore delle ghiande, di Better homes and gardens
53. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale realizzato stampando le foglie con i cartoni delle uova. Bellissima idea per i più piccoli di Teach preschool
54. Lavoretti per l’autunno: con le foglie si può realizzare una pinata, ed è molto semplice. Gonfiate un palloncino, rivestitelo con carta e colla vinilica, quando asciutto bucate il palloncino, praticate un’apertura per nascondere i regalini e poi decorate nascondendo il foro con le foglie. Daily Danny
55. Lavoretti per l’autunno: servono un foglio di cartoncino nero, colla vinilica, gessi colorati da artista, eventualmente vernice oro o argento. Si disegna la foglia, poi si tracciano i segni con la colla vinilica e si lascia asciugare. Si procede a colorare con i gessetti, sfumando un colore nell’altro, e se si vuole si colora la colla con oro o argento. Mrs Picasso’s art room
56. Lavoretti per l’autunno: simile al progetto precedente, qui tracciamo i contorni con la colla vinilica, lasciamo asciugare, poi col pennarello nero seguiamo i contorni delle tracce di colla, quindi coloriamo con acquarelli o tempere, di A faithful attempt
58. Lavoretti per l’autunno: la famiglia “Foglia”: mamma, papà, bambini. Personaggi realizzati con foglie autunnali pressate, di Meet the Dubiens
59.Lavoretti per l’autunno: altra immagine (senza tutorial) ma molto semplice da realizzare, di ispirazione Reggio Children: fissati dei rami al soffitto aggiungere con filo di rame elementi naturali e altre creazioni artistiche dei bambini; di St. Louis Reggio Collaborative
60. Lavoretti per l’autunno: foglietti per creare un calendario autunnale, disponibili per la stampa gratuitamente; di Counting coconuts
61.Lavoretti per l’autunno: collage realizzato con pezzetti di carta velina incollati con la colla stick, rifiniture con acquarelli e contorni con vernice o pennarello oro di Art projects for kids
62. Lavoretti per l’autunno: le ghiande possono essere utilizzate come perle da infalare, ma occorre che i fori siano preparati da un adulto… di Better homes and gardens
63.Lavoretti per l’autunno: collage autunnale realizzato con un rametto e i bottoni; di Craft gossip
64.Lavoretti per l’autunno: semplici ghirlande autunnali realizzate su sagoma di cartone, incollando materiali naturali. L’unica difficoltà è che l’incollaggio dei pezzi pesanti può richiedere l’utilizzo della colla a caldo; di Little birdie secrets
65.Lavoretti per l’autunno: altre sculture realizzate con i tesori dell’autunno assemblati attraverso fori e stecchini (tecnica un po’ laboriosa…) di leukvoorkids.nl
66.Lavoretti per l’autunno: qui invece (bellissimo), con la plastilina; di krokotak
68. Lavoretti per l’autunno: mettiamo a disposizione dei bambini grandi raccolte di materiali naturali collezionate durante le passeggiate autunnali, perchè possano realizzare composizioni e grandi scenari di gioco; di St. Louis Reggio Collaborative
69.Lavoretti per l’autunno: acchiappasogni autunnale di Maureclaire (Flickr album)
70. Lavoretti per l’autunno: trottole realizzate con la parte superiore delle ghiande. Riempite lo spazio vuoto con una pallina di plastilina e infilate al suo interno un fiammifero. Il gioco è fatto; di Matzo ball soup
71.Lavoretti per l’autunno: dividiamo i materiali piccoli in vassoi ordinati per oggetto, colore e dimensione: questo stimolerà i bambini alla realizzazione delle loro composizioni, e aggiungiamo anche tessere (tipo scarabeo): potrebbero voler scrivere… di Little preschool on the prairie
72.Lavoretti per l’autunno: se per ragioni vostre avete un libro inutilizzabile, riciclatelo seguendo questo semplice tutorial per realizzare mele e zucche tridimensionali; di Creations by Kara
73. Lavoretti per l’autunno: foglie d’acero 3D. Serve ritagliare dieci foglie da carta decorata su una sola facciata (da incollare a coppie per avere la decorazione fronte e retro), oppure cinque se utilizziamo carta già decorata su entrambe le facciate. Cucire lungo la linea centrale le foglie tra loro e appendere; di Craft ideas
74.Lavoretti per l’autunno: la sagoma dell’albero si realizza con inchiostro o tempera nera tracciando il tronco e i rami principali, e soffiando con una cannuccia per i rametti piccoli. Asciugato il lavoro, si mette la colla dove si desiderano le foglie, quindi si versano sul foglio foglie secche predecentemente sminuzzate, si soffia via e si lascia asciugare. Full circle
75. Lavoretti per l’autunno: dividiamo in grandi cesti i materiali grandi, da utilizzare in giardino di Let the children play
76.Lavoretti per l’autunno: ritagliate delle foglie da una pittura con colori autunnali e poi incollatele a dei bei rami per decorare la classe o la casa; di Dirt Patch O’ Farm
77.Lavoretti per l’autunno: le tradizionali bambole della nonna realizzate con le foglie di mais. Tutorial di Family fun
78.Lavoretti per l’autunno: altro bellissimo tutorial qui (solo disegni, in Inglese): Native American
79. Lavoretti per l’autunno: e un tutorial in formato video (sempre in Inglese) qui
80.Lavoretti per l’autunno: semplice ghirlanda di foglie e nastri incollati su un piatto di carta di Crafts for all seasons
81.Lavoretti per l’autunno: le raccolte di materiali naturali trovati in giardino o nel bosco in autunno, possono anche servire per composizioni verticali su “telaio”. Nella foto la composizione è estiva, ma l’idea resta validissima. Basta praticare dei fori lungo una cornice di legno, inserire strisce di tessuto vecchio o nastri in verticale, poi in orizzontale, intrecciandoli ai predecenti: i bambini potranno inserirvi i materiali raccolti. My mommy makes it
82.Lavoretti per l’autunno: altra idea per la tessitura dei tesori raccolti in autunno di Activity village
84.Lavoretti per l’autunno: il bambino dipinge su tela con colori densi (tempera o acrilici), poi usando colla vinilica densa e infine dispone i suoi tesori. Lasciar asciugare un paio di giorni. Sun hat & wellie boots
85.Lavoretti per l’autunno: possiamo inserire nella parte superiore della ghianda biglie di vetro e realizzare mobiles o gioielli luccicanti… di WhysperFairy (Etsy shop)
86.Lavoretti per l’autunno: oppure delle palline di feltro, di stitchcrafts (Etsy shop)
87.Lavoretti per l’autunno: un pacchetto gratuito di schede illustrate per la prima classe per matematica, inglese, altro… di Homeschool creations
88.Lavoretti per l’autunno: prepariamo tavolozze di materiali sbriciolati, spezzettati, setacciati, polverizzati, per cogliere l’essenza della materia, dei colori, dei profumi. La tavolozza dei materiali preparati serve ai bambini per realizzare delle composizioni, che portano il segno di ricerche individuali molto diverse tra loro. Reggio Children, la mostra Dialoghi con i materiali
89. Lavoretti per l’autunno: sgranate una pannocchia di mais alle due estremità e lasciando i chicchi in tutta la parte centrale, se serve create due impugnature e utilizzate come uno stampino a rullo con tempera o acrilici. Fun 4 kids
90.Lavoretti per l’autunno: collage di alberi autunnali di carta stilizzati di psitsinthedetails (Etsy shop)
91. Lavoretti per l’autunno: inventiamo coi materiali naturali delle belle rilegature per libretti sul tema dell’autunno… di Elizabeth Bunsen. Se sei interessato alla creazione di libretti con e per i bambini, puoi dare un occhio anche qui: https://www.lapappadolce.net/creare-libri-a-mano/
92. Lavoretti per l’autunno: questa è una mini mangiatoia per uccellini realizzata con una ghianda, per giocare al giardino delle fate in miniatura; di FairyPatch (Etsy shop)
93. Lavoretti per l’autunno: questo è un esempio di giardino delle fate (o degli gnomi) realizzato all’interno di un sottovaso tondo. E’ un’attività autunnale bellissima… di Kleas
94. Lavoretti per l’autunno: collage con rametti e popcorn colorato. Scoppiate i chicchi di mais (vanno benissimo anche un po’ unti), poi distribuiteli in vari sacchetti di plastica trasparente. In ogni sacchetto versate un colore diverso (meglio se colorante alimentare in polvere), chiudete e agitate per colorare il materiale. Procedete col collage. Happy hooligans
95. Lavoretti per l’autunno: straordinario pacchetto gratuito di materiale didattico, giochi da fare coi bambini, stampabili e indicazioni di altre attività di Nature detectives
96. Lavoretti per l’autunno: disegnate un albero spoglio su un cartoncino, ritagliate a parte tante foglioline autunnali, poi posate le foglie sull’albero e incollateci sopra il coperchio di plastica trasparente di un vasetto di yogurt; di Craft elf
97. Lavoretti per l’autunno: grandi costruzioni – composizioni all’aperto, qui un nido… di Let the children play
98. Lavoretti per l’autunno: foglie realizzate disegnando le venature con la colla vinilica e colorando con acquarelli; di Having fun at home
99. Lavoretti per l’autunno: attività di ispirazione montessoriana con le foglie autunnali di A to Z teacher stuff
100. Lavoretti per l’autunno: grandi ritratti realizzati con le raccolte d’autunno. Un bambino si distende e gli altri seguono la sua sagoma tracciandola, poi tutti insieme si completa… di Extraordinary Classroom
101. Lavoretti per l’autunno: mela di “cartapesta”. Fate una palla con carta di giornale, modellate approssimativamente a forma di mela, poi spennellate tutto con acqua e farina, date forma, inserite in alto un rametto con qualche foglia e lasciate asciugare per qualche giorno. Colorate la mela a piacere. Blessings and simplicity
103. Lavoretti per l’autunno: collage realizzato con semi di zucca dipinti, di Smiling like sunshine
104. Lavoretti per l’autunno: ispirato a Fall Leaves di Jill Ethridge un lavoro sulle foglie autunnali in chiave euclidea. Ritagliate una sagoma di foglia e riproducete come mostrato, colorate. Di Almost unschoolers
105. Lavoretti per l’autunno: elfo-pigna con scovolini, plastilina, una biglia di legno e dei ritagli di feltro di Martha Stewart
106. Lavoretti per l’autunno: con i materiali dell’autunno raccolti si può giocare a costruire in giardino una torre alta coi blocchi da costruzione, poi a riempire tutta la sua ombra con materiali autunnali, e dopo un po’ vedere che l’ombra non combacia più con la composizione di Extraordinary Classroom
107. Lavoretti per l’autunno: alberi autunnali modellati con carta da pacco e chioma realizzata con un pompom di lana, di Matsutake
108. Lavoretti per l’autunno: un bellissimo quadro. Fissate con del nastro carta un lungo foglio al pavimento, disponetevi sopra le foglie, quindi coprite con un secondo foglio di carta, e fissate anche questo. Con cerette di vario colore passate sopra le foglie, quindi procedete a colorare il tutto con gli acquarelli o con le tempere: dove c’è la cera il colore non farà presa. Il risultato finale è di grande effetto, di Filth wizardry
109. Lavoretti per l’autunno: un bellissimo ecoprogetto per riciclare la carta usata e conservare le foglie autunnali. Sminuzzate la carta, mettetela a mollo in acqua e tritate col frullatore da cucina. Lasciate macerare qualche giorno, frullate di nuovo. Preparate dei telai economici utilizzando bacchette di legno e tulle o rete metallica molto fitta o un vecchio collant, (come telaio potete utilizzare anche i telaietti circolari da ricamo), versatevi la poltiglia ottenuta e aggungete sopra le foglie. Lasciate rapprendere il tutto ed eventualmente pressate il lavoro, di Consumption rebellion
110. Lavoretti per l’autunno: un bel gioco di ispirazione Montessori per esercitare il contare e la conoscenza dei colori. Ritagliate un albero e un certo numero di foglie di uguale forma e dimensione, ma di colori diversi. Preparate due dadi: uno tradizionale e uno con un colore diverso per faccia. Naturalmente i colori devono corrispondere a quelli delle foglie. Tirando i due dadi il bambino spoglia l’albero togliendo il numero di foglie del colore indicato dai dadi lanciati, di A happy wanderer
111. Lavoretti per l’autunno: stampare con foglie secche e tempere o acrilici è una bella attività anche per i bambini più piccoli: i risultati dipendono dalla preparazione di una bella tavolozza di colori vari e brillanti nella quale intingere la foglia, di Kleas
112. Lavoretti per l’autunno: decorazioni autunnali per finestre realizzate con piatti di carta e foglie incollate su carta trasparente di The artful parent
113. Lavoretti per l’autunno: albero autunnale realizzato con le impronte di polpastrelli e mani di A little tipsy
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Crafts for kids for fall: 110 and more creative projects. A collection of craft for kids, educational materials, arts and crafts activities on autumn, for children of kindergarten and primary school.
Crafts for kids for fall: 110 and more creative projects. Collage of leaves, ideas to use collections of leaves and autumn fruits for art projects and teaching, small sculptures, various techniques for the conservation of the autumn leaves, ideas for decorating school and home, etc …
1. beautiful examples of compositions, I have them printed in cards and put on the shelf collections of natural materials, next to pressed leaves. They are part of a book, Leaves, by Iranian Mehdi Mo’eeni, digitized and freely available here: Childrens library
2. by Be*mused (flickr album, Children’s artwork exhibit, Mie Museum, Japan 2006)
5. to realize some wonderful botanical prints serve only watercolor paper thick good quality, paper towels and a hammer. Lay the leaf on watercolor paper, cover with a few sheets of kitchen paper, hammered along the leaf surface, then gently remove the paper towels, and then crushed the leaf: here is that printing will will be imprinted on the sheet of watercolor paper. Buid make craft bake
6. with the same technique leaves can also be printed on the fabricMorning sun rae
7. a simple and beautiful game. Take a big chestnut, drilled it, stuck firmly in the hole some fine strips of colored tissue paper. When the glue has dried the game is ready: launching the chestnut will see beautiful “fireworks” in the air, Red Ted art’s blog
8.(for all crafts with leaves, remember that they are preserved pretty long though before using immerse them in a pot of melted wax) Patch O’ Dirt farm
10.picture of chalk for the treasures of autumn. Serve: gypsum powder quick-setting (very cheap, is located in the building and DIY stores), water, treasures and a “frame” made of cardboardOrdinary life magic
11. the leaves collected during the walks you can exercise the drawing of symmetries, by ВРАБЧО
12. drawing to achieve with crayons and colored pencils of autumn trees reflected in the waterKids artists
13. a beautiful free bingo useful to learn to identify the leaves of the most common trees Ellen McHenry
19. Autumn is the season of colors and also the season of the returning to school. We develop a long roll of paper in the room of activities, because children can paint together (Reggio-inspired children) North American Reggio Emilia Alliance
20. raking leaves, as well as being a typical activity of practical life Montessori, it is an extraordinary opportunity to create paths and mazes on the grass,Happy hooligans
21. with paper and crayons or colored pencils you can be made so many autumn leaves to cut out and use to decorate the classroomLife with little ones
22. beautiful autumn cards to cut out shaped leaf can be achieved by spraying thick paint inside a cardboard by low edges and then taxiing with the inner tube of a roll of kitchen paper. In the cardboard you may be positioned sheets of paper, if desired,Casa Maria’s creative learning zone
23.or go to the playground, spread on the slide a long sheet of paper, sit high with bowls of color and balls: rolling them will create beautiful patterns and shades Putti Prapancha
24. or even put a sheet of paper on the bottom of the centrifuge salad, spray painting of various colors, put the lid and centrifugedPutti Prapancha
25. or even, lined with a sheet of paper the vertical wall of a large cylindrical tube, pour on the bottom of the color tempera or acrylic, enter a few autumn fruit (acorns, chestnuts, hazelnuts, …), put the lid on and shakeTeach preschool
26. roses made with maple leaves in autumn (not dried) by Kate Hust via Design Sponge
27. prepare for the children the outlines of two or three leaves of different shape in cardboard. The children they trace the contour on their paper, then draw the internal veins, so that everything can be divided into sections. For each section the child will match a decoration and a different color… Art ptojects for kids
28. enriched the autumn creative atelier of your children dividend leaves collected by color,Branches atelier
30. you put the autumn leaves on a sheet of thin paper, grate above them some wax crayon, then iron … The sheet, which becomes translucent and very autumnal, is pasted on a card blank (here acorn-shaped) and hangs at the windowToddler approved
38. the only trick to tuck the necklaces of corn kernels or other seeds, is to hold to soak the material in water for at least a day. Then use regular needle and thread. Paint cut paste
39. watercolor spray. Put your leaves on pieces of watercolor paper. Dilute each color in a spray container and proceed. Artful adventures
42. every walk collect a leaf, possibly from the same tree, we number it and put it to dry between the pages of a book. After a month we will have a numbered collection of leaves that will allow us to observe the progress of autumn; Chasing the goose
44. for the little ones, the classic technique to insert a beautiful leaf inside a sheet folded in half (like a folder) and then switch on the outside wall with crayons of various colors … you can do it on fabric, and possibly iron to create an effect gradient and evanescent Rhythm of the home
55. Need a sheet of black construction paper, white glue, colored chalks by artist, possibly gold or silver paint. You draw the leaf, then wipe the signs with white glue and let it dry. Color with crayons, Mrs Picasso’s art room
68. we provide children large collections of natural materials collected during the autumn walks, so they can create compositions and big game scenariosSt. Louis Reggio Collaborative
70. spinning tops made from the top of acorns. Fill the empty space with a ball of modeling clay and tucked inside a match. The game is over Matzo ball soup
71. divide the materials into small trays sorted by subject, color and size: this will stimulate children to the realization of their compositions, and also add cards as they may want to write…Little preschool on the prairie
74. lthe shape of the tree is made with black ink or paint tracing the trunk and main branches, and blowing through a straw for small twigs. Dried out the work, he puts the glue where you want the leaves, then pour on the sheet dry leaves chopped, blowing off and let it dry. Full circle
106. with the materials of autumn collected you can play in the garden to build a tower with building blocks, then fill all his shadow with autumn materials, and after a while ‘see that the shadow does not fit more with the composition Extraordinary Classroom
Il play dough è un materiale sensoriale di grande ricchezza. Come vedrete poi, preparandolo in casa è possibile inserire moltissime varianti visive (coloranti diversi, glitter, ecc…), tattili (sabbia, fiocchi, segatura, gelatine, ecc…), olfattive (erbe aromatiche fresche, olio essenziale, alimenti profumati quali caffè, cacao, spezie…).
La manipolazione del play dough sviluppa naturalmente la motricità fine e la creatività, ma è anche un’attività rilassante e che stimola la capacità di attenzione e concentrazione.
Preparando il play dough coi bambini si può fare scienza e matematica, misurando gli ingredienti e osservando come reagiscono tra loro, esplorando i colori, ecc…
Il play dough può trovare impiego anche in campo strettamente didattico: gli esempi più immediati possono essere il modellaggio delle lettere dell’alfabeto e dei numeri, oppure di piccoli elementi (palline ecc…) da contare.
Play dough – Ricetta 1
anartnest.squarespace.com
1 tazza e 1/2 di farina 3/4 di tazza di sale 1 tazza e 1/2 di acqua 1 cucchiaio di olio 1/2 cucchiaio di cremor tartaro coloranti alimentari
Il cremor tartaro (Bitartrato di Potassio o Cremore di Tartaro o cremortartaro) è un sale che viene di solito utilizzato in abbinamento al bicarbonato come polvere lievitante per dolci, lo usava la mia mamma per le frittelle di Carnevale. E’ tornato di uso molto comune per chi frequenta i blog di cucina americani, e per chi pratica uno stile di alimentazione naturale, perchè permette di lievitare i dolci senza usare le bustine classiche (che contengono anche loro cremor tartaro e bicarbonato, ma anche molti altri additivi chimici, alcuni di origine animale). Si trova sicuramente in farmacia venduto a peso, ma ora anche nei supermercati ben forniti e nei negozi di biologico. Controllate che si tratti di solo cremor tartaro, e che non sia invece già miscelato al bicarbonato. Nel web è in vendita ad esempio qui).
Mescolare tutti gli ingredienti in una pentola (i coloranti possono essere aggiunti in questa fase, se si vuole cuocere un colore alla volta, oppure si può preparare un play dough neutro e colorarlo dopo dividendolo in palline).
Mettere sul fuoco e mescolare per circa cinque minuti. Quando il preparato si sarà rappresso, togliere da fuoco e rovesciare su un foglio di carta forno. Appena la temperatura lo permette impastare con le mani, eventualmente aggiungendo i coloranti alimentari, finchè il nostro play dough non avrà assunto una bella consistenza, ed è pronto per il gioco.
Conservare in contenitori col coperchio o sacchettini di plastica.
Un tutorial simile, dettagliatamente illustrato, si trova qui:
skiptomylou.org
prevede questi ingredienti:
1 tazza di farina 1 tazza di acqua calda 2 cucchiaini di cremor tartaro 1 cucchiaino di olio 1/4 di tazza di sale colorante alimentare
Play dough – Ricetta 2
(Play dough 100% naturale, colorato con la frutta o coi fiori)
www.minieco.co.uk
½ tazza di farina ½ tazza di acqua colorata o aromatica ¼ tazza di sale ½ cucchiaio di cremor tartaro ½ cucchiaio di olio
Procedere alla cottura e impastare come spiegato nella prima ricetta.
Per le acque colorate possiamo usare fragole, lamponi, ribes o more, petali di rosa o di altri fiori, barbabietole, mirtilli, spinaci, ecc… Basta mettere in un pentolino due manciate abbondanti del prodotto scelto insieme ad una tazza d’acqua, portare ad ebollizione e far cuocere finchè il liquido non si sarà ridotto a circa la metà, quindi filtrare con un colino e lasciar raffreddare.
Lo stesso principio può essere usato anche per creare acque aromatiche. Useremo curcuma e qualsiasi altra spezia, olio essenziale a piacere, vaniglia o estratto di mandorla, cacao ecc… aggiunti alla fine durante l’impasto dopo la cottura (per non perdere il profumo), oppure possiamo creare acque profumate (e anche colorate) semplicemente preparando tè o tisane a piacere, molto concentrati.
olio da cucina sale farina bianca un pacchetto di Kool Aid (oppure colori alimentari) e acqua bollente
Questa ricetta non necessita di cottura. Basta mettere in una ciotola (per ogni colore che si desidera realizzare) 1 bustina di Kool Aid (o colorante alimentare), 1 tazza di farina bianca, 2 cucchiai di olio, 1/2 tazza di sale e 1 tazza di acqua bollente. Mescolare prima con un cucchiaio di legno, e appena la temperatura lo consente impastare con le mani finchè il colore non sarà uniforme e la pasta liscia.
“Kool Aid” sono polveri solubili in bustina che servono a preparare bevande (tipo i nostri preparati per tè freddo); contengono aromi di frutta, acido citrico, fosfato di calcio, sale, vitamina C, maltodestrine, aspartame o zucchero, conservanti ecc…si può decisamente sostituire con colorante alimentare, oppure sostituire all’acqua bollente una bella tisana molto concentrata.
Mescolare in una ciotola fino ad ottenere un impasto liscio e uniforme. Se troppo duro aggiungere altra acqua.
Questo play dough indurisce all’aria, quindi è adatto ad essere modellato e per realizzare perline e piccoli oggetti. Una volta secco può essere levigato con la carta vetrata, dipinto e decorato.
Per quanto riguarda l’amido liquido si tratta dell’amido liquido che si usa per stirare e si può trovare, con un po’ di fortuna, al supermercato o richiedere in lavanderia.Nei negozi di biologico si trova ad esempio l’ “Amido a spruzzo e appretto” della Sonett. Per chi volesse esagerare ho trovato anche una ricetta per produrre l’amido liquido in casa qui: metti a bollire un litro di acqua. Sciogli da 10 a 30 grammi di amido in un pochino di acqua fredda, poi versa nell’acqua bollente. Cuoci qualche minuto e mescola finche il liquido non risulta trasparente. Aggiungi un pò di pezzi di paraffina e borace.
2 tazze di farina 1 tazza di sale 2 cucchiai di olio 2 cucchiai di cremor tartaro 1 tazza e mezzo di acqua bollente colorante alimentare liquido lilla e fiori di lavanda poche gocce di glicerina
Versare in una ciotola la farina, il sale, l’olio, il cremor tartaro, il colorante alimentare e la glicerina e mescolare energicamente. Aggiungere l’acqua bollente, continuando a mescolare energicamente con un cucchiaio, poi quando l’impasto ha una certa consistenza e la temperatura lo consente, continuare ad impastare con le mani aggiungendo da ultimo i fiori di lavanda. Non necessita di cottura.
Con lo stesso principio, cambiando colore alimentare o anche lasciando la pasta del suo colore naturale, a termine impasto possiamo aggiungere al posto dei fiori di lavanda aghi di rosmarino fresco, foglie tritate di salvia, menta, ecc… Un bel verde naturale si può ottenere preparando acqua colorata con gli spinaci.
1 tazza di sale 2 tazze di farina 1 tazza e mezzo di acqua bollente 2 cucchiai di olio 2 cucchiai di cremor tartaro (o di succo di limone) alcune gocce di glicerina colorante alimentare nero glitter argento
Mescolate in una ciotola sale, farina, olio, cremor tartaro (o succo di limone) e glicerina. Quando iniziano ad amalgamarsi tra loro, versare l’acqua bollente mescolando col cucchiaio. Quando possibile impastare a mano aggiungendo colorante e glitter.
2 tazze di acqua (o di caffè) 1 tazza e 1/2 di farina 1/2 tazza di cacao (o di polvere di caffè) 1 tazza di sale 2 cucchiai di olio 1 cucchiaio e 1/2 di cremor tartaro
Mescolare tutti gli ingredienti in una casseruola, a fuoco basso, fino a quando formerà una specie di palla, poi togliere dal fuoco, aspettare che si raffreddi abbastanza e poi impastare qualche minuto per renderla liscia e uniforme.
4 tazze di sabbia pulita 3 tazze di farina 1 tazza di acqua 1/4 di tazza di olio
Unire tutti gli ingredienti in una ciotola. Impastare fino a formare una palla. Aggiungere più acqua se è troppo la pasta risulta troppo secca, o più farina se troppo appiccicosa.
otterremo un play dough di sabbia friabile, molto interessante dal punto di vista sensoriale per i bambini:
playbasedlearning.com
Play dough – Ricetta 9
(galaxy play dough)
fairydustteaching.blogspot
2 tazze di farina 2 tazze di acqua con colorante alimentare nero e blu 1 cucchiaio di olio 1 cucchiaio di cremor tartaro 1 tazza di sale Si tratta di una ricetta che richiede cottura, quindi mescoleremo in una ciotola tutti gli ingredienti liquidi (acqua, olio e colorante alimentare nero e blu), mentre in un pentolino misceleremo a secco tutti gli ingredienti secchi (farina, cremor tartaro e sale). Uniamo ad essi il liquido, mettiamo sul fuoco mescolando finchè il tutto non si sarà rappreso, quindi appena possibile impasteremo a mano aggiungendo glitter argento, blu e viola per ottenere l’effetto “galaxy”. (ricetta di http://fairydustteaching.blogspot.com)
Play dough – Ricetta 10
(play dough super morbido)
1 tazza di farina 1 tazza di acqua calda 1 cucchiaino di olio 2 cucchiaini di cremor tartaro 1/4 di tazza di sale crema per le mani Colorante alimentare (opzionale) Glitter (opzionale)
Mettere in un pentolino la farina, l’acqua, il sale, l’olio e il cremor tartaro, mescolare e cuocere, sempre mescolando. Quando il composto ha ancora una consistenza liquida, aggiungere il colorante scelto. Continuare a cuocere finchè non apparirà densa e pastosa. Togliere dal fuoco e lasciate raffreddare per qualche istante, poi rovesciare sul tavolo e lavorare con le mani finchè la pasta non diventerà liscia ed omogenea. A questo punto, potete aggiungere il glitter, se lo desiderate, continuando ad impastare finchè non si sarà ben amalgamato alla pasta; infine aggiungere un paio di cucchiaini di crema per le mani e lavorare di nuovo l’impasto.
1 tazza di farina bianca 1/2 tazza di sale 2 cucchiai di cremor tartaro 2 cucchiai di olio 1 pacchetto da 3 grammi di Jello (polvere per gelatine, eventualmente alla frutta) 1 tazza di acqua calda ed eventualmente colorante alimentare
Mescolare tutti gli ingredienti secchi in una ciotola (farina, sale, cremor tartaro, polvere per gelatine), quindi aggiungere l’acqua calda, l’olio e il colorante e mescolare. Versare il composto in un pentolino e cuocere mescolando continuamente: ad un certo punto diventerà una palla grumosa e potrà essere tolto dal fuoco e versato sul tavolo. Attendere che si raffreddi abbastanza da essere manipolato, quindi impastare aggiungendo qualche altra spolverata di farina per aumentarne l’elasticità.
Cuocere la tapioca in perle secondo le indicazioni del produttore, e semplicemente aggiungere il colorante alimentare scelto. Raffreddare e impastare, eventualmente aggiungendo altra acqua o della farina bianca. Riducendo la quantità di acqua assume un aspetto gommoso, mentre con più acqua diventa più vischiosa. La tapioca cotta ha una bellissima consistenza gelatinosa, ed è un materiale interessantissimo per i bambini.
½ tazza di amido di mais (maizena) o di arrowroot ½ tazza di sale 2 cucchiaini di cremor tartaro 1 tazza di acqua 2 cucchi di olio; coloranti alimentari a scelta (al termine, eventualmente dividendo la pasta in panetti diversi)
Versare in un pentolino tutte le farine e il sale e mescolare, quindi aggiungere gli altri ingredienti, mescolare e cuocere a fuoco basso, finchè la pasta non si sarà addensata. Rovesciare sul piano di lavoro, aspettare che si raffreddi un po’ quindi impastare con le mani, eventualmente aggiungendo i coloranti.
L’arrowroot è una polvere bianca, ottimo legante per zuppe, creme, salse e marmellate; si trova in vendita ad esempio qui. Si tratta di un amido dal sapore molto neutro che non sa di crudo come altri tipi di amido. Viene ottenuto dalla maranta (Maranta arundinacea), una pianta originaria della foresta equatoriale del Brasile e della Guyana. Da un punto di vista nutrizionale è facilmente digeribile e ha un indice glicemico leggermente più contenuto rispetto ad altri amidi (contiene molto amilosio). Ottimo per addensare salse, zuppe, sughi, dolci, gelati e composte. In particolare, usato nelle creme che prevedono congelamento, le rende più stabili rispetto ad altri amidi. Per esprimere il suo massimo potenziale addensante è necessario disperderlo nella soluzione (liquido) e scaldarlo fino a quando la preparazione si sia addensata. Successivamente si lascia riposare in frigo fino al completo raffreddamento(durante il quale si addenserà ancora). La percentuale di impiego oscilla tra il 5 e il 12%: tra il 5 e l’7% conferisce una struttura simile ad una maionese, dal 7 al 12% conferisce invece una struttura piuttosto solida, simile ad alla panna cotta. In ogni caso l’eventuale presenza di uova, puree di frutta, farina, fiocchi, crusca ecc. ecc. ne aumenta il potere addensante. (http://www.tibiona.it)
Note:
1. la farina di riso può essere sostituita con farine di legumi;
2. l’amido di mais può essere sostituito con farina di tapioca (non in perle), o fecola di patate;
3. il cremor tartaro può essere sostituito con succo di limone o aceto bianco.
2 tazze di bicarbonato di sodio 1 tazza di amido di mais (maizena) 1 tazza e 1/2 di acqua colori a scelta olio essenziale a scelta.
Aggiungere colore e profumo all’acqua. In una pentola versare il bicarbonato e l’amido di mais, miscelare, aggiungere l’acqua e cuocere il tutto, sempre mescolando, finchè non si sarà formata una palla. Rovesciare sul piano di lavoro, far raffreddare e lavorare con le mani.
3 tazze di zucchero a velo 6 cucchiai di cacao in polvere 3/4 di tazza di latte in polvere mezza tazza di burro o margarina a temperatura ambiente 1/2 di tazza di sciroppo di mais o simili 1 cucchiaino di vaniglia (o altro aroma); farina quanto basta per l’impasto finale.
Mescolare lo zucchero a velo, il cacao in polvere e il latte in polvere in una ciotola a parte. In un’altra ciotola frullare lo sciroppo di mais, il burro e la vaniglia (o altro aroma: arancia, ciliegia, menta, ecc…). Aggiungere alla crema ottenuta il contenuto della prima ciotola e mescolare bene col cucchiaio, quindi infarinare il piano di lavoro, versare la pasta e lavorare a mano. Aggiungere farina finchè il play dough non raggiungerà la consistenza desiderata.
1/3 di tazza di miele liquido 1/2 tazza di burro di arachidi (si trova al supermercato) 1/2 tazza di latte in polvere (più che serve alla fine per impastare)
Porre tutti gli ingredienti in una ciotola e mescolare col cucchiaio. Quando il tutto è abbastanza amalgamato, versare sul piano di lavoro cosparso di altro latte in polvere e lavorare col ne mani. Se serve aggiungere altro latte in polvere fino a raggiungere la consistenza desiderata (si può usare anche della farina).
Ai bambini piacerà molto partecipare alla preparazione grattugiando il polistirolo per ricavarne le palline. Una volta pronte, metterne una quantità a piacere in un sacchetto di plastica, aggiungere il play dough, chiudere e lavorare con le mani finchè le palline non si saranno ben amalgamate.
Sempre con le palline di polistirolo si può produrre il “floam”, una via di mezzo tra slime e play dough:
eisforexplore.blogspot
2 cucchiaini di polvere di borace 1/2 tazza di acqua 1/4 di tazza di colla vinilica 1/4 di tazza di acqua colorante alimentare un sacchetto di plastica trasparente richiudibile circa 3 tazze di palline di polistirolo grattugiato
Sciogliere 2 cucchiaini di polvere di borace in 1/2 tazza di acqua. In una ciotola a parte miscelare 1/4 di tazza di colla vinilica e1/4 di tazza di acqua e aggiungere il colorante. Versare la soluzione di colla nel sacchetto, poi aggiungere 3 cucchiai di soluzione di borace senza mescolare (avanzerà un po’ di questa soluzione nella ciotola). Aggiungere quindi le palline di polistirolo. Sigillare il sacchetto e impastare bene con le mani. Lasciare il sacchetto riposare per 15 minuti, poi aprirlo, prendere la pasta e impastare ancora un po’ sul piano di lavoro.
2 tazze di farina 1 tazza di sale 2 cucchiai di olio 2 cucchiai di cremor tartaro 2 tazze di acqua bollente 1-2 tazze di fiocchi d’avena
Miscelare tutti gli ingredienti secchi e l’olio, poi l’acqua bollente, sempre mescolando finchè l’impasto non raggiunge una certa consistenza. Appena raffreddato, impastare con le mani aggiungendo i fiocchi di avena.
Play dough – Ricetta 19
(play dough con allume)
Con questa ricetta si ottiene una pasta molto simile a quelle commerciali.
2 tazze di farina 1 tazza di sale 1 tazza di acqua bollente 2 cucchiai di allume in polvere 2 cucchiai di olio colorante alimentare
(L’allume in polvere si può trovare nel web ad esempio qui, o richiedere nei negozi di biologico e in farmacia)
Solito procedimento che si usa per le ricette senza cottura (miscelare tutti gli ingredienti e da ultima l’acqua bollente).
Il consiglio di http://howlongisthishall.blogspot.com per un play dough liscio e gommoso è invece di aggiungere, in fase di impasto finale, oltre a tutti gli ingredienti previsti dalla ricetta scelta, dell’olio extra vergine d’oliva. Per la quantità basta procedere a cucchiai e impastare finchè l’olio non si è ben amalgamato, e procedere così finchè la consistenza è quella che desideriamo. Anche per ravvivare la pasta che comincia a seccare, l’olio extra vergine di oliva fa miracoli.
howlongisthishall.blogspot
Un’altra ricetta super gommosa prevede:
2 tazze di bicarbonato di sodio 1 tazza e mezzo di acqua 1 tazza di amido di mais (maizena)
(procedere come per tutte le ricette con cottura)
Play dough – Ricetta 21
(play dough neve o nuvola)
flightsofwhimsy-ece.com
8 tazze di farina
1 tazza di olio per bambini
Miscelare ed è pronto. Versare in un vassoio e mettere a disposizione vari attrezzi e formine.
1 tazza di farina 1/2 tazza di sale 1 cucchiaio di cremor tartaro 1 cucchiaio di olio 1 tazza di acqua
Mettere tutti gli ingredienti in un contenitore per microonde, mescolare e mettere nel forno impostato ad una potenza abbastanza alta per circa 3 minuti. Tirar fuori, mescolare un po’ e rimettere nel microonde per altri due minuti circa. Tirare fuori, versare sul piano di lavoro infarinato e quando la temperatura lo consente impastare a mano, aggiungendo il colorante scelto ed eventualmente altra farina.
Cucinare coi bambini i biscotti è sicuramente una delle attività più praticate in tutte le case e in tutte le scuole. Ed è davvero un bene perchè permette di esercitare una vastissima gamma di abilità nel bambino piccolo, oltre a dargli grande soddisfazione. Per le attività montessoriane di vita pratica in cucina puoi continuare a leggere qui.
Come per tutte le attività di questo genere, ma direi soprattutto per cucinare coi bambini , la preparazione dell’ambiente è fondamentale, e tutto deve essere predisposto in modo tale da garantire al bambino anche piccolo la massima autonomia possibile.
Fare i biscotti offre il pretesto per esercitarsi con travasi misurati (nel nostro caso sulla bilancia):
seguire i vari passi di una procedura (qui vedete tutti gli ingredienti misurati e disposti in ordine di utilizzo):
disegnare 🙂 …pensate che la lavagna di sabbia Montessori è nata proprio così:
Per questi biscotti ho pensato di offrire comunque i classici stampini, che però so che presto stancano… in effetti non sono uno strumento particolarmente artistico e creativo. Abbiamo così diviso la pasta in due, e in una abbiamo aggiunto del cacao
Mentre terminavo la preparazione della pasta scura, la bimba si è dedicata liberamente a tutta una serie di esperimenti con una parte della pasta chiara (compresi, appunto, gli stampini):
poi abbiamo steso le due paste, le abbiamo sovrapposte ed arrotolate, e la bimba ha affettato i rotoli:
mentre faceva un ottimo esercizio col coltello, era molto contenta dei suoi biscotti che uscivano a sorpresa dal rotolo, e non ce n’era uno uguale all’altro:
I disegni poi diventavano ancora più belli appiattendo un po’ i biscotti col mattarello:
Belli e buoni!
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Bicolor cookies. Cooking with children cookies is definitely one of the most popular activities in every home and in every school. And it is really good because it allows you to exercise a wide range of skills in young children, as well as give him great satisfaction. For activities of Montessori practical life in the kitchen can keep reading here.
As with all activities of this kind, but I would say especially for cooking with children, the preparation of the environment is essential, and everything must be arranged so as to ensure the child even small maximum possible autonomy.
Make cookies provides the pretext to practice with decanting and weight measurements:
follow the steps of a procedure (see here all the ingredients measured and arranged in order of use):
For these cookies I thought of offering the classic molds however, But they soon get bored children … in fact they are not a tool particularly artistic and creative. We have so divided the dough into two, and in one we added the cocoa:
While I finished the preparation of the dark paste, the child has devoted freely to a whole series of experiments with a part of the clear paste (including, precisely, the molds):
Then we stretched the two preparations, we have overlapped and rolled, and the child has sliced the roll:
while doing a good exercise with a knife, she was very glad of her cookies that came surprisingly from the roll, and there was not one equal to another:
The drawings then became even more beautiful flattening a bit biscuits with a rolling pin:
Tutorial: uova sode colorate. Preparare uova decorate è molto piacevole ed interessante per i bambini piccoli. Anche se le uova decorate sono tipicamente pasquali, le uova sode si mangiano volentieri in estate, con l’insalata o la pasta fredda… e prepararle coi bambini è sempre divertente e permettere di esercitare la motricità fine e la coordinazione occhio mano, di imparare a dosare la propria forza, e molto altro.
Cosa serve:
– uova sode non sbucciate
– un piccolo martello
– coloranti alimentari
Come si fa:
– si prendono le uova sode, si posano su uno strofinaccio da cucina sul tavolo, e si mostra al bambino come crepare in più punti possibile il guscio col martello, senza toglierlo.
– le uova col guscio crepato si rimettono poi nel pentolino, con acqua e colorante alimentare, si fanno bollire ancora qualche minuto, quindi si aspetta che siano abbastanza fredde per poterle sbucciare, ed è fatta.
– i gusci delle uova, che all’interno sono colorati, possono essere ulteriormente sminuzzati e servire per realizzare bellissimi collage.
Queste sono le nostre uova decorate, con un bell’effetto marmorizzato… a volte si creano dei disegni molto simili a ragnatele, e potrebbero anche essere utilizzate per una festa di Halloween.
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Play dough: ricetta senza cremor tartaro. La mia ricetta per realizzare una pasta da modellare (play dough), richiede questi ingredienti base: – tre bicchieri di farina – due bicchieri di bicarbonato – un bicchiere di aceto – un bicchiere di acqua.
Come si fa
versate in una pentola o in una ciotola la farina:
aggiungete il bicarbonato:
e mescolate bene:
versate l’aceto, mescolando:
e infine l’acqua:
mescolate ancora un po’ (non importa se l’impasto è grumoso):
mettete sul fuoco per qualche minuto, mescolando, finchè non sentite l’impasto rapprendersi. Quando comincia a staccarsi dalle pareti della pentola, è pronto per essere versato sulla spianatoia. In alternativa potete anche mettere il tutto per 3 minuti circa nel forno a microonde.
Quando si è raffreddato abbastanza da poter essere manipolato, aggiungete a occhio farina e una sostanza grassa a scelta (funzionano benissimo l’olio di semi o di oliva, l’olio da bagno, le creme per il corpo o per le mani… se avete della crema solare scaduta, è l’ideale per riciclarla invece di buttarla).
Per le dosi procedete un cucchiaio alla volta, finchè impastando non sentite di arrivare alla consistenza voluta.
Quando la pasta è pronta, ci si può davvero sbizzarrire a colorarla in moltissimi modi; questa volta noi abbiamo usato brillantini e colori ad acquarello:
con questo risultato:
dividendo ulteriormente le palline e mescolandole tra loro, utilizzando il colore ad acquarello per colorare la nostra pasta, abbiamo ottenuto tantissime nuove sfumature di colori:
ma naturalmente non è la scelta più indicata per i più piccoli, se si pensa che il bambino possa mettere la pasta in bocca…
La bimba ci ha giocato un po’ così:
poi abbiamo fatto insieme questo quadretto: io ho iniziato a preparare un po’ di cielo, un po’ di prato, poi è nata una storia decidendo insieme cosa aggiungere al disegno, lavorando insieme :
Infine la bimba si è dedicata al suo quadro, tutto da sola:
Cercate idee per lavoretti con bottiglie di plastica? Realizzare queste semplici meduse è un progetto di riciclo fantastico per le vacanze estive e molto adatto ai bambini in età di scuola primaria. Per gli insegnanti impegnati nei “Centri estivi” può essere un’idea interessante.
I bambini più piccoli, anche se la fase di “modellaggio” alla fiamma della candela non è adatta a loro, posso dedicarsi con grande piacere alla decorazione delle loro meduse, e soprattutto giocarci…
Per realizzarle servono soltanto bottigliette di plastica, forbici e una candela.
Si elimina dalle bottigliette la parte del collo, tagliando ad una lunghezza che riteniamo possa essere quella della nostra medusa.
Poi si praticano tanti tagli lungo le pareti della bottiglia per formare i tentacoli, mentre il fondo è chiaramente la testa.
Il pet si “ritira a vista d’occhio” posto vicino alla fiamma della candela, e questo permette di ottenere la forma che vogliamo in pochissimo tempo e senza nessuna difficoltà:
Anche i tentacoli possono essere arricciati, grazie alla fiamma della candela, una volta che la testa ci soddisfa:
E queste sono le meduse!
Se volete potete decorarle con brillantini:
Che potete fissare con vernice protettiva spray o anche lacca per capelli:
Una volta realizzate, le meduse sono molto belle e resistenti, galleggiano bene nell’acqua e si prestano ad essere utilizzate per il gioco in acqua (piscina, sensory tubs, attività con la lavagna luminosa, ecc…) anche per i bambini più piccoli, e a moltissime realizzazioni decorative ed artistiche: mobiles, vasi, ecc…
Look for ideas for little jobs with plastic bottles? Implement these simple jellyfish is a great recycling project for the summer holidays and very suitable for children in primary school age. For teachers engaged in “Summer camps” may be an interesting idea.
Younger children, even if the phase of “modeling” at the flame of the candle is not suitable for them, they can devote himself with great pleasure to the decoration of their jellyfish, and especially play …
To realize them only serve plastic bottles, scissors and a candle. Respiratory protection with a paper mask.
Remove from bottles the neck part, by cutting to a length which we believe will be the length of our jellyfish. Then make many cuts along the walls of the bottle to form the tentacles, while the bottom is clearly the head.
PET “withdraws visibly” place near the candle flame, and it allows to get the shape you want in no time and without any difficulty:
Even the tentacles can be curled, thanks to the flame of the candle, once the head satisfies us:
And these are the jellyfish!
If you want you can decorate them with glitter:
You can fix with protective paint spray or hair spray:
Once made, the jellyfish are beautiful and strong, well they float in the water and are suitable to be used for playing in water (pool, sensory tubs, activities with laightboxes, etc …) for younger children, and many decorative and artistic achievements: mobiles, jars, etc …
Vaschetta sensoriale (sensory tub) con meduse fluorescenti e ghiaccio colorato, anche per lightbox. Alcune possibili realizzazioni di sensory tubs e altri giochi sensoriali, che spero presto di proporre ai più piccoli, collaudati da Alma e Gaia. L’attività è completata con dei braccialetti luminosi.
Le meduse di pet si prestano a innumerevoli giochi d’acqua, oltre ad essere semplici da realizzare e molto belle. Se ti serve il tutorial per realizzarle, questo è il link:
Il collaudo si è rivelato anche un ottima situazione per esperimenti fotografici. Tutte le immagini dell’articolo non sono state elaborate, i colori e gli effetti specialissimi sono dovuti a variabili ambientali (lightbox accesa o spenta), flash o non flash, tempi di esposizione, messa a fuoco e impressione su tempi lunghi di movimenti.
Coi ragazzi e i bimbi più grandi, è un’attività che consiglio.
Abbiamo preparato un po’ di ghiacciolini colorati e abbiamo anche aggiunto brillantini;
mentre il tutto era a ghiacciare, abbiamo preparato la lightbox con fogli di velina bianca e colorata:
se bagnate un po’ la carta, lentamente i colori si mescoleranno tra loro creando un effetto fondale molto bello.
Poi abbiamo posizionato sulla lightbox anche una vaschetta d’acqua:
e arricchito il fondale con conchiglie, sassi, ecc…
le ragazze hanno illuminato le meduse con i braccialetti fluorescenti:
con questi risultati (il colore dell’acqua è dato dalle veline colorate preparate sulla lightbox):
Abbiamo poi aggiunto i ghiacciolini colorati:
E sono iniziati i vari esperimenti fotografici:
Penso che queste sensory tubs saranno attività molto interessanti per i più piccoli, ma che con loro sarà meglio togliere il rosso dai colori dei ghiacciolini, perchè tende a coprire tutti gli altri colori, e anche se l’effetto è molto bello (luminescenza su acqua scura) è poco “acquatico”…
Come attrezzature si potranno mettere a disposizione un retino per pescare, contenitori per travasi e secchielli per le meduse eventualmente pescate.
Sensory tub with fluorescent jellyfish and colored ice, even for lightbox. Some possible realizations of sensory tubs and other sensory games, that I hope soon to propose to children, tested by Alma and Gaia. The activity is completed with bright bracelets:
The PET jellyfish have countless possible water games, in addition to being simple to implement and much beautiful. If you need the tutorial to realize, this is the link.
The test proved a good situation for photographic experiments. All images of the post have not been processed, the colors and special effects are due to environmental variables (lightbox on or off), flash or not flash, exposure time, focus and so on. With the boys and older children, it is an activity that I recommend.
We have prepared a little colored ice and we also added glitter;
while everything was to freeze, we have prepared the lightbox with sheets of tissue paper white and colored:
if you wet the paper, slowly the colors will blend together to create a very nice effect backdrop.
Then we placed on the lightbox also a tub of water:
and we have enriched the seabed with shells, stones, etc.
girls lit jellyfish with fluorescent bracelets:
with these results (the color of the water is given by colored tissue paper prepared on the lightbox):
We then added the colored ice:
And they have started various photographic experiments:
I think these sensory tubs will be much interesting activity for children, but it will be better to remove the red colors of the ice, because it tends to cover all other colors, and although the effect is very nice (luminescence on dark water) is not “water” …
As equipment is able to provide a net for fishing, containers for pouring and buckets for jellyfish eventually caught.
Lightbox con le gelatine colorate: la gelatina è un materiale di difficile manipolazione per la sua consistenza viscida, appiccicosa, e per il suo effetto “ventosa” che esercita sulla prima superficie che incontra… richiede la messa a punto di strategie, buone capacità motorie e concentrazione.
Però alla luce della lighbox è meravigliosa, e anche se il risultato “grafico” dell’opera d’arte non risulterà perfetto, le trasparenze, i chiaroscuri e la brillantezza dei colori faranno sentire il bambino capace e competente. Nonostante la difficoltà del materiale, il successo è garantito.
Preparate una gelatina colorata di aspetto gradevole e tono intenso: qui ho aggiunto colore fluorescente ad una gelatina aroma arancia:
Per prepararla seguite le indicazioni riportate sulla confezione, ma raddoppiando la concentrazione (semplicemente dimezzate la quantità di acqua indicata).
Fatela raffreddare e rapprendere su piatti piani, in strati sottili (circa dello spessore del cartone da scatoloni, diciamo).
Quando è pronta, tagliatela in striscioline di almeno 1cm di larghezza (se più sottili si rompono troppo facilmente, nonostante la gommosità). Coi bambini più piccoli preparate strisce anche più larghe.
Avanzate magari un po’ di gelatina senza tagliarla, e tenete a portata di mano anche una formina (io avevo un cuore) come seconda possibilità.
Spiegare semplicemente al bambino che le striscioline sono il “segno di una matita invisibile” e che sta a lui usare questo segno di matita per disegnare, proprio come farebbe con le sue normali matite.
Il bambino potrà disegnare liberamente, oppure può essere dato un tema…
… oppure ancora si può prima disegnare un dato modello su carta con i pastelli, e poi riprodurlo sulla lightbox.
Alle gelatine colorate si abbina benissimo la carta velina strappata; qui un ambiente marino con meduse:
Strappare la carta è un’attività molto importante per i bambini, forse ancor più del tagliare con le forbici, perchè si svolge tutta sui polpastrelli e richiede grande capacità di coordinazione tra occhio e mano (non solo movimento, ma anche senso del tatto).
Lightbox and colored jelly: jelly is a material difficult to handle because of its consistency slimy and sticky, and for its effect “suction” that exerts on the first surface that meets … requires the development of strategies, good motor skills and concentration.
But in light of Lighbox it is wonderful, and though the result “graphic” of the artwork will not be perfect, the transparency, the light and shade and color brilliance make the child feel capable and competent. Despite the difficulty of the material, success is guaranteed.
Prepare a colored jelly-pleasing and intense tone: here I added fluorescent color to a jelly orange flavor:
To prepare it, follow the directions on the package, but doubling the concentration (simply halved the amount of water indicated).
Let cool and solidify on dinner plates in thin layers (about the thickness of the cardboard boxes).
When it is ready, cut into strips of a width of at least 1cm (if more thin they break too easily, despite the gumminess). With younger children prepared strips even wider.
Keep a bit of jelly without cutting it, and keep on hand also a mold (I had a heart) as a second chance.
Simply explain to the child that the strips are the “sign of a pencil invisible” and that’s up to him to use this sign of pencil to draw, just as it would with its normal pencils.
The child can draw freely, or it can be given a theme…
… Or it you can first draw a given model on paper with crayons, and then reproduce it on the lightbox. The colored jelly are combined very well with snatched tissue paper; here a marine environment with jellyfish:
Tear the paper is a very important activity for children, perhaps even more than the cut with scissors, because is done completely on the fingertips and requires great ability and hand-eye co-ordination (not only movement, but also the sense of touch).
Un vasetto di lucciole. Lavoretti per l’estate: un semplice progetto che può essere preparato anche coi bambini più piccoli, economico e veloce, e che si trasforma in un intrattenimento rilassante e un po’ magico, proprio come le lucciole.
Durante la preparazione si può parlare di densità dei liquidi (il colore fluorescente, che è a base d’acqua, è più pesante dell’olio e tende ad andare verso il basso) e di solubilità, miscugli e miscele.
Coi bambini più piccoli mettere il colore a gocce nel vasetto è un esercizio di concentrazione e pazienza, e si può anche giocare a contarle, stabilendo un numero in anticipo: imparare a fermarsi arrivati al numero giusto è un esercizio importantissimo che, tra moltissimi altri, getta le basi per l’apprendimento dei concetti matematici negli anni successivi.
Ai bambini piace molto sapere come sono fatte le cose, e quando vedranno la bocce di neve “comprate” non avranno dubbi sul loro funzionamento… in effetti è lo stesso principio.
Questo genere di legami tra esperienza manuale e oggetti della realtà, meglio ancora se si determinano in modo casuale e spontaneo, aumentano l’autostima e sono quei piccoli gesti che, esperienza dopo esperienza, stimolano la passione per lo studio e l’apprendimento, a partire da quando si è molto piccoli…
Materiale occorrente:
– un vasetto di vetro con coperchio
– bianco di vaselina (è molto economico e si trova nei negozi di hobbistica, reparto imbottigliamento vini), in alternativa si può usare anche olio di semi
– colore fluorescente giallo o verde (si può anche preparare riciclando vecchi evidenziatori, come ho fatto qui)
– acquarello azzurro diluito in acqua tonica (se si vuole esaltare l’effetto fluorescente sotto luce nera, ma non è affatto indispensabile), altrimenti nel latte
– un pennellino
– brillantini argento
– eventualmente colla a caldo per sigillare il coperchio.
Come di fa:
il bambino travasa il bianco di vaselina (o l’olio di semi) nel barattolo, fermandosi a circa un dito dall’orlo:
Col pennellino mette nel vasetto una goccia di colore alla volta:
quindi aggiunge dei brillantini argentati (senza esagerare):
Bisogna poi aggiungere con un cucchiaino altro bianco di vasellina (o olio), un cucchiaino alla volta, fino ad arrivare all’orlo del vasetto, quindi avvitare bene il coperchio ed eventualmente sigillare con la colla a caldo.
Il tappo può essere decorato con un cerchio di stoffa o pannolenci e un bel nastro:
A jar of fireflies. A simple project that can be prepared even with younger children, cheap and fast, and that turns into a relaxing and a little magic entertainment , just like fireflies.
During the preparation one can speak of density of liquids (fluorescent color, which is water-based, is heavier than the oil and tends to go down) and solubility, mixtures and blends.
With younger children put the drops of color in the jar is an exercise in concentration and patience, and you can also play to count them, setting a number in advance: learn to stop arrived at the right number is a very important exercise that, among many others sets the stage for learning mathematical concepts in the following years.
Children love to know how things are made, and when they see the bowls of snow “buy” will have no doubts about how they work … in fact it’s the same principle.
This kind of ties between experience manual and objects of reality, even better if they are determined at random and spontaneous, increase self-esteem and have those little gestures that, experience after experience, stimulate the passion for studying and learning, from when it is very small …
A jar of fireflies
What do you need?
– A glass jar with lid – White Vaseline (is very cheap and is found in hobby shops, bottling department), alternatively you can also use vegetable oil – Fluorescent yellow or green color (you can also prepare recycling old markers, as I did here) – Watercolor blue diluted in tonic water (if you want to enhance the fluorescent effect under black light, but is not essential), otherwise in milk – A brush – Silver glitter – Possibly hot glue to seal the lid.
A jar of fireflies
What to do?
The child pours the white Vaseline (or seed oil) into the jar, stopping at about a finger from the brink:
With brush sets in the jar a drop of color at a time:
then adds silver glitter (no exaggeration):
We must also add with a teaspoon more white vaseline (or oil), a teaspoon at a time, until you get to the edge of the jar, then screw the lid and possibly seal it with hot glue.
The cap can be decorated with a circle of cloth or felt and a pretty ribbon:
Lightbox e ghiaccio fluorescente colorato: dopo aver giocato a preparare le bottigliette magiche con acqua tonica, colore fluorescente (ricavato da pennarelli evidenziatori),
non adatta ai bambini più piccoli, potete creare la stessa base scenografica (provato) posizionando sulla vostra light box accesa una bacinella contenente acqua colorata con acquarello azzurro, e magari con un’aggiunta di brillantini, perline, stelline, sassolini, ecc.. (poco per non togliere troppa luce alla lightbox).
Se la bacinella ha anche un coperchio trasparente è molto meglio: il bambino potrà lavorare con l’acqua, o su di una superficie illuminata asciutta…
… per preparare l’attività ho riempito di acqua colorata con il colore fluorescente giallo queste formine per ghiaccio (LIDL):
Con questo caldo l’attività dura pochissimo (il ghiaccio si scoglie molto velocemente), ma abbastanza per sperimentare e rinfrescarsi… poi si può continuare a giocare con l’acqua che rimane e altri materiali suggeriti dal momento, fino a stancarsi.
Se avete trovato l’idea interessante, le variabili che si possono inserire sono tantissime: si possono preparare i ghiaccioli in vari colori fluorescenti, innanzitutto, e in questo modo il bambino potrà sperimentare come sciogliendosi formano colori e toni nuovi… più o meno luminosi…
Lightbox and fluorescent ice: after playing to prepare the magical bottles with tonic water, fluorescent color (made from felt pens highlighters), white vaseline, water and various glitter, I was advanced this mixture:
And so I decided to place the tray (with and without lid) on Lighbox lit: lighting from below Lamp lightbox and the violet light diffused by far from the BLB lamp, created a truly nice effect …
Because, as I said, I find the use of the “black light” lamp is not suitable for younger children, you can create the same basis scenic placing on your light box lit a basin containing water colored with watercolor blue, and perhaps with an addition of glitter, beads, stars, pebbles, etc (little, it would take away too much light to lightbox).
If the tray also has a transparent cover is much better: the child will be able to work with the water, or on a dry illuminated surface.
To prepare the activity have filled with water colored with the color fluorescent yellow these molds for ice:
In this heat the activity lasts very little (the ice melts very quickly), but enough to experiment and cool off, then you can continue playing with the remaining water and other materials suggested from the moment, until you grow weary.
If you found the idea interesting, the variables that can be entered are many: you can prepare icicles in various fluorescent colors, first of all, and in this way the child will experience as melting form new colors and tones … more or less bright …
Bottigliette magiche fluorescenti. Queste bottigliette sono il prodotto finale di vari esperimenti che abbiamo fatto in una stanza illuminata con una lampada di Wood (o a “luce nera”),
miscelando vari liquidi e altri materiali tra loro per verificarne la fluorescenza.
foto di gruppo con illuminazione naturale
foto di gruppo su lightbox
foto di gruppo sotto “luce nera”
Abbiamo verificato che il colore fluorescente (ricavato dai pennarelli evidenziatori) diluito con acqua demineralizzata è molto fluorescente sotto la luce BLB (più di quando è concentrato):
e che l’acqua tonica diventa davvero fluorescente (bottiglia nuova, senza nessuna aggiunta); l’effetto è dato dalla presenza in questa bibita di chinino, e ci siamo divertiti a travasarla in vari contenitori trasparenti, per vedere le scie di liquido luminoso scorrere al loro interno:
abbiamo provato ad aggiungere colore ad acquarello (qui blu):
e anche colore fluorescente e bianco di vaselina (l’acqua tonica si miscela al colore fluorescente, mentre il bianco di vaselina galleggia e non è fluorescente):
abbiamo utilizzato poi i vari liquidi ottenuti per travasarli in contenitori più piccoli, realizzando le nostre bottigliette magiche aggiungendo materiali decorativi e sonori. Per chiudere le bottigliette di succo di frutta abbiamo usato tappi di plastica sigillati con la colla a caldo (e così ci siamo accorti che la nostra colla è fluorescente!) e abbiamo decorato i tappi con ritagli di pannolenci e nastrini…
Ecco alcune delle nostre realizzazioni… fotografate con luce naturale e poi con “luce nera”.
Vasetto con colore fluorescente e acqua demineralizzata:
Bottiglietta di plastica con bianco di vaselina, pezzetti di colla a caldo, stelline, perline e glitter argento (i pezzetti di colla a caldo brillano tantissimo e riescono ad illuminare anche il bianco di vaselina, altrimenti non fluorescente):
acqua tonica, bianco di vaselina, e brillantini colorati (i brillantini, scuotendo la bottiglia, tendono a stare nella vaselina e piano piano scendono verso l’acqua tonica. Siccome acqua tonica e vaselina non si miscelano, muovendo la bottiglia in orizzontale si crea un effetto di onde su “cielo stellato”). Inoltre sotto la luce nera si illumina soltanto l’acqua tonica:
Acqua demineralizzata, brillantini argento, pezzetti di colla a caldo (e colla a caldo sulle pareti esterne del vaso):
Acqua tonica, acquarello azzurro, brillantini argento, e conchigliette in una bottiglia di plastica (oltre al gioco di luce, si sente un bel suono di mare):
Bianco di vaselina, brillantini argento, colore fluorescente e sassolini:
Acqua tonica, colore ad acquarello, brillantini e stelline:
Acqua tonica, colore ad acquarello blu, bianco di vaselina, brillantini:
Come vedete, anche se l’effetto dal vivo è decisamente più bello, la lampadina BLB crea un’atmosfera davvero irreale, ma non mi sento di consigliarne l’utilizzo coi bambini più piccoli, anche rispettando tutte le procedure di sicurezza…
Fluorescent magic bottles. These bottles are the end product of several experiments that we’ve done in a room lit with a “black light” lamp, mixing various liquids and other materials together to verify their fluorescence.
Fluorescent magic bottles: group shots with natural lighting
Fluorescent magic bottles: group shots on lightbox
Fluorescent magic bottles: group shots under “black light”
and we enjoyed to pour it in different transparent containers, to see the wakes of bright liquid coursing within them:
We tried adding colored watercolor and also fluorescent color and white Vaseline (the tonic water is mixed with the fluorescent color, while the white Vaseline floats and does not fluoresce) :
we then used the various liquids obtained to pour them into smaller containers, making our magical bottles adding decorative and sound materials.
To close the bottles of juice we used plastic caps sealed with hot glue (and so we realized that our glue is fluorescent!) and we decorated the caps with scraps of felt and ribbons …
Here are some of our works … photographed with natural light and then with “black light”.
Jar with fluorescent color and demineralized water:
Plastic bottle with white Vaseline, pieces of hot glue, stars, beads and silver glitter (the pieces of hot glue sparkle much and are able to also illuminate the white Vaseline, otherwise non-fluorescent):
tonic water, white vaseline, and colored glitter (glitter, shaking the bottle, tend to stay in the Vaseline and slowly descend to tonic water. Because tonic water and Vaseline do not mix, moving the bottle horizontally creating a effect of waves on “starry sky”). Also under the black light it illuminates only tonic water:
Demineralized water, silver glitter, pieces of hot melt adhesive (and hot glue on the outer walls of the vase):
Tonic water, watercolor blue, silver glitter, and little shells in a plastic bottle (in addition to the play of light, you hear a beautiful sound of the sea):
White vaseline, silver glitter, fluorescent color and pebbles:
Tonic water, colored watercolor, glitter and stars:
Tonic water, watercolor blue, white Vaseline, glitter:
As you can see, although the effect live is much nicer, BLB bulb creates an atmosphere truly unreal, but I would not recommend their use with young children, also in compliance with all security procedures …
“Un libro per bambini piccoli si legge e si ascolta più volentieri se il testo contiene:
– RIMA: facilita la memorizzazione, produce un piacevole effetto sonoro, si accompagna quasi sempre ad un sorriso – RITMO: invita ad accompagnare il suono delle parole con movimenti del corpo – RIPETIZIONE: facilita la comprensione, favorisce la lettura corale, aiuta a prevedere lo sviluppo della storia.”
Tararì tararera. Storia in lingua Piripù per il puro piacere di raccontare storie ai Piripù Bibi: un libro di Emanuela Bussolati
“Le avventure del piccolo Piripù Bibi sono narrate in una lingua inventata: un’allegra sequenza di suoni che invitano il lettore adulto a giocare con le intonazioni della voce, le espressioni del viso e del corpo… e creare così una giocosa complicità che rende unico ogni legame. E questa la magia di narrare oltre le parole. ”
“Le avventure del piccolo Piripù Bibi sono narrate in lingua Piripù, una sequenza di suoni che si rendono comprensibili attraverso l’intonazione della voce, esattamente come fa una mamma con il suo bambino molto piccolo, e attraverso la lettura delle immagini.”
All’uscita della prima edizione, l’autrice lo definisce il suo libro “fuori di zucca”.
“Si sono provati libri “per bambini” con immagini destrutturate, libri gioco o giocattolo, libri profumati e gadget con libri. Io ho voluto provare il librocongenitorichesidivertonoaleggere.”
Per far questo, bisognava dimenticare chi sa leggere e chi non sa, chi parla una lingua e chi un’altra e pensare unicamente al complice divertimento tra un adulto e un bambino che scoprono una storia…
Poco importa che si sbaglino le parole: ci si farà una risata. Poco importa se il livello “AUTORIALE” non è stampato a caratteri cubitali: al bambino interessa solo condividere un momento di allegria con la persona a cui vuole bene.
“Piripù Bibi, con la sua voglia di diventare grande, di inventarsi la sua vita, di scoprirne i momenti piacevoli e… anche quelli rischiosi, con coraggio e curiosità, ha vinto il premio Andersen 2010 come miglior libro 0-6 anni e il Super premio Andersen 2010 come libro dell’anno, con queste motivazioni:
– per essere quanto mai coinvolgente e godibile, di assoluta originalità;
– per essere un libro semplice e lineare frutto di un attento e colto progetto linguistico e grafico;
– per regalarci un implicito invito a far sì che piccoli lettori e adulti possano incontrarsi e stare felicemente insieme.
Dice ancora l’autrice: “L’intento di questa storia e dell’uso di questo linguaggio era far riflettere i grandi sul fatto che senza passione e senza gioco, non si può trasmettere il piacere di esistere, il piacere di esprimersi e infine il piacere di leggere. Ma soprattutto le prime due cose, perché il piacere di leggere non è indispensabile alla vita, anche se la arricchisce molto. Invece esprimersi e apprezzare i momenti belli, questo sì è indispensabile.”
“Malgrado il mio desiderio di linguaggio transculturale, mi ero resa conto che la lingua piripù era un gram-lo italianeggiante. Ma il gioco della lettura in piripù no. Quello è assolutamente trasversale. E vedere bambini di ogni provenienza rimanere in sospeso al “Mé mimia”, ridere come pazzi al “Pum pum patàm patapàm…stò!” e dondolarsi al “Nena nina, nina nena…” è per me una grande gioia.”
Infine:
“Disegnare un piripù è facilissimo. Bisogna imparare però a strappare. Strana cosa, i bambini, che piccolissimi sanno strappare molto bene, tanto più sono grandi, tanto più si trovano impacciati. Allora è vero che si nasce competenti e via via si selezionano le competenze, trattenendo solo quelle più immediatamente utili?”
Il protagonista, Piripù Bibi, è il più piccolo di una famiglia composta da Piripù Pa, Piripù Ma, Piripù So e Piripù Bé. Piripù Bibi, che non può seguire gli altri sugli alberi, si annoia a starsene solo e decide allora di tagliare la corda che lo tiene legato alla madre, e cammina cammina, si inoltra nella foresta alla ricerca di avventure. Incontra un “Bubolo bibi”, un cucciolo di leopardo, e gli gioca un brutto scherzo, che non finisce bene; ancor di peggio gli succederebbe se un enorme elefante non intervenisse a salvarlo da un terribile serpente: “Spaciac!”, recita il testo mentre le zampe dell’elefante stritolano il rettile. Ma arriva la sera, e Piripù Bibi si è troppo allontanato: riuscirà a tornare a casa? Angela Dal Gobbo, da LiBeR 87
Consiglio questo libro a tutte le persone che sanno che ogni amore ha la sua propria lingua, e lo vogliono dire ai bambini… mica per insegnarglielo, non serve, ma per dire soltanto che anche i grandi lo sanno.
Esperimenti scientifici per bambini – Cromatografia con i pennarelli. Di cromatografia avevo già parlato qui, in un esperimento che dimostra perchè le foglie in autunno cambiano colore. Ora propongo esperimenti scientifici per bambini anche più piccoli, più semplici e artistici, utilizzando come base il colore dei pennarelli (o anche i coloranti alimentari, se volete).
Partiamo dai più semplici… anche coi bambini più piccoli ricordiamo la motivazione del nostro lavoro: nel rosso che usiamo per colorare c’è proprio solo il rosso? E il nero è solo nero, o contiene anche lui altri colori?
In questi video è mostrato l’esperimento con pennarello nero e acqua; possiamo usare qualsiasi carta un po’ assorbente e porosa, e non troppo delicata, anche la carta da cucina può andare bene; i pennarelli possono essere quelli lavabili o quelli a inchiostro permanente, magari insieme: è anche interessante vedere cosa succede di diverso usando un materiale piuttosto che un altro. Si possono usare anche coloranti liquidi alimentari.
In tutti i casi gli effetti migliori sono quelli ottenuti col nero e coi colori secondari e terziari.
In questo una bellissima variante con gessetti bianchi, pennarelli e acqua (scegliete gessi bianchi porosi, i gessi lisci non funzionano bene):
Mentre si sperimenta la cromatografia, si possono realizzare pezzi d’arte, ad esempio fiori di carta:
Il video realizzato con l’acqua è accelerato; se volete davvero vedere i colori separarsi sotto i vostri occhi, invece dell’acqua dovete usare un solvente alcoolico, come spiegato poi. Utilizzando un alcool le bande di colore si formano dopo pochi minuti, e l’esperimento diventa per i bambini molto più stimolante.
Che usiate acqua o solventi, al termine dell’esperimento fate asciugare bene i gessi: avrete dei bellissimi gessetti colorati! A meno che non utilizziate grandi quantità di inchiostro o colorante, naturalmente il gesso si colorerà solo in superficie, e più che gessi colorati, saranno meravigliosi gessi bianchi decorati…
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Ed ora qualche informazione in più sulla cromatografia per l’adulto che presenta l’attività, e per i bambini più grandi:
La cromatografia è un procedimento scientifico impiegato per separare i componenti di una miscela: comporta la separazione di sostanze chimiche. Esistono molti tipi di cromatografia, ed alcuni richiedono costose apparecchiature di laboratorio, ma alcune varianti possono invece essere realizzate a casa, facilmente e con pochissima spesa.
Possiamo separare ad esempio pigmenti vegetali (vedi qui),
oppure sostanze come l’inchiostro dei pennarelli o i coloranti alimentari.
La separazione, in tutti i progetti esposti sopra, si ottiene ponendo la sostanza che intendiamo separare su di un supporto fisso (la carta o il gesso) e facendola interagire con una sostanza in movimento (l’acqua o l’alcool che lentamente “camminano” nel supporto fisso).
Per realizzare l’esperimento servono pochi materiali:
(i video mostrano molto bene sia i materiali, sia il procedimento)
– per la cromatografia con carta: carta porosa abbastanza assorbente e resistente, un vaso di acqua o di alcol, uno “stoppino” molto assorbente lungo poco più del vaso (si può fare con un pezzo di carta da cucina, o avvolgendo la carta da cucina o dell’ovatta attorno a un bastoncino); pennarelli o coloranti alimentari
– per la cromatografia con gessetti: gessetti bianchi porosi, un piatto fondo, pennarelli o coloranti alimentari, acqua o alcool. Se si utilizza l’alcool, che evapora molto facilmente, può essere utile una ciotola grande trasparente da usare come coperchio oppure della plastica trasparente. Coi bambini piccoli è meglio non usare un piatto unico, ma porre ogni singolo gessetto in un vaso di vetro separato, più facile da chiudere.
In entrambi i casi, se usate coloranti liquidi, possono servire degli stuzzicadenti per distribuire il colore a gocce sulla carta o sul gesso.
I solventi alcoolici
Tutti i tutorial parlano di “rubber alcohol”, che é il nostro alcool isopropilico o “alcool bianco”. Questo detergente a base di alcool isopropilico e qualche altro ingrediente si trovava anche al supermercato:
Però si può acquistare l’alcool isopropilico denaturato anche nei negozi di elettronica (si usa come detergente di componenti vari), e online ad esempio qui:
oppure questo:
Anche l’alcool denaturato (rosa) può funzionare abbastanza bene, ma dipende anche dai pennarelli o dai coloranti che abbiamo a disposizione… si possono sempre fare delle prove.
Alcune fonti consigliano anche il metanolo (quello che si può acquistare nei negozi specializzati di modellismo), ma mi sembra una scelta ancora più complicata.
Per quanto riguarda la procedura, è sufficiente seguire i video; le uniche raccomandazioni sono:
– se usate i gessi il colore non deve essere a diretto contatto col liquido, ma distanziato di circa mezzo centimetro;
– se lo scopo dell’esperimento è vedere i colori che si celano in ogni colore, è importante usare un solo colore per gessetto, oppure distanziare tra loro i colori sulla carta; coi bambini più piccoli, se si è interessati principalmente all’osservazione dei colori che si muovono sul supporto, potete usare tutti i colori che volete, come più vi piace e anche sovrapponendoli;
– l’esperimento ha termine quando siete soddisfatti della vostra cromatografia, ed è quello il momento di togliere la carta o i gessi.
Possibili osservazioni conclusive
Il liquido è salito attraverso lo stoppino assorbente o il gesso, e man mano che ha percorso il gesso o la carta, ha raccolto i pigmenti portandoli con sé nel suo viaggiare. La separazione dei colori si è verificata perché i differenti colori presenti nell’inchiostro o nel colorante hanno pesi e dimensioni diverse, quindi alcuni viaggiano più di altri.
I libri del Dr Seuss. Theodor Seuss Geisel (1904 – 1991), scrittore poeta illustratore e vignettista americano, è noto in tutto il mondo per i suoi libri per bambini, caratterizzati dalla presenza di personaggi fantastici e testi in rima, scritti sotto lo pseudonimo di Dr. Seuss. Ve ne sono molti altri, per i quali Seuss ha curato solo i testi o solo le illustrazioni firmandosi con lo pseudonimo Theo LeSieg (“LeSieg” è “Geisel” scritto al contrario), e, in un caso, Rosetta Stone.
I suoi libri più celebri sono disponibili in italiano nella collana “I libri del Dr Seuss” di Giunti Editore, tradotti da Anna Sarfatti; sempre dell’editore Giunti, “A scuola con il Dr. Seuss”. Mondadori ha pubblicato nel 2000 “Il Grinch“, traduzione di Ilva Tron e Fiamma Izzo:
Il Grinch Regia di Ron Howard – Universal Pictures
Seuss nacque nel 1904 a Springfield nel Massachusetts, da una famiglia di immigrati tedeschi. Lasciati gli studi universitari prima del conseguimento della laurea, iniziò la sua carriera scrivendo e disegnando vignette umoristiche per vari giornali e riviste e divenne famoso grazie alla pubblicità di Flit , un insetticida comune a quel tempo; durante la grande depressione disegno per varie altre campagne pubblicitarie.
Il suo primo libro per bambini pubblicato a fatica, ma che riscosse grande successo, fu “L’uovo di Ortone“.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, si dedicò alla satira politica, disegnando oltre 400 vignette in due anni, poi pubblicate in “Il Dr. Seuss va alla guerra”. Dal 1942 rivolse tutte le sue energie per sostenere lo sforzo bellico degli Stati Uniti. Assegnato alla “Divisione di Informazione ed Educazione” a Hollywood, sotto la direzione di Frank Capra, si occupò di film educativi per i soldati.
Durante la sua attività in ambito cinematografico vinse due Oscar ed ottenne altri numerosi successi, ma nonostante ciò, lasciò presto il cinema per tornare ai libri.
Nel maggio del 1954, la rivista Life pubblicò un rapporto sull’analfabetismo tra i bambini in età scolare, che si concludeva con l’affermazione che i bambini non imparavano a leggere perché i loro libri erano inadeguati e noiosi. Di conseguenza, William E. Spaulding, editore di libri per l’infanzia, compilò una lista di 348 parole base da saper riconoscere in prima elementare, e Seuss gli rispose promettendo che sarebbe riuscito a scrivere un libro utilizzando tali parole, ma riducendole a 250; nove mesi più tardi, con 236 delle parole stabilite, completò “Il gatto e il cappello matto” , primo titolo della collana “Beginner Books”, di cui poi Seuss assunse la presidenza. “Il gatto e il cappello matto“ centrò l’obiettivo e in tre anni ne furono vendute quasi un milione di copie.
I libri della sezione “Beginner books” dovevano rispondere a criteri fissi, tra i quali:
– dovevano essere costruiti con le 225 parole che rappresentano il vocabolario base;
– ogni facciata non poteva contenere più di un’illustrazione;
– le illustrazioni delle facciate destra e sinistra dovevano formare insieme un’unità artistica;
– il testo poteva contenere solo i particolari presenti anche nelle immagini, e non altri.
A titolo di curiosità, c’è da riportare che Prosciutto e uova verdi , meraviglioso libretto del 1960, è scritto con sole 50 parole (a, am, and, anywhere, are, be, boat, box, car, could, dark, do, eat, eggs, fox, goat, good, green, ham, here, house, I, if, in, let, like, may, me, mouse, not, on, or, rain, Sam, say, see, so, thank, that, the, them, there, they, train, tree, try, will, with, would, you), ed è forse il suo libro più bello. E’ nato da una scommessa tra Seuss e il suo editore (Bennett Cerf) che, dopo la pubblicazione di The Cat in the Hat , affermò che non era possibile realizzare un libro con così poche parole.
Ma il valore dei libri del Dr Seuss non consiste solo in questa ricerca di “leggibilità”; per l’autore infatti non c’è tema che non possa essere affrontato dai bambini: la diversità, la difesa dell’ambiente, l’adozione, la guerra, la minaccia del nucleare, il consumismo e il materialismo, l’uguaglianza razziale …
Nel 1984 Seuss fu insignito del Premio Pulitzer “per il suo contributo di quasi mezzo secolo all’educazione e al divertimento dei bambini americani e dei loro genitori“.
Morì all’età di 87 anni; nel corso della sua vita si sposò due volte, e pur avendo dedicato gran parte della sua vita a scrivere libri per bambini, non ebbe figli.
Negli USA il 2 marzo, data di nascita del Dr Seuss, è la data adottata dalla National Education Association come giornata della promozione della lettura: il “Read across America day”.
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Di seguito i libri del Dr Seuss disponibili nella nostra lingua. Trattandosi di testi in rima, a dire la verità, varrebbe la pena considerare anche la lettura dei testi originali in Inglese. Per quanto riguarda l’età consigliata, rientrano nella fascia di ascolto a partire dai quattro anni, ma possono sicuramente essere apprezzati anche dai bambini più piccoli, ad esempio, L’uovo di Ortone e Prosciutto e uova verdi. Piacciono poi a tutte le età, sia da leggere, sia da ascoltare.
“Lo penso e lo dico, lo dico e lo penso, onor di elefante, al cento per cento!”
Questo racconto in versi ha al centro un elefante generoso e fedele che si prende l’impegno di covare l’uovo di un’allodola alquanto irresponsabile: alla fine l’amore vincerà anche le leggi di natura…
Un tipo affidabile e leale, Ortone l’elefante: la sua parola d’onore vale tanto oro quanto (lui) pesa. Una volta che ha promesso di badare all’uovo della signora Giodola, un’allodola, niente può schiodarlo dal nido. Neanche se il nido è su un albero, neanche se l’uovo dovrà covarselo tutto da solo per un sacco di tempo, a costo di fare figuracce, buscarsi raffreddori sotto la pioggia o vedersela con tre cacciatori armati fino ai denti. E quando, finalmente, il pulcino si decide a nascere…
E’ una storia che insegna ad essere tenaci e a mantenere le promesse. Piace anche ai bambini più piccoli grazie alle belle illustrazioni ed al testo in rima, ma è consigliato in particolare dai cinque agli otto anni.
Giodola (Mayzie) l’allodola è stanca di covare e vorrebbe prendersi una vacanza alle Canarie (Palm Beach), così chiede ad Ortone l’elefante di sostituirla perchè lei possa fare una “breve pausa”, che in realtà finisce col diventare un trasferimento permanente… Ortone all’inizio rifiuta, ma poi si presta ad aiutare la sua amica. Il tempo passa, e l’elefante resiste, continuando a covare il suo uovo… Lo spettacolo di un elefante seduto su un albero non passa inosservato nella giungla, e il povero Ortone viene deriso dagli amici, preso di mira dal cattivo tempo e dai cacciatori, e molto altro, ma non abbandona mai il piccolo uovo che gli è stato affidato.
Nonostante le difficoltà e anche quando è chiaro che Giodola non farà mai ritorno, Ortone continua a ripetere : “Lo penso e lo dico, lo dico e lo penso, onor di elefante, al cento per cento!” ed insiste a mantenere la sua parola.
Quando finalmente l’uovo si schiude, la creatura che ne esce è un’incrocio tra allodola ed elefante. Il nuovo nato e Ortone fanno felicemente ritorno nella giungla, e Giodola rimane sola.
L’uovo di Ortone è, tra quelli del Dr Seuss, uno dei più amati, e rappresenta un classico della letteratura per l’infanzia. E’ una delicata favola sull’adozione raccontata con umorismo e leggerezza, attraverso rime ripetizioni e nonsense, e le illustrazioni che accompagnano il testo aiutano a sorridere mentre ci parlano di impegno, integrità e perseveranza.
“The Cat in the Hat” è, come già detto, il libro che ha inaugurato la collana “Beginner Books”, dedicata alla causa dell’alfabetizzazione di base negli USA. Il protagonista è un gatto antropomorfo che porta un grande cappello a strisce bianche e rosse sulla testa e un grande papillon rosso legato al collo. Il personaggio comparirà in altri cinque libri successivi: The Cat in the Hat Comes Back, The Cat in the Hat Song Book, The Cat’s Quizzer, I Can Read with My Eyes Shut! e Daisy-Head Mayzie, e diventerà il logo dei libri del Dr Seuss.
La vicenda inizia col gatto matto che irrompe nella casa di due bambini (Sally e suo fratello) che se stanno seduti davanti alla finestra in un noioso giorno di pioggia, portando allegria, esuberanza, trasgressione e caos, mentre la mamma è uscita. Il gatto si lancia in ogni genere di acrobazia per divertire i due bambini, ad un certo punto arriva a tenere un numero impressionante di oggetti in equilibrio mentre sta in bilico su una palla. Poi prova portando in casa una grande scatola che contiene due strane creature: I Cosi (Thing One e Thing Two), che cominciano a far volare gli oggetti di casa come aquiloni. Le pazzie del gatto sono invano osteggiate dall’animale domestico di casa: un pesce molto saggio.
I bambini riescono alla fine a riprendere il controllo della situazione, catturano gli oggetti volanti con una rete e tranquillizzano il gatto, che, per rimediare ai guai procurati, ripulisce tutta alla casa alla perfezione e sparisce proprio un attimo prima del ritorno della mamma. La madre chiede ai bambini cosa hanno fatto mentre lei era fuori, ma la loro risposta non si sa…
Da un punto di vista letterario, Il gatto e il cappello matto è una prodezza di abilità, dal momento che, utilizzando un vocabolario elementare e ridotto, riesce a raccontare in rima una storia ricca e divertente.
E’ un libro adattissimo alla lettura ad alta voce: i bambini ascolteranno rapiti e presto impareranno a memoria le brillanti rime che contiene.
Le immagini poi, si sposano meravigliosamente col testo. E’ consigliato a partire dai quattro anni, ma può essere presentato anche prima, e naturalmente poi a lettori, adulti e bambini di qualsiasi età, che amino le rime e i racconti surreali.
Ortone e il mondo dei Chi Regia di Jimmy Hayward, Steve Martino – 20th Century Fox Home Entertainment
“”Io devo salvarlo, perché questo penso : ognuno è importante, sia piccolo o immenso.”
Seuss scrisse questa nuova avventura di Ortone nel 1954, e il ritornello che la caratterizza portò da subito a definirla come una lezione in rima a tutela delle minoranze e dei loro diritti.
La città dei piccolissimi Chi corre il rischio di essere distrutta e l’elefante Ortone, che ha sentito il grido d’aiuto dei suoi piccoli abitanti, cerca in tutti i modi di difenderli. La città dei Chi è davvero piccolissima: sta tutta intera in un granello di polvere. Ortone decide di chiedere aiuto ai suoi amici della giungla, ma le scimmie, i canguri e tutti gli altri animali non gli credono, lo prendono in giro e cercano di fargli credere che è diventato matto.
Ortone non si scoraggia, trova un modo molto rumoroso per dimostrare a tutti l’esistenza dei suoi nuovi minuscoli amici, e facendosi aiutare proprio da loro, fa capire a tutti gli animali della giungla che ogni essere, seppur minuscolo e invisibile, va rispettato e aiutato. E tutti, Ortone, i suoi amici più piccoli e i suoi amici più grandi, imparano l’importanza del lavorare insieme per il bene comune.
Per molti è, insieme a Prosciutto e uova verdi, tra i più bei libri del Dr Seuss, per la sua comicità surreale e per la capacità dell’autore di trattare temi universali come l’uguaglianza in modo spontaneo e sincero, senza retorica e in un modo che parla davvero al cuore dei piccoli (e grandi) lettori.
E’ consigliato a partire dai cinque anni d’età, ma vale quanto detto per i libri precedenti.
Ancora una volta, la mamma ha lasciato Sally e suo fratello soli a casa, ma questa volta dando loro l’incarico di sgombrare il giardino dalla gran quantità di neve che è caduta in quei giorni, mentre lei è via.
I due fratellini si mettono all’opera, quando all’improvviso riappare il gatto matto, e ricominciano i guai…
Come se non bastasse, questa volta è accompagnato da tanti piccoli amici. 26, per la precisione e ciascuno chiamato a suo modo: A, B, C, D, E, F, G, H,…
… una prima introduzione alle lettere dell’alfabeto.
Gli Snicci sono dei simpatici animaletti che si dividono in due categorie: quelli con una stellina verde sulla pancia e quelli senza.
I primi si sentono superiori, finché nel loro mondo non si presenta uno strano personaggio capace di mettere e togliere le stelle a piacere…
Che paura! e Troppi Cicci sono le altre due storie in rima contenute in questo libro dove, fra l’altro, ci capita anche di vedere un paio di pantaloni andare in giro da soli!
Fu allora che si mossero. Quei pantaloni vuoti! Sembrava che saltassero, così, senza piloti!
Tre storie in un solo libro, tanti personaggi per ridere e riflettere…
Gli Snicci (Sneetches) è un racconto pensato dal Dr Seuss come satira della discriminazione tra razze e culture, ispirato in particolare dalla sua opposizione all’antisemitismo .
“Sono Nando, sono Nando detto Ferdi… vuoi prosciutto e uova verdi?”
“I am Sam, Sam I a m… do you want green eggs and ham?”
Una delle opere più conosciute del Dr. Seuss, sia per la vivacità delle immagini, sia per la simpatia del testo, che verte attorno a un vassoio contenente un insolito cibo colorato…
“No al prosciutto e uova verdi, non li voglio, detto Ferdi!”
Un personaggio noto come “detto Ferdi” (Sam I Am) assilla un altro personaggio per convincerlo ad assaggiare un piatto dall’aspetto molto bizzarro: prosciutto e uova verdi.
Lui rifiuta, ma “detto Ferdi” non demorde, lo segue e gli chiede se vuole assaggiarli magari in un posticino speciale oppure in compagnia di qualcuno in particolare, proponendogli un alto ramo, un’auto, una galleria, una cassa, un topino, una capretta, una volpe, un tavolino…
Alla fine, pur di liberarsi dallo scocciatore, la vittima accetta di assaggiare la pietanza e scopre che gli piace, ma così tanto da dichiarare di volerne mangiare ancora ” in barchetta! Anche insieme alla capretta…E anche sotto l’acquazzone. E sul treno. E in galleria. E sull’auto. E sul ramo. Che delizia, mamma mia!”.
Uno dei libri più belli e divertenti del Dr Seuss, consigliato da Nati per leggere a partire dai tre anni d’età. Può essere utile per vincere la diffidenza dei bambini nei confronti dei cibi nuovi.
“L’ottima traduzione italiana restituisce, dell’originale, la vivacità e la bizzarria delle scelte lessicali, la rima e il gioco della ripetizione e dell’accumulo.”
Simpatici o antipatici, gentili o dispettosi, tanto piccoli da entrare nel taschino o grandi a tal punto da riempire il divano, questi mostri e mostrini sono proprio dappertutto!… ma non si sta poi tanto male in una casa così!
I mostrini sono dappertutto: Basetto nel cassetto, Cavello nel lavello, Ploccia nella doccia, Uvano sul divano, Famino nel camino, Sottiglia nella bottiglia…
Gli Zighi e gli Zaghi (Yooks e Zooks) sono due popolazioni tra loro in lotta per uno strano motivo: gli uni imburrano le fette di pane nella parte superiore, gli altri inferiore.
Da questa insignificante (ma per loro importantissima) diversità scaturisce un conflitto destinato sempre più a inasprirsi, con l’uso di tante e strampalate armi, fino a quando…
Il libro contiene anche la storia dei Rax, due esseri scorbutici e litigiosi, che si accapigliano per un diritto di precedenza.
”La battaglia del burro” è stato per sei mesi nella classifica del New York Times dei libri più venduti al pubblico adulto, unico libro per ragazzi cui sia toccato un così prestigioso e prolungato riconoscimento.
E correndo arruffato, fui da un grido gelato:
“Se tu spruzzi noi Zaghi, tu sarai rispruzzato!”
La follia della guerra, la corsa agli armamenti e l’odio razziale…
Questo libro è stato scritto durante la Guerra Fredda, e riflette le preoccupazioni del tempo, in particolare la percezione della possibilità della fine della vita a causa di una guerra nucleare.
Zighi e Zaghi vivono su lati opposti di una lunga parete curva, abbastanza simile al Muro di Berlino . Il conflitto tra le due parti porta ad una corsa agli armamenti , e i due popoli cominciano a competere tra loro per chi realizza armi più grandi ed efficienti dell’altro.
Nessuna soluzione viene raggiunta alla fine del libro, che si chiude con i generali di entrambe le fazioni sul muro, pronti entrambi a far cadere le loro bombe, e in attesa di vedere chi lo farà per primo.
Uno strampalato e avventuroso viaggio in rima verso il paese di Solla Sulla sulle acque del fiume Trastulla, laddove ”soffre poco chi è là, quasi nulla”.
Nel consueto ritmo e umorismo, proprio dei libri del Dr. Seuss, anche questa volta la voce narrante si trova coinvolta in molteplici incontri/scontri con problemi, personaggi, ambienti che divertono il lettore.
Un libro che insegna a non scappare dai guai, ma ad affrontarli. Il protagonista si avvia alla ricerca di Solla Sulla, città dove si soffre poco o quasi nulla, per evitare i suoi guai.
Per raggiungerla ne passa di tutti i colori, e quando arriva scopre che un piccolo, piccolissimo guaio, rende la città inagibile. Che fare? andarsene a Bao Baba Ballero, dove non soffre nessuno davvero? oppure….. tornarsene a casa e affrontare i propri guai?
Da oggi in poi sono pronto. I miei guai si preparino… io NON TEMO lo scontro!”
Il Lorax è un ometto un po’ scontroso, una piccola sentinella che difende gli alberi e gli animali della felice foresta dei Lecci Lanicci.
Un giorno, però, in quel paradiso giunge l’intraprendente Chi-Fu e le cose cominciano a cambiare…
Una storia divertente e bizzarra, scritta nel 1971 dal grande Theodor Geisel, in arte Dr. Seuss, che ci ricorda che in ogni angolo del mondo rischiamo di perdere le nostre risorse naturali. A meno che…
“Sono il Lorax. E per gli alberi parlo. Io parlo per gli alberi perché voce non hanno.”
Naturalmente nel web ci sono moltissimi spunti di lavoro che hanno come base di partenza la lettura dei libri del Dr Seuss; sto raccogliendo il materiale qui:
Laboratorio di cucina per bambini: una collezione di spuntini artistici a base frutta e verdure, tramezzini e merende salate, vassoietti divertenti, e anche qualcosa di più trasgressivo…
Molti progetti hanno lo scopo di rendere più gradevole la frutta e la verdura, quasi tutti sono un’ottima fonte di ispirazione per realizzare un laboratorio di cucina artistica coi bambini, e per organizzare feste speciali. Consiglio di seguire i link: spesso arriverete ad interi blog e siti interamente dedicati al tema…
1
1. se vi sentite davvero artisti, oppure volete coinvolgere i vostri bambini in un’attività di trasformazione da frutto ad animale, a partire dalla forma del frutto, questo è ad esempio un bassotto – banana, qui http://www.artglass-pottery.com/. Si tratta di oggetti realizzati in resina; se volete traslare l’idea su frutta vera, qui molti altri modelli: http://www.artglass-pottery.com
46. mela puzzle: oltre a poter diventare un gioco, se si porta la mela a scuola per merenda, preparata in questo modo, le fette non si anneriranno. Di http://athomewithrealfood.blogspot.it/
The art of the snack: 101 good ideas: a collection of artistic snacks based on fruits and vegetables, sandwiches and savory snacks, fun trays, and even something more transgressive. Many projects are intended to make it more palatable fruits and vegetables, almost all of them are a great source of inspiration to create a laboratory of artistic kitchen with kids. I suggest you follow the links: often you will come to entire blogs and sites devoted entirely to the topic.
Il senso del tatto, Bruno Munari, Maria Montessori, e…Secondo Bruno Munari la conoscenza del mondo, per un bambino, è di tipo plurisensoriale, e tra tutti i sensi il tatto è quello maggiormente usato. Ma mentre l’educazione alla visione ed alla comunicazione viene praticata in tutte le scuole, l’educazione tattile non viene presa sufficientemente in considerazione…
Anche secondo Maria Montessori l’educazione dei sensi, tra cui il tatto, è della massima importanza. Nella didattica montessoriana l’educazione dei sensi ha come obiettivo quello di affinare la percezione per mezzo di esercizi ripetuti; il materiale didattico sensoriale utilizzato rende possibile l’autoeducazione del bambino ed una formazione metodica dei sensi. Si tratta in generale di oggetti che attirano l’attenzione spontanea e che contengono una gradazione razionale di stimoli.
Secondo Bruno Munari, mentre la vista dà una percezione globale delle cose, l’udito e il tatto danno percezioni lineari, cioè in successione; come udiamo i suoni uno dopo l’altro, così percepiamo uno dopo l’altro gli stimoli tattili: si tratta di esperienze che si svolgono nel tempo. Le percezioni visive, invece, abbracciano un insieme contemporaneamente.
Altro aspetto peculiare della didattica montessoriana consiste nel modo in cui gli stimoli sensoriali devono essere distribuiti: si dovrebbe partire da pochi stimoli fortemente contrastanti, per passare poi a quantità via via maggiori di stimoli, differenziati tra loro in modo sempre più sottile e impercettibile.
Anche secondo Bruno Munari le prime esperienze tattili dovrebbero riguardare forti contrasti (morbido-rigido, freddo-caldo, ecc…), e solo dopo si possono fare le prime classificazioni ed arricchire le scale.
Una considerazione molto interessante di Bruno Munari riguardo il senso del tatto e l’educazione: in molte scuole materne si fa troppo presto uso dei mezzi pittorici, quando invece il bambino non ha ancora esaurito i suoi interessi tattili.
Sarebbe molto più utile, per loro, mettere a disposizione scatole o vasche di materiali diversi, lasciarli liberi di toccare, e magari parlare, in un secondo momento, delle sensazioni provate.
I bambini hanno bisogno di capire e classificare, mettere in ordine le informazioni per poterle recuperare quando ne hanno bisogno: è importante dunque lavorare alla proprietà di linguaggio, che aiuta i bambini a comunicare.
Secondo Maria Montessori, l’educazione del senso tattile e del senso termico vanno di pari passo, dato che il calore rende il senso del tatto più acuto. Per prepararsi agli esercizi tattili, i bambini si lavano le mani con acqua calda e gli esercizi di vita pratica che riguardano il lavaggio delle mani e la cura delle unghie sono considerati esercizi preparatori a quelli tattili. Ai bambini viene anche insegnato come toccare le superfici utilizzando i polpastrelli.
Per quanto riguarda il senso termico, Maria Montessori utilizzava una serie di piccoli contenitori di metallo (scaldine), che venivano riempite con acqua a diversa temperatura. Si preparano con l’ausilio del termometro, in modo che ve ne siano a due a due della stessa temperatura.
Per Bruno Munari la percezione termica può essere isolata utilizzando un pannello contenente un blocco di polistirolo espanso e una lastra metallica: appoggiando le due mani sui due oggetti, e si avrà una mano calda ed una fredda.
Per l’educazione del senso barico (senso del peso), si usano nella didattica montessoriana tavolette di legno, da sei a otto centimetri e spesse circa 1/2 centimetro. Le tavolette ideate dalla Montessori erano di tre diversi tipi legno: glicine, noce e pino e pesavano rispettivamente 24, 18, e 12 grammi.
Le tavolette bariche dovrebbero essere molto regolari, verniciate per eliminare la ruvidità, ma in modo tale che rimanga il colore naturale del legno.
Il bambino prende due delle tavolette tra le mani, le lascia sul palmo, con le dita tese, e muove le mani su e giù per valutarne il peso, meglio se ad occhi chiusi. Come già accennato, infatti, una particolarità della tecnica didattica montessoriana è quella di insegnare al bambino a tenere gli occhi chiusi mentre tocca, incoraggiandolo spiegando che così sarà in grado di sentire meglio le differenze.
Se il bambino è bendato, quando toglierà il fazzoletto, potrà vedere il colore dei pezzi di legno e capire se ha commesso un errore.
Il materiale didattico montessoriano di base per il senso del tatto è costituito da:
– una tavola rettangolare di legno divisa in due rettangoli uguali, una coperta con carta molto liscia, l’altra coperta con la carta vetrata
-una tavola rettangolare simile alla precedente, ricoperta con strisce alternate di carta liscia e carta vetrata
– raccolte di foglietti di carta, che variano con molti gradi di liscio, cartone sottile, carta vetrata
– raccolte di stoffe
Per esercizi stereognostici Maria Montessori intende attività di riconoscimento di oggetti attraverso l’aiuto simultaneo del senso tattile e muscolare.
Altro materiale didattico utilizzato è costituito dai mattoni e cubetti di Froebel. Si presentano al bambino, ad esempio, un parallelepipedo e un cubo, il bambino li esplora, quindi si esercita a riconoscerli bendato. La serie comprende in tutto 24 elementi.
Questi esercizi del senso stereognostico possono essere sviluppati in molti modi: si possono sollevare piccoli oggetti, soldatini, palline, monete. Si può giocare a discriminare tra piccole forme leggermente diverse, come mais, grano e riso. “Posso vedere con le mie mani!”, diranno i bambini…
Le tavole tattili (tavolette liscio – ruvido) montessoriane:
Per quanto riguarda la scelta dei materiali, Bruno Munari parla in particolare:
– della carta, che è la “pelle di una superficie variabile”,
– dei fili, che si accordano bene alla caratteristica del tatto di essere lineare. Consiglia corde, nastri, strisce di materiali vari, nodi, catenelle, anche da usare per comporre oggetti – quadri da toccare
– materiali vari con tessiture diverse (tessuti, moquette, rivestimenti sintetici, ecc…)
– polveri, semi, grani, briciole, segatura, ecc…
– bucce di frutta
– liquidi di diversa densità tenuti in buste di plastica sigillate
– gomme e spugne
– strutture tattili formate da uno stesso materiale ma assemblato in modo diverso (ad esempio fil di ferro e rete metallica)
Parlando del senso del tatto, poi, non si può non citare Marinetti e il Tattilismo:
Tornando alla componente di linearità della percezione tattile, nel primo Laboratorio tattile ideato da Bruno Munari nel 1977 a Milano, erano a disposizione tra l’altro, per essere toccate, delle “scale di valori tattili” contenenti serie di materiali organizzati in base ad una data qualità, ad esempio sofficità, durezza, ecc…
Oltre alle composizioni lineari, con tavolette, strisce di cartone o altro, fili e corde, si possono realizzare oggetti tattili tridimensionali e sculture. A differenza delle tavole, queste composizioni possono essere lette scegliendo di volta in volta la direzione da seguire: dall’alto, dall’esterno, dal basso, ecc… e stabilire ogni volta percorsi tattili diversi.
Un particolare tecnico importante dell’educazione sensoriale in ambito montessoriano consiste nell’isolare il singolo senso, se possibile. Così, per esempio, gli esercizi sul senso dell’udito hanno maggior successo in un ambiente non solo silenzioso, ma anche di buio. Per l’educazione dei sensi in generale, anche del senso tattile, termico e barico, si benda il bambino: la benda aumenta notevolmente l’attenzione e l’interesse.
Il bambino può essere bendato nei giochi in cui, per esempio, deve riconoscere i vari pesi, e questo lo aiuta a intensificare e concentrare la sua attenzione sugli stimoli barici che deve verificare, ed aumenta il piacere di essere riuscito ad “indovinare”.
Anche Bruno Munari sottolinea come la comunicazione visiva e quella tattile si mescolano toccando, e come troppo spesso prevale la comunicazione visiva.
Un modo per azzerare la comunicazione visiva è mettere a disposizione dei bambini oggetti di identica forma, ma differenti al tatto, ad esempio oggetti sferici tipo un’arancia, una mela, una palla di gomma, una di legno, un sasso, un gomitolo di lana, ecc…
Altro elemento che porta ad evidenziare il tatto rispetto alla vista, è proporre ai bambini forme identiche che si presentano come positivo e negativo (concavo e convesso); ad esempio due cucchiai uno sul dritto e uno rovesciato, da toccare contemporaneamente.
Nel pensare a materiali, giochi, proposte sul tema del tatto, sono risorse preziosissime quelle create per i bambini ipo e non vedenti:
Sogni di Piuma è un libro tattile per bambini ciechi e ipovedenti, ideato e realizzato da Eleonora Terrile e da Sylvie Garrone. Il testo è scritto in italiano, in braille e, grazie alla traduzione di Elisa Santi, anche in inglese.
‘L’unico senso puro, verginale, che rimane è il tatto. E’ anche l’unico che non è stato indirizzato verso l’ arte. Non è stato estetizzato. Io lo vedo come una pianura inesplorata dove so che c’è un tesoro sepolto ‘. Jan Svankmajer
Igiene orale – vita pratica Montessori. Nella didattica montessoriana, per esercizi di vita pratica si intendono tutte quelle attività cui il bambino può imparare a dedicarsi, in relazione alla cura dell’ambiente e della propria persona. Per approfondire puoi leggere esercizi di vita pratica.
Qui vorrei introdurre il grande tema dell’igiene orale, ricordando che i principi che ispirano anche questo genere di attività di vita pratica sono, in sintesi:
– favorire l’indipendenza del bambino attraverso la preparazione dell’ambiente
– favorire la creazione di un “rituale” che garantisca costanza nell’attività
– fornire le corrette informazioni scientifiche sull’anatomia e la fisiologia dei denti, e le nomenclature relative (naturalmente tenendo conto dell’età e del grado di sviluppo del bambino)
– presentare in modo sintetico, chiaro e preciso gli strumenti da utilizzare
– fare in modo che il bambino abbia gli strumenti per essere motivato a lavare i suoi denti
– illustrare in modo chiaro i movimenti da compiere e la procedura da seguire per una corretta igiene dei denti (esattamente come insegniamo a scrivere le lettere dell’alfabeto, o a risolvere un problema di aritmetica)
– fare molte esperienze ludiche, artistiche, sensoriali sul tema, per sviluppare conoscenze e consapevolezza rispetto ai propri movimenti durante il lavaggio dei denti e alla procedura da seguire (sequenza, tempi, strumenti)
Un bambino che sa lavarsi i denti ha certamente una bocca sana, ma è anche un bambino più competente in termini cognitivi, motori e sensoriali.
La didattica Montessori si basa sull’idea che i bambini imparano meglio quando hanno il controllo non solo su ciò che imparano, ma anche su come lo imparano. Credere nella validità di questo principio crea attorno ai bambini un ambiente che favorisce l’esplorazione e che consente loro di apprendere in una incredibile varietà di modi diversi; è un’esperienza che insegna indipendenza e creatività e che li accompagnerà per tutta la vita.
Anche se i nostri bambini non frequentano una scuola Montessori, è sempre possibile per ognuno di noi utilizzare metodi “montessoriani”, se ne riconosciamo la validità, in questo caso per sviluppare senso di responsabilità verso le proprie abitudini di igiene orale.
Nella mia esperienza di insegnamento, ho potuto constatare come ancora molti bambini non siano seguiti in famiglia nella loro igiene orale. Ora so che chi arriva a leggere questo blog lo fa per una comunanza di interessi, ed è in questo senso “selezionato”, ma penso anche alle molte insegnanti di nido, materna e primaria che, attraverso l’insegnamento ai bambini, possono raggiungere le famiglie fornendo informazioni corrette e sviluppando competenze e sensibilità rispetto alla cura dei denti, a partire dai dentini da latte.
Consideriamo poi che l’igiene orale è legata anche a fattori culturali, e anche per i bambini italiani, che vogliamo ammetterlo oppure no, la cura dei denti è una conquista relativamente recente: chi ha la mia età ricorda certo amichetti di scuola coi denti cariati, senza che la cosa rappresentasse in fondo un problema per nessuno… oggi è vero, purtroppo si vedono ancora, ma è molto meno accettato ed accettabile, e molto si può fare.
La cura di sé è una parte essenziale della pratica della pedagogia montessoriana, pure in ogni scuola è importante concentrarsi sulla salute dentale e la pulizia dei denti predisponendo la trattazione del tema all’interno della programmazione scolastica:
– al nido d’infanzia
– nella scuola d’infanzia
– nella scuola primaria
e, naturalmente, è sempre possibile aggiungere attività connesse al tema nelle diverse aree di apprendimento: scienze (naturalmente), ma anche matematica, arte e immagine, tecnologia e manualità…
Queste (e tutte le immagini presenti nell’articolo) sono alcune delle mie proposte sul tema:
La trattazione dell’argomento “igiene orale” mi è stata ispirata dalla collaborazione con Genitori Channel, che ha realizzato questo video-comic sulla corretta igiene dei denti dei bambini (con o senza apparecchio ortodontico):
ed è sostenuta da:
Riassumendo, il video si focalizza su questi consigli fondamentali: – una buona pulizia e mangiare sano combattono i batteri che rovinano i denti – spazzolare dal rosa verso il bianco (dalla gengiva ai denti) – spazzolare per 3 – 5 minuti dopo i pasti – non assumere bevande zuccherate, specie prima di dormire – fare le visite periodiche di controllo dal dentista.
E per i bambini che portano l’apparecchio ortodontico: – spazzolare per 3 minuti con spazzolino specifico – usare dentifricio al fluoro antibatterico – usare lo scovolino interdentale tra dente e apparecchio – usare il filo interdentale tra dente e dente – sciacquare la bocca con collutorio antibatterico – mettere la cera specifica sulle parti sporgenti dell’apparecchio.
Non resta che rispondere a qualche domanda che può insorgere quando ci apprestiamo ad insegnare ai bambini a lavarsi i denti, seguendo questi consigli di base.
A che età si cominciano a lavare i denti dei bambini?
La risposta più corretta è che si dovrebbe iniziare con l’eruzione del primo dentino da latte, con delicatezza naturalmente, e rendendo la cosa un’abitudine giocosa e piacevole. I primi dentini dovrebbero essere puliti tutti i giorni, regolarmente, soprattutto la sera. Si può usare il dito con una piccolissima quantità di dentifricio (grande come un pisello), un batuffolo di cotone umido o una garza e poi, quando i dentini cominciano ad essere una fila, anche un piccolo spazzolino morbido per bambini.
Finchè siamo noi genitori ad occuparci dell’igiene orale del bambino, è importantissimo che svolgiamo questo compito con estrema calma ed avendo cura, ancor più della pulizia dei denti, di sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti dell’igiene orale, e di permettere al bambino di “fare amicizia” con spazzolino e dentifricio.
Pensiamo che la natura ha dato ai nostri figli i denti da latte per i primi cinque anni di vita, perchè possano imparare in pace a lavarsi i denti!
Non imponete mai il lavaggio dei denti con la forza, e se una sera proprio il bambino non vuole, accettatelo; piuttosto siate sempre fermi nel non dare da bere camomilla o tisane zuccherate, o altre bevande o cibi dolci prima di andare a dormire.
Lasciate sempre che il bambino possa provare ad usare lo spazzolino, se lo desidera; di solito verso i 18 mesi si può iniziare ad insegnare come spazzolarsi i denti con un certo grado di autonomia, come vedremo in seguito. In ogni caso, appena il bambino mostra interesse verso il lavarsi i denti, si dovrebbe lasciarlo provare, mostrandogli come spazzolarli dal basso verso l’alto (dal rosa al bianco).
La raccomandazione resta poi quella di controllare come il bambino si dedica alla sua igiene orale (con delicatezza e discrezione) almeno fino ai sette anni; in seguito avrà sicuramente acquisito tutta l’abilità necessaria per lavare bene i denti.
Consigli montessoriani su come insegnare ai bambini a lavarsi i denti:
– assicuratevi che il bambino possa facilmente arrivare al lavandino, predisponendo un rialzo o uno sgabellino. Fate in modo che tutto quello che serve sia disposto ordinatamente, ad esempio su un piccolo vassoio o in un cestino, che lui possa facilmente raggiungere. Se lo specchio è per lui troppo lontano, provvedete anche a fornirgli uno specchietto personale. A seconda dell’età del bambino, il vassoio potrà contenere: . spazzolino . dentifricio . clessidra o timer . bicchiere . specchietto . filo interdentale . collutorio . scovolini . cera per apparecchi ortodontici
– spiegate sempre ai bambini cosa state facendo: questo li aiuterà a capire come fare per svolgere l’attività in autonomia in un secondo momento. Se ad esempio state insegnando come lavarsi i denti, non dimenticare di descrivere ogni azione mentre la svolgete, ad esempio che prendete il tubetto, svitate il tappo del dentifricio, prendete lo spazzolino, ecc…
– permettete al bambino di imitare le vostre azioni. Dopo aver spiegato cosa fare, permettere al bambino di copiare i movimenti. Continuate tranquillamente a ripetere una data azione finchè il bambino imita i vostri movimenti
– parlate sempre in termini positivi sulla pulizia dei denti. I bambini imparano dagli atteggiamenti degli adulti che li circondano. Descrivete sempre gli aspetti positivi delle vostre azioni, e non agite solo come si trattasse di azioni di routine. Ad esempio, dopo aver lavato i denti potrete dire “E’ così bello avere la bocca fresca e profumata!”
– eseguite una data attività trattandola come un’azione unica, anche se composta di più passaggi. Ad esempio, soffiarsi il naso non comprende solo il soffiare il naso in sè, ma include anche gettare il fazzoletto sporco e lavarsi le mani. Se non fate pause tra i tre passaggi, il bambino considererà il soffiarsi il naso come una sequenza di azioni legate tra loro.
– controllate i progressi del vostro bambino con discrezione e senza alcun atteggiamento di critica.
– i bambini che già da molto piccoli hanno imparato a lavarsi i denti, presto desidereranno ricevere informazioni sui loro denti, sapere come si chiamano, come sono fatti, ecc… predisponete per lui molte attività sul tema, e non dimenticate di offrire bei libretti illustrati su denti e igiene orale
– imparare l’anatomia e la fisiologia dei denti aiuterà i bambini a lavarsi i denti ancora meglio, con maggior consapevolezza; coi bambini più piccoli, per insegnare a lavare bene ogni dentino, possiamo chiamarli ognuno con un nome diverso, ad esempio nomi di animali, e dire: “Adesso laviamo i denti conigli, adesso i denti mucca, ecc…”
Consigli aggiuntivi per bambini da zero a tre anni
Inventate qualsiasi attività che possa fare della spazzolatura dei denti un divertimento, sia quando sarete voi ad occuparvene, sia quando cominceranno a farlo i bambini autonomamente.
Lavatevi i denti insieme al bambino, non perdendo occasione per fare gare a chi fa più schiuma, a chi sputa di più, a chi fa le smorfie più buffe…
Come detto prima, potete dare ad ogni dentino un nome (animali, membri della famiglia o anche nomi di fantasia) che aiutino il bambino a prestare attenzione ad ogni suo dente.
Preparate per i bambini piccoli molte attività divertenti sul tema dei denti e dell’igiene orale: modelli di denti realizzati con materiali riciclati, pitture o simulazioni di pulizia con veri spazzolini da denti, giochi per familiarizzare col filo interdentale, giochi e piccoli esperimenti che agli occhi dei bambini possano creare l’associazione pulito = bello… ho preparato molti esempi del genere, anche per le altre fasce d’età
Valorizzate e premiate sempre i progressi che il bambino compie nella pratica della sua igiene orale.
Scegliete spazzolino, bicchiere, vassoio con cura, in modo che siano oggetti belli ed accattivanti.
Se vi piace la musica, accompagnate il rito del lavaggio dei denti col disco della canzone preferita del bambino: potrà anche fare la funzione di clessidra.
Proponete materiale didattico sui denti e la loro pulizia per imparare piano piano a conoscere i denti (nomenclature, memory, come già detto libri illustrati) e parlate ai bambini dei denti.
Create un rituale, lavando sempre i denti al mattino e dopo la cena, e facendo sempre le stesse cose. Ogni volta che il bambino mostra divertimento per una vostra proposta, ripetetela ad arricchimento del vostro lavarvi i denti insieme.
Se non siete certi dell’efficacia della spazzolatura autonoma del vostro bambino, potete proporgli di guardare i suoi dentini nello specchio, ma soprattutto potete giocare a lavarvi i denti a vicenda: voi li lavate al bambino, e lui a voi. In questo modo non farete sentire che state criticando il suo lavoro, e sarà molto divertente.
Se al mattino avete poco tempo, ricordate che è meglio lavare i denti una volta al giorno (la sera) veramente a fondo, piuttosto che farlo due volte, ma frettolosamente.
Non lasciate i bambini piccoli da soli mentre si lavano i denti, soprattutto per evitare che mangino il dentifricio…
Consigli aggiuntivi per bambini dai tre ai sei anni
Parliamo ai bambini dei denti e dell’importanza dell’igiene orale. I denti ci aiutano a fare che cosa? Chi è il dentista? Perchè i dentini dei bambini cadono? Cosa succede dopo? Cosa fanno i batteri? Cos’è la placca? Cosa sono le carie? Il cibo che mangiamo può aiutare i nostri denti a mantenersi sani? Quali sono i cibi che fanno bene ai denti? Quali sono i cibi che fanno male?
Usiamo modelli di denti (anche costruiti dei bambini stessi) per fare pratica con spazzolino e filo interdentale.
Alcuni dentisti consigliano di insegnare ai bambini, in questa fascia di età, a spazzolare i denti col metodo SEI (Sopra – Esterno – Interno): prima si spazzolano i denti sopra, poi la superficie esterna e infine quella interna, cominciando dai molari. Questo perchè le prime carie si possono manifestare proprio sulle superfici di masticazione (superiori) dei dentini. I bambini molto piccoli imparano a spazzolare anche solo le superfici di masticazione, poi , verso i quattro anni aggiungono la spazzolatura delle superfici esterne, e verso i cinque anni anche quella delle superfici interne dei denti (sempre dal rosso al bianco).
Ora i bambini dovrebbero essere tutti in grado di lavarsi bene i denti, accuratamente e con costanza. Cominciano però, a complicare l’operazione, ad aver bisogno di apparecchi ortodontici. E’ importante riprendere ed approfondire coi bambini tutti i temi affrontati quando erano più piccoli, arricchendo le nozioni di anatomia e fisiologia di contenuti scientifici appropriati all’età. Conoscere aumenta la motivazione e favorisce l’indipendenza e l’autonomia. Anche trattare in modo più approfondito il tema dell’alimentazione è importante.
La coercizione è un mezzo che non si rivela utile. Meglio spiegare sempre al bambino perchè lo spazzolino è così importante e quali sono le conseguenze del non lavarsi i denti per la salute. Suscitate e tenete vivo l’interesse del bambino verso l’igiene orale proponendo attività interessanti sul tema e bei libri. Fate qualsiasi cosa possa rendere il lavarsi i denti un momento divertente. Date sempre il buon esempio. Mantenete la calma. Forse ci vorrà un bel po’ di tempo, forse anni, prima che il vostro bambino arrivi a lavarsi i denti volontariamente e con accuratezza. Non perdete la pazienza e… sorridete 🙂
Insegnare l’igiene orale – esperimento della mela “cariata”: un semplicissimo esperimento che serve a dare un’impressione visiva dell’effetto delle carie sui denti, adatto a bambini del nido d’infanzia e della scuola d’infanzia, dopo aver parlato di denti e carie…
cosa serve
due mele belle e simili tra loro
una bacchetta cinese o qualcosa di simile.
cosa fare
praticare con la bacchetta un foro profondo in una delle due mele, dire al bambino che una carie nel dente è proprio un buco, come quello che sta facendo nella mela… anche il dente, proprio come la mela, ha al suo interno la polpa. Più passa il tempo, più quel foro danneggia tutto il frutto…
Ora si tratta solo di aspettare (almeno un giorno),
e poi di confrontare le due mele tra loro:
Quale mela metteresti nella tua bocca?
Insegnare l’igiene orale – Esperimento della mela cariata
Oral care: experiment of the “decayed” apple: a simple experiment that serves to give a visual impression of the effect of caries on teeth, suitable for children of nursery and kindergarten, after talking about teeth and caries …
Oral care: experiment of the “decayed” apple
What do you need?
two apples beautiful and similar to each other,
Chinese wand or something similar.
Oral care: experiment of the “decayed” apple
What to do?
Practicing with the wand a deep hole in one of two apples, tell the child that a cavity in the tooth is just a hole, like what he is doing in the apple … even the tooth, just like the apple, has within it the pulp. The more time passes, the more the hole damages all the fruit.
Igiene orale – pittura con lo spazzolino da denti. Questa attività molto semplice può essere proposta anche ai bambini molto piccoli.
Oltre a migliorare le abilità manuali in relazione alla gestione dello spazzolino da denti, crea l’immagine di un dente ingiallito che, grazie allo spazzolamento, diventa bianco.
Cosa serve:
– un dente stilizzato ritagliato nel cartoncino giallo
– un vassoio contenente acqua, spazzolino da denti e un tubetto di tempera, acquarello o acrilico bianco
Se può esservi utile, questa è la mia sagoma (clicca sull’immagine per ingrandirla e stamparla):
Il bambino si dedicherà a rendere bianco il suo dente, imparando a gestire lo spazzolino e l’apertura e la chiusura del tubetto di colore. Non presentate modelli troppo grandi, potrebbero scoraggiare…
Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:
Oral Care – painting with the toothbrush. This simple activities can also be brought to very young children. In addition to improving manual skills regarding the management of the toothbrush, creates the image of a tooth that yellowed, thanks to brushing, it turns white.
Oral Care – painting with the toothbrush
What do you need?
– A tooth cut in yellow construction paper,
– a tray containing water, a toothbrush and a tube of white painting.
If this may help, this is my shape (click to enlarge and print):
The child will devote to make white his tooth, learning how to handle the brush and the opening and closing of the tube of paint.Not presented models too big, they might discourage him .
Igiene orale – lavare una sagoma di dente di carta plastificata. Bellissima attività proponibile anche ai bambini piccoli, nella versione “gioco d’acqua” , o nella versione “a secco”.
Per la versione “gioco d’acqua” serve:
– la sagoma del dente plastificata – un vassoio contenente: acqua, dentifricio e spazzolino – acquarelli
L’attività riesce meglio mettendo il dente in verticale, magari all’aperto; altrimenti occorre qualcosa per raccogliere l’acqua che cola…
Ritagliate il vostro dente plastificato e sporcatelo con gli acquarelli.
Se può esservi utile questa è la mia sagoma in formato pdf:
Igiene orale: esercitarsi col dentone. Questo progetto può essere interamente realizzato in autonomia, anche dai bambini più piccoli (una volta tagliata la bottiglia di plastica) e comporta la fase di costruzione del modello, e la fase di esercitazione nell’uso dello spazzolino da denti.
Il modello è particolarmente efficace per spiegare e far sperimentare ai più piccoli lo spazzolamento della superficie superiore (superficie di masticazione) dei molari, i denti che sono a maggior rischio di carie.
Per preparare il modello servono: un fondo di bottiglia di plastica tempera o acrilico bianco carta di recupero per riempire eventualmente il “dentone” e renderlo più pesante e resistente una striscia di nastro isolante rosso (per fissare la comprensione dello spazzolare i denti dal rosa al bianco).
Come si fa
colorare bene di bianco l’interno del dentone e far asciugare bene
Quando il colore è asciutto riempire con la carta da recupero e passare un giro di nastro isolante rosso alla base del dentone.
Attività col dentone
Preparate un vassoio con: acqua il dentone spazzolino dentifricio
Sporcate il dentone con gli acquarelli
Il bambino si dedicherà alla pulizia del suo dentone utilizzando acqua, spazzolino e dentifricio:
Oral care: practice with the “big tooth”. This project can be made entirely independently, also from the small children (once cut the plastic bottle) and involves the construction phase of the model, and the phase of exercise in the use of the toothbrush.
The model is particularly effective to explain and experience to children brushing the top surface (chewing surface) of the molars, teeth that are at higher risk for tooth decay.
Oral care: practice with the “big tooth”
What do you need?
a bottom of plastic bottle white paint waste paper to eventually fill the “big-teeth” and make it heavier and durable a strip of insulating tape red (for the gums).
Oral care: practice with the “big tooth” How is it done?
Color with white the big thooth of big thooth and allow to dry:
When the paint is dry fill with waste paper and pass a round of red tape at the base of the big thooth.
Oral care: practice with the “big tooth”
Activities with big thooth
Prepare a tray with: water the big thooth toothbrush and toothpaste.
Dirty the big thooth with watercolors:
The child will be dedicated to the cleaning of his big thooth using water, toothbrush and toothpaste. It will use the toothbrush always from the bottom upwards, ie from the gum to the tooth:
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