Angelo colorato in lana cardata

Angelo colorato in lana cardata tutorial fotografico passo passo per imparare a realizzarlo con e per i bambini.

Angelo colorato in lana cardata – Materiale occorrente

lana cardata per angeli (quella a fibra lunga e liscia), bianca, rosa incarnato e colorata

un ciuffo di lana cardata gialla per i capelli (se si vuole),

filo dorato per le rifiniture,

ago da feltro (oppure ago e filo).

Preparare la base come illustrato per l’angelo bianco, così:

Con la lana bianca ricavare due strisce: una di circa 60cm e l’altra di circa 25cm (per le ali)

Prendere la striscia lunga e fare un semplice nodo che cada a metà della striscia di lana stessa:

poi dividere in due ciuffi uguali una delle due estremità e procedere alla formazione della testa dell’angelo, come mostrato nelle foto seguenti:

poi rivestire con della lana color rosa incarnato la testina, come mostrato nelle foto:

Dividere in due metà la lana che forma la veste dell’angelo, e inserire ali e braccia, come illustrato nelle foto. Le manine si fanno con la lana rosa, poi si vestono le braccia con la lana bianca:

Sulla lana bianca delle ali mettere un velo di lana colorata:

Procedere al montaggio ed alle rifiniture, come per l’angelo bianco:

Preparare la tunica colorata come mostrato nelle foto:

Fermare la tunica in vita e procedere con le rifiniture come mostrato per l’angelo bianco (capelli, filo dorato, aureola ecc…):

Angelo colorato in lana cardata : una variante

Questa è un’idea in più, se volete un angelo tutto rosso, ad esempio, e non bianco con delle sfumature di colore.

Per formare la testa e la veste, annodare una striscia di lana colorata

Poi rivestire il nodo con della lana color rosa incarnato, come già spiegato:

Quindi seguire la procedura spiegata nel tutorial precedente, sostituendo sempre alla lana bianca quella colorata:

Se cerchi idee per attività in stile steineriano per il periodo dell’avvento, puoi trovarle raccolte qui:

 E qui trovi le istruzioni per realizzare il tradizionale presepe in lana cardata:

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/acquarello-steineriano-esercizi-di-colore-ebook/
https://shop.lapappadolce.net/prodotto/manuale-per-realizzare-le-bambole-waldorf/
https://shop.lapappadolce.net/prodotto/il-presepe-steineriano-in-lana-cardata/
https://shop.lapappadolce.net/prodotto/le-quattro-settimane-dellavvento/

Tutorial: colored angel in carded wool. Photo tutorial step by step to learn how to make an angel with and for children.

Tutorial: colored angel in carded wool
What do you need?

carded wool for angels (the one long and smooth fiber), white, pink and incarnate colored
a tuft of yellow carded wool for hair (if you want)
golden thread to the finish,
felting needle (or a needle and thread).

Tutorial: colored angel in carded wool
How is it done?

Prepare the base as shown for the white angel, like this: with the white wool to obtain two strips: one of about 60cm and the other of about 25cm (for wings)

Take the long strip and make a simple knot in the middle:

then divide into two equal tufts one end and proceed with the formation of the angel’s head, as shown in the following photos:

then cover with incarnate-colored wool the head, as shown in the photos:

Divide into two halves the wool that form the angel’s robe, and put wings and arms, as shown in the photos. The hands are made from the wool pink, then dress arms with white wool:

On white wool of the wings put a veil of colored wool:

Proceed with the assembly and finishing touches, as with the white angel:

Prepare the colored tunic as shown in the photos:

Stop tunic on the chest and proceed with the final touches as shown for the white angel (hair, golden thread, aureole etc …):

Angel in colored carded wool carded:  a variant

To form the head and the robe, tie a knot on a strip of colored wool:

Then coat the knot with pink incarnate wool as already explained:

Then follow the procedure explained in the previous tutorial, replacing more the white wool with the colored:

Angelo di lana cardata bianco – versione semplice

Angelo di lana cardata bianco – versione semplice. Fare angeli è sempre fonte di grande soddisfazione per i bambini, che in poco tempo vedono realizzato il loro capolavoro… inoltre sono molto stimolati ad aggiungere decorazioni e particolari e creare oltre all’angelo un’infinità di altri personaggi per il gioco e il teatrino (come vedremo nelle prossime puntate…).

L’unica difficoltà per quanto riguarda la proposta, è che i bambini devono essere in grado di fare i nodi. Se si vogliono far partecipare i piccoli del gruppo, si può sempre fare il nodo, e chiedere al bambino di stringerlo lui.

Angelo di lana cardata bianco – versione semplice – Materiale occorrente

lana cardata per angeli (quella a fibra lunga e liscia),

un ciuffo di lana cardata gialla per i capelli (se si vuole),

filo dorato per le rifiniture,

ago da feltro (oppure ago e filo per cucire i capelli).

Angelo di lana cardata bianco – versione semplice – Come si fa

Con la lana bianca ricavare due strisce: una di circa 60cm e l’altra di circa 25cm (per braccia ed ali)

Prendere la striscia lunga e fare un semplice nodo che cada a metà della striscia di lana stessa:

poi dividere in due ciuffi uguali una delle due estremità e procedere alla formazione della testa dell’angelo, come mostrato nelle foto seguenti:

Appoggiare sul tavolo il lavoro, e prendere la striscia corta di lana. Dalla striscia corta prendere una piccola quantità di lana e formare i nodi per le manine dell’angelo come mostrato nelle foto seguenti:

Ora inseriamo le ali e le braccia come mostrato nelle foto seguenti:

Col filo dorato fermare la lana cardata formando un bell’incrocio sul tronco e una cintura per la vita. Se si desidera, si possono mettere i capelli, aiutandosi con un aghetto da feltro (o con ago e filo):

Infine col filo dorato formare intorno alla testa una bella aureola e modellare le ali e la veste a piacere, a mano o anche aiutandosi con l’aghetto da feltro: ecco fatto!

Se cerchi idee per attività in stile steineriano per il periodo dell’avvento, puoi trovarle raccolte qui:

E qui trovi le istruzioni per realizzare il tradizionale presepe in lana cardata:

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Tutorial angel of carded wool white – simple version.

Making angels is always a source of great satisfaction for the children, which soon see their masterpiece completed … they are also very excited to add decorations and details and create over the angel a multitude of other characters for the game and the theater (as we shall see in the next episodes …).

The only difficulty with regard to the proposal, is that children should be able to tie knots.
If we want participating even younger children of the group, you can always make the knot, and ask the child to tighten it.

Tutorial angel of carded wool white – simple version
What do you need?

carded wool for angels (the long fiber and smooth)
a tuft of yellow carded wool for hair (if you want)
golden thread to the finish,
felting needle (or a needle and thread to sew the hair).

Tutorial angel of carded wool white – simple version
How is it done?

With the white wool to obtain two strips: one of about 60cm and the other of about 25cm (for arms and wings)

Take the long strip and make a simple knot in half of the wool strip itself:

then divide into two equal tufts one end and proceed with the formation of the angel’s head, as shown in the photos below:

Lay on the table the work, and take the short strip of wool.
From strip short take a small amount of wool and form nodes for the very little hands of the angel as shown in the following photos:

Now insert the wings and the arms as shown in the following photos:

With golden thread stop carded wool forming a cross on the trunk and a belt to the waist. If you want, you can put your hair, using a felting needle (or with needle and thread):

Finally with gold thread forming a beautiful aureole around the head and model wings and dress as you like, by hand or with the help of the felting needle: here is done!

La seconda settimana di avvento

La seconda settimana di avvento nella scuola steineriana è dedicata al regno vegetale…

L’angelo rosso
La seconda domenica dell’avvento, si può raccontare che un altro angelo scende dal cielo: ha un grande mantello rosso e nelle mani tiene una coppa d’oro. Questa coppa è vuota, perchè l’angelo scende proprio per riempirla sulla terra e riportarla  in cielo. Cosa ci mette? L’amore puro che trova nel cuore degli uomini. E terminato il suo lavoro consegna la coppa agli angeli, che col suo contenuto fanno luce per le stelle.

angeli in lana cardata

La corona dell’avvento
La seconda settimana di avvento, accendendo la seconda candela insieme alla prima nella corona d’avvento, si può recitare o leggere  una breve poesia.

corona dell’avvento

Nelle scuole steineriane usa questo motto: “All’angelo rosso noi tutti doniamo l’amore puro che nel cuore abbiamo.” Io preferisco non calcare troppo su quest’immagine, e mi piace qualcosa che richiami al mondo delle piante, come questa:

Albero secco
Un albero secco
fuori della mia finestra
solitaria
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni.
Il vento rabbioso la neve il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell’albero
mi dà pensieri di gioia:
da quei rami secchi
indovino il verde a venire.   (Wang Ya-Ping)

Il presepe

La seconda settimana di avvento, accanto ai sassi e alle pietre preziose, i geodi di feltro e ai rami di santa Barbara, possiamo aggiungere muschio, pigne, alberelli e cespugli realizzati coi bambini in lana cardata o con qualsiasi altra tecnica, frutta secca, un san Nicola, dei fiorellini di feltro…

San Nicola in lana cardata

Naturalmente sullo sfondo possiamo aggiungere all’angelo azzurro quello rosso e usare del rosso anche per abbellire l’interno della capanna, che può essere fatta con cortecce e rametti secchi, oppure nascondendo una scatola sotto il telo blu e drappeggiadola a forma di grotta.

 Anche delle roselline rosse sistemate in un angolo sono una bella idea. Le stelle nel cielo possono aumentare.

Se cerchi idee per attività in stile steineriano per il periodo dell’avvento, puoi trovarle raccolte qui:

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Santa Claus di George Albert Smith – Una vigilia di Natale del 1898

Santa Claus di George Albert Smith – straordinario corto del 1898 di George Albert Smith, è un piccolo gioiello, molto ambizioso dal punto di vista della realizzazione tecnica se si considera la sua età.
In poco più di un minuto, il regista ci racconta la storia di una vigilia di Natale di due bambini. E’ un film delizioso e poetico, affascinante anche da un punto di vista storico.

Santa Claus di George Albert Smith 

Smith, fotografo ritrattista, ex mago e ipnotizzatore, fu uno dei primi cineasti a livello mondiale ad utilizzare così ampiamente effetti speciali per creare scene fantastiche. Insieme al suo più noto omologo francese Georges Méliès, Smith lavorò ai temi dell’immaginario e del fantastico, utilizzando effetti speciali incredibilmente sofisticati per l’epoca.

Il film si apre con un’unica sequenza nella quale una balia si affretta a mettere a letto i bambini. Poi l’immagine in primo piano resta fissa, mentre le luci si abbassano e compare sullo sfondo uno spazio nero. Su questo spazio si inserisce un’immagine circolare nella quale compare Santa Claus mentre atterra sul tetto della casa con un albero di Natale e si cala per il camino.

Ciò che rende interessante questa elaborazione è il modo in cui i cambi di scena si susseguono sia in termini di spazio sia di tempo: la nuova immagine si sostituisce a quella del camino, mentre continuano ad esseri presenti nella scena, a sinistra, i bambini che dormono. Santa Claus allora esce dal camino, distribuisce i regali, e scompare.

Questo corto è il primo esempio conosciuto di pellicola realizzata con la tecnica della doppia esposizione, e rappresenta la pellicola più sofisticata dal punto di vista visuale e concettuale che sia mai apparsa prima nel panorama cinematografico britannico.

L’immagine di Babbo Natale che ci restituisce la visione di questo film, è interessante anche perchè ci permette di vedere come questa figura si è evoluta dai primi del XX secolo ad oggi.

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Presepe in lana cardata – ebook

Presepe in lana cardata – ebook. Per caratterizzare i personaggi, gli animali, le piante, la capanna e tutti gli altri elementi del presepe serve un assortimento di lana cardata e non in vari colori, qualche pezzetto di fil di ferro, aghetto da feltro, qualche filo dorato, e se volete infeltrire acqua e sapone.

La lana cardata si trova, ad esempio, qui:

Le statuine che trovate qui sono piuttosto piccole, e per questo mi sarebbe stato molto difficile ricamare occhi e bocca, per cui ho rinunciato in favore di un effetto scenografico d’insieme.

A scuola l’unico posto disponibile per il presepe era un piccolissimo caminetto. Se siete abbastanza abili, completate i visi con ago e filo da ricamo, e saranno molto più belli.

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 EBOOK IL PRESEPE STEINERIANO IN LANA CARDATA

Puoi inoltre trovare tutti gli articoli che compongono il libro pubblicati sul sito qui: presepe in lana cardata

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La prima settimana di avvento

La prima settimana di avvento – Natale si avvicina, però i giorni e le notti sono gli stessi di prima.

Ai bambini si può raccontare che la prima domenica d’avvento succede una cosa molto importante: un grande angelo discende dal cielo, ed invita tutti gli uomini a preparare il loro cuore al Natale.

E’ vestito con un grande mantello blu fatto di pace e di silenzio.

Nella corona dell’avvento si accende la candela blu, magari accompagnandola da una piccola poesia.

Affidare ad ogni settimana un colore aiuta tantissimo i bambini più piccoli a percepire lo scorrere del tempo, percezione che si rafforza riproponendo la sequenza di anno in anno.

Per la prima settimana di avvento a me piace scegliere qualcosa sulla neve, ad esempio:

Sopra i tetti, sulle strade
piano piano, lieve lieve
cade giù la bianca neve.
Danza, scherza, su nell’aria,
si rincorre, si riprende
e poi lenta lenta scende
come candida farfalla
che è già stanca del suo volo
si riposa sopra il suolo
ed in breve lo ricopre
d’un uguale bianco manto:
sembra tutto un dolce incanto.
(P. Guarnieri)

Si comincia anche ad allestire il presepe: prepariamo un tavolo appoggiato al muro e vestiamolo con un telo blu che, come un angelo, scende dall’alto.

Questa immagine del silenzio va lasciata per almeno un giorno, e poi via via si può completare con i simboli legati alla prima settimana dell’avvento, che sono:
– la stella
– l’angelo blu
– il calendario dell’avvento
– i rami di Santa Barbara (si aggiungono il 4 dicembre, come racconterò meglio poi…)
– sassi e minerali preziosi, per preparare montagne, stradine, e il percorso verso la grotta
– la corona dell’avvento.

San Nicola, il 6 dicembre, cade quest’anno nella seconda settimana.

Per rappresentare questi elementi nel nostro presepe, esistono moltissime possibilità di scelta. Decidere è spesso difficile, ma è molto importante non eccedere nelle decorazioni.

Alla maggior parte dei bambini piace molto collezionare sassi: questa settimana si possono raccogliere durante le passeggiate, e si possono far trovare pietre preziose nelle tasche del calendario dell’avvento…

Un angioletto blu da portare a casa da scuola può essere un gradito regalo a fine settimana.

Tra le attività manuali che si possono proporre per la prima settimana di avvento , quella che riscuote maggior successo è senza dubbio la preparazione di geodi di feltro.

La prima domenica di avvento si può preparare una bella festa: la spirale dell’avvento.

Per il 4 dicembre (che può cadere nella prima settimana di avvento o nella seconda), una bellissima tradizione è quella dei rami di Santa Barbara

Se cerchi idee per attività in stile steineriano per il periodo dell’avvento, puoi trovarle raccolte qui:

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E qui trovi le istruzioni per realizzare il tradizionale presepe in lana cardata.

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Le quattro settimane dell’avvento – ebook

Le quattro settimane dell’avvento – ebook. Creando a scuola e in famiglia momenti speciali che possano scandire lo scorrere delle settimane, l’avvento può diventare occasione per coltivare coi nostri bambini  le capacità dell’attesa, dell’ascolto, del guardare e dello stupirsi…

Le quattro settimane dell’avvento – ebook – link diretto al file pdf per il download e la stampa qui:

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/le-quattro-settimane-dellavvento/

Trovi il materiale in formato post, gratuito, qui: Natale in stile steineriano

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Avvento coi bambini – attendere, ascoltare, guardare e stupirsi

Avvento coi bambini – Per la tradizione ecclesiastica, l’anno liturgico inizia la prima domenica di avvento, in anticipo quindi rispetto all’inizio dell’anno civile.

Questo si fonda sulla legge dell’anticipazione morale, in base alla quale noi non cogliamo la realtà delle cose nel momento in cui la natura ce le offre esteriormente, ma in anticipo.

Ad esempio in inverno la natura offre poche occasioni per ricordarsi del sole, ma proprio in questo periodo dell’anno guardare un albero spoglio ci fa sentire cos’è la primavera e la luce del sole.

Una raccomandazione importante: l’avvento non è Natale. L’avvento è attesa. Non è la festa, ma aspettare la festa. Oggi questo è difficile da sentire, perchè da ogni vetrina, e molto in anticipo, siamo bombardati da immagini natalizie, canti, luci.

Però, creando a scuola e in famiglia momenti speciali che possano scandire lo scorrere delle settimane, l’avvento può diventare occasione per coltivare coi nostri bambini le capacità dell’attesa, dell’ascolto, del guardare e dello stupirsi.

Aspettare significa trattare con il tempo: mentre i desideri appartengono al futuro, la loro realizzazione richiede tempo. I bambini possono sperimentare l’attesa attraverso il calendario dell’avvento, la preparazione di biscotti che potranno essere mangiati solo a Natale, ecc…

Per ciò che riguarda l’ascolto, entriamo consapevolmente in momenti di silenzio, e creiamo la giusta atmosfera di intimità per il racconto di una fiaba, con ancor maggior cura di come facciamo di solito.

Tra quelle dei Grimm quelle consigliate per il periodo sono:

La chiave d’oro (dai 4 anni);
L’oca d’oro (dai 6 anni);
La guardiana delle oche (dai sei anni);
Biancaneve e Rosarossa (dai sei anni);
Biancaneve e i sette nani (dai sei anni);
Gli gnomi, la prima fiaba (dai tre anni);
I sette corvi (dai sei anni);
La pioggia di stelle (dai sei anni).

Guardare: nel periodo dell’avvento il sole tramonta presto. Possiamo ad esempio approfittarne per guardare coi nostri bambini la bellezza del tramonto o del cielo notturno.

Infine lo stupore. Ricordiamo che la capacità di stupirsi è il primo passo dell’apprendimento, e questo dura tutta la vita. E sullo stupore possiamo imparare molte più cose noi dai bambini, che non i bambini da noi.

L’avvento è l’attesa di una nascita. Una cosa che piace molto ai bambini è vedere crescere il presepe lentamente, giorno dopo giorno. Ad esempio si può partire la prima domenica con un semplice telo blu, e aggiungere giorno dopo giorno i vari elementi, prima la scenografia, poi le piante, poi gli animali e infine i personaggi.

La corona dell’avvento si prepara con rametti di abete, e può essere completata con quattro candele che richiamano il colore simbolo della settimana: blu, rosso, bianco e viola. Ogni domenica si accenderà una candela in più, facendo l’esperienza di una luce che diventa sempre più intensa man mano che il Natale si avvicina.

Con qualche ramo avanzato dalla spirale dell’avvento di domenica abbiamo preparato la nostra corona dell’avvento, aggiungendo soltanto qualche bacca presa in giardino, della lana cardata colorata e qualche filo dorato. Le candeline le abbiamo fissate con un po’ di colla a caldo.

Per fare la corona basta legare tra loro con del nastro robusto (magari rosso) i rami scelti, a formare una lunga fila, che poi si curva e si modella facilmente nella misura che si desidera.

Una volta fissata, bisognerà forse accorciare un po’ i rametti troppo sporgenti, ma non serve altro.

Preparare un quadretto con carta velina colorata e attaccarlo alla finestra è una bellissima attività prenatalizia, perchè permette di fare esperienze interessanti di luce e colore.

Lo stesso vale per le lanterne di carta:

I primi alberi di Natale erano semplicemente addobbati con mele rosse, biscotti e rose di carta, tutti simboli di rinnovamento, ma oggi non possiamo immaginare un albero di Natale senza candele o lucette.

Nella tradizione nordica l’albero si addobba solo la vigilia di Natale, noi forse siamo abituati a farlo molto prima, a seconda delle zone. Però per rendere il giorno di Natale più luminoso potremmo pensare di prepararlo, ma accendere le luci solo a partire dalla vigilia.

Infine è molto bello dedicarsi con i nostri bambini alla preparazione di doni fatti a mano per parenti ed amici.

Se cerchi idee per attività in stile steineriano per il periodo dell’avvento, puoi trovarle raccolte qui:

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I biscotti di San Martino

I biscotti di San Martino con ricetta, modello e spunti per preparare la festa coi bambini.

Aspettando la festa delle lanterne, si imparano coi bambini le canzoncine di San Martino (le trovi qui https://www.lapappadolce.net/category/musica/canti-per-san-martino/ )

si preparano le lanterne, e si decorano i tradizionali biscotti di san Martino.

La mamma prepara le basi con la pastafrolla: qui un modello, che potete scaricare e stampare gratuitamente  modello per biscotto di San Martino e i bambini li decorano con caramelle, cioccolata, marzapane e altro.

Come ho già raccontato qui,

nella tradizione di Venezia e della sua terraferma, per san Martino si regala un biscotto di pasta frolla, raffigurante il santo a cavallo sempre con mantello e spada, decorato con glassa o cioccolato (ma questa è una tradizione già più moderna!) e con confettini colorati o altri dolciumi.

Questa usanza nasce dal regalo che si scambiavano i fidanzati (i morosi), poiché proprio nel periodo dei contratti legati al mondo agricolo, spesso si scambiavano promesse di matrimonio e si dava inizio al fidanzamento ufficiale. La tradizione si è poi evoluta passando dai fidanzati ai bambini.

I biscotti di san Martino venivano consumati l’11 novembre, chiaramente, ma questa data era detta “san Martino dei ricchi”, perchè i più abbienti potevano permettersi di comprare i biscotti e la bottiglia di moscato per inzupparli, nel giorno stesso della ricorrenza.
I poveri, invece, dovevano aspettare di ricevere il salario (simanata), che veniva corrisposto il sabato e quindi mangiavano i biscotti col moscato la domenica successiva all’11 novembre, che si chiamava “san Martino dei poveri”.

Ecco i biscotti di San Martino :

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

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The biscuits of St. Martin. Waiting for the festival of St. Martin we prepare lanterns, and the traditional biscuits.

Mom prepares the bases with the pastry (here a model, that you can download and print for free), and children decorate them with candy, chocolate, marzipan and more.

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/modello-per-biscotti-di-san-martino/

In the tradition of Venice and its mainland, for St. Martin is offering a shortbread, depicting the saint on horseback always with cape and sword, decorated with icing or chocolate (but this is a tradition already more modern!), and with colored candies or other sweets.

This custom comes from the present that engaged couples exchanged, because in the period of the contracts related to the agricultural world, often they exchanged wedding vows and began the official engagement. The tradition has since moved  going from boyfriends to the children.

Cookies of St. Martin were eaten on 11 November, of course, but this date was called “St. Martin of the rich”, because the wealthy could afford to buy the biscuits and a bottle of muscat for soak them, on the day of the recurrence. The poor, on the other hand, had to wait to be paid their salary, which was paid on Saturday and then ate the biscuits with Muscat next Sunday 11 November, which was called “St. Martin of the poor”.

Here are the biscuits of San Martin:

Nell’ampio ciel le stelle – canto per San Martino

Nell’ampio ciel le stelle – canto per San Martino: un classico canto per accompagnare la festa delle lanterne, con spartito stampabile, testo e traccia mp3.

Fa parte di una serie di post sul tema:

Nell’ampio ciel le stelle – canto per San Martino – spartito

Nell’ampio ciel le stelle – canto per San Martino -Testo

Nell’ampio ciel le stelle,
brillan come fiammelle;
io piccolo bambin quaggiù,
rivolgo gl’occhi al ciel lassù.
Io adoro voi mie stelle,
che siete tanto belle,
mentr’io con il mio lumicin,
vo’ incerto qui nel mio cammin.
Manto del ciel, stelline,
salutano il mio cammin
e allegro allor io piccolin,
saluto lor col mio lumin.

Nell’ampio ciel le stelle – canto per San Martino
spartito e file mp3

Nell’ampio ciel le stelle

Queste canzoncine appartengono al repertorio classico tedesco di canzoncine che i bambini cantano durante i cortei di lanterne che si tengono a San Martino. Le traduzioni nella nostra lingua non sono sempre riuscitissime. I testi originali si possono trovare qui http://www.martin-von-tours.de/lieder/, dove è anche possibile ascoltarle e scaricarle in Quicktime.

Canti per san Martino – MARTIN CAVALCA NELL’OSCURITA’

Canti per san Martino – MARTIN CAVALCA NELL’OSCURITA’: un canto tradizionale da cantare durante la festa delle lanterne; qui trovi il testo, lo spartito, il file mp3.

Fa parte di una serie di articoli sul tema:

Canti per san Martino – MARTIN CAVALCA NELL’OSCURITA’

Canti per san Martino – MARTIN CAVALCA NELL’OSCURITA’ – testo

Martin cavalca nell’oscurità,
freddo il vento che paura fa;
curvo là un vecchio egli ved’arrancar,
e sulla candida neve gelar;
lucente spada nel pugno afferrò,
il cavalier in due pezzi tagliò
purpureo manto da cima ai piè,
uno al vecchietto in dono lo diè;
oh, possa anch’io percepir nel mio cuor,
di un uomo fratello il suo cupo dolor
e le mie mani solerti adoprar,
gioia e sollievo dovunque a portar.

Canti per san Martino – MARTIN CAVALCA NELL’OSCURITA’
spartito e file mp3 qui

Queste canzoncine appartengono al repertorio classico tedesco di canzoncine che i bambini cantano durante i cortei di lanterne che si tengono a San Martino.

Le traduzioni nella nostra lingua non sono sempre riuscitissime. I testi originali si possono trovare qui http://www.martin-von-tours.de/lieder/, dove è anche possibile ascoltarle e scaricarle in Quicktime.

San Martino cavaliere – canto per San Martino

San Martino cavaliere – canto per San Martino: un classico canto che accompagna la festa delle lanterne; trovi qui lo spartito, il testo, lo spartito sonoro e la traccia mp3.

Fa parte di una serie di articoli sul tema:

San Martino cavaliere – canto per San Martino – spartito

San Martino cavaliere – canto per San Martino -Testo

San Martino, cavaliere,
ti ringrazio per la luce,
che per strada mi conduce,
e mi illumina il cammin.

San Martino cavaliere – canto per San Martino – spartito e traccia mp3: 

Io vo con la mia lanterna – canti per San Martino

Io vo con la mia lanterna – canti per San Martino: un canto tradizionale che accompagna la festa delle lanterne; trovi a seguire testo, spartito, spartito sonoro e traccia mp3.

Io vo con la mia lanterna – canti per San Martino – spartito e mp3 qui:

Io vo con la mia lanterna – canti per San Martino – testo:

Io vo con la mia lanterna,
la porto sempre con me.
Nel cielo splende una stella
e qui lei arde per me.
La luce poi si spegnerà,
rabimmel rabammel rabum
la luce poi si spegnerà,
su bimbi a casa torniam.

Canti per san Martino – San Martino va

Canti per san Martino – San Martino va: un canto tradizionale per la festa di San Martino, con traccia mp3, spartito, testo e spartito sonoro.

Canti per san Martino – San Martino va- spartito

Canti per san Martino – San Martino va
spartito e file mp3 qui:

Canti per san Martino – San Martino va

Questa è la leggenda di San Martino in versione cantata (Sankt Martin ritt durch Schnee und Wind). La “traduzione” è quella che è…

prima strofa: San Martino, san Martino, san Martino va, tra la pioggia e il vento, il suo cavallo va forte e contento. Martino con coraggio va, ed il suo mantello caldo gli dà.

seconda strofa: Lì vicino, sulla neve, un vecchietto c’è, quasi nudo egli è, e dice al santo con voce di pianto. Aiutatemi, io bisogno ho, altimenti per il freddo morirò (o gelerò)

terza strofa: San Martino, san Martino, san Martino il suo cavallo fermò e presso il vecchietto sì arrestò. Lucente spada nel pugno afferrò, e il suo mantello in due parti tagliò.

quarta strofa: san Martino, san Martino, il vecchietto col suo mantello coprì, così il poveretto caldo sentì. Col cuore contento voleva ringraziar, ma san Martino umilmente riprese a cavalcar.

Come dicevo, queste canzoncine appartengono al repertorio classico tedesco di canzoncine che i bambini cantano durante i cortei di lanterne che si tengono a San Martino. Le traduzioni nella nostra lingua non sono sempre riuscitissime. I testi originali si possono trovare qui http://www.martin-von-tours.de/lieder/, dove è anche possibile ascoltarle e scaricarle in Quicktime.

Canto per san Martino: Per le strade su e giù

Canto per san Martino: Per le strade su e giù – con spartito, testo, file mp3, per  prepararsi alla festa delle lanterne…

Canto per san Martino: Per le strade su e giù – spartito

Canto per san Martino: Per le strade su e giù – spartito ed mp3 qui:

Canto per san Martino: Per le strade su e giù – testo

Per le strade su e giù,
noi portiamo le lanterne,
rosse gialle verdi blu.
San Martino guarda tu.

Lanterna che brilli – canto per san Martino

Lanterna che brilli – canto per san Martino: una canzoncina tradizionale per la festa delle lanterne, con spartito, testo, spartito sonoro e traccia mp3.

Fa parte della raccolta:

Lanterna che brilli – canto per san Martino – spartito

Lanterna che brilli – canto per san Martino – Testo

Lanterna, che brilli, nella notte oscura.
Dimmi dove andar, dimmi dove andar,
senza luce al buio non posso restar…

Lanterna che brilli – canto per san Martino – spartito ed mp3 qui

Queste canzoncine appartengono al repertorio classico tedesco di canzoncine che i bambini cantano durante i cortei di lanterne che si tengono a San Martino.

Le traduzioni nella nostra lingua non sono sempre riuscitissime.

I testi originali si possono trovare qui http://www.martin-von-tours.de/lieder/, dove è anche possibile ascoltarle e scaricarle in Quicktime.

San Martino nella tradizione

San Martino nella tradizione: ci sono molte leggende che riguardano San Martino, e le sue gesta sono note a tutti i bambini in Germania, Austria e Svizzera. San Martino è festeggiato anche in tutt’Italia, con tradizioni popolari diverse che vanno dai falò al sud (simili alle feste delle lanterne), ai sammartinelli o sama di Venezia.

In effetti l’origine della tanto amata processione delle lanterne non è chiara.  Però è molto accreditata l’ipotesi che si tratti di  un’elaborazione più “cittadina” dei falò di San Martino, che  ancora oggi vengono accesi nelle campagne in tutta Europa.

Per quanto riguarda le tradizioni gastronomiche, per San Martino si preparano dolci tipici e l’oca.  Al ritorno dai festeggiamenti all’aperto si consumano insieme al vino caldo.

Pur essendo morto l’8, San Martino viene ricordato il giorno in cui la sua salma venne tumulata, l’11 novembre appunto.

Questa data probabilmente non venne scelta a caso, poiché è una data fondamentale sia nella tradizione cristiana e cattolica sia nel mondo rurale e nelle sue tradizioni: nella tradizione cristiana e cattolica questa data rappresentava infatti il penultimo giorno prima dell’inizio del periodo di penitenze e digiuni che precedevano il Santo Natale, mentre per il mondo contadino rappresentava la fine dell’anno agricolo, nonché la data della svinatura e l’inizio del ciclo invernale.

In questo periodo si spillava il vino novello dalle botti e si festeggiava accompagnando il vino con i frutti della stagione, quali ad esempio le castagne. Ecco perché ancora oggi in tale ricorrenza si servono caldarroste e vin brulé (http://www.restoredtraditions.com/)

Oltre ad essere l’inizio del ciclo invernale, l’11 Novembre segnava anche la fine dei contratti agricoli. Infatti in tale data i mezzadri preparavano le loro masserizie e lasciavano la loro mezzadria al signore del podere; se questi decideva di rinnovare il contratto, ritornavano nella loro casa a festeggiare con i prodotti di stagione, altrimenti dovevano traslocare.

Ed ecco come è nata l’espressione “Faxemo San Martin” ovvero “Fare San Martino”, che indicava appunto il trasloco dei mezzadri.

Dai traslochi del mondo rurale, anche nelle città divenne consuetudine cambiare casa nel periodo di San Martino e l’utilizzo dell’espressione “Fare San Martino” dalle campagne arrivò nelle città.

Molti dei detti popolari hanno origine da queste usanze. Tra questi ricordiamo “Oca, castagne e vino, tieni tutto per San Martino” ed il veneto “Chi no magna oca a San Martin no’l fa el beco de un quatrin”.

http://www.terminartors.com/

Va però anche ricordato che sempre in questo periodo, soprattutto nel Veneziano, i popolani più poveri andavano in giro di casa in casa e, porgendo il grembiule vuoto, cantavano: “In sta casa ghe xe de tuto, del salame e del parsuto, del formagio piasentin viva viva San Martin!” (In questa casa c’è di tutto, del salame e del prosciutto, del formaggio piacentino viva viva San Martino), con la speranza di ricevere qualcosa, ricordando il gesto caritatevole di San Martino verso il Mendicante.

Inoltre, i festeggiamenti per i nuovi affari o per il rinnovo del contratto avvenivano spesso per le strade ed erano accompagnati, oltre che dall’oca arrosto, da bicchieri di buon vino novello e da castagne arrosto, anche da canti, spesso anche a squarciagola viste le abbondanti libagioni.

Spesso, coloro che festeggiavano in strada non si limitavano a cantare, ma facevano ogni sorta di rumore pur di convincere chi era in casa a donare loro altro vino e altre castagne.

E chi era in casa, sia per gesto di bontà sia perché non ne poteva più del baccano, donava!

Ed ecco perché si dice “battere il San Martino” e tale usanza è rimasta ancora oggi a Venezia e nella laguna.

http://en.wikipedia.org/

Ancora oggi a Venezia l’11 novembre i bambini girano con pentoloni e campanacci per i negozi chiedendo qualcosa in dono e cantando, oltre al ritornello di S.Martino campanaro, anche filastrocche più complesse, sul genere di “In sta casa ghe xe de tuto, del salame e del parsuto, del formagio piasentin viva viva San Martin!”:

Oh che odori de pignata!
Se magnè bon pro ve fazza,
Se ne de del bon vin
cantaremo S.Martin

Oh, che odori di cucina, se state mangiando vi faccia bene, se ci date del buon vin, canteremo san Martin.

S.Martin n’à manda qua
Perché ne fe la carità
Anca lu, co’l ghe n’aveva
Carità ghe ne faceva.

San Martino ci ha mandati qua perchè ci facciate la carità. Anche lui, con quel che aveva, la carità lui la faceva.

Fe atenzzion che semo tanti
E fame gavemo tuti quanti
Stè atenti a no darne poco
Perché se no stemo qua un toco!

Fate attenzione che siamo in tanti, e fame l’abbiamo tutti quanti. State attenti a non darne poco, perchè sennò staremo qua un bel po’

Due poi erano le conclusioni della filastrocca a seconda che i bambini avessero ricevuto in dono qualcosa, caramelle, soldi, cibo:

E con questo la ringraziemo
Del bon animo e del bon cuor
Un altro ano ritornaremo
Se ghe piase al bon Signor
E col nostro sachetin
Viva, viva S.Martin.

E con questo la ringraziamo del buon animo e del buon cuore. L’anno prossimo ritorneremo, se piacerà al buon Signor. E col nostro sacchettino, viva viva san Martino.

O, non avessero ricevuto niente:

Tanti ciodi gh’è in sta porta
Tanti diavoli che ve porta
Tanti ciodi gh’è in sto muro
Tanti bruschi ve vegna sul culo.

Tanti chiodi ha questa porta, tanti diavoli che vi portano. Tanti chiodi ha questo muro, tanti foruncoli vi vengano al culo

Si parla anche di “Estate di san Martino” per i giorni intorno all’11 novembre, riconducendoli all’episodio del mantello; in effetti spesso è proprio in questo periodo che si osservavano pochi giorni di tempo bello e tiepido, subito dopo le brume autunnali e poco prima delle gelate invernali.

E’ perciò probabile che l’osservazione dei fenomeni naturali nel mondo agricolo e le consuetudini contadine si siano integrate profondamente nella costruzione della leggenda sul santo.

I biscotti di san Martino

I “Weckmänner” sono biscottoni tedeschi a forma di omino, con la pipa in bocca, che si preparano per san Martino. Per il tradizionale Weckmann, la pasta è modellata a mano a forma di omino, e con l’uvetta o i mirtilli secchi si fanno occhi e bottoni della giacca. In Germania si trovano facilmente le pipe in terracotta per decorarli, ma è molto difficile trovarle altrove…

Anche in Italia c’è qualcosa di simile, a Venezia. Nella tradizione di Venezia e della sua terraferma, per san Martino si regala un biscotto di pasta frolla, raffigurante il santo a cavallo sempre con mantello e spada, decorato con glassa o cioccolato (ma questa è una tradizione già più moderna!) e con confettini colorati o altri dolciumi.

Questa usanza nasce dal regalo che si scambiavano i fidanzati (i morosi), poiché proprio nel periodo dei contratti legati al mondo agricolo, spesso si scambiavano promesse di matrimonio e si dava inizio al fidanzamento ufficiale. La tradizione si è poi evoluta passando dai fidanzati ai bambini.

I biscotti di san Martino venivano consumati l’11 novembre, chiaramente, ma questa data era detta “san Martino dei ricchi”, perchè i più abbienti potevano permettersi di comprare i biscotti e la bottiglia di moscato per inzupparli, nel giorno stesso della ricorrenza.

I poveri, invece, dovevano aspettare di ricevere il salario (simanata), che veniva corrisposto il sabato e quindi mangiavano i biscotti col moscato la domenica successiva all’11 novembre, che si chiamava “san Martino dei poveri”.

Ora, non ci restano che le oche…

Quella dell’11 novembre,  abbiamo visto,  era una festa pagana di origine antichissima , già della tradizione celtica, ed entrata a far parte delle feste cristiane grazie a S. Martino.

La leggenda racconta infatti che il Papa volesse a tutti i costi nominare vescovo Martino, il quale invece molto umilmente non desiderava occupare posizioni importanti, poiché voleva dedicare la sua vita alla preghiera, all’evangelizzazione e all’aiuto dei poveri.

Allora Martino si nascose in un convento sperando che nessuno lo potesse scovare. C’erano però delle oche, che si sa sono animali molto chiassosi. Le oche fecero un tale baccano con i loro “qua qua”, che alla fine Martino venne scoperto. E divenne vescovo.

Da allora ogni anno, a ricordare il “tradimento” delle oche, un’oca veniva arrostita.

Nella tradizione contadina, come già detto, l’11 novembre si chiudevano i vecchi contratti agricoli, ma se ne aprivano anche di nuovi. E va detto che l’oca rappresentava, assieme al maiale, la riserva di grassi e proteine durante il periodo invernale del povero contadino, il quale si cibava quasi esclusiamente solo di cereali e di grandi polente.

Nel Medioevo, inoltre, l’oca veniva allevata anche nei conventi e nei monasteri, come aveva decretato Carlo Magno. L’oca divenne perciò una preziosa e fondamentale merce di scambio. I fittavoli ed i mezzadri spesso pagavano la pigione al nobile possidente con un’oca; i contadini portavano alle fiere, che venivano organizzate in tale periodo, le loro oche per barattarle con altre merci, quali ad esempio capi di vestiario.

A tale proposito, famosa è la “Fiera delle oche e degli stivali”, che si svolge a S. Andrea di Portogruaro e che conserva la memoria dei baratti tra contadini e mercanti. Inoltre, considerato che in questo periodo aveva inizio il ciclo invernale, gli uccelli migratori, come le oche selvatiche muovevano verso sud e nelle zone di passo, come appunto la Laguna di Venezia, era più facile cacciarli proprio in questo periodo.

E per finire una ricetta tedesca

Oca di San Martino con mele, castagne e gnocchi di pane (Martinsgans mit Rothkohl und Schmoräpfel)

È un piatto che richiede molto tempo. La cottura dell’oca è di per sé semplice. La preparazione dei contorni richiede però pazienza.

Ingredienti per 6 persone: 1 oca di circa 5 kg, 30 g di ambrosia (favorisce la digestione), 2 cipolle, 2 mele, sale e pepe.

Eliminare la parte più grassa all’oca e porla in una pentola a fuoco basso con un bicchiere di acqua. Eliminare il collo e le ali (serviranno nella preparazione del condimento). Tagliare a tocchetti la cipolla e le mele. Insaporirle con ambrosia, buccia di arancia, sale e pepe. Salare internamente l’oca e riempirla con le mele e la cipolla appena preparate. Salare e pepare poi l’oca esternamente e porla a cuocere sopra una teglia da forno, con un po’ di acqua (leggermente profonda per poter raccogliere tutto il grasso che si scioglierà durante la cottura) in forno preriscaldato a 180° C. Non appena l’oca inizia ad assumere colore diminuire la temperatura a 160° e continuare la cottura in forno per 90 minuti. Ogni 15 minuti irrorare l’oca con il grasso di cottura.

Mele al forno

Ingredienti: 6 piccole mele (Cox Orange), 200 g di marzapane (naturale), 90 g di uvetta sultanina

Eliminare con l’apposito coltellino il torso delle mele. Mischiare l’uvetta sultanina con il marzapane e riempire la parte centrale delle mele svuotate. Porre le mele su una teglia da forno ed infornarle a 160° C sino a quando non si ammorbidiscono.

Cavolo

Ingredienti: 90 g di grasso di oca, 100 g di cipolla tagliata a fettine sottilissime, 1 kg di cavolo rosso tagliato a fettine sottilissime, 50 g di gelatina di mirtilli rossi, 2 piccole mele tagliate a fettine sottilissime, un sacchettino aromatico con: 4 chiodi di garofano, 2 foglie di alloro, 3 bacche di ginepro, 1 dl di aceto di vino rosso, sale, zucchero, 1/2 l di vino rosso

Porre il cavolo con la cipolla a rosolare in una capiente pentola ove si sarà messo a sciogliere un po’ di grasso d’oca. Dopo circa venti minuti aggiungere l’aceto e il vino rosso. A pentola coperta lasciare stufare per ulteriori venti minuti. Aggiungere quindi il sacchetto aromatico e le fettine di mela e continuare la cottura. Poco prima di terminare la cottura aggiungere la gelatina di mirtilli rossi. Riscaldare al momento di servire.

Marroni

Ingredienti: 200 g di zucchero, 1 bicchiere di vino bianco, un po’ di brodo di oca (i cosiddetti “fondi”si trovano in commercio presso i negozi specializzati e sono di ottima qualità), 7 fette di sedano sottilissime, 40 castagne (tipo marroni), 3 stecche di cannella

Incidere la buccia dei marroni e porli in forno preriscaldato a 180° C per circa 15 minuti, indi sbucciarli. In una padella fare caramellare lo zucchero. Aggiungere il vino bianco e il fondo di cottura d’oca per sciogliere il caramello, versate i marroni. Appoggiare le sottili fette di sedano sui marroni, aggiungere le stecche di cannella e continuare la cottura dolcemente sino a quando le castagne saranno morbide ma compatte.

Gnocchi di pane

Ingredienti: 400 g di pane bianco del giorno prima, 100 g di burro, 0,7 L di latte caldo, 4 uova, 60 g di cipolla imbiondita in un po’ di burro, 4 cucchiai di prezzemolo tritato finemente, sale, noce moscata

Tagliare i panini in piccoli pezzi e abbrustolirne 100 g in una padellina con un po’ di burro. Prendere una ciotola e mettervi i pezzettti di pane (anche quelli abbrustoliti) e coprirli con il latte tiepido. Sbattere le uova e aggiungerle, assieme agli altri restanti ingredienti (cipolla rosolata e prezzemolo tritato), alla mollica di pane. Salare e pepare, corregggere con un po’ di noce moscata e lasciare riposare per circa 45 minuti. L’impasto risultante dovrà essere morbido ma compatto. Con tale impasto formare delle piccole “palle” (Knödel) del diametro di circa 5 cm. Per la cottura: riempire una capiente pentola con acqua. Salarla. Portarla ad ebollizione e diminuire immediatamente la fiamma. Gli gnocchi si dovranno infatti cuocere solo attraverso il calore moderato. Non appena vengono in superfice, sono pronti per essere serviti.
Questi gnocchi si possono preparare per tempo. Si possono cuocere e, al momento di servire, si posson versare per 1-2 minuti nell’acqua bollente per essere riscaldati

Per il ripieno

Ingredienti: fegato e cuore dell’oca, 60 g di pane a dadini, 70 g di timo e maggiorana freschi tritati, 80 g di patate a dadini, 60 g di cipolla a dadini, 2 uova, buccia grattugiata di un’arancia e di un limone, carta stagnola per avvolgere il ripieno

Tagliare il fegato e il cuore dell’oca a pezzetti. Rosolarli in un po’ di grasso d’oca assieme alla cipolla. Aggiungervi quindi le patate, le erbe aromatiche e il pane. Lasciare insaporire il tutto per circa dieci minuti. Lasciare raffreddare e aggiungere le due uova, la buccia grattugiata dell’arancia e del limone e amalgamare bene il tutto. Lasciare riposare per circa venti minuti. Prender della carta argentata. Ungerla con del grasso d’oca e porvi l’impasto dando una forma allungata. Chiudere il “salamino” avvolgendo su se stessa la carta e appoggiarlo sulla teglia dove cuoce l’oca lasciandolo cuocere per 20 minuti. Quando l’oca sarà cotta, porzionarla, ponendo le porzioni su una teglia da forno, irrorarle col grasso di cottura e coprirle con un foglio di carta argentata. Dieci minuti prima di servire rimettere in forno a 200° C per riscaldare. Le parti restanti della carcassa verranno aggiunte al condimento preparato con il collo e le ali, le verdure, la salsa di pomodoro ed il brodo di volatile (dovrà cuocere per 2 ore). Per addensarlo, utilizzare all’occorrenza un cucchiaio di fecola di patate. Prima di servirlo, filtrarlo con un colino.

Per la salsa: collo, ali e scarti di cottura dell’oca, 150 g di verdure (cipolla, carota, sedano), 30 g di salsa al pomodoro, 1 bicchiere di vino bianco, brodo di pollo o altro volatile

Per servire: riscaldare i piatti. Assicurarsi che tutte le componenti (marroni, mele, verza, oca, ripieno, salsa) siano caldi, quindi, su ogni piatto porre: 1 pezzo d’oca; 2-3 fette di ripieno; al centro la verza; la mela; i marroni; irrorare con abbondante salsa.

Ecco spiegato perchè i Tedeschi prenotano i ristoranti per mangiare l’oca di san Martino anche con molti mesi d’anticipo…

riferimenti nel web:

http://www.venessia.com/sanmartin.htm

http://www.universocucina.com/

http://www.giocodelloca.it/s_martino.asp

http://www.mangiarebene.com/

https://shop.lapappadolce.net/prodotto/acquarello-steineriano-esercizi-di-colore-ebook/
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Lavagne di sabbia e materiali autunnali naturali

Lavagne di sabbia e materiali autunnali naturali. Ecco un’idea creativa, particolarmente indicata per il periodo autunnale, per esplorare coi bambini la grande varietà di forme e colori offerte dalla natura.

Le lavagne di sabbia, che si usano anche nella didattica montessoriana per l’apprendimento della scrittura, possono diventare la base ideale per queste composizioni…

Mettete a disposizione dei vostri bambini, accanto alle lavagne di sabbia, cesti nei quali sono raccolti in modo ordinato ghiaia, sassi più grandi, semi, rametti grandi e piccoli, pigne, castagne, cortecce, foglie, pannocchie e altri tesori autunnali.

Lasciateli liberi di creare…

Sand boxes and natural autumn materials. Here’s a creative idea, especially suitable for the autumn, to explore with the children the great variety of shapes and colors offered by nature.

The sand boxes, which are also used in Montessori education for learning of writing, can become the base for these compositions …

Do you offer your children, next to the sand boxes, baskets in which are collected in an orderly gravel, stones, seeds, large and small twigs, pine cones, chestnuts, barks, leaves, cobs and other autumnal treasures.

Let them free to create

Tutorial: sacchetti per noccioli di ciliegia, e non solo…

Tutorial: sacchetti per noccioli di ciliegia, e non solo… Ne avevo già parlato qui…

ora un tutorial per principianti, come al solito anche troppo dettagliato.

Il “problema” dei sacchetti di noccioli di ciliegia è che riscaldando il cuscino si può danneggiare il tessuto. Per questo preferisco prepararli con la federa estraibile.

Altro problema è l’utilizzo per chi non ha il forno a microonde, per questo oltre alla versione con sacchetto interno chiuso, ne ho preparata un’altra che permette di estrarre i noccioli per riscaldarli in padella, forno tradizionale o stufa. Altro vantaggio è la maggior facilità di lavaggio.

Sacchetto interno chiuso

Tagliate a doppio un pezzo di stoffa (io ho scelto il lino) nelle misure 26x30cm,

cucite con un punto dritto e stretto lasciando un lato corto aperto, poi rifilate i bordi con le forbici a circa 0,5cm dalla cucitura e fate una cucitura a punto zigzag fitto:

Rivoltate il lavoro, stirate e inserite i noccioli di ciliegia (per questa misura di cuscino circa 600 grammi):

 

Stirate una doppia piega girando due volte verso l’interno del sacchetto l’orlo aperto:

poi chiudete scegliendo un punto dritto e stretto:

Sacchetto interno aperto

Tagliate a doppio un rettangolo di stoffa sempre largo circa 26cm, ma lungo il doppio del sacchetto chiuso (circa 60cm)

 Procedete come sopra: cucite a rovescio con punto dritto lasciando un lato corto aperto, rifinite col punto a zigzag e rivoltate il lavoro.

Orlate il bordo aperto stirando un risvolto doppio e rifinite cucendo questa volta non a doppio, ma lasciando il lato completamente aperto.

Inserire i noccioli di ciliegia e poi ripiegate su se stesso il sacchetto.

In questo modo i noccioli caldi non potranno uscire e metterli e toglierli sarà molto semplice (anche in caso di lavaggio).

Oltre che coi noccioli di ciliegia, un sacchetto aperto consente di utilizzare altri materiali naturali scaldati, ma deperibili: miglio, riso, pastina da minestra, e soprattutto (consigliatissimo contro i dolori muscolari) il sale grosso:

scaldato in padella e applicato all’interno del sacchetto è un rimedio economico e davvero efficace, che molti fisioterapisti consigliano… naturalmente dovrete aver cura di non lasciare il sale nel sacchetto dopo l’uso.

 Mettete il sacchetto ripiegato all’interno della federa:

Federa (per sacchetti chiusi o aperti)

Tagliate una striscia di tessuto (non a doppio) nelle misure 70 x 28 cm

Girate il tessuto a rovescio e stirate i due bordi: uno largo 4cm e l’altro 12cm. Marcate bene queste due pieghe:

Rispettando le pieghe fatte, rivoltate il tessuto eccedente per circa 1cm e stirate nuovamente, quindi cucite con un punto dritto stretto per orlare il tessuto. Così per il bordo più stretto:

 e così per il bordo più largo:

 Ora ripiegate la striscia su se stessa, con davanti della stoffa esterno, lungo la metà e stirate.

quindi, sempre con la stoffa a dritto, fate le due cuciture laterali:

Rifilate i bordi con le forbici il più vicino possibile alla linea delle cuciture, ma senza esagerare:

 Rivoltate la vostra federa a rovescio e stirate:

Fate una seconda cucitura sempre con un punto dritto e corto ad almeno 1cm dal bordo. In questo modo la federa sarà bella anche vista dall’interno e la cucitura sarà molto resistente:

Rivoltate la federa sul dritto, e inserite il sacchetto.

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Tutorial: cherry stone thermal pillows. The “problem” of the cherry stone thermal pillows is that heating the cushion may damage the fabric. This is why I prefer to prepare them with removable pillowcase. Another problem is the use for those without the microwave, so in addition to the version with inner bag closed, I have prepared another that allows you to extract the stones for heat them in a pan, oven or stove. Another advantage is the ease of washing.

Tutorial: cherry stone thermal pillows

Inner bag closed

Cut twice a piece of cloth (I chose the linen) in sizes 26x30cm,

sewn with a straight and narrow stitch sewing, leaving one short side open, then trimmed the edges with scissors to about 0.5 cm from the seam and make a zigzag stitch sewing:

Turned over the job, ironed and insert the cherry stones (for this measure of pillow approximately 600 grams):

 

Ironing a double fold by turning twice towards the interior of the bag the open edge:

then sewn:

Tutorial: cherry stone thermal pillows

Inner bag open

Cut a rectangle of fabric always double width of about 26cm, but double the length of the closed bag (approximately 60cm):

 

Proceed as above: sewn backward with straight stitch, leaving one short side open, finished with zigzag stitch and turned the job.

Edged the open edge ironing a double lapel and finished stitching this time not double, but leaving the side completely open.

Insert the cherry stones and then folded on itself the bag.

In this way the hot stones can not get out,   and put them and remove them will be very simple (even in case of washing).

In addition to the cherry stones, an open bag allows you to use other natural materials heated, but perishable: millet, rice, and especially (highly recommended for muscle pain) the coarse salt:

heated in a pan and applied inside the bag is a really cheap and effective remedy, which many physiotherapists recommend … of course you’ll have to take care not to leave the salt in the bag after use.

 

Put the bag folded inside the pillowcase:

Tutorial: cherry stone thermal pillows

Pillowcase (for bags closed or open)

Cut a strip of fabric (not double) in the measurements 70 x 28 cm

Turn the fabric inside out and iron the two edges: one 4cm wide and the other 12cm. Mark well these two folds:

Respecting the folds made, turned over excess tissue for about 1cm and ironed again, then sewn with a straight stitch to hem the fabric. So for the narrower edge:

 

and so for the wide edge:

 

Now fold the strip on itself,   along the middle with the right side of the fabric outside, and iron:

therefore, always with the fabric on the right side, do the two side seams:

Cut the edges with scissors as close as possible to the line of stitching, but do not overdo it:

 

Turned over your pillowcase inside out and ironed:

Make a second seam always with a straight stitch at least 1cm from the edge. In this way the pillowcase will be beautiful also seen from the inside and the seam will be very resistant:

Turned over the pillowcase right side out, and insert the bag.

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Esperimenti scientifici per bambini – Il fiore magico

Esperimenti scientifici per bambini – Il fiore magico. Questo semplice esperimento, che può essere usato anche per stimolare la lettura nei bambini piccoli e per giocare alle feste, mostra l’effetto della capillarità: la carta assorbe l’acqua e si gonfia progressivamente.

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Cosa serve:

carta,
colori (possibilmente pastelli a cera),
forbici,
una ciotolina,
un cucchiaio d’acqua

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Cosa fare 

Disegna il tuo fiore (qualcosa che somigli a una margherita o un girasole funziona molto bene), coloralo e ritaglialo con attenzione.  Soprattutto se utilizzi pastelli a cera, colora il fiore solo da una parte per evitare di impermeabilizzare la carta. Nel centro puoi scrivere un “messaggio segreto”.

Piega i petali uno alla volta verso il centro, come mostrato nelle immagini e nei video, quindi posalo sul fondo di una ciotolina, dopo aver versato un cucchiaio d’acqua, in modo che il tuo fiore chiuso galleggi nella ciotola con i petali rivolti verso l’alto.

Aspetta.

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Cosa succede

Il fiore  si apre mostrando il messaggio segreto.

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Perchè

Questo semplice esperimento, che può essere usato anche per stimolare la lettura nei bambini piccoli e per giocare alle feste, mostra l’effetto della capillarità: la carta assorbe l’acqua e si gonfia progressivamente.

 La carta è fatta di fibre di cellulosa.

Quando la carta viene piegata, le sue fibre si  compattano all’interno della piega. Quando l’acqua penetra nella carta, le fibre si espandono e la piega si distende.

I capillari sono tubicini molto sottili.

Avrete notato che il livello dell’acqua all’interno di una cannuccia è leggermente più alto del livello dell’acqua esterno: questo perchè  l’acqua è  più attratto dalle pareti della cannuccia che non dal contenitore più grande che la contiene, ad esempio il bicchiere.

 

Se si immergono in acqua cannucce di diametro diverso, si scoprirà che più la cannuccia è stretta più il livello di acqua al suo interno sarà alto: si tratta della capillarità…

Cosa c’entra tutto questo  con il nostro fiore magico?

Vista al microscopio la carta si presenta come un insieme di fibre di legno molto piccole intrecciate fra loro, e tra queste fibre ci sono degli spazi vuoti.

Quando la carta entra in contatto con l’acqua, la capillarità attira rapidamente l’acqua in tutti questi spazi minuscoli, perché l’acqua è attratta dalle sottili fibre di legno, come abbiamo visto succedere con le cannucce.

Cosa succede quando si utilizzano diversi tipi di carta? Cosa succede quando si modifica la forma del fiore?

Esperimenti scientifici per bambini
Il fiore magico
Fonti

http://www.abc.net.au/science/articles/
http://lesson-plans.theteacherscorner.net/
http://www.ehow.com/
http://www.hawaiinewsnow.com/
http://gomestic.com/gardening/

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino che non scoppia

Esperimenti scientifici per bambini – Il palloncino che non scoppia: questo esperimento, chiamato anche “kebab”, è semplicissimo e di grande effetto. Provate: funziona!

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Cosa serve

Un palloncino e un bastoncino di legno da spiedino.

Alcuni consigliano di bagnare lo spiedino con acqua o olio o detersivo, ma in realtà lo spiedino asciutto  funziona benissimo: il palloncino non scoppia semplicemente perchè viene forato in due punti dove i polimeri che lo compongono sono più densi, e non serve altro.

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Cosa fare:

Gonfiate il palloncino in modo che la sua lunghezza sia leggermente inferiore alla lunghezza dello spiedino e chiudete col solito nodo.

Noterete che il palloncino presenterà un’area meno tesa intorno al nodo e all’apice dalla parte opposta (in queste due aree il palloncino è più scuro).

Prendete lo spiedino e tutta la vostra fiducia nella scienza e fatelo passare prima nell’area meno tesa intorno al nodo (sentirete uscire dell’aria, ma il palloncino non scoppierà) e poi velocemente fatelo uscire dalla parte opposta, sempre centrando l’area di gomma meno tesa (ora non si sentirà più uscire aria).

I bambini ne saranno davvero stupiti! E’ un trucco consigliatissimo alle festine di compleanno…

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Perchè?

I palloncini sono fatti di gomma naturale, che è un polimero dell’isoprene.

Le catene polimeriche sono ripiegate e legate tra loro formando una rete che ha un elevato grado di flessibilità.

Applicando una forza su questo materiale, ad esempio gonfiando un palloncino, le catene del polimero, inizialmente orientate casualmente, si distendono grazie alla rotazione intorno ai legami.

Il fatto che le catene siano legate tra di loro in una rete determina l’elasticità della gomma.  La porosità della gomma è dimostrata dal fatto che i palloncini lentamente si sgonfiano.

Una interessante dimostrazione delle proprietà della gomma è il trucco, spesso usato dai prestigiatori, dell’ago che attraversa il pallone.  Il segreto è quello forare le parti del palloncino in cui le molecole di gomma sono sotto la minimo stress o sforzo, cioè le estremità del palloncino.

Se poteste vedere la gomma al microscopio, vedreste molti lunghi filamenti o catene di molecole. Questi lunghi filamenti di molecole sono chiamati polimeri.

Gonfiando il palloncino questi filamenti di catene polimeriche si distendono.

Bucando il palloncino in un punto dove esse sono meno  tese, le lunghe catene di  molecole si estendono attorno alla spiedino e mantengono l’aria all’interno.

Esperimenti scientifici per bambini
Il palloncino che non scoppia
Fonti

http://wwwcsi.unian.it/educa/pedagogia/

http://www.stevespanglerscience.com/

http://www.coolscience.org/CoolScience/

http://scifun.chem.wisc.edu/

http://sciencesquad.questacon.edu.au/

http://www.thenakedscientists.com/HTML/experiments/exp/balloon-kebab/

http://www.coolsciencedemos.com/2012/01/22/balloon-and-skewer/

http://www.education.com/activity/article/skewered_balloons/

http://www.physics.org/interact/physics-to-go/balloon-kebabs/

http://www.coolscience.org/CoolScience/KidScientists/balloonskewer.htm

Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili

Esperimenti scientifici per bambini – Candele commestibili. Il nostro corpo utilizza l’energia chimica immagazzinata attraverso il cibo che mangiamo. Parte di questa energia viene utilizzata per le funzioni del corpo e il suo lavoro (saltare, correre, giocare, ecc…) e parte  si trasforma in calore.
Perchè possa esserci combustione occorrono tre cose: energia iniziale (di solito calore), ossigeno e combustibile.

Sia nelle candele di cera classiche, sia nelle candele “commestibili” l’ossigeno è quello presente nell’aria, l’energia iniziale è quella fornita dal fiammifero o dall’accendino, il combustibile nel caso della candela di cera è il gas che si sprigiona dalla cera, in quelle commestibili l’olio d’oliva o l’olio contenuto nella mandorla.

Una candela di cera è fatta di due parti: lo stoppino e la cera. Lo stoppino è fatto di un materiale assorbente, e quando viene acceso, il calore della fiamma scioglie la cera intorno ad esso, lo stoppino la assorbe, e questa per capillarità risale lungo lo stoppino.  Quando la cera liquida raggiunge la fiamma, evapora e diventa gas : questo gas è il combustibile che permette alla candela di continuare a bruciare.

Anche la candela commestibile è fatta di due parti:  la mandorla (o l’olio d’oliva) e la patata (o la mela, o il filamento centrale del mandarino). Nel caso della mandorla, si tratta di un frutto ricco di proteine, grassi e carboidrati, ma è l’alta percentuale di grasso a fare sì che bruci molto a lungo. La mela o la patata o la buccia del mandarino fungono invece solo da sostegno, ma non forniscono combustibile.

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Mandarini

Cosa serve

• almeno 2 mandarini o clementine
• olio d’oliva
• 1 coltello affilato
• accendino o fiammiferi;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele

Come fare

La parte difficile è ricavare lo “stoppino” all’interno della seconda metà del mandarino, per cui possono servire molti frutti…

Incidere la pelle del mandarino lungo la circonferenza, quindi rimuovere la metà di buccia superiore (quella senza “stoppino”) avendo cura di non romperla. Per capirsi la parte superiore è quella col picciolo.  Avremo adesso una mezza buccia vuota, e una mezza buccia piena di spicchi interi.

Al centro degli spicchi c’è un fascio di filamenti bianchi: lo “stoppino”, appunto. Rimuoviamo gli spicchi senza rompere i filamenti bianchi al centro.

Nella metà senza stoppino ritagliare un foro decorativo, ad esempio a forma di stella.

Riempire la metà con lo stoppino con olio di oliva, in modo che lo stoppino sporga dal livello dell’olio per circa 5mm.

Dare fuoco allo stoppino con fiammiferi o accendino: lo stoppino può contenere dell’umidità e non essere ancora ben intriso d’olio, per cui occorre tenervi la fiamma per alcuni secondi prima che si avvii la combustione. Quando questa si innesca, porre la seconda metà del mandarino sulla nostra candela.

Bellissima e profumatissima attività scientifica e natalizia (o anche per San Martino)…

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Patate e mandorle

Cosa serve:
Una patata ritagliata a forma di candela (cruda o lessata se si vuole mangiare davvero, per giocare ai maghi)
Scaglie di mandorle
Accendino o fiammiferi;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele.

Cosa fare:
Posare la patata a forma di candela su un piattino
Inserire nella parte superiore una scaglia di mandorla, come stoppino
Dare fuoco alla mandorla.
Osservare coi bambini quale parte della candela sta bruciando.
Spegnere la candela.
Eventualmente lasciar raffreddare e mangiare…

Esperimenti scientifici per bambini
Candele commestibili
Mela e mandorla

Cosa serve:
Una mela
Un coltello
Una mandorla
Fiammiferi o accendino;
eventualmente una candela tradizionale per fare coi bambini i confronti tra le due candele.

Cosa fare:
Tagliare via  la parte superiore e quella inferiore della mela
Scegliere una bella scaglia di mandorla oppure sbucciare una mandorla e ritagliarla in modo che si presenti stretta e lunga
Inserire la mandorla nella mela
Accendere
Eventualmente spegnere, raffreddare e mangiare.

Possiamo anche estrarre dalla mela un cilindro a forma di candelina e poi applicare la mandorla, e mi sembra una bellissima idea per una torta di mele di compleanno:

Una corona di foglie secche

Corona di foglie secche – un bellissimo lavoretto per l’autunno, adatto a bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Corona di foglie secche: raccogliete delle belle foglie autunnali e fatele asciugare e stirare tra le pagine di un libro. Non fatele seccare completamente, però.

Poi pinzatele su una striscia di stoffa o cartoncino, e se volete, per rendere la corona più lucida e resistente, spennellate il tutto con acqua e colla vinilica.

Un’alternativa naturale alla colla è quella di immergere  le foglie nella cera fusa prima di  costruire la corona di foglie.

Se volete invece conservare la corona di foglie negli anni, plastificate le foglie con la plastificatrice.

E’ un bellissimo regalo per i bambini che compiono gli anni in autunno.

Questo articolo fa parte dell’Album di Vita pratica:

Tutti gli album

 A crown of dried leaves – a beautiful craft for fall, suitable for the children of kindergarten and primary school.

A crown of dried leaves

How is it done?

Pick up some beautiful autumn leaves and dry them between the pages of a book. Do not let them dry out completely, however.

Then fix them on a strip of cloth or paper, and if you want to make the crown more glossy and resistant, brush them with water and vinyl glue.

A natural alternative to the glue is to dip the leaves in melted wax before building the crown of leaves.

If you want to keep the crown of leaves over the years, plasticized leaves with the laminator.

It is a wonderful gift for children who have birthdays in autumn.

Grazie per i frutti – una canzoncina pentatonica per i pasti

Grazie per i frutti – Canto pentatonico sul tema dei frutti autunnali, semplice anche da suonare col flauto dolce.

E’ un classico nelle scuole d’infanzia steineriane per accompagnare il momento della merenda e del pranzo, seguita dalla recitazione di questa poesia (autore ignoto):

“Terra tu cibo ci hai dato
sole tu l’hai maturato
cara Terra
Sole amato
il nostro cuor vi è tanto grato…
(dandosi tutti la mano)
… e buon appetito a tutti!”

Testo del canto Grazie per i frutti:

Dolci frutti, messi d’or,
son del sole doni;
che coi raggi e col calore
crescon sani e buoni.
Madre Terra in ogni dì
noi la ringraziamo,
poichè i semi custodì
fino a germogliare.

Qui puoi ascoltare la melodia in mp3 e stampare lo spartito qui:

Esperimenti scientifici per bambini – il succo di cavolo rosso

Esperimenti scientifici per bambini – il succo di cavolo rosso: esperimenti per scoprire se le sostanze sono acide, basiche o neutre utilizzando il succo di cavolo rosso (per saperne di più vai al post esperimenti scientifici: misurare il pH col cavolo rosso ):

Versando il succo di cavolo rosso in tante ciotoline diverse, e posandole su un foglio di carta, i bambini possono testare le varie sostanze, annotarle sul foglio, e scrivere sul quaderno le loro osservazioni:

Si possono testare tantissime sostanze presenti in casa: sale, dentifricio, candeggina, ammoniaca, succo di limone, succhi di frutta, zucchero, spray per i vetri, detersivo per i piatti, ecc…

Le varie sostanze testate possono essere classificate e ordinate dalla più acida alla più basica…

Esperimenti scientifici per bambini – Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo

Esperimenti scientifici per bambini – Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo: il termine osmosi indica il passaggio della parte liquida tra due soluzioni che hanno concentrazioni diverse, attraverso una membrana semipermeabile.

Il liquido tende a passare dalla soluzione meno concentrata verso quella più concentrata. L’osmosi è quindi un processo fisico spontaneo che tende a diluire la soluzione più concentrata, e a ridurre la differenza di concentrazione.

In altre parole quando sui due lati della membrana si trovano soluzioni a diversa concentrazione, la differenza di pressione osmotica muove le molecole dalla soluzione meno concentrata (ipotonica) verso la soluzione più concentrata (ipertonica), fino a quando le concentrazioni  nelle due soluzioni diventano identiche (isotoniche).

Per questo esperimento occorre un uovo nudo, che si ottiene come meglio spiegato qui http://www.lapappadolce.net/ tenendo immerso in aceto un uovo crudo e perfettamente integro per almeno un giorno.

Già durante questa fase di preparazione dell’esperimento è possibile osservare il fenomeno dell’osmosi. Misuriamo l’uovo prima di immergerlo  nell’aceto (l’altezza col righello, il diametro con uno spago) e dopo.

L’uovo nudo risulterà ingrossato rispetto all’uovo con guscio perché l’acqua contenuta nell’aceto si è spostata al suo interno. Infatti ci sono più sostanze disciolte nell’acqua all’interno dell’uovo di quante non ve ne siano nell’aceto.

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Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Prima variante

http://www.scuolamediacoletti.org/

Cosa serve:

un uovo “nudo”,
un barattolo con coperchio,
sale,
un pezzo di spago
un righello.

Cosa fare: 

Versare acqua in un barattolo riempiendolo per circa ¾ e aggiungere sale, mescolando, fino a quando il sale non si scioglie più (soluzione satura).

Misurare l’uovo nudo quindi immergerlo all’interno del barattolo, chiudere e lasciare riposare per qualche giorno.

Togliere l’uovo dal barattolo e misurarne nuovamente la circonferenza.

L’uovo nudo, dopo essere stato immerso a lungo in acqua sale, si sarà ristretto.

Perchè?

Il fenomeno dell’osmosi ha provocato il trasferimento d’acqua dall’uovo (soluzione meno concentrata) alla soluzione salina (più concentrata).

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Esperimenti scientifici per bambini
 Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Seconda variante

Cosa serve:

2 buste di plastica per alimenti con chiusura zip,
uno sciroppo di colore chiaro (ad esempio malto),
un uovo nudo,
una ciotola piena d’acqua,
righello e spago per le misurazioni.

Cosa fare:

Riempire una busta di plastica per circa la metà con lo sciroppo, mettervi l’uovo nudo e chiudere.

Posare il tutto nella ciotola d’acqua per evitare rotture e lasciare così per tre giorni.

Togliere l’uovo dallo sciroppo, lavarlo con delicatezza e misurare: l’uovo risulterà tanto rimpicciolito da apparire avvizzito, e si potrà sentire il tuorlo al suo interno.

Ora riempire a metà un’altra busta con acqua, e mettere l’uovo rimpicciolito. Lasciate riposare  per alcuni giorni: tornerà alle sue dimensioni iniziali.

Perchè?

Nella prima fase dell’esperimento l’acqua passa attraverso la membrana dall’uovo verso lo sciroppo (che è più concentrato) e l’uovo si disidrata. Nella seconda fase si verifica il processo inverso.

Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Terza variante

http://www.science-sparks.com/

Cosa serve:

un uovo nudo,
un vaso di vetro trasparente,
sciroppo o melassa.

Cosa fare:

Immergere l’uovo nudo nel vaso riempito di sciroppo:  l’uovo deve esserne coperto.

Lasciate così per circa 3 giorni. L’uovo risulterà più piccolo.

Sciacquare, immergere in un vaso pieno di sola acqua e attendere altri tre giorni: l’uovo sarà tornato normale.

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Esperimenti scientifici per bambini
Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
Quarta variante

Cosa serve:

due uova nude di uguale grandezza,
acqua,
due bicchieri,
zucchero,
uno spillo.

Cosa fare: 

Preparare una soluzione satura di zucchero e acqua in un bicchiere e immergervi una delle due uova nude.

Versare nell’altro bicchiere solo acqua ed immergervi il secondo uovo.

Lasciare riposare per almeno un giorno.

Come già spiegato sopra, l’uovo immerso nella soluzione zuccherina sarà rimpicciolito e quello immerso in acqua sarà più grande.

Provate a pungere l’uovo ingrandito con uno spillo: dal foro uscirà un getto d’acqua.

Ora potete gettare via l’uovo bucato e provare a mettere l’uovo rimpicciolito in acqua per un altro giorno, per vederlo tornare alle sue dimensioni iniziali.

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Esperimenti scientifici per bambini
 Spieghiamo cos’è l’osmosi utilizzando l’uovo nudo
 Altri link

http://dragon.sleepdeprived.ca/

http://www.hometrainingtools.com/

http://www.science-sparks.com/

http://www.scuolamediacoletti.org/

http://doc.studenti.it/appunti/

http://it.wikipedia.org/wiki/Osmosi

Esperimenti scientifici per bambini – Bombe frizzanti

Esperimenti scientifici per bambini – Bombe frizzanti preparate con bicarbonato di sodio e aceto, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Cosa serve:

acqua,
un cucchiaio,
tovaglioli di carta,
sacchetti integri di plastica per alimenti (quelli con chiusura a zip),
aceto
bicarbonato di sodio.

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Cosa fare:

E ‘ molto importante utilizzare sacchetti perfettamente integri, quindi è meglio testarli prima dell’esperimento versandovi dell’acqua, chiudendo la zip e capovolgendoli.

Avvolgere in un pezzetto di tovagliolo di carta 2 cucchiai di bicarbonato, facendo un pacchettino.

Versare nel sacchetto di plastica mezza tazza di aceto un quarto di  tazza di acqua tiepida.

Ora è necessaria una certa attenzione e abilità, per riuscire a far cadere pacchetto di carta nell’aceto con il sacchetto chiuso,  prima che si sviluppi l’effervescenza.

Si può fare ad esempio così:

http://superheroesandprincesses.blogspot.com/

A sacchetto chiuso rilasciare il pacchetto, agitare un po’, quindi posare la “bomba” sul prato (o nella vasca da bagno) e osservare. Il sacchetto comincerà a gonfiarsi e quindi esploderà.

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Perchè?

Quando l’aceto (che è un acido) reagisce con il bicarbonato (che è una base), si forma anidride carbonica.

Se hai mai fatto una torta al forno o il pane hai già fatto  esperimenti come questo senza saperlo.

Se la ricetta contiene bicarbonato di sodio, ma senza lievito, ci sarà probabilmente anche un ingrediente acido, (limone, yogurt, succo d’arancia, ecc…).

Alcune ricette poi richiedono il lievito in polvere, che non è altro che una miscela di  bicarbonato di sodio con un ingrediente acido (acido tartarico ad esempio).

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Esperimenti scientifici per bambini
Bombe frizzanti
Altri link

http://www.exploratorium.edu/

http://superheroesandprincesses.blogspot.com/

http://www.apple-cider-vinegar-benefits.com/baking-soda-and-vinegar.html

http://www.flashbangscience.co.uk/funstuff/experiments/bubbleb.htm

Esperimenti scientifici per bambini – Aeroscafo con un vecchio cd

Esperimenti scientifici per bambini –  Aeroscafo con un vecchio cd – Un hovercraft o aeroscafo (o anche aeroscivolante come viene talvolta tradotto in italiano) è un veicolo sostentato da un “cuscino d’aria” e mosso da una o più eliche.

E’ in grado di spostarsi su diverse superfici e può essere in grado di spostarsi a velocità superiori ai 150 km/h. Realizzato in forma industriale o hobbystica in misure che vanno da 2 metri di lunghezza sino a 57 metri (hovercraft da sbarco russi della Classe Zubr).

Viene usato per uso dilettantistico, soccorso e militare per la sua rapidità di lancio, la sua velocità e soprattutto per la sua versatilità nell’attraversare superfici di differente composizione.

Al momento non esiste normativa mondiale per la definizione dettagliata di “Veicolo a cuscino d’aria”. L’hovercraft è stato classificato come penultima invenzione nel settore trasporti, prima dello Space Shuttle.

Costruiamo un modello di aeroscafo.

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Cosa serve

un cd,
un palloncino,
un tappo da acqua o da detersivo di tipo push-up,
colla a caldo.

Eventualmente una molletta di quelle per chiudere i sacchetti per il congelatore (ad esempio Ikea)

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Cosa fare

Incollare il tappo al foro centrale del cd con la colla a caldo, e tenerlo chiuso.

Preparare vari palloncini di diverse dimensioni, se vogliamo fare vari tentativi e magari registrare le osservazioni.

Gonfiare un palloncino, tenerlo chiuso con le mani (oppure utilizzando la molletta) e inserirlo nel tappo chiuso. Togliere la molletta, aprire il tappo e osservare.

Quando il tappo è aperto, l’aria esce dal palloncino, corre attraverso il tappo e va sotto il CD causandone il movimento.

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Perchè

Il CD ha una superficie molto liscia, quindi permette all’aria di distribuirsi in modo uniforme al di sotto del disco stesso; questa aria riesce a sollevare il CD dalla superficie su cui è appoggiato.

Questo strato d’aria che si forma tra disco e superficie d’appoggio riduce notevolmente l’attrito tra le due superfici stesse e il nostro aeroscafo scivolerà con grande facilità.

http://www.sciencebuddies.org/

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Un video

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Esperimenti scientifici per bambini
Aeroscafo con un vecchio cd
Altre fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Hovercraft

http://www.hovercrafterz.com/

http://sciencesquad.questacon.edu.au/

Esperimenti scientifici per bambini – Un serpente a moto convettivo

Esperimenti scientifici per bambini – Un serpente a moto convettivo. Il fenomeno della convezione termica si ha quando un fluido (come l’acqua o l’aria) entra in contatto con un corpo la cui temperatura è maggiore della sua.

Aumentando di temperatura per conduzione, il fluido a contatto con l’oggetto si espande e diminuisce di densità, e a causa della spinta di Archimede sale, essendo meno denso del fluido che lo circonda che è più freddo. Si generano così moti convettivi, in cui il fluido caldo sale verso l’alto e quello freddo scende verso il basso.

La convezione è il meccanismo principale di trasmissione del calore nei fluidi e, dicendolo in modo più semplice, consiste nello spostamento di materia dalle zone a temperatura maggiore a quelle a temperatura minore e viceversa. Per effetto della spinta di Archimede, il fluido caldo (più leggero di quello freddo), tende a galleggiare su quest’ultimo e generano correnti convettive grazie alle quali le parti fredde del fluido vengono sostituite da parti calde e viceversa.

La convezione è un processo molto comune nell’esperienza quotidiana e, in particolare, gioca un ruolo fondamentale in alcuni fenomeni atmosferici, come il vento. Inoltre il fenomeno della convezione trova applicazione nella costruzione di impianti di riscaldamento a termosifoni, nei quali la circolazione dell’acqua all’interno dei tubi e la trasmissione del calore all’ambiente è regolata da moti convettivi.

Esperimenti scientifici per bambini
Questo esperimento mostra le correnti convettive all’interno dell’acqua:

e si realizza molto facilmente immergendo un piccolo vasetto trasparente contenente acqua calda colorata all’interno di un contenitore molto più grande, sempre trasparente, e contenente acqua fredda non colorata:


http://www.arvindguptatoys.com/
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Esperimenti scientifici per bambini
Un serpente a moto convettivo

Questo gioco mostra i moti convettivi attraverso il movimento di un serpente di carta, ed è molto interessante da proporre anche ai bambini più piccoli:

Ritaglia un serpente (o una spirale colorata), legala ad un filo e ponila su una fonte di calore (una candela o il fornello della cucina) ad una distanza tale che permetta il suo riscaldamento, ma senza che prenda fuoco ;-). Il serpentello (o la spirale colorata) comincerà a ruotare su se stessa.

http://www.science-sparks.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Un serpente a moto convettivo
Altre fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Convezione

http://www.uop-perg.unipa.it/

Esperimenti scientifici per bambini – Tornado in bottiglia

Esperimenti scientifici per bambini – Tornado in bottiglia. I tornado, o trombe d’aria, sono violenti vortici d’aria che si originano alla base di un cumulonembo e giungono a toccare il suolo. I tornado sono associati quasi sempre a temporali molto violenti, possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti anche di 500 km/h.

Il tornado si presenta come un imbuto che si protende dalla base del cumulonembo fino al terreno o alla superficie marina.

Il tornado che si verifica sulla terra ferma (la maggior parte), solleva una grande quantità di polvere e detriti.

Il diametro della base di un tornado varia dai 100 ai 500 metri, ma in casi eccezionali sono stati registrati tornado con diametro di base superiore a 1 km. L’altezza di un tornado può variare tra i 100 e i 1000 metri, in relazione alla distanza tra suolo e base del cumulonembo.

Normalmente un fenomeno temporalesco sviluppa dei moti ventosi al suo interno più o meno rettilinei; in alcuni casi, invece, può dar vita a vortici. Questi vortici, in determinate situazioni, danno origine a tornado.

Anche l’Italia ricorda degli eventi tragici legati al fenomeno dei tornado. Il tornado più violento mai verificatosi in Italia è sicuramente la “Tromba del Montello” presso il comune di Volpago del Montello in provincia di Treviso il 24 luglio 1930. Si stima, in base al calcolo dei danni, che i venti raggiunsero velocità prossime ai 500 km/h.

http://framor.com/

Al centro del tornado si forma una colonna d’aria rotante chiamata vortice. Alcuni tornado hanno anche più di un vortice. Questo progetto consente di vedere un vortice all’interno di una bottiglia, molto simile ad un tornado.

Esperimenti scientifici per bambini
Tornado in bottiglia
Cosa serve  

2 bottiglie pop da 1,5 o 2 litri con tappo,
acqua,
eventualmente coloranti,
pezzetti di carta o brillantini.

Per collegare tra loro le due bottiglie esistono varie possibilità:

1. è possibile acquistare degli adattatori appositamente creati

2. si può posizionare una rondella sul collo di una bottiglia e fissare il tutto con del nastro isolante al collo della seconda bottiglia

http://www.exploratorium.edu/

 

Oppure forare entrambi i tappi così:

http://www.arvindguptatoys.com/
 

Esperimenti scientifici per bambini
Tornado in bottiglia
Cosa fare

Riempire una delle due bottiglie con acqua per circa 3/4.

Aggiungere eventualmente colorante, coriandoli di plastica, pezzetti di carta, brillantini ecc…

Avvitare la bottiglia vuota sulla parte superiore della bottiglia che contiene l’acqua.

Tenere le due bottiglie per il punto di raccordo e capovolgere, in modo che la bottiglia piena vada a trovarsi al di sopra di quella vuota. Esercitare un veloce movimento rotatorio e osservare.

http://www.all-science-fair-projects.com/

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Prima di versare l’acqua nella prima bottiglia, si può mettere in essa un po’ di olio colorato per lampade: l’olio è più denso dell’acqua e quando il tornado ha inizio l’olio ne sottolineerà meglio la forma.

È anche possibile modificare il tornado agendo sul diametro del foro tra le due bottiglie, ad esempio cambiando rondella.

http://craftswiththekids.blogspot.com

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Esperimenti scientifici per bambini
Tornado in bottiglia
Altri link

http://www.all-science-fair-projects.com/

http://www.instructables.com/

Esperimenti scientifici per bambini – Girandole e trottole per studiare lo spettro della luce

Esperimenti scientifici per bambini – Girandole e trottole per studiare lo spettro della luce. La combinazione dei vari colori (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, violetto) dà la luce bianca.

Questi colori (detti colori dello spettro) sono visibili quando la luce attraversa un prisma. In natura è possibile vedere lo spettro dei colori dell’arcobaleno, che si forma dopo una pioggia.

I colori sono visibili perchè la luce del sole passa attraverso le piccole gocce di pioggia, che fungono da prismi.
Gli arcobaleni compaiono quando il Sole è a un angolo inferiore a 54 gradi sull’orizzonte.

Per questo l’arcobaleno si vede di primo mattino o alla sera.

http://fisica.cattolica.info/

Guardate questo flapbook:

http://www.masa-ka.com/

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Per esplorare lo spettro luminoso coi bambini è possibile realizzare delle “trottole” come queste:

pdf qui: http://www.minieco.co.uk/

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http://www.minieco.co.uk/

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http://www.kids-science-experiments.com/


http://www.arvindguptatoys.com/

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Modelli più complessi:

http://www.arvindguptatoys.com/

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http://www.arvindguptatoys.com/

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Il disco di Newton realizzato utilizzando un vecchio cd e una biglia:

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Altre dettagliate istruzioni qui:

http://www.arvindguptatoys.com/

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E con un tappo e un bastoncino da spiedino:

http://www.arvindguptatoys.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Girandole e trottole per studiare lo spettro della luce
Fonti

http://fisica.cattolica.info/

http://www.masa-ka.com/

 http://www.kids-science-experiments.com/

http://www.arvindguptatoys.com/

Esperimenti scientifici per bambini – Solubile o non solubile?

Esperimenti scientifici per bambini – Solubile o non solubile? In chimica una soluzione è un sistema omogeneo che può essere decomposto per mezzo di metodi di separazione fisici.

In una soluzione  il soluto è disperso nel solvente a livello di singole molecole, ciascuna circondata da molecole di solvente.

Si chiama soluto la sostanza (o le sostanze) in quantità minore e solvente la sostanza in quantità maggiore.

http://www.thepickyapple.com/blog/

Scopriamo con i bambini quali elementi sono solubili in acqua e quali non lo sono, utilizzando la sequenza previsione, esperimento, osservazione, conclusione.

Spieghiamo cosa significa soluzione e introduciamo i concetti di solvente e soluto.  Quindi prepariamo il materiale.

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Esperimenti scientifici per bambini
Solubile o non solubile
Cosa serve

vari contenitori trasparenti pieni d’acqua;
cucchiai;
scodelline contenenti le sostanze scelte per l’esperimento (farina, sale, riso, fondi di caffe, couscous, zucchero, preparato per tè freddo, e tutto quello che volete);
cartoncini per etichettare le scodelline,
un cartoncino nel quale scriveremo “Solubile” e uno nel quale scriveremo “Non solubile”.

http://totallytots.blogspot.com/

Chiedere al bambino di fare la sua previsione dividendo le scodelline in due gruppi: solubile e non solubile, quindi lasciarlo libero di provare.

Man mano che l’esperimento procede, spostare le sostanze eventualmente sbagliate nel gruppo giusto.

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Esperimenti scientifici per bambini
Solubile o non solubile
Altri link

http://it.wikipedia.org/wiki/Soluzione_(chimica)

http://www.thepickyapple.com/blog/

http://handsonaswegrow.com/kids-what-dissolves-in-water-experiment/

http://nerdybaby.blogspot.it/2013/11/does-it-dissolve.html

http://www.coffeecupsandcrayons.com/does-it-dissolve-kids-science-experiment/

http://www.science-sparks.com/2011/11/17/exploring-which-solids-dissolve-in-water/

 

Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche con bicarbonato e aceto, per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Cosa serve:

un contenitore trasparente,
aceto bianco,
colorante alimentare,
detersivo per piatti,
bicarbonato di sodio.

Cosa fare:

mettere il contenitore su un vassoio e riempire a metà con aceto bianco, aggiungere uno spruzzo di detersivo liquido e del colorante alimentare, quindi un cucchiaino di bicarbonato

http://www.minieco.co.uk/
 
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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Qui con bicarbonato, aceto e acquarelli:

http://playathomemom3.blogspot.com/
 
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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Col succo di cavolo rosso:

http://momandkiddo.blogspot.com/
 

Poichè il cavolo rosso cambia colore entrando in contatto con sostanze acide e basi, si possono sperimentare i cambiamenti di colore aggiungendo prima dell’aceto e poi il bicarbonato, oppure prima latte, sapone liquido, vino, ecc… e poi bicarbonato…

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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

 Ancora bicarbonato e aceto, ma con sorpresa:


http://notjustcute.com/

Si tratta di versare in ogni barattolo un colore diverso, e coprire col bicarbonato di sodio, in modo tale che i vasetti sembrino tutti uguali. Poi aggiungendo l’aceto i colori si riveleranno…

Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Con acqua ossigenata e lievito in polvere

http://www.sciencebob.com/

Cosa serve:

Una bottiglia di plastica pulita,
mezza  tazza di acqua ossigenata a 20 volumi (si trova dal parrucchiere),
una bustina  di lievito secco,
3 cucchiai di acqua calda,
sapone liquido per piatti,
colorante alimentare,
occhiali di sicurezza.

La schiuma traboccherà dalla bottiglia: siate sicuri di fare questo esperimento su una superficie lavabile, o  su un vassoio.

Cosa fare:

Versare nella bottiglia l’acqua ossigenata, aggingere otto gocce di colorante alimentare, un cucchiaio da tavola di detersivo per i piatti, e agitare un po’ la bottiglia per miscelare gli ingredienti.

In un contenitore a parte sciogliere il lievito nell’acqua calda mescolando. Con un imbuto versare il lievito così preparato nella bottiglia…

… la schiuma comincerà a crescere in modo impressionante!

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Esperimenti scientifici per bambini – Altre pozioni magiche

Vitamina C, tintura di iodio e acqua ossigenata

 
http://www.sciencebob.com/
 

Cosa serve:

3 tazze di plastica trasparente,
1000 mg di vitamina C in compresse,
tintura di iodio al 2%,
acqua ossigenata al 3%,
amido liquido da lavanderia (in alternativa potete usare amido di mais o fecola di patate),
occhiali di sicurezza,
misurini.

Cosa fare:

Indossare gli occhiali di sicurezza e schiacciare le compresse di vitamina C mettendole in un sacchetto di plastica e schiacciandole con un matterello, cercando di ottenere una polvere quanto più sottile possibile.

Mettere tutta la polvere in una tazza e aggiungere 60 ml di acqua tiepida. Mescolare per almeno 30 secondi. Etichettare la tazza come “LIQUIDO A”.

Mettere 1 cucchiaino (5 ml) di liquido A in una seconda tazza e aggiungere a questa: 60 ml) di acqua tiepida e 1 cucchiaino (5 ml) di iodio. Etichettare la tazza come “LIQUIDO B”.

In una terza tazza mescolare 2 ml di acqua tiepida, 1 cucchiaio (15 ml) del acqua ossigenata e 1 / 2 cucchiaino (2,5 ml) di amido liquido. Etichettate come “LIQUIDO C”.

Ora comincia l’esperimento vero e proprio: travasate il contenuto della tazza B nella tazza C, e ripetere il travaso tra un paio di volte.. Quindi appoggiare il contenitore sul vassoio e osservare: in pochi secondi il liquido trasparente diventerà  blu scuro.

Esperimenti scientifici per bambini – Geodi nei gusci d’uovo

Esperimenti scientifici per bambini – Geodi nei gusci d’uovo. Esperimento adatto a bambini della scuola primaria.

 Primo procedimento
Cosa serve

Gusci di uovo svuotati e lavati,
allume di rocca in polvere (solfato di alluminio e potassio dodecaidrato),
colla bianca,
coloranti alimentari,
acqua bollente

http://www.marthastewart.com/
 

Cosa fare:

Dopo aver vuotato e lavato le uova (le membrane interne devono essere rimosse), dividerle a metà nel senso della lunghezza con delle forbicine. L’interno del guscio deve essere asciutto e pulito.

Con un pennellino applicate uno strato di colla all’interno del guscio e lungo il bordo e cospargete con della polvere di allume. Lasciare asciugare bene.

Preparate la soluzione iper satura mescolando allume ed acqua bollente.

Versate la soluzione in vari vasetti di vetro, aggiungendo in ognuno un diverso colorante alimentare e quindi ponete al loro interno il guscio d’uovo, che si disporrà sul fondo del barattolo con l’apertura rivolta verso l’alto.

Mettere i barattoli in un luogo sicuro, dove non possano essere toccati e lasciare ripososare per circa 15 ore.

Togliere il geode dal barattolo con molta delicatezza perchè i cristalli bagnati sono molto fragili. Lasciarli asciugare perfettamente prima di toccarli.

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Esperimenti scientifici per bambini
Geodi nei gusci d’uovo
Secondo procedimento

Cosa serve:

Gusci d’uovo puliti e asciutti,
acqua bollente,
coloranti alimentari,
tazzine da caffè o tè,
varie sostanze quali sale da cucina,
zucchero,
bicarbonato, cremortartaro, borace, sali di Epsom, ecc…

http://thosenorthernskies.blogspot.com

Cosa fare:

Creare un’apertura nei gusci nella parte stretta dell’uovo, lavare bene con acqua calda in modo da rimuovere la membrana interna e lasciare asciugare perfettamente.

Mettere i gusci nei cartoni portauova in modo che possano stare saldi con l’apertura rivolta verso l’alto.

Portare l’acqua ad ebollizione, riempire una tazzina da tè o caffè alla volta e preparare via via le varie soluzioni ipersature utilizzando le varie polveri (e i vari coloranti). Ogni volta che una soluzione è pronta, versarla in un guscio d’uovo fino a riempirlo completamente.

Mettere i gusci in un luogo sicuro e asciutto per permettere all’acqua di evaporare. Possono servire vari giorni perchè i cristalli si formino.

Coi bambini più grandi le osservazioni sulla diversa crescita dei cristalli possono essere registrate su tabelle insieme alle varie “ricette”.

http://www.sciencebob.com/

Esperimenti scientifici per bambini
Geodi nei gusci d’uovo
Come funziona?

La dissoluzione dei cristalli in acqua calda  crea una soluzione ipersatura.  Ciò significa che i sali hanno approfittato dell’energia dell’acqua calda per sciogliersi fino a quando non c’era più spazio tra le molecole nella soluzione.

Ma quando la soluzione si raffredda, l’acqua perde la sua energia ei cristalli sono costretti ad uscire dalla soluzione e diventare di nuovo solidi. Dal momento che questo avviene lentamente con l’evaporazione, i cristalli hanno il tempo di crescere più velocemente.

I geodi naturali si formano più o meno allo stesso modo, per l’infiltrazione di acqua ricca di minerali all’interno di sacche d’aria presenti nelle rocce.

Esperimenti scientifici per bambini – Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica

Esperimenti scientifici per bambini – Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica. Esperimento adatto a bambini della scuola d’infanzia e primaria.

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica
Cosa serve

bicarbonato di sodio
un palloncino sgonfio
una bottiglia di vetro
aceto

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica
Come si fa

Aiutandovi con un imbuto versate qualche cucchiaio di bicarbonato di sodio nel palloncino sgonfio (la quantità dipende dall’effetto che volete ottenere, ed è bello fare da soli varie prove).

Versate in una bottiglia di vetro dell’aceto, quindi fissate il palloncino all’imboccatura della bottiglia.

Il bicarbonato cadrà nella bottiglia dando luogo alla formazione dell’anidride carbonica e il palloncino inizierà a gonfiarsi… può anche esplodere!

http://4herreras.blogspot.com/
 
http://www.marthastewart.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica

Video

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Esperimenti scientifici per bambini
Gonfiare un palloncino con l’anidride carbonica

Other links

http://4herreras.blogspot.it/2011/01/how-to-blow-up-balloon.html

http://www.sciencekids.co.nz/experiments/inflatingballoons.html

http://www.wikihow.com/Blow-up-a-Balloon-With-Baking-Soda-and-Vinegar

http://www.momto2poshlildivas.com/2012/01/blow-it-up-exploring-gas-with-balloons.html

Esperimenti scientifici per bambini – Il formicaio in vaso

Esperimenti scientifici per bambini – Il formicaio in vaso. Un bellissimo esperimento adatto a bambini della scuola d’infanzia e primaria.

http://makeprojects.com/Project/
 
 

Esperimenti scientifici per bambini
Il formicaio in vaso
Cosa serve

Un vaso di vetro più grande e uno più piccolo (che si adatti all’interno del primo  lasciando un margine di almeno 3 cm dal bordo esterno), entrambi muniti  di tappo ermetico;
terra presa dal giardino;
un imbuto;
cartoncino e nastro adesivo;
miele;
formiche.

http://daviscountymoms.com/2015/03/10-at-home-science-activities-for-preschoolers/

Esperimenti scientifici per bambini
Il formicaio in vaso
Cosa fare

Collocare il contenitore di vetro più piccolo all’interno del contenitore più grande. Lo scopo del contenitore più piccolo è esclusivamente quello di occupare spazio e di incoraggiare le formiche a costruire i loro tunnel contro il vetro esterno per facilitare la visualizzazione.

Individuare un formicaio nel vostro giardino e scavare con attenzione nella zona in cui si vede la maggior parte delle formiche.

Trasferire un po’ del terreno del formicaio, con le formiche, in un secchio. Cercare tra le formiche catturate in questo modo le formiche operaie (più piccole), le più grandi o una formica regina (con le ali), uova e larve.

Utilizzando un cono di carta o un imbuto, versare un po’ di terra del formicaio e le formiche operaie nello spazio tra i due contenitori. Aggiungere la regina, le uova e le larve, facendole scorrere dolcemente lungo l’imbuto nel vaso. Le formiche operaie si occuperanno di sistemare regina uova e larve secondo l’organizzazione del formicaio.

E’ necessario chiudere col coperchio ermetico il vaso grande, per impedire la fuga delle formiche. Bisogna praticare sul coperchio dei forellini che consentano il passaggio dell’aria ma non la fuoriuscita delle formiche.

Terminato il lavoro, è consigliabile rivestire il vaso con del cartoncino scuro, per oscurare il formicaio e ricreare l’ambiente sotterraneo. Le formiche inizieranno subito a lavorare.

Per provvedere al nutrimento delle formiche va benissimo una goccia di miele, dello zucchero, frutta e verdura (ma devono essere piccole quantità alla volta per evitare la formazione di muffe.

Le formiche assumono acqua principalmente attraverso il cibo, ma è anche possibile introdurre un batuffolo di cotone bagnato.

Il formicaio in vaso va posto in un luogo fisso, non deve essere spostato o urtato. Per osservare il lavoro del formicaio basterà rimuovere momentaneamente il cartoncino che lo avvolge.

Esperimenti scientifici per bambini
Il formicaio in vaso

Altri links

http://makeprojects.com/

http://makezine.com/projects/make-an-ant-farm/

http://gardenfinance.co.za/build-ant-farm/

http://1080plus.com/X84P5_-uhUA.video

Esperimenti scientifici per bambini – Cristalli di zucchero

Esperimenti scientifici per bambini – Cristalli di zucchero – un esperimento dolcissimo per bambini della scuola d’infanzia e primaria.

Cosa serve

uno spiedino di legno,
una molletta da bucato,
un barattolo di vetro stretto e alto,
acqua bollente,
zucchero,
eventualmente coloranti alimentari.

Come si fa

Mettete sul fuoco un pentolino d’acqua e portate ad ebollizione.

Lasciando il pentolino sul fuoco, aggiungere lo zucchero un cucchiaio alla volta e mescolare finchè ogni volta non risulti completamente sciolto.

Continuare fino a quando aggiungendone ci si accorgerà che la soluzione è satura (lo zucchero non riuscirà più a sciogliersi). Spegnere e lasciar raffreddare per circa mezz’ora. Eventualmente aggiungere coloranti.

Versare la soluzione nel barattolo scelto fino a riempirlo quasi completamente, poi immergere il bastoncino da spiedino agganciato nella parte superiore alla molletta da bucato, facendo in modo che rimanga sospeso nel barattolo senza toccare i bordi o il fondo.

Mettere il barattolo in un luogo dove è facile osservare la crescita del cristallo senza toccare o muovere o agitare mai il barattolo. I cristalli si formano in circa una settimana.

Esperimenti scientifici per bambini – Cristalli di zucchero – Come funziona

Sciogliendo in acqua bollente lo zucchero otteniamo una soluzione satura che può contenere molto più zucchero di quanto possa avvenire con l’acqua fredda.

Quando la soluzione si raffredda, dunque, molecole di zucchero escono dalla soluzione e si vanno a depositare in forma di cristallo sul bastoncino.

fonte: http://www.sciencebob.com/ 
 
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Esperimenti scientifici per bambini
Cristalli di zucchero
Altre fonti

wikipedia

exploratorium.edu

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Esperimenti scientifici per bambini
Cristalli di zucchero
Un video

 

Esperimenti scientifici per bambini – Ghiaccio e sale: il gelato senza gelatiera

Esperimenti scientifici per bambini – Ghiaccio e sale: il gelato senza gelatiera. Il sale ha la proprietà di abbassare il punto di congelamento dell’acqua. A contatto con l’acqua, le molecole di sale si scindono in ioni, che si legano elettrostaticamente alle molecole d’acqua.

Sulla superficie del ghiaccio c’è sempre un sottilissimo strato di liquido formato da molecole d’acqua che sfuggono ai cristalli di ghiaccio.

In condizioni normali, le molecole che sfuggono sono pari a quelle che tornano a legarsi nei cristalli. Aggiungendo sale, questo equilibrio si sbilancia ed è più il ghiaccio che si scioglie rispetto a quello che si forma.

Per questo motivo si versa il sale sulle strade ghiacciate. Sfruttando lo stesso principio è possibile fare coi bambini esperimenti con blocchi di ghiaccio e sale colorato, che creano tunnel molto suggestivi:

 

Fonte: http://artandcreativity.blogspot.com/
 
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http://almostunschoolers.blogspot.com/

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Oltre a sciogliere il ghiaccio, il sale ne abbassa notevolmente la temperatura.

Quando mettiamo il sale sul ghiaccio, su un marciapiede o una strada, il ghiaccio si mescola con il sale, e la miscela dei due solidi (ghiaccio e sale) produce un liquido, ma il marciapiede diventa effettivamente più freddo di quanto non fosse prima.

Il composto ghiaccio e sale  ha una temperatura di -21,1 gradi Celsius: è dunque 21,1 gradi più freddo del ghiaccio.

Spiegato in altri termini,  quando il sale viene a contatto con il ghiaccio, il punto di congelamento del ghiaccio si abbassa.

Sfruttando questo principio è possibile produrre un buonissimo gelato artigianale senza l’uso di gelatiere elettriche, ma giocando a palla!

 

Scegliamo la ricetta che più ci piace (ad esempio questa), cuciniamo il composto e lasciamolo raffreddare a temperatura ambiente.

Poi versiamo il composto in una bustina di plastica per alimenti e chiudiamo accuratamente.

A questo punto abbiamo due possibilità di scelta per il secondo contenitore:

– o inseriamo la busta col composto in una seconda busta di plastica un po’ più grande, riempita per un terzo circa di cubetti di ghiaccio al quale aggiungeremo una tazza abbondante di sale da cucina:

 

fonte: http://sci-toys.com/

– oppure la inseriamo in un barattolo di plastica con coperchio, sempre riempito per circa 2/3 di cubetti di ghiaccio e sale da cucina:

fonte: http://www.stevespanglerscience.com/

Quindi avvolgiamo il contenitore scelto in un asciugamano (oppure lo chiudiamo in un sacchetto di stoffa) e muoviamo il contenuto per almeno dieci minuti.

Se avete scelto la soluzione uno, manipolate i sacchetti sul tavolo.

Se avete scelto la soluzione due, potete anche andare in giardino coi bambini e giocarci un po’ a calcio…

Fonte: http://almostunschoolers.blogspot.com/

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Ora il vostro gelato artigianale è pronto: state soltanto molto attenti a versarlo nelle coppette senza farlo entrare in contatto con la soluzione salata…

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Esiste anche questo gadget, che si basa sullo stesso principio:

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Esperimenti scientifici per bambini
 Ghiaccio e sale: il gelato senza gelatiera
Altre fonti

http://www.focus.it/perche_si_getta_sale_

http://prosciutto.jimdo.com/2010/01/22/

http://bressanini-lescienze.blogautore.

http://halsoskydd.info/cibo/

http://artandcreativity.blogspot.com/

 


Esperimenti scientifici per bambini – Coloriamo le margherite

Esperimenti scientifici per bambini – Coloriamo le margherite. Come si muove l’acqua attraverso le piante?

Riempire vari vasetti di vetro trasparente di acqua colorata, e porre in ognuno alcune margherite.

Osservare quello che succede a intervalli regolari (ad esempio ogni due ore).

Registrare le osservazioni fatte e dopo almeno un giorno discutere l’esperimento.

 

photo credit: http://sarahlipoff.com/

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L’acqua contenuta nel terreno entra nella pianta attraverso le radici, più precisamente attraverso la sottile membrana che le riveste.

Tuttavia tutta la pianta è in grado di assumere acqua, come avviene per i fiori recisi, che non hanno radici.

Dalla membrana esterna l’acqua passa all’interno della radice e poi sale verso il gambo, i rami e le foglie. Infine giunge al fiore.

Sebbene una parte di tutta questa acqua assorbita dalla pianta venga utilizzata per il metabolismo, la maggiorn parte viene persa per traspirazione, tanto che alla pianta ne rimane circa l’1%.

L’evaporazione dell’acqua aiuta a mantenere la pianta fresca e permette l’ingresso dell’anidride carbonica, elemento vitale per la pianta.

Un altro classico per questo genere di esperimento è il sedano:

 

photo credit: http://tinkerlab.com/

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Esperimenti scientifici per bambini
 Coloriamo le margherite
 Fonti

http://sarahlipoff.com/2011/07/08/fun-summer-science-experiments/

http://www.gardenguides.com/74925-water-moves-through-plants.html

http://tinkerlab.com/2011/04/celery-experiment/

http://artfulparent.com/2011/07/painted-daisies-another-artful-science-experiment.html

http://www.education.com/activity/article/celery_stick_science_first/


Esperimenti scientifici per bambini – Sbucciare un uovo crudo

Esperimenti scientifici per bambini – Sbucciare un uovo crudo: servono un uovo crudo, aceto di vino bianco e un barattolo di plastica trasparente munito di coperchio.

Si riempie il barattolo di aceto e vi immerge delicatamente l’uovo, dopo averlo accuratamente ispezionato: non deve infatti presentare crepe e deve essere perfettamente integro.

Si mette il coperchio al barattolo e si attende per uno o due giorni, osservando a intervalli quello che avviene all’interno del barattolo e senza mai agitarlo o spostarlo da dove si trova.

Trascorso questo tempo, il guscio dell’uovo sarà scomparso e l’uovo non avrà comunque perso la sua forma, protetto come rimana dalla membrana che lo avvolge.

 Esperimenti scientifici per bambini – Sbucciare un uovo crudo
Cos’è successo?

Il guscio dell’uovo è fatto di carbonato di calcio e il nome chimico per l’aceto è acido acetico.

Quando l’acido acetico (aceto) reagisce con il carbonato di calcio (guscio d’uovo), il guscio si scioglie a poco a poco formando bolle di anidride carbonica.

Infatti vedremo formarsi delle bollicine sulla superficie dell’uovo non appena lo  immergeremo nell’aceto, e queste bollicine continueranno ad aumentare durante l’esperimento.

 

 Esperimenti scientifici per bambini – Sbucciare un uovo crudo
Altri link

http://www.mykidsadventures.com/egg-science/

https://www.exploratorium.edu/cooking/eggs/activity-naked.html

http://www.bbc.co.uk/bang/handson/rubber_egg.shtml

http://www.science-sparks.com/2012/12/24/how-to-get-an-egg-yolk-without-cracking-the-egg/

http://imaginationstationtoledo.org/content/2011/04/how-to-make-a-naked-egg/

http://www.stevespanglerscience.com/lab/experiments/naked-egg-experiment

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